sabato 31 marzo 2012

Ci sono periodi in cui a parte studiare non ho molto da fare.
E poi ci sono periodi come questi, in cui non so da dove iniziare per riuscire a fare tutto il tempo.
E' una settimana che non ho avuto modo di annoiarmi. Così sarà anche la prossima.
Non mi posso lamentare, ma annoiarsi un'oretta ogni tanto fa bene.
Da' modo alla fantasia di sfogarsi.
La settimana prossima terrò sull'agendina uno spazio vuoto.
Un'ora per annoiarmi.

venerdì 30 marzo 2012

I miei amici dicono che mi vedono più bella. Più sorridente.
Io che sorridente lo sono già sempre. Lo sono quasi a prescindere.
Quando sono felice, perché sono felice.
Quando sono triste, perché sono convinta che sorridere farà passare tutto.
Immagina cosa devi avermi fatto per rendermi ancora più sorridente.

"Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce."
 Lao Tzu

giovedì 29 marzo 2012

Quel tipo di ragazzo che quando ti accompagna a casa aspetta fin quando sei entrata dentro e fai ciao ciao con la mano.
Un gesto così semplice.
C'è chi corre via.
C'e chi lo fa per educazione ed io lo apprezzo, in ogni caso.
E poi c'è chi lo fa per premura: si vede dal modo in cui ti guarda.
Ecco, io l'ho notato il modo in cui mi segui con lo sguardo fin quando non supero il cancello.
Come se volessi esser certo che niente di brutto possa accadermi, anche se sono solo pochi metri che devo percorrere.
Come se non volessi lasciarmi andare mai.
Come se ti stessi già mancando.
Io l'ho notato.
Nessuno mi aveva chiamato "amore mio" prima.
Credo che ricorderò sempre il momento in cui sono uscita dalla metropolitana, sono entrata nella tua auto e mi hai salutata così.

mercoledì 28 marzo 2012

"Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite." 
 Mark Twain
Io scrivo "solvente protico" e Word lo corregge con "solvente erotico". -.-''
Mi piace quando qualcuno mi dice che apprezza il mio profumo.
Soprattutto se capisco che si riferisce al mio odore.
Il profumo lo posso cambiare, il mio odore no.

lunedì 26 marzo 2012

"In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e l'altro nell'abisso."
Undici minuti, P Coelho
"Sottrarsi alla passione, o abbandonarsi ciecamente: quale di questi atteggiamenti è il più distruttivo?"
Undici minuti, P. Coelho
"Se cerco l'amore vero prima devo stancarmi degli amori mediocri."

Undici minuti, P. Coelho

"Io sono tre persone, a seconda di chi mi cerca. La "Ragazza Ingenua", che guarda l'uomo con ammirazione e finge di essere impressionata dalla sue storie di potere e di gloria. La "Donna Fatale", che attacca immediatamente coloro che si sentono insicuri e, cosi facendo, assume il controllo delle situazione, li mette a loro agio, dimodoché non debbano preoccuparsi d'altro. E, infine, la "Madre Comprensiva", che si prende cura di chi ha bisogno di consigli e ascolta, mostrando di capire tutto - storie che entrano da un orecchio ed escono dall'altro. Quale delle tre vuole conoscere?
"Lei"."
 

 Undici minuti, P. Coelho
"Ogni essere umano vive il proprio desiderio. Questo fa parte del suo tesoro e, benché sia un'emozione che potrebbe allontanare, generalmente avvicina chi è importante. E un'emozione che la mia anima ha scelto di vivere, è talmente intensa che può contagiare tutto e tutti intorno a me. Ogni giorno scelgo la verità con la quale intendo vivere. Cerco di essere pratica, efficiente, professionale. Ma, vorrei poter scegliere, sempre, il desiderio come compagno. Non per obbligo, né per attenuare la solitudine della mia vita-semplicemente perché è bello. Si, è molto bello."

Undici minuti, P. Coelho

"Prima di morire, però, voglio lottare per la vita. Se sono in grado di camminare da sola, posso andare dove voglio."
Undici minuti, P. Coelho
"Quando incontriamo qualcuno e ci innamoriamo, abbiamo l'impressione che tutto l'universo sia d'accordo."

Undici minuti, P. Coelho
Prima conservavo spesso vestiti belli per occasioni importanti.
Alcuni poi non li ho messi quasi mai.
Ho deciso che ogni giorno è importante e merita un'attenzione speciale.

**Ragionando sui massimi sistemi** 1.

Se la frittata non è fritta ma cotta in forno, è sempre una frittata?

