domenica 30 giugno 2013

Prima spendevo i pochi soldi che guadagnavo comprando libri o creme antiacne. Ora ho deciso che l'acne non è poi così importante.
Le persone con le quali mi trovo meglio a parlare di me, sono quelle che mi conoscono veramente bene e quelle che non mi conoscono affatto (se mi sembrano intelligenti).
Le prime, capiscono anche quello che non riesco a dire.
Le seconde, se sono intelligenti, non mi giudicano visto che non mi conosco e mi offrono punti di vista inaspettati.
Non riesco a parlare, invece, con chi mi conosce un po' e pensa di conoscermi bene, perché gli dico una cosa e generalmente ne intende un'altra: quella che vuole lui.
Ogni volta che avevi bisogno dei tuoi spazi, te li lasciavo.
Ti ho lasciato tutto lo spazio che volevi e, in tutto quello spazio, non hai trovato un buco per me.
Conoscevi il meglio e il peggio di me, potevo essere davvero me stessa.
Mai con nessuno sono riuscita a sentirmi così libera, nemmeno con me.
Continuiamo a sperare che possa accadere qualcosa tra di noi, eppure non facciamo nulla.
Ogni volta che ti saluto senza pensarci è un ti voglio bene, non un ti amo.
Ogni volta che ti bacio senza pensarci è sulla guancia, non sulle labbra.
C'è altro da aggiungere?
Chi lo sa che tipo di donna ti piace, magari un tipo come me.
Come sono io, ancora non lo so. Se vuoi, però, puoi aiutarmi a scoprirlo.

sabato 29 giugno 2013

Forse tu ora stai facendo l'amore con lei.
Non posso esserne certa, ma credo di sì.
Io non dovrei mai e poi mai pensarci a voi due che fare l'amore.
Insomma, non si dovrebbe mai pensare ad altri due che fanno l'amore, son fatti loro, ma men che meno dovrei pensare a voi due.
Solo che volevo chiamarti, poi ho pensato che eri con lei e non era il caso.
E allora niente, mi è venuto in mente che forse ora state facendo l'amore.
E comunque non sopporto chi inizia le frasi con "E allora niente", perché se non è niente, che continui a fare dopo?
Il problema non è che voi due stiate facendo l'amore.
Non è nemmeno che forse vorrei essere io a fare l'amore con te.
Non lo so bene neanche io qual è il problema e perché abbia cominciato a scrivere queste cose, forse speravo che mi portassero a chiarirmi le idee. E invece niente. Niente davvero.
So che mi vuoi, perché me l'hai detto. Ma ami lei - mi hai detto anche questo - e non la tradiresti mai e poi mai. Ti ammiro per questo. E comunque, beninteso, lo sai che non vorrei mai che la tradissi con me. Non vorrei neanche che la lasciassi per me, perché in fondo io adesso non me la sento di dirti che con me staresti meglio. Quindi questo è un pensiero appeso: tu stai facendo l'amore con lei. Punto. Prendo atto di questa cosa e mi metto a studiare. Ragiono a vuoto.
Le immersioni non fanno per me, a meno che non si tratti di immergere cucchiai in barattoli di Nutella.
Fantastichiamo, siamo così bravi.
Facciamo il caso che io sia sola e tu pure.
Cosa faremmo?
E dove?
Da dove inizieremmo?
Cosa ci diremmo?
Scapperemmo un giorno intero, lontano da tutti?
Aggiungiamoci i dettagli.
Cosa farebbero le tue mani?
Mi baceresti?
Quante cose abbiamo in sospeso?
Quante cose abbiamo in sospeso.
Tante, troppe, mille?
Ripetiamocele oggi e anche domani.
Immaginiamo anche i particolari.
Cosa indosseresti? E io?
Le tue labbra avrebbero sempre lo stesso sapore?
E le mie?
I tuoi nei sono ancora tutti lì dove li ho lasciati?
Li ricordo uno per uno.
Continuiamo così per giorni,
ripetiamoci quanto sarebbe bello se ne avessimo l'opportunità.
Alla fine di ogni giorno ritorniamo alla realtà,
poi chissà, magari un giorno.


