lunedì 30 aprile 2012

"Ciò che sto cercando di dirti è chela paura uccide sempre l'amoe. Persino l'amore di una madre."





Fai bei sogni, M. Gramellini
"E c'è sempre più amore in chi rimane che in chi se ne va."

Fai bei sogni, M. Gramellini
"L'intuizione ci rivela sempre chi siamo. Ma restiamo insensibili alla voce degli dei, coprendola con il ticchettio dei pensieri e il frastuono delle emozioni. Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi."

Fai bei sogni, M. Gramellini.
"Non esiste momento più bello, all'inzio di una storia, di quando intrecci le dita in quelle dell'altra persona e lei te le stringe. Ti stai affacciando su un mare di possibilità."

Fai bei sogni, M. Gramellini
"E la vita?"
"Mi fa paura l'idea di sprecarla. Se la morte è un viaggio, immagino che la vita sia il prezzo del biglietto."

Fai bei sogni, M. Gramellini
"Se vuoi cambiare gli effetti, cambia le cause. La vita risponde. Sempre."

Fai bei sogni, M. Gramellini
"Non so quanto sia giusto prendere in giro il me stesso di allora. I sentimenti veri hanno una dignità che li preserva dal senso del ridicolo."

Fai bei sogni, M. Gramellini
"Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'entusiasmo, confidando nella tua ribellione."

Fai bei sogni, M. Gramellini.
"Ho visitato molti paesi da quando sono nata e mi ritengo fortunata di questo dono. Ma ce n'è uno, uno soltanto, in cui se vado mi sento più leggera. Quasi posso volare, laggiù.
Lo visito quasi ogni anno; ogni anno cambia, non è mai lo stesso.
E' un paese piccolo, si trova sopra un'alta scogliera a picco sul mare. E' colorato, la gente lì scrive sui muri ma ciò che ne esce fuori è una meraviglia.
Il Paese Dipinto, lo chiamano.
Bhè, quando è notte e tu ti affacci da quelle finestre puoi vedere le lampare sospese tra cielo e mare. Grosse lucciole che si muovono lentamente, quasi stando ferme sfidano la corrente.
Allora rimani anche tu sospesa in un limbo, mentre il profumo dei limoni ti pervade."
 
*Elisewen* 

Il paese si chiama Fuore, si trova in Camapania. Mi è venuta voglia di andarci.
Lo so che qualsiasi paura ti confessassi, mi staresti vicino.
Potrei anche confessarti di aver paura delle matite.
O delle gomme da masticare.
Se anche ti confessassi di aver paura del caffè, mi capiresti.
Sono io che non mi capisco.

domenica 29 aprile 2012

Che poi proprio ieri sera mia sorella è andata in un paese abbastanza lontano con gli amici e papà ha fatto un sacco di raccomandazioni. Mamma ha detto che era stato un po' in pensiero tutta la serata.
Lei gliel'aveva detto: alla fine gli incidentii se devono succedere succedono.
Appunto.
Alla fine, io non bevo e vado sempre in auto con persone che non hanno bevuto.
Metto sempre la cintura di sicurezza.
Il mio fidanzato è prudente, non corre, sta sempre attento a tutto.
Ma non si può controllare tutto.
La prima che ho pensato: non mi hanno preso.
La seconda e la terza erano confuse insieme:
- chiamiamo l'ambulanza
- mia sorella è ancora in giro? O è già a casa?
Speravo la seconda o, se fosse stata in giro, che si trovasse molto, molto lontano.
Non ricordavo nemmeno che tipo di auto avessero gli amici con cui era uscita.
Però era grigia. No, non è una di quelle due.
Non le distinguo le auto, ma sarebbe servito a poco. Erano distrutte.


Quando ho visto che l'ambulanza era stata chiamata e che c'era qualcuno che si prendeva cura dei feriti, sono corsa in casa.
Ho pensato subito ai miei. Volevo tranquillizzarli.
Pensavo avessero sentito il rumore dello scontro. Fortissimo.
Magari potevano pensare ci fossi io in auto.
Dicevo, sono corsa in casa, ma stavano dormendo: la loro stanza non affaccia sulla strada.
Papà è sceso a vedere se poteva dare una mano. Più di tanto, comunque, non si poteva fare.
Si sa che è meglio non toccar più di tanto i feriti, si rischia di far più danni che altro.
Tanta gente affacciata al balcone. Molti preoccupati, molti incuriositi.
Per fortuna le ambulanze sono arrivate subito.


Menomale che non ho chiamato il 119, ho appena visto che è il numero del servizio clienti TIM.
Sarebbe stato poco utile.
Volevo chiamare l'ambulanza, non ricordavo il numero.
118? 119? 113?
Quelle cose che uno sa a memoria. Ma non vengono in mente.
Per fortuna lui lo sapeva.
Una signora si ferma, mi chiede se ho chiamato i carabinieri.
Prima l'ambulanza, signora. Prima l'ambulanza. Mi dice il numero?
113
Signora, ma non è la polizia quella? Voglio chiamare l'ambulanza.
Per fortuna che lui ha avutoi riflessi pronti. Per fortuna.
Ieri ho avuto paura. Tanta paura.
Ero vicino al cancello di casa, in auto col mio ragazzo. Ci stavamo baciando. Ci stavamo salutando.
Un bacio, e un altro ancora. Ora scendo. No, resto un altro po'.
Dallo specchietto ho visto due macchine che correvano moltissimo.
Tutte e due nella stessa corsia.
Nella stessa corsia.
Si sono scontrate e sono schizzate in due direzioni opposte.
Una su un marciapiede, l'altra sull'altro.
Contro un cartellone pubblicitario o qualcosa del genere.
A meno di cinque metri da me. Le ho visto proprio schizzare.
Ho avuto paura. Potevo esserci io al posto del cartellone pubblicitario.
Il mio ragazzo è corso a vedere, ha chiamato l'ambulanza.
Non ti avvicinare, mi ha detto. E' meglio che non vedi.
Potevo esserci io al posto del cartellone pubblicitario. Potevamo essere noi.
Ho avuto paura.

