mercoledì 29 aprile 2015

Non vedeva l'ora di andarsene, mi ha salutato all'improvviso mentre parlavamo e si è girato per allontanarsi. Imprevedibile, se anche avessi voluto fermarlo non avrei potuto ma questa volta non l'avrei fatto comunque. Così l'ho salutato e sono andata via anch'io, questa volta senza voltarmi a controllare se si era voltato a guardarmi. D'altra parte non si può fare altro quando ci si accorge che la persona con cui si sta parlando non vede l'ora di andare via.

Ogni tanto cammino al ritmo di musica e non è che ascolti la radio o dei file sul cellulare, che almeno la gente intorno a me vedrebbe gli auricolari e sarebbe più comprensiva nrl vedermi aumentare il passo o rallentarlo a fasi alterne. Canticchio canzoni nella mia mente e adatto il passo.
Oggi nella mia mente c'è Lady Marmelade. Passo sicuro, sono una ballerina del Moulin Rouge. Anche se in jeans e camicia. Anche se solo per pochi minuti. Buongiorno!

martedì 28 aprile 2015

Una volta qualche anno fa mi raccontò cosa provava quando faceva l'amore con lei e io sapevo che non aveva provato e probabilmente non avrebbe mai provato qualcosa del genere con me. E così ho pianto, tanto dietro un cellulare non poteva vedermi.
Adesso ogni volta che facciamo l'amore mi domando se possa mai provare una sensazione del genere e la risposta è sempre la stessa: no.
E non so se sia perché lei era per lui più bella, più sexy o più brava a fare l'amore. Magari sì ma non è è questo il punto. Il punto è che noi non facciamo l'amore, qualsiasi cosa sia è bellissimo ma non è fare l'amore, forse in parte è stata in colpa mia, forse no ma resta il fatto che non abbiamo mai fatto l'amore e io non posso fare a meno di domandarmi di come sarebbe stato. Come sarebbe. Chissà se mai sarà.

Piove e oggi indosso scarpe primaverili, rosa, di tela leggera.
Ho le scarpe bagnate, bagnati i calzini, bagnati i piedi.
Se chiedete a mia madre, vi dirà che in tv l'avevano detto che era prevista pioggia e in fondo anche alla radio l'avevo sentito e l'applicazione sul cellulare era stata chiara.
Solo che avevo deciso che oggi era primavera, così contro ogni previsione ho tiraro fuori dal cassetto calzini a fiori per essere in tema. E non mi posso lamentare con nessuno dei miei piedi bagnati perché me l'avevano detto.
Ho anche l'ombrello, per onor di cronaca, sono una persona molto previdente, ma l'ombrello può poco contro le pozzanghere e le auto che vi sfrecciano dentro.
Se solo avessi un po' di spensieratezza in più (ma non è spensieratezza la parola giusta) farei ciak ciak nelle pizzanghere come i bambini. Il buon senso però mi dice che passerei poi l'intera giornata coi piedi bagnati, il raffreddore dietro l'angolo. Non che adesso siano asciutti.
Comunque il fatto che io non stia facendo ciak ciak in una pozzanghera rende evidente che da qualche parte c'è del buon senso in me ma ho messo le scarpe di tela lo stesso, insensatamente.
È che io oggi la volevo proprio la primavera, mi dovete capire, la volevo proprio.

lunedì 27 aprile 2015

È un'enorme nuvola di zucchero filato o sembra tanto grande a me che come una bimba la guardo, ne sono attratta. Non ricordo mai se lo zucchero filato mi piace davvero ma ho voglia di tuffare il mio viso in quella nuvola, staccarme ciuffi con le dita e sentirlo sciogliere nella mia bocca.
Mi frena un po' la paura di ritrovarmi tutta appiccicaticcia, con quello zucchero che si attacca ovunque.
E resto così, tra la voglia di tuffarmi e la paura di sporcarmi. È sempre così.