Qui c'è casino, me ne rendo conto.
A volte parlo di lui, a volte parlo di te.
Ma lui è il mio passato, tu il mio presente.
E ho ancora troppe cose da dire sul mio passato, per tacerle.
Tutte quelle che non ho scritto in tanti anni.
Ma ora ho anche tante cose da scrivere su di te.
C'è casino qui sopra.
Sembra che stia vivendo storie parallele.
Un giorno felice, un giorno triste.
No, sono solo felice in questi giorni.
Ma a volte parlo del passato e a volte invento storie.
C'è casino qui sopra, ma nel mio cuore no.
Lo so, quasi addormentarsi durante uno dei primi appuntamenti, non sembra promettente.
Credo tu abbia capito, però.
Non mi stavo annoiando.
Il mio capo poggiato sul tuo petto, la tua mano ad accarezzarmi il volto.
Per qualche istante non ho pensato a niente e non mi capita spesso, credimi.
Ho capito che potevo abbandonarmi alla stanchezza, tanto ero al sicuro: c'eri tu con me.

sabato 24 marzo 2012

Ricorda sempre di dimenticare
le cose che ti hanno reso triste.
Ma non dimenticare mai di ricordare
le cose che ti hanno reso felice.
(Un proverbio irlandese)
Se Maometto non è andato alla montagna, forse ha semplicemente preferito il mare o la campagna.
E allora la montagna si mettesse pure l'anima in pace.
Come se non lo sapesse che se Maometto dovesse aver di nuovo voglia di montagna, potrebbe sceglierne un'altra.
Come se non lo sapesse che se Maometto dovesse aver di nuovo voglia di quella montagna, saprebbe dove trovarla. E probabilmente la troverebbe.

venerdì 23 marzo 2012


Ho tanti difetti, ma un pregio me lo devo riconoscere: mi stupisco come i bambini.
Venticinque anni sulla carta e cinque nella vita, a volte. Ma non mi spiace affatto.

giovedì 22 marzo 2012

Sono andata dal parrucchiere oggi.
Voglia di cambiamento? Sì, ma questa volta è diverso.
Forse questa volta è più conferma di cambiamento.
Non so quante volte sia andata dal parrucchiere pensando: inizio dai capelli, poi in qualche modo cambierò il resto. Ovviamente non cambiavo niente, che ve lo dico a fare.
Questa volta no. Questa volta qualcosa è cambiato prima, i capelli sono la conseguenza.
Mi sento bene.

mercoledì 21 marzo 2012

"Il primo che ci ha fatto desiderare di comprare uno stupido abito bianco,
di sentirsi chiamare mamma da un bimbo con gli occhi come i suoi
di lasciare i vestiti sparsi per casa perché tanto nessuno li vedrà,
il primo che ci ha fatto venire voglia di un lavoro, di un mutuo, di programmare delle vacanze, di imparare a cucinare per davvero, di imparare una nuova lingua perché chissà dove vivremo, di scoprire come si carica una lavatrice e se le camicie si stendono da rovescio.
Il primo che ci ha fatto venire voglia di dividere un armadio con i suoi vestiti, di scambiarsi le tazze della colazione, di rinunciare ad allungarsi in un letto grande da soli la notte.
Il primo che ci fa venire voglia di essere due per davvero, in concreto, ogni giorno
Quel primo con cui improvvisamente si vuole invecchiare non lo dimentichiamo mai
Io non ti posso dimenticare mai."
 Tienimi
Deve esistere un modo per aprire un barattolo di pittura senza sporcarsi tutta, ma evidentemente non è quello che ho usato io.
"Il desiderio profondo, più reale, è quello di avvicinarsi a qualcuno. Da quel momento, cominciano le reazioni, e l'uomo e la donna entrano in gioco. Tuttavia ciò che accade prima-l'attrazione che li ha uniti-è impossibile da spiegare. E il desiderio immacolato, nel suo stato puro. Quando il desiderio è ancora in quello stato, uomo e donna si innamorano della vita, vivono ogni attimo con venerazione e in modo consapevole, aspettando sempre il momento giusto per celebrare la prossima benedizione. Queste persone non hanno fretta, non fanno precipitare gli eventi con azioni inconsapevoli; sanno che l'inevitabile si manifesterà, che ciò che è autentico troverà sempre una maniera di mostrarsi. Quando arriva il momento, non esitano, non perdono l'occasione, non si lasciano sfuggire un solo attimo magico perché conoscono e rispettano l'importanza di ogni secondo."

Undici minuti, P.Coelho

martedì 20 marzo 2012

"La prossima volta che usciamo potremmo parlare delle nostre storie passate".
A me le cose così premeditate mettono ansia.
Lascia stare che il discorso capita. Ti voglio parlare di me. Piano piano ti dirò tante cose.
Ma la premeditazione mi mette ansia.

**Appuntamenti** 2.

Una di quelle domande essenziali: da quale appuntamento è meglio esser certe di esser depilate?

(Sì, oggi son più scema del solito, concedetemelo.)