sabato 28 aprile 2012

Amica: "Stasera sei un misto tra Arisa e una ballerina di charleston."
Io: "Ehm... grazie?" *^_^*

venerdì 27 aprile 2012

Tra le tue braccia mi sento al posto giusto.

Notizie random su di me

Ho venticinque anni.
Mi piacciono i colori. 
Mi vesto meglio in primavera ed estate che nelle altre stagioni.
Sono molto freddolosa, e in autunno e inverno infilo tante maglie una sopra l'altra per scaldarmi. L'accostamento dei colori in quel caso diventa un optional.
Sono circondata da post it.
Mi piacciono i libri, le scarpe, i vestiti.
Mi piace truccarmi, giocando con i colori.
Ho studiato danza, ma non sono mai stata brava. Sono scoordinata.
Non so stare dritta con la schiena, non sono aggraziata nei movimenti.
Mi piacciono i tacchi.
Sono laureata ma studio ancora, per la specialistica.
Preferisco la cioccolata fondente, ma non sono razzista: bianca o nera, la cioccolata è buona sempre.
Ho un po' di difetti e un po' di pregi come tutti.
Tra i pregi, c'è che sono quasi sempre allegra e sorridente. Mi hanno detto che metto allegria e questo mi piace.
Non amo le smancerie. Se il mio ragazzo un giorno dovesse chiamarmi "pucci pucci" o derivati lo lascerei, ma lui questo lo sa.
Tre difetti: a volte sono scontrosa, ho molte paure, sono spesso ripetitiva quando parlo.
E sono spesso ripetitiva quando parlo.




giovedì 26 aprile 2012

C'è qualcosa, nel modo in cui mi sposti una ciocca di capelli dietro l'orecchio, che mi fa una tenerezza incredibile. Ma c'è anche qualcosa, nel modo in cui la tua mano percorre la mia schiena, che mi fa venire i brividi. E non è il freddo, no. Non è il freddo.
"I se sono il marchio dei falliti. Nella vita si diventa grandi nonostante."

Fai bei sogni, M. Gramellini
Includi l'infinita tenerezza, l'estrema passione e tutte le sfumature intermedie.

"Capisci di amare veramente qualcuno quando puoi passare tutta la notte, seduto accanto al fuoco, a guardarlo mentre dorme."

Dawson's Creek
Sapevi che non mi sentivo bene e dopo il lavoro sei venuto a casa mia a vedere un film.
I miei a una certa ora sono andati a dormire, si è fatto tardi. Ci siam messi in cucina, sul divano, e mi hai coperto per bene perché non prendessi freddo.
Chissà il film come è finito. E non perché ci siam "distratti" insieme.
Mi sono addormentata, tra le tue braccia, mentre mi accarezzavi con una mano. Con un braccio intorno a me.
A un certo punto, ero in uno stato di dormiveglia, non capivo niente del film e probabilmente se mi avessi detto qualcosa non l'avrei sentita. Ma sentivo i tuoi baci. Hai continuato a sfiorarmi appena le guance con le labbra anche mentre pensavi stessi dormendo. Avresti potuto fermarti, e invece no. E io l'ho sentito.
"Come è finito il film?"
"Non lo so. Non era molto chiaro, mi sono perso. E poi ti stavo guardando: sei bellissima."

mercoledì 25 aprile 2012

Alcune correzioni di Word sono divertenti.
Per esempio, vorrebbe che correggessi molecole "radicaliche" con molecole "radical chic".
Word ha influenzato la mia vita.
Non scrivo più "comunque" ma "in ogni caso". Perché il primo termine è abusato.
Non scrivo più "in quanto", ma poiché. Pare sia meglio.
Metto sempre una virgola dopo "infatti".
In ogni caso non è un male in quanto pare che una virgola, dopo "infatti", ci voglia.
Però ti ammiro.
Tu studi, lavori. Sostieni la tua famiglia.
Sei più piccola di me, e cresci un figlio che in realtà è tuo padre.
E lo so che vorresti scappare.
E so anche che ogni volta che scappi ti senti in colpa.
E se il tuo unico errore è cercare un uomo con tanta insistenza, chi sono io per dirti che non devi?
Che diritto ho anche solo di chiamarlo "errore"?
Nessuno, lo so, ma lo dico per te. Poi tanto lo sai anche tu che le verità assolute non le possiede nessuno.
Magari per te funzionerà così: cercherai con insistenza e troverai.
Lo spero. Ma proprio tanto.
Però devi volerti bene. Inizia quando vuoi: prima o dopo che hai trovato qualcuno che ti stia accanto.
Scegli tu.
Ma DEVI volerti bene. Su questo sono categorica.
Come si spiega che il momento giusto arriva per tutti?
Che è inutile cercare a tutti i costi l'uomo ideale?
Che io quella sera nemmeno volevo uscire e invece ho incontrato lui?
Smettila di cercare un uomo a ogni costo.
Non è così che lo troverai. Come vorrei fartelo capire.
E io lo so che stai passando un periodo difficile.
Che desideri il sostegno di un uomo.
Che forse non ti vuoi bene come dovresti. Come vorresti. Come potresti.
Ma non è così che funziona.
Lo so che è banale dire che se non si ama se stessi è difficile amare un altro.

