venerdì 31 luglio 2015

Questa strana sensazione.
Come se mi fossi ritrovata 
- all'improvviso - 
nuda.
Davanti a lui.
E indifesa.
Non so come sia successo perché
- ne sono certa - 
ero vestita.
Ben protetta.
Tanti strati, 
inverno o estate poco importa.
Senza accorgermene
uno dopo l'altro
ho deposto i vestiti
e le difese.
O mi ha spogliato lui
- non lo so.
Nuda.
E sento che dovrei coprirmi
ma un po' mi piace
il modo in cui mi guarda.


Mi fanno un po' paura i miei pensieri quando mi portano dove vorrei ma dove non dovrei. Eppure, ho voglia di seguirli.

giovedì 30 luglio 2015

Inseguo una nuvola col naso per aria, è a forma di fiore.
Sono stanca, sì, ma di buon umore.
Ho un libro tra le mani e sento odore di vacanze. Mi fermo un quarto d'ora su una panchina prima di andare a lavoro - sono in anticipo come sempre.
Distendo le gambe ancora pallide ma presto andrò al mare.
Passa un ragazzo che mi sorride e poi va per la sua via. Sorrido anch'io.
La nuovola adesso sembra pamna montata, è ora di andare.

Ci sono certi sogni che lasciano addosso certi desideri, che lasciano addosso certe voglie che non lasciano mai addosso te.

mercoledì 29 luglio 2015

Sono in un posto bello ma pieno di luci. È appena mancata la corrente e gli altri sono dispiaciuti. Ma così si vedono le stelle!

Ci sono certi giorni in  cui non importa in mezzo a quanta gente ti trovi, è come essere soli.
Ci sono giorni in cui ci si può vestire, truccare, pettinare nel modo migliore possibile ma ci si sente poco attraenti comunque.
Ci sono giorni in cui sei qui e vorresti essere lì. Oppure sei lì e vorresti essere qui.
Ci sono certi giorni che vanno così, ma tanto poi passano.

martedì 28 luglio 2015

La mia sensualità - o quel che era, o quel che è.
Era insicura come il primo fiore di primavera, come si domandasse: sarà questa la stagione giusta per venir fuori?
Poi è sbocciata ed era bella, a suo modo era bella. Non piaceva a tutti ma in fondo non era ciò che cercava.
Ferita e delusa, ha cercato vendetta.
Arrabbiata, ha strappato baci dalle labbra di un uomo che non era più suo.
Si è stravolta, per piacere a chi la voleva diversa.
E' diventata trasgressiva,  si è svilita, venduta.
Triste, ha pianto un po' ma poi si è ripresa.
Ha fatto tesoro di ciò che ha imparato, è diventata un po' più matura e consapevole.
Adesso, vorrebbe essere come si sente realmente: ingenua, serena, giocosa, curiosa.
Ci riuscirà.

Voglio un amore che sappia di buono come il pane appena sfornato.
Voglio un amore che sappia di pulito come le lenzuola fresche di bucato.
Voglio un amore di parole gentili, gesti sinceri, sorrisi onesti,
voglio sguardi sereni, un amore che resti.
Voglio passione, desiderio,  gioco
voglio un amore a cui non manchi il fuoco.
Voglio tutto ma per l'amore posso accettare un compromesso,
ma accontentarmi no, non posso adesso.

lunedì 27 luglio 2015

Il capo sul cuscino,
un sorriso sulle labbra 
e te tra i miei pensieri.

domenica 26 luglio 2015

Me lo dici sempre che ho questo modo di fare, che quando sono in imbarazzo appoggio il viso sulla mano, arrossisco e sorrido tanto.
E non ci faccio mai l'abitudine, tu mi dici che io sono bella e io vorrei solo stringerti forte per controllare che tu sia vero. Invece sorrido, rido e non so che fare.
Non sono mai stata brava con gli abbracci, non so mai da dove cominciare.
Un giorno o l'altro mi dovrai insegnare ma credimi, ti vorrei abbracciare.