Prendo un pensiero e ci gioco con la mia fantasia, creo atmosfere, definisco dettagli, torno indietro per aggistare qualche nota stonata, mi perdo in particolari e sensazioni.
L'importante poi è rimettere il pensiero al proprio posto impedendogli di prendere vita propria, non ci si deve lasciar sopraffare dalle proprie fantasie.

domenica 26 aprile 2015

Solo abbracciati nel letto
per una volta
e accarezza il mio viso
per una volta
niente di più
per una volta.
Poi faremo l'amore
tutte le volte che vuoi,
tutte le volte che voglio
per tante volte
ma a volte
c'è bisogno di altro.

sabato 25 aprile 2015

Bisognerebbe sempre usare le opportune precauzioni non solo quando l'amore si fa ma anche quando l'amore si dice.

Il fiume è freddo, i piedi bagnati. Sicuramente quando mia alzerò l'acqua fredda scivolerà dal vestito sulle mie gambe, un brivido gradito in questa calda giornata primaverile.
Ho lanciato tre sassi piatti sperando rimbalzassero sull'acqua, ci sono riuscita solo una volta.
Poi ho giocato con la sabbia del fondo, nera.
Infine ho aspettato che accadesse qualcosa.
Non ricordo bene com'è quel modo di dire, c'è chi aspetta lungo il fiume il cadavere del nemico o qualcosa del genere. Non aspetto cadaveri, non aspetto nemici.
Non so neanche se ne ho qualcuno, di nemico.
Sicuramente non piacerò a tutti, ma non do fastidio a nessuno. Il che non è necessariamente un pregio, potrebbe anche significar mancanza di una carattere deciso. O forse ho imparato bene ad essere diplomatica.
Aspetto qualcosa di bello, un sassolino particolare, una conchiglia - ci sono conchiglie nei fiumi? - una bottiglia con dentro un messaggio, parole scritte apposta per me da qualcuno che non sapeva che il destinatario sarei stata io. Potrei scrivere io poche righe.
"Sono qui, sto aspettando qualcosa o qualcuno. Risali il fiume, sto aspettando."

venerdì 24 aprile 2015

Riprendo uno dopo l'altro i pensieri che ho lasciato cadere restando insolitamente seminuda davanti a chi non pensavo di potermi spogliare.

Mi passa davanti ma mentre lo prendo è già andato. È già diventato futuro il caro passato.

Potrei anche cambiare per te se fosse un cambiamento che mi facesse bene davvero. Il punto è che non vale la pena fare uno sforzo per qualcuno che non ha intenzione di restare al mio fianco.

giovedì 23 aprile 2015

Sono stanca, è stata una giornata faticosa.
Passo davanti alla vetrina di un negozio, c'è un vestito che mi piace tanto, sono tre giorni che lo guardo. Non costa neanche poi tanto ma non è il momento migliore per spendere dei soldi per un vestito di cui posso tranquillamente fare a meno. Forse non peserebbe poi tanto sul bilancio ma...
No, non mi serve. Un po' mi spiace rinunciare a questo acquisto, poi mi ricordo che non mi posso lamentare, non mi manca nulla del necessario e ho anche qualcosa di superfluo, sicuramente. Certo, non posso permettermi una scena neanche lontanamente somigliante a quella di Pretty woman ma non è poi così importante. Poi chissà, in un momento migliore...
Vado avanti, salgo su un pullman, riesco anche a sedermi, tiro fuori un libro e leggo una pagina o due, poi lo poggio sulle gambe e guardo fuori dal finestrino, la mente persa tra mille pensieri.
A percorrere a ritroso il filo dei miei pensieri non saprei neanche da dove ho cominciato, ma so che alla fine stavo cercando di ricordare le regole del poker. Una volta ero brava a giocare, vincevo sempre e bluffavo come pochi, sarà che nessuno se lo aspettava da me.
Nessuno si aspettava neanche che sapesi giocare a poker, a dir la verità, e non ho mai capito perché. Forse non ho la faccia da giocatrice.
Si avvicina la mia fermata, poso il libro in borsa e poi scendo. Ancora pochi minuti mi separano dal cancello di casa e penso che ho ancora del lavoro da fare ma almeno troverò la cena già pronta.
Ho tanto sonno, non vedo l'ora che arrivi il fine settimana, ma credo che sarà stancante anche quello.
Dovrebbero rendere il venerdì giorno festivo, ché il sabato in genere uno non riesce a riposarsi perché ha accumulato tante cose che in settimana non si è riusciti a fare e la domenica ci si prepara per la settimana nuova. Quindi poi non ci si riposa mai davvero. Se invece il venerdì fosse festivo o si inserisse un giorno tra il sabato e la domenica... questo ragionamento non ha senso, è evidente che devo cenare e andare a dormire. Il lavoro posso finirlo domani.