Ed è anche difficile che gli altri ti amano, se non ti ami tu.
Banalità, potresti dirmi. Ma in fondo lo sai anche tu che è così.

Odio sentire di avere la febbre e non averla davvero.
Mi sembra di non avere una scusa abbastanza forte.
Per arrotolarmi sotto le coperte.
Per non studiare.
Per non lavorare.
Per rimanere in pigiama.
Non ho la febbre, ma credo di esserci molto vicina.
Studierò in pigiama, nel letto, sotto le coperte.
Scendiamo a compromessi.

Odio ricattarmi ma lo devo fare: finché non finisco il capitolo che sto studiando, non scrivo più niente.
Ma ditemi voi se a 25 anni devo ricorrere a questi subdoli mezzucci con me stessa.
Come con i bimbi.
Sono sempre circondata da post it.
Gialli, fucsia, arancioni.
Pieni di appuntamenti, libri da leggere, persone da telefonare.
Frasi che mi hanno colpito, ricette di dolci, parole da cercare sul dizionario.
Post it con il buongiorno o la buonanotte per mia sorella.
Faccine sorridenti sullo specchio del bagno.
Poi magari non sempre vado a rileggere quello che c'è scritto. Mi dimentico.
Forse se lo scrivessi su un post it, lo ricorderi...

martedì 24 aprile 2012

Oggi corro. Vorrei il potere del telerasporto. Non avrei nemmeno dovuto fermarmi a scrivere, ma ormai l'ho fatto :P
Ho visto le calze di Biancaneve e mi sono innamorata. Peccato che dubito esistano della mia taglia.

**Ragionando sui massimi sistemi** 3.

In una frase che finisce con una faccina, il punto va prima o dopo la faccina?

lunedì 23 aprile 2012

Stavo pensando: che libro ho al momento sul comodino?
Poi ho realizzato una cosa: non ho un comodino.
Giornata mondiale del libro: che cosa state leggendo?

domenica 22 aprile 2012

L'arte di procrastinare.
Comunque, c'è più da "preoccuparsi" se mi vesto in maniera pratica, che quando mi metto in ghingheri. Probabilmente non ho intenzione di tenerli addosso molto i vestiti.
Rispondo più volentieri a un "Come stai?" che a un "Come va?".
Alla fine lo so che la maggior parte delle volte sono entrambe frasi di circostanza, ma "Come stai?" mi sembra sempre più personale. Io quando voglio sapere una persona come sta, glielo chiedo direttamente.
Altrimenti resto sul vago. Come va? Come ti vanno le cose? Tutto bene?
O non chiedo niente e basta, che a volte è la cosa migliore.

sabato 21 aprile 2012

Freddo e pioggia. Fa sempre tanto freddo qui.
Non avevo mai chiamato nessuno prima "amore mio". Ho detto "ti amo" tante volte, tutte alla stessa persona.
Ma "amore mio" no, non l'avevo mai detto.
La mia casa ideale è un misto tra la Feltrinelli e una fiera del cioccolato.

venerdì 20 aprile 2012

Per ora, il piegaciglia sta avendo la meglio. Ma capirò come funziona. Lo capirò.

(disse quella che non sapeva nemmeno usare un accendino)
Prima i soldi che riuscivo a metter da parte finivano per lo più in libri e cremine (antiacne o anticellulite a seconda dei periodi). Poi ho capito che le cremine lasciano il tempo che trovano.
Sono tre sere che quando mi metto nel letto penso a una frase che vorrei scrivere nel blog.
Puntualmente la mattina l'ho dimenticata.
O metto carta e penna vicino al letto, o imparo a scrivere dal cellulare.
E' che io e il touchscreen non andiamo proprio d'accordo.
Per tacere di quando per sbaglio metto la tastiera cinese e non me ne accorgo.

giovedì 19 aprile 2012

Scherzi a parte, un sacco di persone mi hanno detto che mi fa troppi complimenti.
Per esempio, mi presenta i suoi amici, stiamo insieme, parliamo e in un momento di silenzio esclama: "Ma non è bellissima XXX?".Credo di essere diventata rossa, ma proprio tanto. Tipo color "naso di clown" o qualcosa del genere.
Oppure, qualsiasi cosa io scriva nel mio profilo commenta con un "Non è meravigliosa?".
Ok, c'è l'entusiasmo dei primi tempi. E poi ha Facebook da pochissimo, nemmeno un paio di settimane, ha la smania di metter mi piace ovunque.
Una mia amica ha commentato un mio stato, lui ha aggiunto il solito complimento e lei dopo mi ha detto: "Ma basta, scrive sempre la stessa cosa!",
Ma io lo so. Solo che, parliamoci chiaramente: con che cuore posso sgridare il mio ragazzo perché mi fa troppi complimenti? No, davvero, come potrei?
Non ci sono abituata nemmeno io, ma si vede lontano un miglio che sono cose che pensa davvero. Le dicesse tanto per dire, potrei anche prendermela, ma così.
Ci sarà il calo fisiologico di complimenti che c'è in ogni relazione. E posso ritemermi fortunata, perché nonostante il calo, credo che rimarrano comunque tanti.
Ma poi, seriamente: non  posso dirgli di non farlo. E' una questione di rispetto verso tutte le ragazze che vorrebbero che i propri fidanzati facessero più complimenti e non li fanno. Posso mai io lamentarmi per il mio?