Mi piacerebbe farti impazzire, ora.
L'ho fatto un tempo, vorrei rifarlo ancora.
E' sciocco comportarsi come se niente fosse successo, se qualcosa è successo.
Si può anche cercare di comportarsi in maniera indifferente, ma bisogna prender atto del cambiamento.
Stavo studiando, poi in una pausa ho guardato dieci minuti di "Ma come ti vesti?".
Ho capito cosa mi serve davvero: delle pump in suede color zafferano.
Torno a studiare, davvero.
Bisognerebbe chiarire agli autori di testi universitari che la maggior parte delle volte in cui iniziano una frase con "E' evidente che...", il significato di quello che viene dopo è oscuro alla maggior parte degli studenti.

venerdì 28 giugno 2013

E  se assomiglia a inerzia, che amore è?
""Da domani mi metto a ripetere frasi con il congiuntivo, che mi piaccia o no.
Ecco, l'ho appena fatto. Mi piace, anche se dovrò correggerlo in tutte le cose che scriverò.
Se voglio diventare uno scrittore devo imparare a usare il congiuntivo. Certo, il congiuntivo non è necessario per vivere, ma grazie a lui si vive meglio: la vita si riempie di sfumature  e possibilità. Ed io di vita ho solo questa.""

Bianca come il latte rossa come il sangue, Alessandro D'avenia
Sono brava a descrivermi come un mostro.
Metto avanti i miei difetti, non potrai mai dire che non te li abbia detti.
Il problema delle storie rimaste in sospeso, è che tornano sempre.
Tu magari stai vivendo la tua vita e sei felice - o ti sembra di esserlo - ma se un storia sospesa fa capolino, il dubbio di quello che sarebbe potuto succedere ti si piazza davanti irremovibile.

giovedì 27 giugno 2013

Se dovessi scegliere con chi passare una notte di passione, so chi sceglierei.
Se dovessi scegliere con chi passare tutta la vita, so chi sceglierei.
Se dovessi scegliere da chi farmi amare, so chi sceglierei.
Se dovessi scegliere chi amare, so chi sceglierei.
So sempre cosa sceglierei quando sono scelte che non dipendono da me.
Ultimamente studio troppo poco e mangio troppa cioccolata.

mercoledì 26 giugno 2013

Se fossi quel tipo di donna.
Immagino una sera, in pizzeria con gli amici, una lunga tavolata.
Tu seduto a capotavola, alla tua destra lei, alla sinistra io. Molto stretti, perché siamo in tanti.
La baci in un modo.
E allora ricordo come baciavi me, come le tue mani si poggiavano sui miei fianchi, come le tue labbra erano buone da assaggiare.
Se fossi quel tipo di donna, così solo per divertimento, poggerei la mia mano sul tuo ginocchio, casualmente e continuerei a parlare indifferente.
Forse scosteresti un po' la gamba, forse mi guarderesti.
Forse, però, potresti semplicemente aspettare.
Se tu aspettassi, ti accarezzerei.
Forse, allora, senza dar mostra di alcunché agli altri - soprattutto a lei - poggeresti la tua mano sulla mia
Magari sarebbe solo per spostarla.
Magari mi daresti un pizzicotto.
Magari potresti semplicemente poggiarla sulla mia e aspettare.
Se tu aspettassi, te la stringerei.
A questo punto, potresti ritrarti.
A questo punto, potresti prendere la mia mano, metterla sulla mia gamba e lasciarla lì.
A questo punto, potresti stringermi anche tu.
Se tu mi stringessi, forse sposterei la tua mano sulla mia gamba, per lasciarla lì.
Starebbe a te decidere se tornare indietro.
Starebbe a te decidere se accarezzarmi.
Starebbe a te decidere se salire un po' più su.
Se tu salissi un  più su, ti lascerei fare per un po' e poi ti fermerei, ricominciando io ad accarezzare te.
Ti chiederei "Ti piace?", indicando con fare vago la pizza.
"Mi piace un sacco", mi risponderesti.
Ripenseresti anche tu a tutte le volte in cui abbiamo giocato così, solo noi due in mezzo a tanta gente.
Lo farei ora come allora, ma allora eri mio e ora non lo sei più.
E io non sono quel tipo di donna.