Amandolo, ho sempre più voglia di amarlo, come un appetito che non viene saziato dal cibo ma solo stuzzicato.

mercoledì 22 aprile 2015

La mente libera ma a volte lega,impone limiti e superarli poi non è gioco da poco perché siamo noi stessi ad aggiunger file di mattoni ogni volta che stiamo per raggiungere il punto più alto e passare dall'altro lato.

Ci deve essere un misterioso motivo per cui per quanto io li spazzoli e provi shampoo nuovi e nuovi tagli,  i miei capelli non sono mai in ordine.

martedì 21 aprile 2015

Facebook mi ripropone i miei movimenti di un anno fa su Facebook.
Alcuni post non mi dicono niente, altri sì.
Desideri cambiati, progetti nuovi, qualche consapevolezza.
Non avevo bisogno di Facebook per rendermi conto che alcune cose sono cambiate, altre no.
Io per esempio non sono cambiata molto. Forse ha ragione chi mi dice che non cresco, che mi adagio sul fatto che devo piacere così come sono. Eppure qualche progresso credo di averlo fatto.
Solo pensavo di poter fare di più in un anno e invece, forse, ho anche perso qualcosa.

lunedì 20 aprile 2015

Seguo le tue mani attente e scrupolose mentre prepari il tè.
Apri una scatola di latta, antico ricordo di tuo nonno e mi spieghi che le foglie vanno conservate in un luogo asciutto, al riparo da profumi che possano contaminarne l'aroma.
Mentre dosi la giusta quantità con un cucchiaio di bambù, riempi la teiera di ceramica con acqua bollente per preriscaldarla. Ne hai anche una di terracotta, ereditata dal nonno ma non possiamo usarla "perché la ceramica conserva memoria del tè" e va usata sempre per lo stesso tipo di tè che non è quello che berremo oggi.
Nel bollitore, altra acqua sta bollendo. Spegni il fuoco e la lasci raffreddare qualche minuto per raggiungere la temperatura adatta.
"Io non ho mai badato a queste cose."
"Non fai abbastanza attenzione. Quello del tè è un rituale, ha i suoi tempi e le sue regole. Il tè non si fa, si celebra"
Svuoti la teiera, sistemi sul fondo le foglie di tè e la riempi nuovamente mettendo poi il coperchio per non perdere l'aroma.
Mi piace osservare tutte queste piccole attenzioni, come ti prendi cura dei dettagli. Rivedo le stesse attenzioni e la stessa cura quando a volte mi accarezzi la mano mentre parliamo o sposti una ciocca di capelli dal mio viso.
Calcoli il tempo di infusione perché il tè non sia priva di gusto ma neanche troppo cotto e quindi amaro. Lo servi subito ma prima mescoli l'infuso nella teiera tre volte in un verso e tre volte nell'altro, piccola abitudine acquisita per distribuire gli aromi in maniera omogenea. Come poi tu abbia stabilito che tre sia il numero giusto resta un mistero.
Non ti chiedo più lo zucchero, come ho fatto la prima volta.
"Altera il sapore" - ma non me l'hai detto come qualcuno che mi stesse riprendendo per aver detto una sciocchezza evidente. Era un consiglio affettuoso.
Avvolgo le mani per scaldarle e annuso il profumo, sa di bergamotto. Mi hai spiegato tu anche questo, non avevo la minima idea di quale fosse l'odore del bergamotto fino  qualche mese fa ma mi stai insegnando a riconoscere odori e sapori.
Sul tavolino davanti a noi un piatto di biscotti che ho preparato per l'occasione e un vaso di fiori. Mentre guardo le foglie, ricordo quella volta in cui mi hai raccontato una leggenda sulle origini delle foglie del tè "dicono che derivino dalle palpebre strappate di un monaco buddista che si era addormentato durante la meditazione e voleva impedirsi di addormentarsi di nuovo." Questa immagine ha guastato i miei sogni in più di un'occasione, così scuoto la testa come per allontanarla e cerco di ricordare i principi costitutivi della cerimonia del tè: armonia, rispetto, purezza e tranquillità.
Ritorno allora al rituale, prendo la tazza con la mano destra e la appoggio sulla sinistra, ammirando i fiori di pesco che la ornano. Ruoto la tazza in modo da porgere il lato più bello verso l'esterno, bevo e dopo aver pulito il punto in cui ho poggiato le labbra - niente rossetto oggi - la riporto  nella posizione iniziale. Mi hai detto che un giorno o l'altro seguiremo l'intero rituale ma può richiedere ore, così poggio la tazza sul tavolo e guardo fuori dalla finestra.
Piove, restiamo qui ancora un po' a sorseggiare il tempo che passa.