"Allora, che difetti ha il tuo ragazzo?".
"Beh, per ora l'unico problema che ho è che mi fa troppi complimenti, ma proverò ad abituarmi!"
Mi è appena successo di nuovo. Apnea.

A un certo punto, mi accorgo che non sto respirando. Me ne accorgo, e ricomincio a respirare.
Sono mesi che ogni tanto mi rendo conto di essere in apnea. Anche di notte.
Forse una forma di ansia.
Ansia per cosa, poi, non si capisce.
In effetti, a pensarci bene, da un mese a questa parte è capitato molto più raramente.
Forse da quando c'è lui sono un po' più rilassata di prima.
Anche se questo "periodo di grazia" in cui mi sento particolarmente bene è iniziato prima di conoscerlo.
Non che non abbia problemi in assoluto, però. Però sto bene.
In questo mese credo sia successo solo una volta. Un giorno in cui ero molto stanca e indaffarata.
Di notte non lo so, non sempre me ne accorgo.
E' stranissimo accorgersi di non respirare.
E allora mi concentro e cerco di ricordarmi di farlo. Il che è stupido.
E' naturale. Naturalmente riprendo dopo qualche secondo di apnea.
Ma cerco lo stesso di impegnarmi e ricordarmelo. Ho paura di distrarmi e dimenticarmene.
Non credo sia oggettivamente possibile. Dimenticarsi di respirare, intendo.
Ma non si sa mai.



Rossetto e cioccolato, O. Vanoni

"Ci vuole passione
molta pazienza
sciroppo di lampone
e un filo di incoscienza
ci vuole farina
del proprio sacco
sensualità latina
e un minimo distacco
si fa così
rossetto e cioccolato
che non mangiarli sarebbe un peccato
si fa così
si cuoce a fuoco lento
mescolando con sentimento
le calze nere
il latte bianco
e già si può vedere
che piano sta montando
é quasi fatta
zucchero a velo
la gola soddisfatta
e nella stanza il cielo
si fa così
per cominciare il gioco
e ci si mastica poco a poco
si fa così
è tutto apparecchiato
per il cuore e per il palato
sarà bello bellissimo travolgente
lasciarsi vivere totalmente
dolce dolcissimo e sconveniente
coi bei peccati succede sempre
ci vuole fortuna perché funzioni
i brividi alla schiena
e gli ingredienti buoni
è quasi fatta
zucchero a velo
la gola soddisfatta
e nella stanza il cielo
si fa così
per cominciare il gioco
e ci si mastica poco a poco
si fa così
è tutto apparecchiato
per il cuore e per il palato
sarà bello bellissimo travolgente
lasciarsi vivere totalmente
dolce dolcissimo e sconveniente
coi bei peccati succede sempre."



C'è una grossa differenza tra:
"Ti amo ma mi dà fastidio che tu faccia questa cosa."
e
"Mi dà fastidio che tu faccia queste cose ma ti amo."

Il primo è un ricatto psicologico, la seconda una dichiarazione d'amore incondizionato.
"In fondo la mia vita è la storia dei tentativi che ho fatto di tenere i oiedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo."

Fai bei sogni, M. Gramellini

mercoledì 18 aprile 2012

Sono una romantica razionale.
Mettiamo che il mio ragazzo decida di scrivere sul muro di fronte casa mia: "Buongiorno amore!".
Innanzitutto,dovrebbe costruire un muro, perché in realtà di fornte casa mia non c'è.
Facciamo finta che il muro ci sia.
Io mi preoccuperei del muro.
Mi domanderei se ha chiesto il permesso ai proprietari.
Se ha usato una vernice lavabile.
Perché non ha usato un telo, invece del muro.
Ora che ci penso non sono una romantica razionale.
Sono una romantica civile.
(O sono solo una rompiscatole?)

Porta la sporta

Vorrei segnalare un'iniziativa interessante. Il pezzo che riporto è tratto dal sitohttp://www.greenme.it/informarsi/eventi-e-iniziative/7392-porta-la-sporta-201, a cui rimando per maggiori informazioni.

"A partire da sabato 14 aprile e fino alla domenica successiva (il 22) torna in tutta Italia "Porta la Sporta", la Settimana Nazionale, giunta alla sua terza edizione e volta a diffondere tra i cittadini una maggiore attenzione agli sprechi ed al consumo consapevole. L'evento vuole offrire ancora una volta uno spunto per tutti i consumatori che si dedicano al momento della spesa, invitando ciascuno di essi a modificare l'abitudine di optare per i sacchetti monouso per il trasporto degli acquisti, da sostituire invece con borse resistenti e riutilizzabili all'infinito da portare sempre con sé."
Davvero, credo di assomigliare a una quattordicenne innamorata per la prima volta.
Sprizzo cuoricini ovunque.
Per come è il mio carattere di solito, mi do quasi fastidio da sola.
Ma anche no. Sono felice.
Eppur ti sei scordato di me. Come hai fatto, non so.
Una ragione vera non c'è. Lei era bella, però...