Pensavo potessi piacermi, poi ho visto quel "ke" al posto del "che".
Non so se posso soprassedere.

martedì 25 giugno 2013

Uno, due, tre, quattro, cinque...
Gioco a nascondino con me stessa, ma a volte imbroglio.
... cinque, sei, sette, otto, nove, dieci...
Continuo a contare, invece di cercare, ma così ho solo il tempo di nascondermi meglio.
...undici, dodici, tredici...
A volte sbircio, per capire dove sono, ma non mi cerco mai davvero.
... quattordici, quindici, sedici...
Mi nascondo sempre meglio, mi rendo difficile il gioco da sola.
... diciassette, diciotto, diciannove,venti...
Non riesco a trovarmi, ma tu sì, sempre. Ancora non ho capito come fai.

Ci sono giorni in cui non mi trovo o forse, semplicemente, non mi cerco.

lunedì 24 giugno 2013

Ci sono uomini che vogliono donne solo da spogliare, ce ne sono altri che vogliono donne da sfogliare.

E non è un inno ai giornaletti porno.

domenica 23 giugno 2013

Ho preso decisione giusta.
Lo pensavo prima, ne sono convinta ora.

Delirio del riccio parte sedici - Opinioni non richieste su un argomento random.

Delirio del riccio parte sedici - Opinioni non richieste su un argomento random.

Secondo me ci vuole il giusto mezzo, in tutto. Anche nell'amoreggiare su Facebook.
Voglio dire, si è andati a fare una passeggiata col proprio lui o la propria lei e si vuole "commemorare" l'evento con un album su Facebook? Ci sta. Ci sta tutto. Come ci sta per qualsiasi gita/passeggiata/compleanno/festa/evento random. 
Ma è necessario fotografare ogni bacio, ogni abbraccio, ogni sguardo?
O ancora di più, è necessario postare su Facebook ogni bacio, ogni abbraccio, ogni sguardo?
Io penso che alcune cose vadano tenute per sé.
Insomma, non vedo la necessità di fotografarsi continuamente mentre ci si bacia. Trovo tristissime le foto in cui due si baciano ma uno dei due in realtà non sta minimamente pensando all'altro perché sta capendo come fare a inquadrarsi con la macchina fotografica. Io preferirei che il mio lui pensasse a me. E di certo io non mi metto a far foto se in quel momento sono presa dal bacio.
E' già diverso se si è in gita con più persone e un amico ti fotografa "a tradimento" mentre stai baciando la tua dolce metà, perché così la foto è spontanea. Posso anche capire farsi una foto da soli mentre ci si bacia, per avere il ricordo. Due, va. Facciamo anche tre. Ma cinquescentosessantatre le trovo un po' eccessive. E trovo eccessive pubblicarle tutte e cinqucentosessantatre,anche perché, diciamoci la verità, in linea di massima sono foto più o meno tutte uguali. Magari scattate nello stesso posto, nello stesso giorno e dalla stessa angolazione. A farsi le foto da soli non è che si possa variare molto l'angolazione, salvo avere le braccia dell'ispettore Gadget.
Inoltre, per chi si pubblicano queste foto? Per i nostri amici/parenti/conoscenti? E' bellissimo voler condividere la propria storia d'amore con loro, ma per quanto loro possano essere felici noi, possono davvero interessargli trecento foto uguali di baci? E se non le pubblichiamo per loro, ma per noi, è necessario renderle tutte così pubbliche?
Magari gli album cartacei sono demodé, ma va bene anche un album digitale. Privato. E adesso, non è che penso che non si debba pubblicare nessuna foto romantica su Facebook. Trovo eccessivo anche evitare qualsiasi tipi di effusione in pubblico, perché a volte mi sembra quasi che alcune storie si vogliano tenere segrete per chissà quale motivo. Sono gli eccessi che trovo, per così dire, eccessivi.
E adesso, già che mi trovo, vorrei estendere questo sproloquio alle dichiarazioni d'amore.
E' bello dichiarare il proprio amore pubblicamente su Facebook? Perché no, se non si ha niente da nascondere, si è orgogliosi del proprio lui o della propria lei e si vuole urlare al mondo la propria felicità, perché no. E' necessario condividere ogni singolo pensiero  romantico che ci viene in mente pubblicamente su Facebook? Ma anche no. Ribadisco, non mi riferisco a una dedica ogni tanto,  un pensiero carino, a un link che si vede per caso e che ci fa venire in mente l'amato o l'amata. Mi riferisco all'iniziare dal "buongiorno pucci pucci" per finire con "buonanotte tesorino dolce <3 <3 <3" passando per:
- Hai fatto colazione amorino mio bello?
- Buon appetito tesoruccio caro.
- Ti penso sempre mentre studio/mangio/lavoro/faccio la pipì.
- Frasi romantiche a caso scopiazzate da internet.
- Canzoni a romantiche a caso. [Tra l'altro, mi è capitato di vedere gente dedicare sempre la stessa canzone nel tempo a diversi fidanzati/e. A guardarle da fuori queste cose non so se mi fanno ridere o piangere. Per lo più ridere]
Ecco, mi sembra troppo. Poi ognuno le proprie storie le vive come vuole, ma certe ostentazioni le trovo fini a se stesse, davvero.
Il succo di tutto ciò è molto, molto semplice: io oggi non ho voglia di studiare.