**Appuntamenti** 1.

Primo appuntamento: bacio sì, bacio no. Bacio boh.
Ma quante volte si dice addio e si pensa arrivederci?
La questione è che se un ragazzo mi chiamasse "pucci pucci" o qualcosa del genere, potrei anche lasciarlo, credo. Non c'è niente di male, c'è a chi piace. E' una questione di carattere suppongo.
Ma pucci pucci proprio no.

lunedì 19 marzo 2012

E già lo so che scriverò tutto e il contrario di tutto su questa storia.
Perché ho tanti dubbi. Perché capiteranno le giornate storte. Perché quando scrivo spesso vado di fantasia. Perché ogni tanto sono un po' melodrammatica.
Ma sono felice di averlo conosciuto.
E' che io non sono mai stata una "fidanzata".
Non ho mai dovuto conoscere gli amici di lui, presentare i miei.
Andare insieme alle feste, fare presentazioni.
Non mi è mai capitato prima qualcuno che dicesse: "Ah, lei è XXX, la mia ragazza".
Con un sorriso stampato sul volto.
Nessuno mi ha mai accolto con un "amore mio".
E' tutto così nuovo per me. Così improvviso.
E' quello che avrei sempre voluto, ma mi ha colto impreparata.



domenica 18 marzo 2012

Sei la mia sorpresa di Pasqua in anticipo.
Le tue mani grandi sul mio corpo, le ricordo bene.
Scivolavano lente, come se stessero scoprendo qualcosa di nuovo.
Anche dopo tanti anni.
Anche se lo conoscevi meglio di me.
Anche se l'avresti riconosciuto al buio.
Il tuo indice che percorreva la mia schiena, lo ricordo bene.
Ricordo il brivido.
"Stai tremando, hai freddo?" Mi chiedevi.
E già lo sapevi cosa ti avrei risposto.
"Sì, tremo, ma non è per il freddo".
Felice io oggi. Tanto, tanto.
:-) :-) :-)
O meglio.
Io non credo che esista l'uomo perfetto per eccellenza, un uomo talmente perfetto che andrebbe bene per qualsiasi donna. E "talmente perfetto" sicuramente non è corretto, perché non esistono gradi di perfezione: una cosa meno perfetta di un'altra, è impefetta.
Ma, a parte queste digressioni, quello che intendevo è: e se una incontra l'uomo che pensava di aver sempre desiderato e non si innamora? Quello bravo, buono, gentile, simpatico, intelligente e tutto il resto?
Ci pensavo ieri.












sabato 17 marzo 2012

E se una incontra l'uomo perfetto e non se ne innamora?
Io mi piaccio.
Mi piacciono le mie gambe, mi piacciono le mie mani semplici e curate.
Mi piace il mio seno, anche se qualcuno direbbe che, insomma, bisognerebbe avercelo.
Mi piacciono i miei occhi e le mie labbra. Mi piacciono i miei capelli, anche se non sempre stanno dove dovrebbero. O dove vorrei che stessero, perché forse in effetti loro stanno proprio dove dovrebbero essere.
E non che non abbia difetti, ovviamente. Voglio dire, lo so che non sono una di quelle ragazze che gli uomini si voltano a guardare per la strada. Quelle poche volte che succede, mi sento quasi imbarazzata, un po' mi stupisco perché che mi piaccia io è un conto, ma scoprire di piacere anche a un'altra persona ne è un altro.
Eppure succede. In generale, dico. Non parlo solo di persone che si voltano per la strada.

venerdì 16 marzo 2012

Che strano sapere che quella frase è per me e non la posso rivendicare.
Che racchiude tutti i nostri anni insieme e non posso nemmeno mettere uno stupido "Mi piace".
E sarebbe solo in memoria dei tempi passati, ma vorrei poterla reclamare tutta. E' mia. Sei stato mio.
Non lo sei più, e va bene così: mi piace il rapporto di amicizia che c'è tra noi.
Mi piace il nostro presente, ma vorrei poter rivendicare il nostro passato.
Così ti rispondo qui, non sapendo se ti ricapiterà di leggerlo, e tu sai a cosa mi riferisco: è stato lo stesso per me.

giovedì 15 marzo 2012

“ Il sex appeal è al cinquanta
per cento quello che hai e al cinquanta
per cento quello che gli
altri pensano che tu abbia.” 