(Cambiando prospettiva, "Eppur mi son scordato di te", L. Battisti)
"Non essere amati e` una sofferenza grande, pero` non la piu` grande. La piu` grande e` non essere amati piu`.

Fai bei sogni, M. Gramellini
"I bambini assuefatti agli scannamenti televisivi considereranno il pasto del ciclope uno spuntino dietetico. Invece io mi svegliavo nel cuore della notte con la sensazione spiacevole di essere un ovetto concupito dall’occhio singolo di Polifemo. Dopo un breve duello contro il buio, mi dichiaravo sconfitto e andavo a rifugiarmi nel lettone dei miei. Per porre un freno a quelle migrazioni notturne, indegne di un ometto di ben otto anni, la mamma aveva installato sul mio comodino un abat-jour a basso consumo che rimaneva sempre acceso. Ma tutti sapevamo che una vision ulteriore del ciclope mi sarebbe stata fatale."

Fai bei sogni, M. Gramellini
"Ma non riuscuvo più a trovare i miei nemici. Erano tutti dentro di me."

Fai bei sogni, M. Gramellini
"Avevo una lingua mai esausta, nonostante fosse piena di tagli e di toppe come il grembiule di un artigiano.
«È un miracolo che con un attrezzo simile suo figlio possa parlare» aveva spiegato il pediatra alla mamma.
«Adesso di miracolo ne servirebbe un altro, dottore: riuscire ogni tanto a farlo stare zitto» aveva risposto lei. «Con la parlantina che si ritrova, mi diventerà un avvocato».
Non ero d'accordo. Io volevo smettere di parlare e incominciare a scrivere. Quando mi convincevo che qualche adulto aveva commesso un’ingiustizia nei miei confronti, gli agitavo una biro sotto il mento: «Da grande racconterò tutto in un libro che si intitolerà Io bambino».
Il titolo era migliorabile, ma il libro sarebbe stato una bomba
."

Fai bei sogni, M. Gramellini
E quando dico che prima di conoscerti ero felice, spero tu capisca che è un complimento.
Non sto con te perché era un periodo difficile.
Non sto con te perché volevo dimenticare qualcuno.
Non sto con te perché mi annoiavo.
Io stavo proprio bene prima di conoscerti.
Ma poi ti ho conosciuto, e sto decisamente meglio.
Per il nostro primo mese, mi hai scritto una poesia. Una poesia.
Nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me.
E' stato un mese stupendo e oggi ne inizia un altro.
Sono felice.
Normalmente, non farei progetti nemmeno su quello che faremo insieme da qui a domenica. E invece ci ritroviamo a pensare a come ci vestiremo ad Halloween, se dovessimo andare a una festa insieme.

lunedì 16 aprile 2012

E' quasi finito il correttore. Ha quasi 7 anni, credo. Mi mancherà.
Lo so, Clio: non si fa, non si fa, non si fa. I cosmetici hanno una data di scadenza.
Ma uno poi a certe cose si affeziona.
- Non mi trovo.
- Cercati.

domenica 15 aprile 2012

Ho appena letto la seguente frase sulla bacheca di un ragazzino che conosco appena e che frequenta, credo, l'ultimo anno delle superiori: "Quando non si anulla da fare". Mi sto trattendo dal correggerlo. Soffrirò in silenzio.
Non correggo quasi mai gli errori grammaticali altrui, trovo sia scortese. Lo faccio solo se, per esempio, sto aiutando qualcuno a studiare. Allora, anche se gli sto spiegando la chimica o la biologia, mi sento obbligata a correggere certe sciocchezze. O qualche volta con cuginetti o bimbi piccoli.
Perché un errore grammaticale può capitare a tutti, ma se certe cose non si imparano, poi si rischia di perseverare.
Perché un congiuntivo si può sbagliare, ma sostituirli sistematicamente tutti con congiuntivo e condizionale no.
E ora so già che questo post sarà pieno di errori grammaticali, ne sono certa. Ritorno a soffrire in silenzio.

sabato 14 aprile 2012

Avevo un salice una volta in giardino. Era bellissimo.
Papà ci aveva costruito un'altalena, col seggiolino rosso.
L'ha costuita proprio lui, con pezzo di legno, del panno rosso e delle funi.
Ci sono salita pochissime volte: ero piccola e avevo paura.
Adesso ci salirei, ma ci arrivo sempre troppo tardi
Il salice non c'è più. Ma com'era bello.


Me e l'ansia.
Me è l'ansia.
Oggi mi sento proprio scocciata e mi spiace.
Stasera finalmente sono riuscita ad organizzarmi per vedere degli amici con cui non esco da tempo. Ero così felice. Ma tutta la parte organizzativa mi sta stancando. Non sopporto quando le persone riescono a complicare cose semplicissime come andare a mangiare una pizza o un panino. Che poi questi amici non c'entrano niente, e questo mi spiace ancora di più, perché non son loro a complicare le cose. Spero che entro stasera mi passi, perché vederli mi fa davvero piacere.

venerdì 13 aprile 2012

E la smania improvvisa di lavare la spugnetta del fondotinta appena prima di uscire.
Con acqua tiepida e shampoo delicato. Clio docet.

Calze - Parte 2

Depilarsi in fretta e furia a causa delle calze trasparenti e poi decidere di mettere gli stivali. Ovvio.