Sono i baci che mi mancano o i tuoi baci? 
Gli abbracci o i tuoi abbracci?
Le mani o le tue mani?
Mi manca un uomo o mi manchi tu?
Io posso scherzarci su, arrivare a un palmo dal tuo naso e non far niente, sorridendo.
Pensa però, se giunta vicino al tuo viso ti baciassi. Cosa faresti?

sabato 22 giugno 2013

Era la primavera,
era la prima vera volta in cui mi sono innamorata.
Sbocciavano fiori nei prati
e sorrisi sul mio viso.
Farfalle ovunque, fuori e dentro di me.

Per il concorso lampo di Eleusi, sulla Primavera.
Io penso di no, tu pure.
Ma in fondo chissà, se ci ritrovassimo al posto giusto, nel momento giusto, soli tu ed io.
Riusciremmo a esserci indifferenti?

giovedì 20 giugno 2013

Dire "Ti amo" è difficile.
Dire "Non ti amo più" a qualcuno che ti ama ancora, forse lo è di più.

mercoledì 19 giugno 2013

Sono piena di ansie.
Sono piena di paure.
Sono piena di fissazioni.
Sono piena, mi devo svuotare.

P.S. Mi sono appena resa conto che si presta a simpatiche battute sul fatto che potrei andare in bagno a svuotarmi. Abbiate pietà. :)

martedì 18 giugno 2013

E se diventa inerzia, che amore è?
Non mi lamenterò del caldo, perché ho passato tutto l'inverno ad aspettare l'estate.
Non farò come chi ha passato i mesi freddi invocando il caldo e ora attende con ansia settembre.
Io volevo l'estate, mi ero solo dimenticata che avrei dovuto passare i primi due dei tre mesi estivi all'università. Mi va bene anche il caldo, mi scoccia di non poter stare tutta la giornata all'ombra di un albero o a sguazzare nell'acqua. E soprattutto, andrei in giro con prendisole tutto il tempo, ma devo trovare un abbigliamento adeguato per l'università.
Visto che fa caldo, voglio darvi anche io il mio personalissimo, originalissimo, nuovissimo consiglio per contrastarlo: se potete, state in luoghi freschi.


