lunedì 28 settembre 2015

Continuo a rimandare
ad aspettar qualcosa.
Il tempo mi spaventa
ma resto ferma immobile.
Ed ogni petalo che perdo
non lo riavrò mai più.

domenica 27 settembre 2015

Voglio fare l'amore con te perché ne ho voglia e non perché mi sento sola.

sabato 26 settembre 2015

Stringo forte il cuscino.
E' un po' fresca l'aria stamattina, dovrei allungarmi per tirare a me il lenzuolo invece rannicchio le gambe, le ginocchia strette al petto, divento un piccolo punto nel letto vuoto.
Vorrei qualcuno accanto a me ma sono un riccio, finirei col pungerlo.
Ho tanti aculei ma forse è meglio così.

mercoledì 23 settembre 2015

Se pure conoscessi un uomo che mi piace e gli piacessi, verrebbe poi il momento di affrontare le mie paure. E dovrei provare ad affrontarle da sola o confidarle a lui sperando nel suo aiuto, ma non è detto poi che abbia abbastanza pazienza, che non le trovi sciocche, che non trovi sciocca me.
Forse non è l'amore che evita me, sono io che evito lui per paura delle mie paure.

martedì 22 settembre 2015

"Non dovremmo essere così vicini" gli dico ma non devo essere molto convincente perché poggia le sue mani sui miei fianchi e si avvicina ancora un po'.
"Abbiamo aspettato così tanto tempo che sarebbe un peccato non avvicinarsi di più" e inspira il mio profumo "Sai di buono."
Avremmo entrambi più di un motivo per fare un passo indietro, penso mentre appoggio timidamente le mani sulla sua schiena. Quasi un abbraccio, forse potrebbe sembrarlo da lontano ma non lo sto stringendo, in qualche modo mantengo ancora un po' di distanza.
Le sue labbra sfiorano il mio collo, tre baci leggeri spostati appena un po' l'uno dall'altro.
"Questo è un colpo basso", gli dico, perché sa quanto mi piacciano i baci sul collo.
"Hai cominciato tu."
"Io?"
"Sì, con quella camicetta."
"Ma è una camicetta qualunque" mento, perché è la camicetta che indossavo la prima volta che mi ha visto e aveva fatto un commento scherzoso - ma mica poi tanto - su quanto trovasse sexy le ragazze con la camicia. Ed è la stessa camicia che indossavo qualche mese dopo, la prima volta che abbiamo fatto l'amore. Ricordo ancora il mio leggero imbarazzo mentre faceva saltare i bottoni uno dopo l'altro e nonostante questo la sensazione di sentirmi completamente a mio agio sotto il suo sguardo.
"Non è una camicetta qualunque e lo sai."
"Vabbè ma voi uomini non è che prestate molta attenzione ai vestiti in genere, che ne sapevo che la riconoscevi."
"Lo sai che ti guardo sempre con attenzione... con i vestiti o senza."
Credo di essere arrossita, ancora,come sempre. Lo capisco da come sorride.
Le mie braccia lo avvolgono, questa volta in un abbraccio vero. Alzo appena il mento e bacio la sua guancia, ruvida appena. Sposta il viso e le sue labbra sono quasi sopra le mie.
"Non dovrem..."
Troppo tardi ed io non so resistergli. Mi bacia, lo bacio, sento la sua lingua intrufolarsi tra le mie labbra, appoggio una mano sul suo petto e stringo un lembo di camicia tirandolo un po' più a me.
Mi era mancato, posso mentire a lui e a me quanto voglio ma mi era mancato.
Avevamo detto basta, lasciamo stare. Io dovevo andare via per lavoro, lui non sentiva portato per le storie a distanza. Io non lo so se mi ci sento portata, forse ci avrei almeno provato però, almeno provato.
Lui era deciso ed io ero decisa ad assecondare la volontà di qualcuno che aveva detto di amarmi ma non voleva nemmeno provarci.
E allora basta, io vado via e tu resti qui. Non ci proviamo, come vuoi tu.
Non ti arrabbiare.
Non sono arrabbiata, sono delusa. Poi sono partita, solo un messaggio per il mio compleanno, niente di più ma in fondo altro forse non avrebbe avuto senso.
Ora, dopo quattro mesi, torno per prendere altre cose da portar via. Mi dice che dobbiamo parlare, tentenno un po' poi dico di sì e indosso questa camicia - proprio questa.
Lui ha fatto una battuta scherzosa - ma mica poi tanto - su quanto trovi sexy le ragazze con la camicia, poi abbiamo preso un caffè e stava andando tutto bene ma quando ci siamo alzati per salutarci eravamo così vicini, così vicini.
"Non dovremmo essere così vicini" gli ho detto ma non devo essere stata molto convincente perché poggia le sue mani sui miei fianchi e si avvicina ancora un po'.
Ed ora stacca le sue labbra dalle mie e le accosta al mio orecchio.
"Ti amo. Scusami, ti prego. Proviamo."