Calze

Riuscire a infilare un paio di calze senza romperle. Ce la posso fare.
Che poi non facesse così freddo mi butterei sulle autoreggenti, ma già lo so che poi sentirei lo spiffero sulla coscia. Mi conosco. E allora calze. Ce la farò.
L'animo logorroico che è in me sta uscendo fuori stasera. Ma tra poco esco io, quindi vi lascerò tranquilli.
Oggettivamente, so essere davvero poco oggettiva.

Pro e contro.

Io non sono fatta per le liste dei pro e dei contro.
Ogni pro e ogni contro ha una sua importanza. Bisognerebbe attribuirgli un peso. Magari con dei coefficienti.
Come se poi non lo sapessi che i coefficienti li metterei secondo i miei gusti. E allora tanto vale seguirli fin dal principio.

Do nomi a tutto quello che mi capita. Persino alla mia appendice. Bice.
E quando penso a te, penso a un pinguino con una sciarpa rossa. Che mi manda un bacio.

Che poi, so benissimo anche che è solo un'impressione quella di avere tutto il tempo del mondo.
Perché il tempo ci è dato a tempo. Perché noi potremmo anche stare insieme per sempre, ma sarebbe il "nostro" per sempre,  e non sappiamo quando possa durare.
Quindi si va avanti così, tra la consapevolezza di avere tutto il tempo del mondo, e l'incertezza di quanto questo tempo veramente sia.
Io lo so che non si dovrebbe mai dare per scontato che tutto sia "per sempre", ma è bello anche solo poter pensare che potrebbe esserlo.
La smania di fare tante cose con te: andare al cinema, quella passeggiata sulla spiaggia di cui abbiamo parlato, raccontarci di noi, dei nostri sogni, i nostri ricordi e i nostri progetti.
La consapevolezza che "avremo il tempo" per tutte queste cose.
Perché non andiamo di fretta. Perché possiamo anche passare un'ora ad abbracciarci o a parlare di qualcosa di "insignificante", che poi insignificante forse non è. Perché lo so che non si dovrebbe mai dare per scontato che tutto sia "per sempre", ma è bello anche solo poter pensare che potrebbe esserlo.

giovedì 12 aprile 2012

Ogni tanto mi accorgo che i miei stanno invecchiando, e la cosa mi spaventa tantissimo.
Non prenderò mai più in giro la signorina della pubblicità del Vagisil. Davvero.

mercoledì 11 aprile 2012

Che poi non lo so se "compiere" sia il verbo giusto da mettere davanti a "gesti romantici", ma capitemi.
Mi fai compiere gesti romantici. E la cosa nemmeno mi dispiace.
Non sembro più io. E la cosa nemmeno mi dispiace.
Perché in fondo sono ancora me stessa.

Che poi tutto questo discorso sulle paure, me lo sono fatto nella mia testa.
Perché non ti ho ancora detto niente.
Magari a te non sembrerà strano.
Magari mi dirai che hai qualche strana paura anche tu.
Sono già pronta a pensare che avrai da ridire, perchè sono fatta così.
Immagino già tutta la discussione, sono l'accusa e la difesa.
E invece magari tu mi stupirai, e io non potrò fare altro che baciarti.
Come si fa con le paure?
Quelle che sai che sono stupide, ma non puoi comunque fare a meno di provare.
Quelle che la gente dice "Ma dai, come fa a farti paura una cosa del genere?"
Quelle che quando si devono confessare ci si nasconderebbe in un angolino buio.
Quelle che anche la tua migliore amica ti dice "Sì, vabbe' le paure sono irrazionali, ma questa...".
Io ho paure strane. Forse è per questo che non discuto le paure di nessuno.
Se anche avessi paura delle matite, delle nuvole o dei peluche, non mi interesserebbe.
Le paure sono paure.
Sono la prima a voler affrontare le mie, ma dirmi che sono paure stupide non aiuterà. Credimi.

lunedì 9 aprile 2012

"Io me ne ero andata senza nemmeno dirgli che ero incinta. Nel frattempo, lui mi aveva costruito una casa, senza sapere se e quando sarei tornata."

Il linguaggio segreto dei fiori, V. Diffenbaugh
"Pensi davvero di essere l'unico essere umano che ha commesso errori imperdonabili? Che è stato ferito quasi fino al punto da andare in pezzi?"

Il linguaggio segreto dei fiori, V. Diffenbaugh
"Quella sera Hazel avrebbe dormito per la prima volta con me. Le avrei letto una storia e l’avrei cullata sulla sedia a dondolo. Poi avremmo cercato di addormentarci. Forse mia figlia si sarebbe sentita intimorita e io inadeguata, ma ci avremmo riprovato, una settimana dopo l’altra. Con il tempo avremmo imparato a conoscerci e io avrei saputo darle – come ogni madre alla figlia – un amore imperfetto e senza radici."

Il linguaggio segreto dei fiori, V. Diffenbaugh
"Non mi fido, come la lavanda,
Mi difendo, come il rododendro
Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, la mia voce sono i fiori."

Il linguaggio segreto dei fiori, V. Diffenbaugh
"Non importa quello che possediamo ma il modo in cui sappiamo apprezzarlo."


Il linguaggio segreto dei fiori, V. Diffenbaugh
"Se era vero che i muschi non hanno radici e l’amore materno può nascere spontaneo, apparentenente dal nulla, allora forse avevo sbagliato a ritenermi incapace di crescere mia figlia. Forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro."