lunedì 17 giugno 2013

La solidarietà nei pullman affollati partenopei non manca mai.
C'è la signora che ti tiene la borsa del pranzo per liberarti una mano, così che ti puoi mantenere.
C'è quella che prende in braccio un bimbo che piange e lo distrae facendolo giocare con i ciondoli dei suoi braccialetti.
Chi ti offre il braccio per mantenerti.
Chi ti dice "Signori', nun vi preoccupate, nun putite caré, simme stritt comm sardin'"
A chi si lamenta dei cattivi odori, c'è chi risponde che sì, qualcuno ha litigato con acqua e sapone, ma dopo una giornata in giro, con questo caldo, è normale sudare un po'.
C'è quello che ti spiega a quale fermata devi scendere e quello che non te lo sa spiegare ma ti dice "Ve la faccio vedere io, nun vi preoccupate."
Che alla fine sì, fa caldo, c'è puzza, si sta stretti e non è così che i pullman dovrebbero funzionare, ma almeno pensi che seppure i pullman spesso non funzionano, le persone sì.

P.S. C'è anche chi ti frega il portafoglio, chi allunga le mani e chi passa il tempo a imprecare e a dire parolacce, io lo so, ma oggi ero in un pullman pieno di persone solidali e va raccontato anche questo.


Ci sono amiche che puoi non vedere per mesi, poi le incontri di nuovo ed è tutto come prima. Tra me e Coly* funziona così.

*Colite, Coly per gli amici.
C'è qualcosa di sadico nel meccanismo della somatizzazione: uno già sta male nello spirito, e inizia a esser dolente anche nel corpo.

domenica 16 giugno 2013

Salutiamo tutti insieme una vecchia amica che è venuta a trovarmi.
Ciao, colite.
Il problema non è se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto.
Abbiamo un bicchiere, vi rendete conto della fortuna? Quando arriverà qualcosa da metterci dentro, sapremo come fare per riempirlo.

Non avevo bisogno del momento del bisogno per rendermi conto della bellezza dei miei amici. E' stata solo una conferma.

sabato 15 giugno 2013

Qualcuno mi deve spiegare come sia possibile che ogni volta in cui mi infilo sotto la doccia per un bel pianto liberatorio a riparo da occhi indiscreti, mi passi la voglia di piangere.
Nonostante io abbia pianto fino a un minuto prima.
Nonostante io ricominci a piangere un minuto dopo.
Ditemi il perché.
Non sono tanto una persona da amare.
Sono più una persona da mare.
Ci sono certe cose che non sono facili affatto.
Ci si può anche preparare a farle, ma a volte non serve.

venerdì 14 giugno 2013

Volevo scrivere, di buon mattino
due rime sciocche, un pensierino
per augurarvi buona giornata
ma ora scappo che sono impegnata.
Siate felici e sorridenti
diretti verso il "felici e contenti".

Rime sciocche di buon mattino 12, L'arrocco del riccio.

giovedì 13 giugno 2013

Certi giorni non mi sento una bella persona, o forse non lo sono affatto.
Ogni tanto c'è bisogno di cambiare, soprattutto se c'è qualcosa che non fa stare bene. Forse è giunto il momento.

mercoledì 12 giugno 2013

Non lo ricordo il nostro ultimo bacio. E' stato a Natale, in auto? Proprio non ricordo.
Bisognerebbe prestare attenzione a ogni singolo bacio, ché forse è l'ultimo e non lo si sa.
Controvoglia, controsenso, contro tutto.
Il mio primo bacio, il nostro primo bacio.
Non riesco a ricordare quanti anni sono passati - potrei contarli, ora non mi va - ma so che il giorno è questo.
Ricordo i messaggi scambiati prima di incontrarci.
Ricordo come ero vestita.
Ricordo l'imbarazzo del primo bacio.
Ricordo un secondo andato un po' meglio.
Ricordo che avrei voluto baciarti io, ma non sapevo da dove cominciare.
Ricordo che mi hai baciato tu, e comunque non sapevo come fare.
E se allora non pensavo che ce ne sarebbero stati molti altri, c'è stato un periodo in cui non pensavo ci sarebbe stato l'ultimo. Mi sbagliavo.
L'ultimo bacio, poi, non lo ricordo.