Adesso vi farò una domanda che è effettivamente un po' inutile però se mi aiutate mi fate un piacere enorme ché ogni tanto ci penso e credo che tutto sommato potrei impiegare i miei due neuroni in altro modo.
Come si può dire "sbottonare i bottoni" senza dire "sbottonare i bottoni"?
E' che mi sembra un po' ridondante. Non so se ridondante sia l'aggettivo giusto però insomma, capitemi. Sbotton... botton... troppe ripetizioni.
E niente, insomma, mi rendo conto che non è proprio un dilemma esistenziale, d'altra parte non è che sia solita discutere dei massimi sistemi, eh!

Grazie.

Non "Grazie in anticipo" che pare che sia brutto/scortese/il galateo non approva/non si usa più.
Mi circondi in un abbraccio e la tua mano sfiora appena la mia pelle nuda al confine tra la mia camicia e i miei jeans. Stringimi ancora un po'.

lunedì 21 settembre 2015

Quella brutta sensazione di non essere all'altezza
il desiderio di voler essere di più
o almeno fare di più
che per l'essere forse non si può fare poi molto, non così facilmente.
E il sapere cosa c'è da migliorare
ma non saper da dove cominciare
o come fare.
E ogni tanto incominciare e poi fermarsi
scoprire che non si è andati avanti
ma si è rimasti lì, quando va bene.
Che si è tornati indietro, quando va male.
E vedo dei progressi, perché ci sono
ma sono pochi
e sono rari
e sono lenti.
E sono stanca.

domenica 20 settembre 2015

Ti vorrei.
E il condizionale è d'obbligo
- oltre ogni regola grammaticale-
perché vorrei
ma non dovrei.

Facciamo che da domani non ti penso più, che è un po' come "da domani inizio la dieta" che magari sei anche convinto quando lo pensi e i primi tre giorni vanno benissimo ma poi il quarto vedi quella cosa che ti piace proprio tanto e pensi che in fondo è solo un piccolo strappo non potrà mai fare troppo male, quante calorie potranno mai essere?
E invece sono tantissime ma sopra ti ricordi com'è buono quel tipo di cioccolatino/quella pizza/quella cosa fritta che chissà cosa c'è dentro ma non importa tanto fritto è tutto buono, anche le suole delle scarpe - dice una mia zia. Chissà se ha mai provato, mi domando
Comunque finisce che penso di pensarti solo due minuti ma poi diventano venti e mi ricordo com'era bello immaginare di baciarti e baciarti davvero ancora di più.
In fondo pensarti non può mica farmi troppo male. Mi farebbe male mandarti un messaggio ma tanto questa volta non ci casco. Che poi forse un messaggio innocente non sarebbe così terribile. Giusto per chiederti come stai, come va il lavoro, che tempo fa lì da te?
L'importante è non vedersi, quello potrebbe essere un problema. Anche se tutto sommato un caffè non si nega a nessuno: se facciamo due chiacchiere per messaggio o dal vivo, che differenza c'è?
L'importante è non ritrovarsi così vicino da avere la voglia di baciarsi perché c'è qualcosa di così buono nelle tue labbra che poi chissenefrega del caffè?
È anche vero che un bacio di più o uno di meno non fa molta differenza - ce ne siamo dati così tanti. Ci deve essere una specie di regola matematica che dice che se ho un numero molto grande e ci sommo un numero piccolo in confronto, il numero piccolo si può trascurare.  Praticamente se ci siamo dati un milione di baci e poi ce ne diamo un altro, la somma fa sempre un milione, quell'altro bacio posso anche non contarlo. Ma io non sono mai stata brava con la matematica, magari ricordo male o ho capito male o ho capito solo quello che volevo capire.
Ma se poi non funziona proprio così e un bacio non è trascurabile ma ci fa venire voglia di un bacio ancora?
Finisce sempre così: inizio la dieta e mi ritrovo a mangiare crepes col cioccolato, non ti penso più e mi ritrovo a fare l'amore con te.