.

Ho voglia di carezze. Voglio qualcuno che accarezzi la mia msno dalla punta delle dita e arrivi ovunque sul corpo e nell'anima.

Perla di saggezza (ma mica poi tanto): la crema idratante per le mani va messa dopo il lucidalabbra, altrimenti il tubetto del lucidalabbra non si apre.

domenica 19 aprile 2015

C'è qualcosa che manca.
Non saprei dire bene cosa, ma manca.
Come se ci fosse una nuvoletta di insoddisfazione a circondarmi e a muoversi con me. Posso anche far finta di niente, ci si vede attraverso e non dà particolare fastidio, ma c'è.
Mi adagio un po' ogni tanto sul fatto che il problema sia semplicemente la mancanza di amore. Di un amore. Di quello romantico, intendiamoci. Ché famigliari e amici che mi vogliono bene ne ho tanti, non potrei mai sentirmi insoddisfatta per questo.
Solo che se ci penso bene mi rendo conto che non è tutto qui. E' anche quello ma non è tutto qui.
Magari quella è una conseguenza, o una causa, o semplicemente una parte del problema. Ma non è solo quello.
Di certo non posso stare qui ad aspettare un colpo di vento che spazzi via la nuvoletta. Insomma, forse una ventata d'aria fresca ci vuole ma ci devo anche mettere del mio.
Vorrei capire qual è il problema per risolverlo ma non so da dove cominciare.

sabato 18 aprile 2015

Bisognerebbe poi trovare una cura per quella sensazione che lasciano addosso i desideri irrealizzabili.
Non sono brava con i rischi. Non so se è perché non sono una persona coraggiosa o perché non ho ancora trovato qualcosa per cui valga la pena rischiare.

venerdì 17 aprile 2015

Preferisco la spontaneità alla strategia ma sono convinta che la capacità di controllo sia fondamentale.
Bisognerebbe sempre sapere quando controllarsi e quando lasciarsi andare ma non è poi un controllo anche questo?

giovedì 16 aprile 2015

Stasera mi prendo cura di me.
Una lunga doccia bollette che porti via con sé tutti i pensieri della giornata
Scrub e crema idratante da massaggiare sulla mia pelle liscia.
Metto lo smalto, un bel colore vivace, primaverile.
Provo un'acconciatura nuova, anche se tra poco andrò a letto.
Due gocce di profumo, che mi accompagneranno tra le lenzuola.
Forse bisognerebbe prendersi cura di sé ogni giorno in questo modo ma siamo realistici, non sempre è possibile.
Stasera però posso quindi mi prendo cura di me. Ogni tanto si deve pur farlo.

Mi domandi dell'importanza delle sfumature. Cosa sarebbe un tramonto senza?

mercoledì 15 aprile 2015

martedì 14 aprile 2015

Se fossi in un film.
Al termine di una giornata come questa arriverebbe l'uomo che amo e che mi ama, mi preparerebbe una cena con i fiocchi, mi abbraccerebbe forte e mi porterebbe a letto, magari a fare l'amore, magari a dormire, magari prima una cosa poi l'altra. Nonostante la giornata stancante probabilmente io avrei i capelli a posto e sarei vestita in maniera decente.
Nella realtà quest'uomo - ammesso che esista - mi troverebbe con un pigiama di pile e i capelli in disordine. Vorrei che mi trovasse bella lo stesso, che mi stringesse forte e mi preparasse la cena. O almeno arrivasse con due pizze e due cornettoni al cioccolato.
I film d'amore creano aspettative, io credo di essere abbastanza realista, non voglio che vada proprio nei film. Per me alcune realtà sono molto meglio solo non so ancora bene la mia realtà dove sia.