Ti sei forse sentito sollevato dal fatto che non ci rimanessi più male per le tue assenze.
Forse hai pensato ci avessi fatto l'abitudine.
Magari avresti dovuto pensare che non mi mancavi più.
Lo dico e il pensiero mi rattrista un po', in un certo senso era anche bello avere qualcuno di cui sentire la mancanza. Ma un conto è sentire la mancanza di qualcuno distante per validi motivi, un conto è sentire la mancanza di qualcuno che ogni volta se ne va volontariamente, sapendo che c'è sempre chi è pronto ad aspettarlo.
Sì, il pensiero mi rattrista un po' ma è solo il pensiero che non mi manchi più a rattristarmi, non la tua assenza.

sabato 25 luglio 2015

Tu poi non te ne accorgevi, mi hai sempre data per scontata.
Altri uomini si voltavano a guardarmi. Forse non erano tanti, ma capitava.
Altri uomini mi dicevano che ero bella.
"Ma come, arrossisci? Ci sarai abituata, il tuo ragazzo te lo dirà sempre." Invece no.
Ed aspettavo perché ero convinta che un giorno o l'altro ti saresti accorto di me, sempre lì vicino a te, un po' in silenzio, forse un po' defilata, ma sempre presente.
Per condividere la gioia.
Per alleviare un po' di tristezza.
Chissà se ora quando sei felice ti torna in mente com'era condividere la gioia con me.
Chissà se ora quando sei triste ti torna in mente com'era dividere la tristezza con me.
Chissà se ti sei accorto di me ora che non sono più lì o se in fondo pensi ancora che all'occorrenza mi troverai sempre pronta ad aspettarti.
Non sono mica poi così sicura che sia ancora così.

mercoledì 22 luglio 2015

domenica 19 luglio 2015

Io ti sto amando silenziosamente
che non è forse il modo migliore di amare
ma è l'unico modo di amarti che ho
perché tutte le volte che l'amore l'ho detto
le mie parole si sono perse nell'aria.
E io penso che siano importanti, le parole.
Bisogna dargli il giusto peso.
Ti amo,per esempio, pesa tantissimo
- pur essendo l'amore leggero.
Un giorno, se potrò amarti ad alta voce,
ti amerò urlando.
Perché amore è anche saper dosare
parole e silenzi.
Portami al mare in questa pigra domenica di luglio,
voglio la sabbia tra le dita,
l'acqua alle caviglie
tu che cerchi di farmi una foto - sta' ferma un attimo, su! -
ma io mi muovo sempre.
Come un'onda.

sabato 18 luglio 2015

Sulla pelle solo il sole e un vestito leggero.

Non ho saputo amarti o non sapevo amare?
Non hai saputo amarmi o non sapevi amare?
Non sapevo amarti come avresti voluto?
Non sapevi amarmi come avrei voluto?
C'è un solo modo di amare?
Non ho saputo superare le mie paure per te anche se erano sciocche?
Non hai provato ad aiutarmi a superare le mie paure perché erano sciocche?
Non lo sapremo e non ha importanza per me e te, non ti amo più - se anche non era l'amore che volevi.
Ma chi verrà dopo?
Saprò amarlo?
Saprà amarmi?
Avrò paura di confidargli le mie paure perché ricorderò quando tu mi dicevi che erano sciocche?
Ascolterà le mie paure e mi dirà che sì, sono sciocche, ma tutte le paure lo sono e troveremo insieme un modo per superarle?
Mi insegnerà ad amare o impareremo insieme?
Infine:
saprò lasciarmi amare?
Tu dove sei?
Dove sei mentre bevo il mio caffè con troppo zucchero?
Mentre affondo le mie labbra in un cornetto sporcandomi tutta di cioccolato e di zucchero a velo?
Non sei qui a prendermi in giro, a darmi un bacio sul naso dicendo - come sei dolce.
Avrei voluto addormentarmi con le mie mani tra una tua, così grande da accoglierle entrambe.
Avrei voluto dirti che volevo provare ad amarti come si deve, che mi sarei impegnata tanto, che ci sarei riuscita.
Avrei voluto tante cose ma forse ci ho messo troppo tempo a decidermi, avrei dovuto muovermi prima. E tu non ci sei, chissà dove sei.
Ho fatto tardi io o non mi hai aspettato tu? Non lo sapremo mai.
La prossima volta però, la prossima volta sarò più brava.