Sophia Loren
Un saggio mi ha detto: "Il tempo è galantuomo". E io ho sempre avuto fiducia in quel saggio.
Perché ho scritto quasi solo cose tristi della nostra storia?
Non lo so. Per un periodo a quelle belle ho cercato di pensarci di meno.
Mi spiaceva pensare che alcuni sorrisi, alcuni gesti, alcune parole che prima erano mie, erano di un'altra.
E lo so che alcune cose erano e sono solo nostre.
Poi parlandoti in questi due giorni ho scoperto che potevo ripensarci. Ancora con un po' di nostalgia ma con tanta, tanta tenerezza. Perché sei la prima persona che abbia amato e che mi mi abbia amato e io lo sentivo il tuo amore.
I nostri problemi li abbiamo avuti: io più grande ma nonostante questo, infantile. Tu, forse, un po' immaturo. Forse non era il momento giusto. Forse un giorno. Io non so se esistano le anime gemelle, quelle destinate a stare insieme, ma un saggio mi ha detto: "Il tempo è galantuomo". E io ho sempre avuto fiducia in quel saggio.
Se continui a dirmi che sono una donna irresistibile, finirò col crederlo davvero ^^.
Credo che il modo più brutto di essere lasciati sia non dirselo.
Credo sia terribile sentire quel “ crack “ che non puoi giustificare con nessuna tua paranoia.
E' quasi osceno per me sentire un uomo che dice “ ma si, l'avrà capito. “
e sentire lei invece “ spero sia un periodo “
Sono gli addii non detti ma sentiti chiaramente, quelli che fanno più male.
 Distorted Fables

mercoledì 14 marzo 2012

A volte mi manchi anche tu.
Mi manca il modo in cui i miei fianchi si incastravano tra le tue mani.
Mi manca quando prendevi il mio viso tra le mani per baciarmi.
Mi manca quando immaginavamo una vita insieme.
Mi manca quando ti presentavi sotto casa mia con un cornettone ripieno di cioccolata, anche se in genere significava che avevi qualcosa da farti perdonare.
Mi manca il modo in cui mi prendevi in giro.
Mi manca il tuo sorriso.
Mi mancano le tue camicie verdi. Ma quante ne avevi?
Mi mancano le tue mani sul mio corpo.
Mi manca il piacere che mi davi.
Mi manchi tu. A volte.

Ti manco.
Sì, ma ero tua.
Ero tua quando stavamo insieme.
Ero tua quando mi hai lasciato per un'altra.
Ero tua quando mi hai usata.
Ero tua quando ho cercato di essere tua amica.
Sono rimasta tua per così tanto tempo.
Mi hai detto che sei sempre stato orgoglioso di me e lo sarai sempre.
Ma non mi volevi presentare ai tuoi amici.
Non volevi conoscere i miei di amici.
I tuoi non sapevano che io esistessi.
Nessuno sapeva che stavi con me. Neanche il tuo migliore amico.
Per cinque anni. Cinque anni, non un'avventura da poco.
E' così strano che io non ci credessi o che avessi dei dubbi?
Mi hai sempre detto che sono i fatti che contano, non le parole.
Lo dicevi spessissimo.
A che serve dirti che ti amo? Sono i fatti che contano.
Hai ragione.
Ho tanto da dire oggi, sopportatemi.
Una cioccolata calda, una rosa rossa e un bacio sulla guancia.
Una bella serata!

martedì 13 marzo 2012

 Un pezzo di vita iniseme
Stai per leggere il mio blog. Non te l'ho mai fatto leggere prima perché ti ho detto che ne avevo uno e tu non mi hai mai chiesto niente, quindi ho pensato non ti interessasse. Ma alcune cose vorrei tu le leggessi, soprattutto alcune che ho scritto di recente, perché hanno a che fare con quello di cui abbiamo parlato.

Ti prego, leggendo queste pagine, ricorda queste cose.
E' un blog anonimo, rispetta questa mia scelta.
Non ti fermare alle prime pagine, scava un po'.
Non sempre parlo di te, anche quando può sembrarlo. Lo sai che mi è sempre piaciuto inventare storie.
C'è una parte che è dedicata solo a te e a noi. E' un album, si chiama "La scatola": lì sì, parlo solo di te.
Mi hai chiesto cosa c'è scritto di te sul mio blog. Niente di buono, ho risposto.
Ma abbiamo avuto momenti belli. Tanti momenti belli. Momenti tanto belli.
Sei stato il mio primo amore, il mio primo vero bacio, la mia prima volta e anche l'ultima.
Sei stato importante, lo sei e lo sarai ancora e non credo di peccare di presunzione se penso che per te sarà lo stesso.
Abbiamo riso, qualche volta ho pianto, mi hai consolata.
Mi hai preso in giro e te lo lasciavo fare, mi piaceva tanto.
Ci siamo amati tanto, divertiti tanto, baciati tanto.
Ci conoscevamo bene, sapevamo cosa piaceva all'altro e cosa no. Questo non ti impediva di fare qualcosa che non mi piaceva e non mi impediva di fare altrettanto, ma ci dispiaceva, ne sono certa.
Siamo stati nell'ordine conoscenti, amici, fidanzati, e poi tutte e tre le cose insieme. A volte non si capiva cosa eravamo.
Sono stata tua e tu sei stato mio, e non c'è stato nulla di "possessivo" in senso negativo in tutto ciò.
Eravamo belli e lo siamo ancora.
Ti voglio bene.