lunedì 13 aprile 2015

''Di lei mi ricorderò sempre un momento di desiderio infinito. Un momento di quelli che a descriverli con le parole non ci riesci mai fino in fondo. Eravamo sul mio divano e la mia mano era andata a cercarla nel suo posto più intimo. Da molto sognavo, desideravo quel momento, così tanto da sentire la passione smisurata di un uomo che vuole amare la sua donna senza potersi trattenere nemmeno un minuto di più.
Eppure d’improvviso, seguendo il contorno delle sue labbra, incrociando i suoi occhi, la mia mano si è fermata, rimanendo immobile fra le sue gambe. Forse in quell'istante era lei ad aver penetrato con i suoi occhi la mia mente. Mi sembrava quasi di profanare il suo corpo, avvolto da una luce eterea, da una purezza estrema, disarmante. Lei era la perfezione in miniatura, così fragile, così bella, così indifesa, con le sue piccole mani che avevo cercato di stringere in ogni momento possibile per tutta la sera. La guardavo: il suo volto era così sereno, abbandonato. Lei dipendeva dai miei movimenti ed io dalla mia commozione mentale. Mi sembrava di guardarla come lei non era riuscita a vedersi mai. Mi sembrava potesse pensarsi ancora più bella di quel che sapeva di essere in quell'istante, attraverso il mio sguardo. E se lei avesse potuto guardarsi coi miei occhi si sarebbe innamorata del mio desiderio, perché era dentro quel desiderio, fermo così, come d’incanto, che avevo capito di provare ancor più di ciò che credevo. Ci siamo guardati a lungo e forse si fa l’amore anche così, con gli occhi negli occhi, i pensieri nei pensieri. Tutto ciò che ricordo era questo infinito, pazzesco, irrefrenabile desiderio di starle addosso e non per sesso. Per annusarla, per sprofondare nel suo odore, per fissarmelo come una seconda pelle.''
Massimo Bisotti
Lancio sassolini in un secchio, vecchio gioco di bimba.
Uno dentro, due fuori, uno dentro, uno fuori, due dentro.
Obiettivo non troppo complesso che richiede però una certa attenzione, ottimo diversivo per distrarre la mente da altri pensieri.
Uno dentro, due, tre. Uno fuori.
Se riesco ad arrivare a cinque dentro di seguito. Se.
Ci si affida ogni tanto a piccoli stratagemmi per prendere decisioni.
Cinque di seguito, lo faccio, altrimenti niente.
Uno, due, tre, quattro dentro. Uno fuori.
E se fosse troppo semplice?
Sposto l'obiettivo per paura di dover agire davvero.
Dieci di seguito? Cinque a occhi chiusi?
Uno, due,tre dentro.
Tuc tuc tuc.
Sasso che cade, tempo che passa.
Tuc. Fuori.
Niente più scuse, cinque di seguito e via.
Tuc tuc tuc tuc tuc.
Scommesse con me stessa, non so mai se vinco davvero.



I continui tentativi di immedesimarsi in altre persone, altre vite, altre storie danno a chi legge e a chi scrive la possibilità di sviluppare una profonda empatia, mettendosi nei panni degli altri, percorrendo un pezzo di strada con scarpe altrui.

Volevo esser rosa e invece sono spina.
Bisogna imporsi dei limiti, bisogna imparare a dire di no e a dirsi di no.

domenica 12 aprile 2015

Seguo un pensiero che è un'onda
va avanti, va indietro
lo prendo, lo perdo
talvolta ci sono
lo afferro, lo stringo
mi spavento e lo lascio
non so cosa fare
mi attrae, mi attrae
ma è da lasciare
vorrei ma non posso
potrei ma non voglio.
Voglio, però.
No.