venerdì 17 luglio 2015

Oggi il riccio come Marilyn Monroe: un poco di vento e il vestito si solleva.
Peccato per i passanti che io non abbia molto in comune con Marilyn.
Incroci di sguardi, non si può dire chi avesse iniziato per primo a guardare l'altro o forse si può ma non ha più importanza ormai. Ci siamo studiati per giorni ogni sera in quella sala da ballo, in mezzo alle coppie che ballavano e ballavamo anche noi, con altri.  Poi, si è avvicinato.
Mi ha invitato a ballare senza dire una parola, è stato il suo sguardo a farlo, la mano tesa di chi in ogni caso non si aspetta un rifiuto. Avrei voluto scuotere la testa solo per minare quella sua sicurezza ma c'era qualcosa che mi attraeva irrimediabilmente, un'aria di sfida, e ho deciso di seguirlo. Al centro della pista appoggio una mano sulla sua spalla e  giro intorno a lui lenta, sinuosa, senza mai staccare il mio sguardo dal suo. Mi afferra la vita deciso e mi riporta di fronte a lui, lo lascio guidarmi.
Le mie gambe sanno quello che devono fare, incrociano, sfiorano, scivolano sul pavimento apparentemente prive di peso eppure completamente sotto controllo.
Decido di giocare stasera, mano dietro la sua nuca avvicino il suo viso al mio fin quando le nostre labbra sono quasi sul punto di sfiorarsi, il suo braccio circonda la mia schiena stringendomi un po' di più e quando ormai manca poco sorrido, divincolandomi. Veloce, passo dietro di lui. Le mie mani scivolano sulle sue spalle lungo le sue braccia, premo delicatamente il mio seno sulla sua schiena, abbastanza perché possa sentire il contatto, non tanto da non lasciargli il dubbio che sia solo un caso. Afferra il mio polso esile nella sua mano e mi fa girare rapidamente, facendomi fermare di scatto di fronte a lui. Stavolta è lui ad avvicinare il suo viso al mio ma so che non devo cedere. Sento la sua mano che sostiene forte la mia schiena e la inarco fino alla massima estensione, le sue labbra quasi sul mio seno, il mio bacino che preme contro il suo.
È solo danza, mi ripeto, ma per un attimo penso di essermi infilata in un gioco più grande di me.

giovedì 16 luglio 2015

Come fossero fiori
mi prendo cura dei miei sogni,
cerco il giusto terreno
e l'esposizione più adatta.
Ogni sera li bagno,
ogni mattina li guardo.

E tutte le volte che ho fatto l'amore con te
non perché volevo fare l'amore
ma perché volevo che qualcuno mi amasse
le chiudo in un cassetto
con tutte le volte che ti ho detto "non importa"
quando volevo solo che ti importasse.

Esisto, così come mi vedi, solo a partire dal momento in cui mi guardi.
Sono brava ad aspettare ma tu, prima o poi, vieni a prendermi.


martedì 14 luglio 2015

Uno poi ogni tanto invece di domandarsi come potrebbe essere dovrebbe provare a farlo.

lunedì 13 luglio 2015

Quella maledetta sensazione di aver fatto qualcosa di sbagliato - non so se l'avete presente - quella sensazione che si appiccica addosso e non si riesce a mandar via, ti accompagna per tutta la giornata e ti segue la sera nel letto costringendoti a ripercorrere mentalmente parole e gesti a ritroso.
Avrò fatto qualcosa di sbagliato.
Avrò detto qualcosa di sbagliato.
Avrò taciuto qualcosa.
Avrò omesso qualcosa.
Ci si potrebbe passare ore a lambiccarsi il cervello così, forse anche giorni.
E magari invece di sbagliato non hai fatto o detto nulla però tu che ne sai, ormai te ne sei convinto e allora provi a correggere il tiro, provi a rimediare a uno sbaglio che non hai fatto e la situazione può solo peggiorare.
Perché magari l'altra persona ci ha risposto in maniera fredda perché aveva avuto una giornata no, in maniera frettolosa perché era impegnato, in maniera vaga perché forse davvero non sapeva bene cosa rispondere. Insomma, il mondo non gira mica intorno a noi.
Ma intanto noi pensiamo di aver fatto qualcosa di sbagliato, diventa un pensiero fisso e si rischia di sbagliare davvero, diventando ossessivi o facendosi da parte per non disturbare - io mi faccio da parte per non disturbare, per esempio, ma forse solo per la paura che l'altro mi trovi ossessiva.
Ed è un timore assurdo, perché per carattere mi faccio da parte se penso di poter disturbare qualcuno. Mi faccio avanti una volta, forse due ma poi mi ritiro in buon ordine, le mie ossessioni le tengo per me e in ogni caso sono brava a liberarmene riempiendomi le giornate di altro finché non passa - poi passa sempre.
Mi faccio da parte e l'altro potrebbe pensare a sua volta di aver fatto qualcosa che non va e invece non è vero non c'è niente che non va, è stata tutta colpa di quella sensazione iniziale che trascina in un circolo vizioso che non ti fa dormire e non so come si possa uscire da una situazione così, proprio non lo so. Forse bisognerebbe parlare con la persona in questione e chiedere se c'è qualcosa che non va, ma magari poi quella persona risponde "Niente" e tu non lo sai se è un niente detto tanto per dire qualcosa o davvero non è successo niente.
Non se ne esce, mi sa che non se ne esce, toglietemela da dosso questa sensazione, io non so come si fa.
Piazza Dante, Napoli.