A volte penso che i miei fianchi fossero fatti apposta per incastrarsi perfettamente tra le tue mani.
Ci sono stati momenti belli però, ricordi? Io li ricordo tutti.
Credo che tu tacessi per non farmi stare male, così mi hai fatto state peggio.
Che poi, anche sul fatto che sia stato tu a lasciarmi, ci sarebbe da dire.
Avevamo entrambi le nostre colpe, io di sicuro ne avevo tante, ma eri tu che volevi lasciarmi, avresti dovuto lasciarmi tu. Io volevo provarci ancora: cinque anni valgono molti tentativi, secondo me.
Poi ho capito che volevi lasciarmi e non ne avevi il coraggio. Credo che fosse un modo per non farmi stare male, così mi hai fatto state peggio.
Ho fatto finta di niente con te, ma sapevo tutto e ho aspettato. Lo sapevo che non mi amavi più e che forse amavi un'altra. Non credo tu mi abbia mai tradito, ma lo capivo che avevi un'altra per la testa.
Alla fine ho deciso che se tu non avevi il coraggio, l'avrei fatto io. Fa niente che ti amavo ancora, che senso aveva? Non eri felice tu, non ero felice io, probabilmente non era felice nemmeno l'altra.
Alla fine è stata una gara a chi faceva prima e hai vinto tu: io aspettavo di vederti di persona, tu mi hai mandato un sms. E poi ero io quella senza coraggio.
Mi pare giusto che mandandogli un messaggio, per sbaglio a un certo punto faccia uscire la tastiera cinese. Senza accorgermene, ovviamente, che ve lo dico a fare?
Beh, questa sono io... speriamo gli piacciano le ragazze a tratti un po' imbranate ;-)

lunedì 12 marzo 2012

Our song


"I’m lying in my bed, all alone
Called you once again, no one is home
It’s raining outside, on saturday night
Turning out the light, again I tried

My friends say I’m too good, too good for you
And maybe that is true, well I don’t care
What do they all know, they got it all wrong
This is so unfair, they’re playing our song"

Our song, M2M
Cosa succede quando due timidezze si incontrano?
O anche: può succedere qualcosa quando due timidezze si incontrano?
Speriamo.

Litio

"Lithium, don't want to lock me up inside.
Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, I want to stay in love with my sorrow.
Oh, but God, I want to let it go.

Come to bed, don't make me sleep alone.

Couldn't hide the emptiness, you let it show.
Never wanted it to be so cold.
Just didn't drink enough to say you love me.

I can't hold on to me,

Wonder what's wrong with me.

Lithium, don't want to lock me up inside.

Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, I want to stay in love with my sorrow.

Don't want to let it lay me down this time.

Drown my will to fly.
Here in the darkness I know myself.
Can't break free until I let it go.
Let me go.

Darling, I forgive you after all.

Anything is better than to be alone.
And in the end I guess I had to fall.
Always find my place among the ashes.

I can't hold on to me,

Wonder what's wrong with me.

Lithium, don't want to lock me up inside.

Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, ...stay in love with my sorrow.
I'm gonna let it go"

Lithium, Evanescence
Da quanto tempo non mi chiedi come sto?
Avevamo deciso di rimanere amici, ricordi? Tu eri d'accordo.
D'altra parte sei stato tu a lasciarmi: al limite dovrei esser io a non voler aver a che fare con te.
L'amicizia per te ha funzionato solo finchè sei riuscito ad avere qualcosa in più. Quando mi sono mostrata decisa, quando ho pensato un po' a me stessa oltre che solo a te (come tu mi hai sempre detto di fare, guarda un po'), l'amicizia che fine ha fatto?
"Ma io le mie amiche non le sento tutti i giorni."
Ok, neanche io. Dipende dagli amici, alcuni li sento tutti i giorni, altri una volta al mese e non è detto che questi siano meno importanti dei primi (talvolta è il contrario). Ma prima sentirsi tutti i giorni - anche da amici - andava bene. E se io ti chiedo come vanno gli esami, ti aggiorno sui risultati della tua squadra del cuore, ti ascolto mentre parli della tua fidanzata che ami come mai nessuno prima, perché non mi chiedi mai come sto?
E tutto sommato penso "Vabbè, se me lo chiedesse solo per educazione, sarebbe peggio. Almeno è onesto."
Sono un'amica sbagliata, forse. Certe cose dovrebbero essere disinteressate, vero. Ma io non ti chiedo come sto per sentirmelo richiedere, lo chiedo perché voglio saperlo davvero. Solo che ogni dieci volte che ti chiedo come stai senza voler nulla in cambio, senza nemmeno aspettarmelo, arriva la volta in cui  ci spero in almeno un "Bene grazie. E tu?"
Ci spero tanto.