Dettagli, sono i dettagli che fregano sempre, nel bene e nel male.
Spesso sono i dettagli a renderci felici, sono i dettagli a farci arrabbiare, sono i dettagli a farci innamorare, sono i dettagli a farci disinnamorare.
Che se uno lo va a raccontare poi la risposta è quasi sempre "Ma è una piccolezza!"
Non c'entra nulla, sono i dettagli che fregano sempre.
Quando un vuole vedere un segnale, lo vede.
Ci si aggrappa a tutto, c'è poco da fare, ci si aggrappa anche alle virgole pur di vedere ciò che si vuole vedere.
Alcune donne non apprezzano quando un uomo gli dice "Sei mia", si sentono trattate come una proprietà. A me non dispiace.
C'è modo e modo di dirlo e di intenderlo, ovviamente. Non voglio appoggiare la posizione di alcuni uomini che vedono la donna come un oggetto su cui accampare diritti di proprietà.
Ma c'è un modo libero di appartenersi a vicenda - sono tua, tu sei mio - in cui vedo solo amore e non possesso.

sabato 11 aprile 2015

(quant'è brutto quando mi viene in mente l'inizio di una frase e non la fine, non ne avete idea)
Tante volte ti ho salutato ma poi in fondo sono sempre rimasta con te.
Ogni tanto vengo a conoscenza, attraverso gli altri, di parti di me che ignoravo.
Persone diverse tirano fuori lati diversi del mio carattere, alcuni non avrei mai voluto conoscerli.
Non era certo il mio sogno da ragazza fare l'amore con chi non m'ama e non amo - sicuramente ho amato, ma il passato è passato. Non ne vado fiera, non tanto del sesso senza amore, è una cosa che esiste e forse non fa per me ma farà di sicuro per qualcuno. Non vado fiera dell'accontentarmi, di aver un po' smesso di cercare, di aspettare che tutto accada senza che io faccia niente. E non che l'amore si debba cercare con insistenza, non è una di quelle cose cose che più le cerchi più è facile trovarle, però non bisognerebbe neanche stare lì, fermi immobili, e aspettare. Non era certo il mio sogno da ragazza ma a quel sogno non so tornarci ora.

Sono tra le tue mani blocco di corallo
rosso come il sangue e la passione
prezioso in potenza ma ancora grezzo.
Scegli me tra vari pezzi,
allontana le impurezze,
fa' sì ch'io perda la mia veste
quella parte esterna e giovane
- non ancora calcificata -
tagliami e intagliami
non è semplice, dura come sono,
non è da tutti 
riuscire a ottenere il massimo dalla materia prima.
Artigiano e artista
fa' di me la tua opera più preziosa,
ci vogliono perizia e fantasia
passione e intuizione
per cogliere ciò che già c'è ma ancora non si vede.






venerdì 10 aprile 2015

La voglia di scoprire
nuovi modi
e nuovi mondi
ogni volta che facciamo l'amore
ogni volta che ci prende la voglia
di prendere e donare
di viverci e di amare.

Il problema è che bisognerebbe sempre fare un po' di attenzione quando ci si innamora ma se se ne fa troppa si rischia di non innamorarsi mai.

giovedì 9 aprile 2015

Ci sono scoperte che invece di saziare la fame di sapere stuzzicano solo l'appetito.
La mente insegue pensieri
che sono però più veloci
di qualsiasi ragione.

mercoledì 8 aprile 2015

Vorrei riavvicinarmi a lui come un tempo
e non aver paura di lasciarmi andare
non aver paura di lasciarmi amare.
Ho voglia di stravolgere la mia vita per lui
di un amore di cui prendermi cura
di un amore da difendere.
Ho voglia di provare a combattere le mie paure
una ad una
e sono tante, io lo so.
So anche che se c'è una persona per cui varrebbe la pena combatterle
sarebbe lui
(e non è giusto neanche questo, dovrei combatterle per me).
Ho voglia di donargli tutto il mio entusiasmo
solo che
c'è stato un tempo in cui ho dovuto mettere entusiasmo per entrambi
e non è che l'abbia finito
ce ne ho ancora in quantità
ma ho un po' paura.
E' fuoco e mi attira ma se mi avvicino troppo
sono io a scottarmi
lui continua a bruciare.
Così mi costringo a esser cauta
anche se non vorrei.
Faccio un passo avanti per avvicinarmi
due indietro perché ho paura.
Come si può esser così poco coraggiose?