Un turista si avvicina a un gruppo di ragazzini delle superiori e chiede dove si trova Piazza Alighieri.

Panico sul volto dei ragazzini:
"Ehm, boh. No, non lo so, tu lo sai?"
"Umh, no. Boh. Non l'ho mai sentita."

Ora, ho capito che viene chiamata da tutti Piazza Dante non Piazza Alighieri, però. Però. Non ho altro da aggiungere.

domenica 12 luglio 2015

Finirò per scappare come sempre e non servirebbe nemmeno molto poi per trattenermi.
Non ci sarebbe bisogno di inseguirmi, basterebbe una sola parola.
Resta.

E' difficile che un uomo che non riesce a toccare la mia mente possa toccare altro di me.
Ho questo problema che non ricordo dove lascio le cose.
Tipo, avevo degli addominali una volta.

Non conosco le tue mani, ma ho voglia di sentirle accarezzare la mia pelle.
Non conosco la tua bocca, ma non posso fare a meno di immaginare i tuoi baci.
Non conosco le tue braccia,  ma vorrei sentirle stringersi forte intorno a me.
Non conosco il battito del tuo cuore, ma vorrei  poggiare il mio capo sul tuo petto per imparare a seguirne il ritmo.
Non conosco il tuo corpo, ma non riesco a non provare a immaginare come si muoverebbe su di me.


Titolo di questa composizione: ho voglia di colmare tutta questa ignoranza.
Non conosco il sapore delle tue labbra ma sono sicura che sia buone, più del caffè la mattina al risveglio, più di un gelato, forse anche più del cioccolato. E non ci sono molte cose che credo di poter preferire al cioccolato.

sabato 11 luglio 2015

Voglio un uomo che la mattina mi prepari il caffè e la sera mi abbracci forte dicendomi: ''Sono fiero di te''

venerdì 10 luglio 2015

Una poi ci prova a far sempre la forte
quella ottimista
sempre col sorriso
che sa che le cose andranno come ha sempre sognato.
E in fondo ci credo,
realizzerò i miei sogni
solo che
ogni tanto
una lacrima scende.
Un po' rido di me per questo
un po' vorrei esser più forte.
Sono una persona molto paziente
ma a volte sono un po' stanca di aspettare.
Nuda non sono a mio agio nemmeno da sola.
Con te sì.
Mi vesti del tuo sguardo.

Sono stata innamorata di te per così tanto tempo che adesso mi sembra strano non amarti più, quasi mi sentissi in colpa il che non ha senso visto che tu hai smesso di amarmi molto tempo prima che io smettessi di amare te.
Ho desiderato fare l'amore con te per così tanto tempo che adesso mi sembra strano non desiderarti più come allora, quasi mi sentissi un po' in colpa visto che tu mi desideri ancora.
Ho fantasticato su di te per così tanto tempo che adesso mi sembra strano che le mie fantasie possano coinvolgere qualcun altro, quasi mi sentissi un po' in colpa a non pensare più a te anche se probabilmente io non sono nei tuoi pensieri già da molto tempo.

Ma la verità è che è molto meglio così.