Tutti hanno uno scheletro nell'armadio.
Alcuni ne hanno un'intera famiglia.

domenica 11 marzo 2012

- Due caffè macchiati, grazie.
Faccio il gesto di prendere i soldi, lui mi ferma. "Non ti preoccupare, ci penso io."
Insisto un po', insiste lui. Vabbè, "Vuol dire che dovremo vederci di nuovo, ti offrirò un caffè per ricambiare", propongo.
"Mi sono trovato una scusa per rivederci", dice.
Forse me la son trovata io, penso, ma lo tengo per me. Non ho ancora capito.

sabato 10 marzo 2012

Esistono persone logorroiche quanto e più di me. Ma non è stato male, non è stato male.
Filosofia, fotografia, comuputer, chimica, matematica, università, religione, raccolta differenziata, assicurazioni, amore, versioni di latino, lavoro, libri, passioni, amicizie.
Non sapere niente di alcuni di questi argomenti, ma non vergognarsene, incuriosirsi, domandare, informarsi. Rispondere.

Questo è andare a prendersi un caffè con un amico. Poi se la cosa evolve si vede, un caffè può diventare altro. Anche altro.

Elio

"Qver the lights of sunset and vine
we're floating away from the fortune and fame
and your lips are mine, they're raspberry wine
your body's a map i will follow into the sky
cause what you got is all that i want
and still that's not enough, it's not enough

cause we're on fire walking love's highest burning wire

helium hearts we're falling skyward
we're never coming down
we're so high the city below gets small and quiet
every breath just makes us lighter
we're never coming down…

the further we go we're losing our clothes

one shoe at a time thrown over the side
like our fears and doubts we cast them out
till nothing is left and we're standing together now
cause what we got is all that we want
and that's always enough, enough for us".

Helium hearts, Jason Reeves
Dubbi esistenziali prima di uscire. Di quelli che "avrei effettivamente qualcosa di meglio a cui pensare".
Ma cosa mi metto per andare a prender questo caffè?
Perché io metto quasi sempre gonne o vestiti, ma poi se pensa che mi son preparata troppo? Non sarebbe così, perché io spesso vado con la gonna anche all'università. Niente di elegante, ma ho notato che vanno molto di più  jeans: anche una gonna sportiva è "diversa".
Ripiego su jeans e maglietta? Anzi, maglione, che fa freddo. Tanto tanto.
E però io sono gonne e vestiti, colori sgargianti, talvolta in disaccordo tra loro.

Ma io devo studiare, devo studiare, devo studiare.

(Ho deciso, jeans e maglione, ma colori sgargianti. Un po' alla volta, se ce ne sarà modo).

venerdì 9 marzo 2012

Non l'ho spaventato, andiamo a prenderci un caffè domani e sarà un caffè davvero, visto che questo qui non è quello lì.
Non lo so se mi piace, lo conosco appena, ma mi piace l'idea di avere qualcuno da conoscere meglio. Era tanto che non mi capitava.
Oggi è una giornata piena, di quelle che "Non so se ce la farò mai a fare tutto!". Soprattutto, oltre al fare tutto, farlo bene. Ma sì, dai. Si può fare, almeno ci ci si può provare.
Il tutone non ha spaventato!

giovedì 8 marzo 2012

Certo, ci sarebbe da sapere cosa succede dopo il "vissero felici e contenti". Sì, lo so, non sono la prima a chiedermelo.
A me una storia d'amore come quella delle favole non so se possa capitare.
Perché le principesse delle favole sono tutte coraggiose, a tratti un po' incoscienti.
Cenerentola si è ribellata alla matrigna.
Belle si è offerta come prigioniera a una bestia per salvare suo padre.
Biancaneve è andata a vivere con sette nani e ha accettato una mela da una vechia sconosciuta.
Lo sanno tutti che non si accettano caramelle dgli sconosciuti, figuriamoci una mela.
Ok, Biancaneve è stata proprio un'incosciente, ma poi guarda come è andata a finire.

I buoni propositi del lunedì fanno sempre una brutta fine. Proverò coi propositi del giovedì, magari va meglio.
Tra la ruota le montagne russe e la ruota panoramica scelgo sempre quest'ultima. Credo sia indicativo del mio modo d'essere, già.
Auguri a tutte le donne.
A quelle che sono belle sempre, anche se la mattina vanno di fretta, che neanche il tempo di un filo di trucco, ma sono più femminili di altre. A quelle che il tempo la mattina ce l'hanno, sempre curate, perfette. Rossetto, mascara, brush, tutto al proprio posto.
Auguri alle donne coi capelli sempre perfetti e a quelle che le mollettine colorate in testa non sono mai abbastanza. Auguri alle donne in jeans e scarpe da ginnastica, e a quelle coi tacchi, longuette e camicetta. Alle donne in tailleur e a quelle in tuta.