Il linguaggio segreto dei fiori, V. Diffenbaugh
"Ti ho sempre perdonato perché, anche quando sbagliavi, ti allontanavi, ti perdevi, non hai mai smesso di volermi bene.
C'è chi, appena l'amore va un po' in crisi, smette anche di provare affetto e sente solo fastidio, agitazione. Si sente rinchiuso.
Tu no, tu non hai mai smesso.
Mi hai fatto male, ma non hai mai smesso di consolarmi, di essere sincero, di farmi anche bene.
Sei stato il ragazzo che se ne va e l'amico che resta.
So che mi vuoi bene, oltre ad amarmi.
Me l'hai dimostrato.
Per questo ti ho sempre perdonato."
Suz - Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore

sabato 7 aprile 2012

Mi hai dato una storia da raccontare col nostro primo bacio, sai?
Una di quelle storie che poi le amiche esclamano "Uh, davvero? Ma che carino!".
Il che poi non è molto importante di per sè.
Raccontarlo alle amiche e ricevere esclamazioni del genere, intendo.
Però è bello avere una storia così da raccontare.
Semplice, dolce e con un pizzico di passione.
A me piace la cioccolata: al latte, fondente, bianca, con le nocciole. Vale tutto.
Una cosa però la devo dire. La cioccolata con le nocciole intere secondo me ha un grandissimo difetto: le nocciole tolgono troppo spazio al cioccolato!

venerdì 6 aprile 2012

L’Amore è paziente, è benigno;
l’Amore non arde di gelosia,
non si vanagloria,
non s’insuperbisce,
non si comporta
in maniera sconveniente,
non persegue il proprio interesse,
non si indigna,
non nutre alcun risentimento
per il male ricevuto,
non si rallegra dell’ingiustizia,
ma gioisce della verità.
Tutto ammette, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
L’Amore non avrà mai fine.

S. Paolo

giovedì 5 aprile 2012

Le mie playlist sono quelle di una pazza.
Ci trovi i Pooh e ci trovi Eminem.
Ci trovi Mina e ci trovi i Manowar.
Ci trovi me e ci trovi tutti i miei umori.

mercoledì 4 aprile 2012

Ma CoMe sI fa A scRiveRE coSì? NoN è ScoMoDo?
Starò diventando vecchia.
Volevo creare una scatola per metterci dentro tutto quello che mi ricorda te. Un po' come quell'altro album.
Ma i doppioni non mi piacciono, e lo so che dentro ci sarebbero finite cose diverse, perché siete diversi e perché siamo diversi, ma volevo qualcosa che fosse solo nostro.
Ho girato un po' tra le foto di pubblico dominio, e ho trovato questa.
Un salvadanaio. Tra l'altro un salvadanaio molto chic.
La scatola è chiusa. Sì, continuo a metterci roba dentro, ma spesso sono cose passate che mi tornano in mente.
O anche cose più recenti, ma che chiudo lì dentro e vado a riguardare solo di tanto in tanto, perché i ricordi sono importanti.
Il salvadanaio invece può essere ancora riempito, anzi, abbiamo appena iniziato a riempirlo. Questa mucca diventerà enorme, sappilo.

Ho sempre pensato che da grande avrei dovuto usare la crema antiacne, insieme a quella antirughe.


Ho fatto una lunga cura per l'acne, perché a venticinque anni l'acne giovanile era un po' fuori tempo.
Alla fine non l'ho fatta solo per motivi cosmetici, con l'acne ormai ci convivo bene, ci scherzo su volentieri.
Ho sempre detto: "Finirà che un giorno dovrò usare la crema antiacne e quella antirughe contemporaneamente".
Solo che stavano uscendo anche piccole cisti sul viso, e allora era meglio eliminare tutto, quindi via con la cura drastica. Una cura lunga e con parecchie controindicazioni/limitazioni. Tipo.
Si sono innalzati i livelli di colesterolo e mi son dovuta mettere a dieta. Tant'è, alla fine della cura avrò anche un fisico da modella. Il bicchiere è sempre mezzo pieno.
Analisi da fare ogni mese. Pelle debolissima. Mi soffio il naso per il raffreddore e se ne parte un pezzo di pelle.
Non posso depilarmi con la ceretta. Tanto per le gambe non la usavo, ma i baffetti. I baffetti, cavolo.
E' da ottobre che non li toglievo e qualche giorno fa ho ceduto. La pelle se ne è venuta, i baffetti stanno ancora là. Mi padre continua col "donna baffuta, sempre piaciuta", ma insomma, i miei dubbi ce li ho.
Poi penso al mio ragazzo: lui mi ha conosciuto baffuta e non fa che dirmi che sono bellissima. Chissenefrega dei baffetti.
In realtà me ne frega perché voglio prima piacere a me, poi a lui. Però dice che sono bellissima.
Ora il problema è che non ricordo dove volevo andare a parare, perché in effetti c'era un motivo per il quale avevo iniziato a scrivere questo post, poi sono andata a cenare e l'ho dimenticato.
Pazienza.
Ho comprato un piegaciglia. Non so nemmeno da dove si inizi ad usarlo e se effettivamente serva a qualcosa, ma guardando una puntata di Clio Make Up mi è venuto questo sfizio, costava poco e mi son detta "Ma sì, proviamo". Potere delle ciglia lunghe e incurvate, vieni a me!