martedì 11 giugno 2013

Potrei dire che siamo due calamite: distanti, stiamo bene da soli, vicini veniamo attratti irrimediabilmente.
Potrei dirlo, ma sarebbe imperfetto. Sono attratta solo io.
Spero solo di averti vicino, ma ogni volta che tu fai un passo avanti, ne faccio due indietro.
E' solo che se ci avviciniamo troppo io non riesco ad allontanarmi più e risolvo tutto tenendoti lontano, salvo sentire poi la tua mancanza. Mi manca l'equilibrio.

Lo so che faccio solo guai, ma dimmi che non ci perderemo mai.

lunedì 10 giugno 2013

A furia di prender le distanze da te, ci siam allontanati. E mi manchi.
Sempre ai primi posti nella lista delle mie priorità.
Non mi sembrava giusto e ti spingevo indietro, e a furia di tenerti lontano ora siam più distanti.
Come potevo aspettarmi qualcosa di diverso? 

domenica 9 giugno 2013

Ho una cosa per la testa ma ho troppo sonno per scriverla.
So già però che me la porterò a letto, fantasticandoci per addormentarmi. Meglio della televisione.

sabato 8 giugno 2013

Mi piacciono tutte quelle cose che fanno male in grandi quantità: la cioccolata, il caffè, te.
E no, lo sai che non mi riferisco alla bevanda.
Non mi piacciono così tante cose che è così strano che mi piaci tu.
Ci sono giorni in cui ho il "te l'avevo detto" facile.

venerdì 7 giugno 2013

Tu non puoi immaginare l'ansia che mi assale ogni volta che so che una mia parola ti ferisce e temo di perderti.
Ieri, io e te abbracciati in auto ad ascoltare canzoni  e tutto il mondo fuori.

Ci sono sere in cui mi manchi tantissimo e non te lo posso dire.
Ci sono sere in cui mi manchi tantissimo e mi viene voglia di piangere.
Ci sono sere in cui cerco di fare meno danni possibili e invece peggioro solo tutto.
Tu fai una cosa cosa buona, io due sbagliate.
Ci sono sere in cui io te lo vorrei proprio dire che non è così che avrei voluto andasse.
Ci sono sere in cui mi manchi tantissimo e giorni in cui mi manchi di più.
Mi manchi quando mangio le noci.
Mi manchi quando sento quella canzone che mi hai fatto ascoltare tu per la prima volta.
E non importa quando la sento, dove o con chi. Tanto se la sento, io vedo te.
E io non te lo posso dire che mi manchi.
Ci sono almeno due buoni motivi per cui non te lo posso dire, se voglio ne posso trovare pure tre.
Invece mi manchi, quindi che importa dei buoni motivi?
Ci sono sere in cui mi manchi tantissimo, ma visto che so che non puoi mancarmi così tanto, prendo le distanze.
Poi mi rendo conto che ti ho allontanato un po' e cerco di inventarmi qualcosa per riaverti vicino, ma sono rattoppi che servono a poco, perché ormai il danno è fatto.
E' una danza strana la mia.
Un passo indietro, per allontanarmi da te.
Due avanti, perché ho paura di perderti.
u però lo devi sapere che ogni volta che mi allontano un po' - o ti allontano un po' - è perché ho paura. Certo, lo potresti sapere solo se te lo dicessi. E non te lo dico perché poi mi tocca far i conti con qualcosa con la quale ora non voglio scontrarmi. Ritorniamo sempre lì, quello che mi frega è la paura.
Ci sono sere in cui mi manchi tantissimo e non te lo dirò, privandomi della possibilità di un "mi manchi anche tu". Che strana forma di masochismo, la mia.