martedì 7 aprile 2015

So perfettamente il tipo di donna che vorrei essere ma ancora non ho capito come diventarlo.
Sto guardando un programma di cucina alla tv e una domanda mi sorge spontanea.
A tutti quelli che stanno proponendo ricette per consumare il cioccolato avanzato dalle uova di Pasqua: ma davvero il cioccolato vi avanza?
Vorrei essere per una volta, una almeno, musa e ispirazione dei tuoi pensieri, da quelli più dolci a quelli più sconci, ispirarti parole d'amore e gesti gentili ma anche esser la prima e l'unica persona a cui pensi quando pensi che vuoi fare l'amore. Scrivi per me lettere e poesie che siano un'unica grande dichiarazione d'amore.

lunedì 6 aprile 2015

Ci sono volte in cui scrivo di me, del mio presente, ma è raro.
Spesso scrivo del mio passato o del mio futuro, ricordo quello che è stato, immagino quello che potrebbe essere.
Altre volte poi, vado di fantasia. Magari prendo anche spunto dalla realtà, da una frase sentita, da qualcosa che mi è successo, piccoli eventi della quotidianità ma poi li stravolgo rendendoli qualcosa di diverso da quello che sono.
Così per me è più comodo che questo blog sia anonimo, perché magari quando prendo spunto dalla realtà stravolgendola, qualcuno ci potrebbe rimanere male sapendo che io penso certe cose. Vagli a spiegare che a volte quando scrivo uso la fantasia.
Che non vuol dire che menta, qui c'è tutta me stessa anche quando invento storie. A volte cerco di immedesimarmi in personaggi che non mi appartengono ma anche in quel caso ci sono io dentro, almeno un po'.
Ci vogliono, in una storia,
dolcezza il giusto
un pizzico di sale
pepe quanto basta
e un tocco di piccante.


domenica 5 aprile 2015

Parlavo qualche giorno fa con alcune amiche, parlavamo di amore.
Ho pensato che sono stata innamorata, innamorata davvero, una volta sola.
E' stato il mio primo amore e per tanto tempo ho pensato che sarebbe stato anche l'unico e l'ultimo ma forse sono cose che tutte le ragazze pensano del loro primo amore.
E' stato il mio primo bacio, la mia prima volta e anche l'ultima, a dirla tutta.
A volte, se mi metto a pensare a come sarebbe andata se alcune cose cose fossero andate diversamente, penso che staremmo ancora assieme, ma non ha senso. E forse un giorno succederà, chi può dirlo, il punto non è se ci ameremo ancora, il punto è che ci siamo amati ed è stato bello.

Ho messo insieme
il mio sorriso migliore
e un abbraccio che ho sempre tenuto per me
parole gentili
e sguardi felici
ho raccolto tutto
e l'ho dato a te.

sabato 4 aprile 2015

Raccontalo a qualcun altro che in amore non vince nessuno, io non ci credo.
Forse le probabilità mi sono contrarie, forse è un gioco d'azzardo ma se è così, è l'unico gioco d'azzardo in cui vale la pena rischiare. E io non ho intenzione di smettere di giocare.

venerdì 3 aprile 2015

Chissà poi se l'amore bisogna cercarlo o ti trova lui,
chissà chi ha deciso di iniziare questa lunga partita a nascondino.
Non sono mai stata brava in questo gioco
quando devo trovare, non cerco mai nel posto giusto
e quando vengo trovata, non era mai chi mi aspettavo a cercarmi.

Ho realizzato che quest'anno probabilmente non riceverò neanche un uovo di Pasqua perché sono troppo grande. Non sono d'accordo.