"Credo che riuscirò a non pensare per qualche ora alle tue mani sul mio corpo, ma tu riuscirai a non pensare al mio corpo sotto le tue mani, mentre sei al lavoro?"

Quando scrivo questi messaggi, mi domando da dove escano. Davvero.
E, naturalmente, è ovvio che ci penserò. E pure tanto.
Lui è fidanzato.
Lei è libera.
Lui ci prova con lei.
A lei piace lui.
Ci sta.
E non è colpa sua.
Non di lei, intendo.
Non è lei la troia.
E' lui il perdente.
 

Suz - Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore

Io sono stata quella lei per un breve periodo.
Ma lui era stato il mio lui per tanti anni e mi aveva lasciato per lei.
Poi mi ha stuzzicato per quasi un anno e io ho resistito. Ci ho provato, davvero.
Mi dicevo che se avessi ceduto sarei stata una poco di buono.
Mi dicevo che non potevo fare a un'altra ciò che non avrei voluto qualcuno facesse a me.
E poi mi sono detta - non troppo convinta, a dir la verità - che quello fidanzato era lui.
Ho ceduto e non mi sono neanche sentita tanto in colpa, lì per lì. Un tuffo nel passato.
Ma poi mi sono resa conto che non era niente più di quello e non so nemmeno io come, ne sono uscita.
Quasi mi sento in colpa per non essermi sentita abbastanza in colpa, a volte. Perché alla fine non mi sentivo molto in colpa e non mi sentivo sempre in colpa.
L'unica cosa positiva, forse, è che ora che ho fatto una cosa che non avrei mai pensato di fare, giudico le persone molto meno facilmente.

martedì 3 aprile 2012

Lui è fidanzato.
Lei è libera.
Lui ci prova con lei.
A lei piace lui.
Ci sta.
E non è colpa sua.
Non di lei, intendo.
Non è lei la troia.
E' lui il perdente.
 

Suz - Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore
Io lo so quello che voglio.
Quello che non so è se lo voglio davvero.

lunedì 2 aprile 2012

**Ragionando sui massimi sistemi** 2.

C'è un lato positivo nel fatto che non tutte le ciambelle riescano col buco: a me le ciambelle piacciono.
Se il buco non c'è, ce n'è di più da mangiare.

(Versione dolciaria del bicchiere mezzo pieno, o qualcosa del genere)


C'è una sola cosa che non mi piace delle ciambelle: il buco.
Ti ho fatto dei biscotti per il primo aprile. Biscotti a forma di pesciolini. E cuoricini.
Sì, lo so, fantasia portami via.
Ma non avevo mai fatto dei biscotti per qualcuno prima.
Certo, si sono distrutti. Solo i cuoricini sono sopravvissuti.
Tre pesciolini su tre hanno perso la coda. Due hanno perso l'occhio.

Ma tu eri così felice che chissenefrega.


Ma se usassi  il caricabatteria del portatile per scaldare le striscette per i baffetti?
Devo solo fare attenzione a non dimenticarmene, altrimenti me lo ritrovo tutto sporco di cera.
Che poi davvero ci si diverte così?
Voglio dire: bere un bicchiere in compagnia è divertente. Essere un po' brilli.
Io non bevo semplicemente perché non mi piace il sapore, ma credo sia divertente.
Ma passare un'intera serata a vomitare?
Non rendersi conto di ciò che si fa?
Non ricordarlo.
Non c'è nulla di divertente in una serata che non ricordo.
E' come se quella serata non fosse esistita. Una serata persa.
Non è una questione di morale. Se uno non deve guidare e non mette a rischio se stesso o gli altri, può far quel che gli pare.
Ma proprio non riesco a capire come ci si possa divertire così. Non lo capisco.
A me piacciono le serate in compagnia e mi piace ricordarle. Sono giornate davvero vissute, quello che posso  ricordare.
Forse è per allontanare i pensieri per una sera? Forse. Ma anche lì, ci sono altri modi per distrarsi.
E se i pensieri ci sono, il giorno dopo ritornano comunque. Ritornano qualsiasi modo si sia scelto per allontanarli.
Forse dovrei ubriacarmi una volta per saperlo, ma credo proprio che passerò.

domenica 1 aprile 2012

Non è il mio genere di feste. Quelle tunz tunz tunz tunz. Quelle dove non riesci a parlare
Quelle a cui pensi: vabbe', ballo. Ma c'è troppo poco spazio per ballare.
Si potrebbe bere, ma a me il sapore dell'alcol non piace. Non mi piace neanche la Cocacola.
E' proprio una questione di gusto. Ho i gusti difficili.
Neanche un posto per sedersi, menomale che le scarpe sono comode.
Gli altri dove sono? A fumare una sigaretta.
Cavolo, neanche fumo. Fuori fa freddo, dentro fa troppo caldo. Si sta stretti.
Vabbe', esco lo stesso. C'è il mare, ci sono le stelle, c'è lui, un paio di amici cari, nella stessa situazione.
Ho la tosse da due settimane ma non sarà questo a peggiorare la situazione.
Devo anche fare pipì, ma l'impresa di trovare un bagno sembra ardua. Direi impossibile.
Indicazioni non ce ne sono, poi dovrei rientrare dentro e superare quel mare di gente accalcata.
Non si può. Me la tengo. Basta non pensarci, ma ci sto pensando.