Ho passato tanto tempo a cercare un equilibrio ma forse tutto ciò che voglio è perderlo, tuffarmi per spiccare il volo.

giovedì 9 luglio 2015

Stamattina mi son svegliata piena di pensieri negativi. Ne sto creando qualcuno bello che mi distragga un po' ma mi viene più facile rimuginare su ciò che non va. In genere non sono così.

mercoledì 8 luglio 2015

La sensazione di non essere all'altezza, quante volte me l'hai lasciata addosso.
Devi mantenere viva la mia attenzione.
Devi mantenere vivo il mio interesse.
Devi mantenere vivo il mio desiderio.
Perché poi ce ne sono tante di ragazze in giro che invece potrebbero...
In una relazione, soprattutto se lunga, tanto è importante continuare a corteggiarsi, provocarsi, stuzzicarsi anche oltre la fase iniziale, quanto è importante che tutto ciò sia spontaneo.
E allora io che di mia iniziativa avrei fatto di tutto per mantener vivi attenzione, interesse  e desiderio mi ritrovavo incastrata in questa specie di ansia da prestazione e non riuscivo più a far altro che affannarmi e preoccuparmi per capire come fare.
Così finivo per dire o fare cose che non avrei mai detto o fatto per attirare l'attenzione di te che in fondo mi avevi notato così com'ero. Non aveva alcun senso, me ne accorgo adesso ma in fondo forse lo sapevo anche allora, divisa tra la voglia di piacerti sempre ed essere me stessa.
Se solo non mi avessi ripetuto quelle cose tanto spesso.
Se solo non ti fossi stata a sentire.

martedì 7 luglio 2015

Così ci ritroviamo a fare l'amore come tanti anni fa solo che non è come tanti anni fa, non è più amore.
E le tue mani su di me come allora, mi sono mancate - non posso negarlo. Le tue braccia che mi stringono forte, la tua bocca che affonda nella mia, mi è mancato tutto.
Eppure mentre ti bacio, mentre ti stringo forte a me mi accorgo che non è più quello che voglio.
È bello ma non è più quello che voglio e diventa così meno bello di come era allora. 
Voglio qualcosa che sia solo mio e non è che tu sia di un'altra adesso ma non sei mio, neanche un po'.
E ho voglia di appartenere a qualcuno ma tu non mi vuoi e - se ci penso bene - è passa il tempo im cui volevo essere tua.
Eppure,  non mollo la presa e premo il mio corpo contro il tuo come potesse bastarmi. Ma non basta.

Passo il tempo aspettando un evento che mi sconvolga positivamente la vita ma poi se questo evento arivasse gli lascerei sconvolgere tutti i miei piani?

lunedì 6 luglio 2015

Sospesa così, tra ciò che è giusto e ciò che voglio.
Sarebbe tutto più semplice se le due cose coincidessero.

Ci sono pensieri che si attaccano addosso al mattino mentre ci si rigira tra le lenzuola cercando ls voglia di alzarsi e restano così nella mente, indefinitamente.

Difficilmente mi arrabbio, tendo a ignorare le persone che non sopporto ma esistono due o tre persone che riescono a farmi innervosire parecchio, con grande stupore di chi mi conosce - ma che ti hanno fatto per farti innervosire? Sei sempre così paziente.

Il problema poi è che sono così poco abituata ad essere arrabbiata che il solo fatto di esserlo mi fa innervosire ancora di più. È un circolo vizioso, per fortuna dura poco.

domenica 5 luglio 2015

Come due pietre focaie
piovono scintille tra noi.
Rischiamo di prendere fuoco.

sabato 4 luglio 2015

Il dubbio ci lascia la possibilità di immaginare che ciò che non può accadere sarebbe esattamente come l'abbiamo sempre immaginato, come l'abbiamo sempre desiderato.
Labbra che sfiorano appena,
si schiudono in un bacio
che sa di buono.