Auguri alle donne che studiano, che lavorano, che stanno a casa con la famiglia e a quelle che fanno tutte queste cose insieme e forse anche qualcosa in più.
Che sì, siamo importanti tutto l'anno, ma se un giorno abbiamo la scusa per ricordacelo e farcelo ricordare, approfittiamone!

mercoledì 7 marzo 2012

E la difficoltà di trovare una canzone per l'elemento elio, senza esser rimandati a Elio e le storie tese!

Idrogeno

"Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.


Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso guardate il colore

come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

È strano andarsene senza soffrire,

senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è fosse diverso il vostro morire
vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

Primavera non bussa lei entra sicura

come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.

Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare

guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.

Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore."


Un chimico, F. de Anrdrè
A volte la scarsa voglia di studiare fa venire in mente strane idee: una taola periodica musicale, una canzone per ogni elemento.
Per alcuni so già che esiste più di una canzone, ma per ora mi limiterò a sceglierne una sola, non so ancora con quale criterio.
Cercherò di procedere per numero atomico, dall'idrogeno in poi. Se avete suggerimenti, scriveteli nei commenti alla foto di copertina! Grazie :-)
Eri capace di descrivere una partita di calcio con gli amici con un entusiasmo contagiante persino per me che di calcio mi interesso poco e ne capisco meno. Mi sono sempre domandata se saresti stato capace di descrivere con lo stesso entusiasmo novanta minuti con me.

martedì 6 marzo 2012

"Alla fine forse è vero che per certi versi tratto lei in maniera diversa da te, ma a parte il fatto che anche lei mi tratta in modo diverso, forse stando con te tutti questi anni ho imparato come trattare una donna e come si ama, prima non sapevo cosa fosse l'amore". Sincera gratitudine o paraculaggine?
Sono timida, timidissima. Quando mi trovo con persone che non conosco ci sono due possibilità.
A volte mi chiudo in un silenzio quasi assoluto, interrotto solo da quello che la mia educazione mi impone di dire. Buongiorno, grazie, ciao, per favore.
Altre volte inizio a parlare velocemente, di tutto quello che mi passa per la mente. Giusto il tempo di prendere un po' d'aria tra una frase e l'altra.
Non so in quale dei due casi l'interlocutore possa definirsi più fortunato, proprio non lo so.
Che poi "guadagnare punti" non è l'espressione esatta, ma è la prima che mi viene in mente (sì, mi sono ispirata a Palahniuk). Non mi piace attribuire punti alle persone, ma rende l'idea. Basta non prenderla sul serio 'sta cosa dei punti: ho visto persone applicarcisi tanto come se stessero facendo la raccolta punti del latte.
E sì, ho usato troppe volte la parola "punti" in poco tempo. La pigrizia di cercar sinonimi, stamattina.

lunedì 5 marzo 2012

Non mi pesa neanche più darti consigli sulla tua vita amorosa, sulla tua vita con lei.
Perché è ovvio, tu mi lasci, io ti dico che voglio restare tua amica perché ci tengo, ma che all'inizio sarà un po' difficile e tu subito inizi a scrivermi di quanto la ami e ti renda felice. Subito. Ho cercato di essere sempre oggettiva, ma restava il fatto che mi avevi lasciato per lei. C'erano delle cose che non funzionavano tra di noi, anche per colpa mia, ma comunque mi hai lasciato per lei.
E' passato un anno. Non è stato facile, lo sai? Anzi: non è stato facile, lo sai. Perché te ne parlavo. Giustamente, se tu mi parlavi di lei, io ti parlavo di noi. Ti dicevo che a volte era difficile perché mi mancavi, ti parlavo dei miei tentativi di uscirne, le mie paure, il desiderio di cambiamento. Non finirò mai di ripetere che non capirò mai come mi è passata, forse mi hai sfinito.
Finalmente però posso darti dei consigili da buona amica. Riesco anche a dirti che le stai facendo un torto. Magari lei continua a non piacermi (non si può pretendere troppo), ma riesco a dirti che la stai trattando poco bene e dovresti smetterla. Vedi tu come fare: cerca di capire se la ami o meno, perché lei ti ama. E questa volta non ho secondi fini. Non li avevo neanche prima, ma ora puoi averne la certezza. Trattala bene, perché ci sono stata male io, che conoscevo te e il tuo lato ostile, figuriamoci lei. Lei che ha conosciuto solo il tuo lato dolce e romantico, che io ho solo intravisto ma che per me valeva tanto proprio perché così raro. Non posso immaginare quanto ci rimarrebbe male e so che è questo che ti frena, stai cercando un modo per non ferirla, ma l'unico modo per non ferirla è amarla.
Da quando non ti penso più, ho l'impressione che i ragazzi mi notino di più. O sono io che noto più loro, questo non lo so.
Non sono diventata più bella, simpatica, intelligente o socievole. Ma è come se prima me lo leggessero i faccia che avevo altro per la testa, che era inutile che si avvicinassero, tanto in testa avevo solo te.
Anche se non stiamo più insieme da un anno. Anche se tu sei fidanzato. Anche se è da un po' che siamo solo amici. Comunque ti avevo in testa.
Che poi magari non succede niente, però capisci? Almeno si accorgono di nuovo che esisto, e non è cosa da poco.