Gioco a fare la sexy stasera ma forse è un gioco che non mi appartiene.
Tacchi alti, rossetto rosso, una gonna un po' più corta del solito: facile attirare qualche sguardo così, anche se non si è bellissime. Solo che poi bisogna riuscire a comportarsi in un certo modo, a parlare in un certo modo, a muoversi in un certo modo. Invece un uomo si avvicina, col suo fare da grande seduttore e io dovrei stare al gioco ma non posso prenderlo sul serio così, non posso prendere sul serio neanche me d'altronde. E mi ritrovo a dire qualcosa di simpatico, a fare una battuta che magari è anche divertente, lo fa sorridere, ridere, ma non è la classica cosa che ti aspetti dica una ragazza sexy. E non lo so di preciso cosa dice una ragazza sexy ma sicuro non dice quello che dico io, nel modo in cui lo dico io che gesticolo e rido e sorrido. E poi le ragazze sexy si muovono lentamente, io ci posso provare ma se poi mi succede qualcosa di bello saltello, le ragazze sexy non saltellano, o almeno non credo.
Non è che non possa essere sexy in assoluto, per qualcuno lo sono stata, per qualcuno lo sono ancora, per qualcun altro forse un giorno lo sarò, non è questo il punto. E' che ci sono ragazze che lo sono
sempre, qualsiasi cosa facciano. Io non sono così.
Ci sono dei giorni in cui mi sveglio e mi sento bella e sexy senza particolari accorgimenti e altri in cui non basterebbero strati di trucco in più e di vestiti in meno per farmi sentire così (ammesso che la sensualità sia legata al solo aspetto fisico e io non lo credo).
Io non lo so che cosa renda una ragazza sexy ma so che a volte sono sexy anch'io ed è difficile resistermi. Succede solo in certe occasioni, con certe persone. Scatta qualcosa e io mi sento sexy e lo divento spontaneamente, senza troppi artifici. Solo che è raro, perché richiede che incontri qualcuno con cui mi senta così a mio agio da abbassare le mie difese una dopo l'altra. E non è facile quando si è un riccio.
Spada di Damocle
incombe su ognuno di noi:
è il "se fosse andata così".

giovedì 2 aprile 2015

Se fossi una figura retorica sarei forse un ossimoro.
All'uomo della mia vita, che è lì fuori da qualche parte, ne sono certa.
Non voglio la luna, tu portami a guardare le stelle.
Non mi interessano cene in ristoranti di lusso, preferisco mangiare un trancio di pizza in riva al mare.
Non so che farmene di enormi mazzi di fiori, ma se mi regalerai un girasole o un tulipano io lo apprezzerò.
Ho gusti semplici - bolle di sapone e palloncini che volano - ma non vuol dire che mi accontenti.
Scrivimi lettere, inizia già da ora, le leggerò curiosa una ad una.
Avrò pazienza, posso aspettare ancora, mi basta solo sapere che tu mi stai cercando.
Ditemi che anche voi ogni volta che guardate Pretty Woman provate un senso di odio profondo verso le commesse di Rodeo Drive.

(Da insalata, da antipasto, da pietanza. Prima o poi imparerò a distinguere le posate anche io).


Solo perché mi sento buona non vi faccio la cronaca minuto per minuto del film (ma qualche altro commento non ve lo risparmio, sappiatelo).

Io oggi potevo dormire fino a mezzogiorno, tra l'altro accumulo stanchezza da un po'. Perché sono sveglia da più di due ore?

mercoledì 1 aprile 2015

Avevo dei sogni romantici un tempo.
E' questo che penso distesa accanto a lui mentre lo guardo dopo che abbiamo fatto l'amore - lui lo sguardo volto dall'altra parte, chissà quali sono i suoi pensieri.
Non mi ama, non amo lui, è stato tutto tranne fare l'amore, è stato bello ma non è stato fare l'amore.
Avevo dei sogni romantici un tempo, farò l'amore solo per amore vero, lui ama me e io amo lui.
Poi per la via si è perso qualcosa: non fa niente che lui non mi ama, io lo amo, per me è amore.
Poi si è perso qualcosa ancora: lui non ama me, io non amo lui. Però c'è stato un tempo in cui si siamo amati tanto.
Avevo dei sogni romantici un tempo e mi faccio un po' tenerezza mentre raccolgo i vestiti sparsi per la stanza e cerco un contatto che non trovo, mi avvicino per un bacio facilmente eluso. Non era poi così importante, e via con un sorriso.
Avevo dei sogni romantici un tempo e forse ci sono ancora ma sono sommersi e io non riesco a tirarli fuori.

Non resisto al lieto fine anche se forse a volte bisognerebbe chiedersi il vero lieto fine quale sia.