giovedì 2 luglio 2015

E anche stasera torni da lei come tutte le sere, come è giusto che sia.
Ogni volta mi domando come sarebbe se restassi, chissà se almeno una volta te lo sei domandato anche tu.
Tu maestro, io alunna: è così che è iniziata. Tu severo con me, io ancora di più pretendevo anche laddove tu lasciavi correre. Non che capitasse spesso, solo ogni tanto dicevi "Non essere così severa con te stessa, c'è tanto da migliorare ma imparerai."
Ore e ore a provare e riprovare, chiusi in una stanza da soli io e te. Poi un giorno io non avevo voglia di studiare, tu di insegnare e abbiamo iniziato a parlare.
Parlare, solo parlare, niente di più. Siamo partiti dalla musica, passati per i libri, fermati sui sentimenti, viaggiato tra le emozioni, abbiamo parlato di tutto in quelle due ore di lezione e mi è sembrato apprendere tanto - e hai imparato qualcosa anche tu, mi hai detto.
E la lezione dopo è stata una lezione seria come le precedenti, forse anche di più ma alla fine dopo che ti ho pagato sei rimasto ancora un po' per parlare e così per settimane, mesi.
Mi hai raccontato anche di lei, di quanto la ami, di quanto ti ama. Ti ho raccontato di quanto avevo amato lui che poi era andato via.
Solo parole tra noi, non c'è stato altro però è capitato una volta che eravamo vicini e ci siamo guardati per qualche istante di più e tu mi hai sorriso. E una volta ti stavo accompagnando alla porta e hai sfiorato la mia mano con la tua e sono sicura che anche se è stato per caso, ti sei soffermato per qualche istante di più del dovuto. E stasera hai suonato un breve pezzo per me dopo che la lezione era finita ed io ti ho accompagnato con la mia chitarra: è stato bellissimo.
Allora io lo so che stai con lei e che la ami, non ho motivo di dubitarne ma a volte quando siamo vicini ho l'impressione che vorresti di più. Magari è solo un'impressione sbagliata, chi non ne ha?
Sarà sicuramente un'impressione sbagliata perché a un certo punto eravamo molto vicini ed eri stato tu ad avvicinarti cosi tanto ma all'improvviso mi hai detto che avevi dimenticato un impegno, dovevi andar subito via, lei ti aspettava. Mi hai salutato e non hai voluto neanche aspettare l'ascensore, sei corso via per le scale. Torni da lei come tutte le sere, come è giusto che sia.
Non farò niente perché so che la ami, non farai niente perché sai che la ami.
Capita solo a volte forse di incontrare qualcuno che per un istante ci fa dubitare di sapere davvero ciò che vogliamo, a me sembra di volere te.
Ho un sacco di inizi nella mia testa, di racconti, pensieri, fantasie.
Solo, mi mancano sempre i finali.

Freno pensieri, parole, gesti prima che mi portino dove non vorrei o - forse - dove vorrei ma dove non posso.

Sarà il caldo, sarà la voglia di vacanze e spensieratezza ma fatico seguire i singoli fili dei miei pensieri.
Si intrecciano, confondono, mi sembra di esser venuta a capo di uno e invece no, erano solo due pensieri simili che si erano uniti in un unico filo strettamente attorcigliato.

mercoledì 1 luglio 2015

E non me ne frega niente, stasera non me ne frega niente.
Non me ne frega niente del fatto che lui non mi ama e io non amo lui.
Non me ne frega niente del fatto che so che merito di più di un po' di sesso veloce nascosti chissà dove.
Non me ne frega niente del fatto che forse che c'è chi potrebbe farmi innamorare, devo solo aspettare.
Non me ne frega niente del fatto che potrei amare ancora, magari per una volta la persona giusta.
Non me ne frega niente di niente perché stasera sono stanca.
Non me ne frega niente, ho tante cose belle, non proprio cose, voglio dire, non sono cose materiali sono affetti, ci sono tante cose belle nella mia vita e quindi basta, non me ne frega niente se l'amore non c'è ancora.
Non è vero me ne frega tanto ma sarebbe meglio che non me ne fregasse niente che già una volta è successo che mi sentivo sola e mi sono ritrovata ad autoconvincermi di amare qualcuno che mi amava ma era tutto lì, lui amava me, io lui no di certo.
Me ne frega, se non me ne fregasse non mi sentirei in colpa perché faccio l'amore con qualcuno che non mi ama e che non amo.
Me ne frega, se non me ne fregasse non continuerei a ripetermi che l'amore arriverà quando meno me l'aspetto.
Me ne frega, se non me ne fregasse non mi direi che l'amore c'è ed è da qualche parte lì che mi aspetta, magari l'ho anche già incontrato solo che lui non lo sa o forse non lo so io.
E me ne frega, me ne frega dell'amore ma non stasera.
Stasera non me ne frega niente, continuerò a ballare finché le gambe reggeranno, ci penserò domani.