"I'm here without you baby 
But you're still on my lonely mind 
I think about you baby 
And I dream about you all the time 
I'm here without you baby 
But you're still with me in my dreams 
And tonight girl its only you and me"

Here without you, 3 Doors Down

giovedì 6 giugno 2013

Una cosa che non mi piace di Whatsapp è che non sia facile conservare un messaggio carino. Trovavo più comodi gli sms, da questo punto di vista.
Ci siamo amati così male che è strano come riusciamo a volerci così bene.

mercoledì 5 giugno 2013

"Vengo anch'io!"
"No, tu no."

E. Jannacci, "Vengo anch'io, no tu no."

Testi di canzoni che privati del contesto possono diventare piuttosto maliziosi.
Sto sperando tantissimo che una cosa accada, mi sto concentrando davvero tanto.
(Il riccio e la telepatia, sperando funzioni)
Ho detto "t'amo"
non "non m'amo più".

martedì 4 giugno 2013

Ho impiegato anni per far sì che tu non fossi più nei miei pensieri e ora che ci sono riuscita, mi manca. In fondo mi ero abituata a ritrovarti in ogni canzone e in ogni frase d'amore.
"Quando sarò grande", dicevo, ma grande sono ora.
Ti rendi conto della relatività del tempo nei secondi che passano tra un "ti amo" e un "anch'io".
Sono secondi, ma sanno di ore.

Non si potrebbe, solo una volta ogni tanto, fuggire le responsabilità e sparire quando qualcosa non va?

domenica 2 giugno 2013

Questa cosa che si può ottenere tutto ciò che si vuole, se lo si vuole, non è mica poi tanto vera.
Bisogna rendersi conto che c'è un limite ai desideri, o meglio, c'è un limite alla loro possibilità che si avverino. Bisogna rendersi conto che si può desiderare tutto, ma che non tutti i desideri si possono avverare.
Mi piacerebbe fare la ballerina, ma so che non è possibile farlo, iniziando a studiare danza adesso. Questo non significa che io non possa ballare o guardare gli altri ballare immaginandomi nei loro passi, ma ora non posso diventare una ballerina.
Inoltre ho sempre desiderato avere dei poteri magici. Anche un potere scemo mi va bene, ma potendo scegliere vorrei teletrasporto e telepatia. Ora, posso desiderarlo finché voglio e con tutte le forze che posso, ma dubito si possa realizzare.
Poi ci sono i desideri che si possono avverare. Anche qui, bisogna fare attenzione: il fatto che si possano avverare, non vuol dire che si avvereranno per forza. Insieme alla possibilità entra in gioco la probabilità. Per quei desideri che si possono avverare, però, possiamo fare qualcosa. Possiamo impegnarci, provarci, sperarci, sapendo che non sempre tutto dipende da noi e che non è detto che riusciremo ad avere quello che vogliamo. L'importante è non lasciare nulla di intentato. Ed è importante anche, qualora non si riesca ad ottenere ciò che si vuole, non perdere la voglia di desiderare qualcos'altro.
Detto questo, torno a fantasticare. Su cosa? Ve lo comunicherò telepaticamente, ci posso riuscire.

Ti ho detto che era una bella giornata.
Che ero stanca.
Che avevo tanto da studiare.
Ti ho chiesto come stavi.
Ho ascoltato le tue risposte in maniera diligente.
Abbiamo parlato di musica e di libri, mi hai chiesto dei progetti per le vacanze.
Ci siamo scambiati saluti e baci. Ciao, ciao, ci sentiamo.
Abbiamo parlato un'ora e in un'ora, tra mille parole, non sono riuscita a dirtene due semplicissime: ti amo.
Se io.
Se tu.
Se noi.
Se.
Due lettere,
molte fantasie,
mille perché.

sabato 1 giugno 2013

Delirio del riccio, parte quindici - Pseudoriflessione pseudoprofonda che potevaa durare dieci righi e invece ne dura molti di più. Potere della sintesi, vieni a me.