domenica 4 marzo 2012

Io quasi non volevo uscire. Poi l'ho fatto, mi sono divertita abbastanza e ho incontrato una persona simpatica. Non è detto che succeda qualcosa. Magari non diventeremo neanche amici, ma era una persona simpatica e ci ho parlato. Sono stata una persona socievole, per una volta. Beh, quasi.
 "Ok, ma se si lasciasse con la fidanzata e ti dicesse che vuole tornare con te, tu cosa faresti?", mi ha chiesto un'amica che non vedevo da tanto tempo.
"Lo sai qual è la cosa bella? E' che non mi sono proprio posta il problema".


Le risposte vaghe mi incuriosiscono e tu sei stato vago.
"Come va con lei?"
"Mah."
Vuol dire tutto e vuol dire niente.
Per mesi non hai fatto che ripetermi quanto lei ti rendesse felice, come la amassi da impazzire. E sapevi che mi piacevi ancora, che mi mancavi.
Ora che ti cerco solo come amica, che finalmente è passata (non so come, non so quando, non so perché e non mi interessa), io ti chiedo come va e tu rispondi solo "mah". Poi sparisci e non ti fai sentire.
Tu lo sai che la vaghezza mi incuriosisce. Smettila.

sabato 3 marzo 2012

Sei riuscito a far morire una pianta grassa, di cosa mi stupisco?
"E poi io odiavo le fini. Nelle fini bisognava sempre, nel bene e nel male, mettere a posto."

Io e te, N. Ammaniti
"<<Lorenzo, tu sei come le piante grasse, cresci senza disturbare, ti basta un goccio d'acqua e un po' di luce>>."

Io e te, N. Ammaniti
"Ecco la cosa che odiavo di più. Ballare. Ma quella sera invece ho ballato e mentre ballavo una sensazione nuova, di essere vivo, mi toglieva il fiato. Tra poche ore sarei uscito da quella cantina. E sarebbe stato di nuovo tutto uguale. Eppure sapevo che oltre quella porta c'era il mondo che mi aspettava e io potevo parlare con gli altri come fossi uno di loro. Decidere di fare le cose e farle."

Io e te, N. Ammaniti
"Bisogna essere molto sicuri di sé, per fare le battute in pubblico."

Io e te, N. Ammaniti.
Una volta, eravamo sul letto, ricordo benissimo. Mi hai detto "Andiamo", io ho capito "ti amo". Sarebbe stata la prima volta in due anni .Dovevo avere una faccia stupita, perché mi hai chiesto che avessi.
"Niente, scusa. Ero sovrappensiero". Mi sono accorta subito del mio errore. A volte facciamo di tutto per sentire quello che vorremmo.

venerdì 2 marzo 2012

A me una volta gli abbracci non piacevano.
"Comunque, no, mica piange. Ha solo gli occhi un pochino lustri per via dell'enorme velocità, è chiaro. Okay. È anche perché quel figlio di puttana del piccolo principe ha addomesticato la volpe. E poi, forse, perché magari sta pensando che dei due pirati, adesso, qualcosa è come stesse andando un po' via per sempre. Sapete come ragionano certi ciclisti sentimentali, alle volte. Magari sta giusto pensando che determinate cose, nella vita dell'Uomo, possono succedere una volta sola. Sì, insomma, potrebbe farlo."

Jack Frusciante è uscito dal gruppo, E. Brizzi
"(Gli veniva da tenerla abbracciata un giorno di fila per tutte le volte in cui avrebbe voluto farlo e lei sarebbe stata a centomila chilometri.)"

Jack Frusciante è uscito dal gruppo, E. Brizzi
Per ricordarmi tutte le occasioni nelle quali ho lasciato correre perché "lui era fatto così". Troppe.
 

giovedì 1 marzo 2012

Lo so, in parte è colpa mia.
Per tanto tempo "andiamo a prenderci un caffè" ha avuto tanti significati.
Significava amiamoci. Significava toccami. Significava baciami.
Significava tutto questo quando stavamo insieme, ma ancora di più quando siamo tornati amici.
In parte è colpa mia se ora quando ti chiedo di andare a prendere un caffè insieme ti aspetti altro, questo lo so.
Per questo quando siamo tornati amici volevo che un caffè fosse solo un caffè: sapevo che sarebbe stato difficile tornare indietro. Tu hai insistito e io non mi sono lasciata pregare troppo, so anche questo.
Il tempo è passato, però, e a me manca andare a prendere un caffè con te. Solo un caffè, solo parlare, solo ridere e farmi prendere un po' in giro. Sono testarda, lo sai. Ci riusciremo.