Facebook mi informa che uno dei miei ultimi post è piaciuto a otto persone e che promuovendolo potrei fare in modo da esser raggiunta da molte più persone. Non è il tipo di promozione che voglio, non è il tipo di mi piace che voglio. I "mi piace" che mi piacciono, passatemi il gioco di parole, sono quelli delle persone che leggono quello che scrivo, lo apprezzano, e vogliono farmelo sapere lasciando un segno del loro passaggio. E' questo il motivo per cui difficilmente mi vedrete scrivere post del tipo "Mettete mi piace qui e lì, per favore." Anche perché sono convinta di due cose:
1) Se uno ha letto un mio post e non gli è piaciuto, non è che se io gli chiedo di metter mi piace, lo fa per farmi un piacere.
2) Se anche così fosse, io preferisco di gran lunga un "Mi piace" spontaneo. Voglio dire, anche a livello di soddisfazione personale, vanità o non so come chiamarla, preferisco sapere che un "mi piace" è lì perché una cosa piace davvero, e non perché l'ho chiesto io.

Voglio dire, è normale che non tutti i miei post piacciano a tutti quelli che seguono la pagina. Siamo diversi, abbiamo gusti diversi. A uno piacerà quando scrivo una frase romantica, a uno quando scrivo una scemenza, a uno un aforiccio, a uno un gioco di parole. Ci sono pagine che seguo con moltissima attenzione e mi piace quasi tutto quello che pubblicano, eppure ogni tanto qualcosa che non mi piace c'è. Son gusti.
Poi ci sono i lettori silenziosi, che ci sono anche se non lasciano segni. Spesso sono anche io una di loro.
Insomma, caro Facebook, l'unico tipo di promozione che cerco per ora (come sempre, mi riservo di poter cambiare idea), è quella spontanea. O quella attraverso stati lettura e contest. E anche qui, devo dire che prima di partecipare a uno stato lettura o a un contest ci penso un bel po', perché a volte hanno troppe regole, alcune delle quali per come sono fatta io non vanno bene.
Alla fine, così facendo siamo ottocento, più o meno. Non lo so se siamo tanti o siamo pochi, direi che per ora siamo giusti. Credo che molti arrivino qui vedendo un mio post condiviso. E allora grazie a chi condivide, perché è il tipo di promozione che apprezzo di più.

P.S. Approfitto di questo lungo post per aggiungere un'altra cosa che non saprei dove mettere. Ho letto nei vari stati su Facebook che ora per poter seguire una pagina in modo da riceverne sempre gli aggiornamenti, bisogna aggiungerla alla lista di interessi. Io non so se sia vero, regolatevi voi. Suppongo ci sia un fondo di verità perché diminuendo la diffusione degli aggiornamenti si potrebbe essere incoraggiati a pubblicizzare le proprie pagine a pagamento, ma devo dire anche che io non ho mai aggiunto nessuna delle pagine che seguo alla mia lista di interesse e nonostante questo riesco a leggere quotidianamente i loro stati. Anche di pagine con le quali non interagiscono spesso.
Non so come stiano veramente le cose, in ogni caso, se volete leggermi sapete come trovarmi. Certo, se ritenete che aggiungermi alla lista di interessi possa essere utile, fatelo.
P.P.S. Ma forse non si chiama lista di interessi, si chiama in un altro modo, non lo so. Forse dovete cliccare "Ricevi aggiornamenti". Ehm. Boh. Umh. Insomma, fate come fate normalmente per seguire le pagine che vi piacciono. A me esce tutto in bacheca, non so ancora se questo sia un colpo di fortuna o di sfortuna.
Penso di aver fatto bene a lasciarti sempre i tuoi spazi, a stare in disparte quando non volevi saperne. A un certo punto, però, avrei dovuto pretendere un po' di più, invaderlo qualcuno dei tuoi spazi. Non sempre, non tanto, non troppo, ma abbastanza da  farti capire quanto ci tenessi a infilarmi nei tuoi spazi.