sabato 19 settembre 2015

Mi sfiori il viso, ti stringo la mano.
Non sono i gesti ma i modi a rendere speciali piccoli momenti di intimità.

mercoledì 9 settembre 2015

Ci sono dei modi di dire napoletani che sono particolarmente "azzeccati". Questo, per esempio:

"talment r' corn ca tien ca si chiuvessr tarall nunn faciss carè manc'un n'terr"

(Non credo si scriva proprio così, l'ortografia napoletana è tutt'altro che semplice).


Traduzioni: hai talmente tante corna che se piovessero taralli non ne cadrebbe per terra neanche uno.

martedì 8 settembre 2015

Io quelli che iniziano una conversazione su Whatsapp/Faceboook/ChatQualsiasi con un'invocazione e poi non vanno avanti finché qualcuno non gli dà retta non li sopporto.

Quelle conversazioni che iniziano con "Riccio."
Un minuto.
Due minuti.
Tre minuti.
Un quarto d'ora.
Suspense.

E finché non gli chiedi che cosa, non ti rispondono.
Cioè, un conto è se scrivi "Ti devo dire una cosa", invi, e poi passa poco tempo e mi scrivi quello che volevi scrivere. Ma se passa mezz'ora, magari anche no.

Ora, o non ho letto il messaggio o l'ho letto.
E se l'ho letto (e tu lo sai, perché ormai si sa) e non ho risposto o sto aspettando che tu scriva o sono impegnata al momento e risponderò appena possibile. Magari sto facendo qualcosa di più importante. Magari non sto facendo qualcosa di più importante e la tua è una questione di vita o di morte, ma dal momento che stai creando suspense, non lo sapremo mai.
Perché una cosa è certa, difficilmente risponderò "Dimmi." Se me la vuoi dire la cosa, me la dici.
Sennò pazienza.

lunedì 7 settembre 2015

Che senso ha fare l'amore con te stasera se poi domani sono di nuovo sola?

sabato 5 settembre 2015

Ogni tanto quando mi piace un ragazzo penso che potrei  fare io la prima mossa.
Insomma, timidezza a parte, ce la potrei anche fare.
Poi però mi dico che se gli interessassi la farebbe lui.
Poi ricordo le uniche due volte in cui ho provato io a dire a qualcuno che mi piaceva - e in entrambi casi evidentemente avevo interpretato male i segnali perché pensavo di piacergli e invece no.
Poi mi dico che non saprei nemmeno da dove cominciare.
Certo, potrei proporre il solito "ti va di andare a prendere un caffè?", e se dice di sì poi penso a come intrattenere una conversazione. Non che mi manchino le parole, anzi, a volte il problema è proprio il contrario: quando sono imbarazzata inizio a parlare senza sosta dicendo un sacco di sciocchezze.
Che si potrebbe anche provare a proporre qualcosa di un po' più originale ma il caffè è poco impegnativo, se poi non ci piaciamo possiamo scappare via entrambi. Se ci piaciamo poi facciamo una passeggiata o decidiamo di vederci un altro giorno.
Quindi le opzioni sono due: lo invito per un caffè o continuo ad aspettare come al solito.
Mi sa che continuo ad aspettare come al solito. In fondo lo conosco poco, non è neanche detto che mi piaccia. Certo sarebbe una buona occasione per scoprirlo ma...

(ma in fondo che mi costerebbe? Ti va di uscire? No. Ok, ciao.)

venerdì 4 settembre 2015

Sfioro con un dito lo specchio freddo che preme contro il mio seno, mi guardo cercando di capire capire cosa c'è che non va.
Non può essere solo una questione di aspetto fisico. Forse non capita spesso che qualcuno per strada si volti a guardarmi colpito dalla mia bellezza ma non può essere solo questo.
Ho miei difetti ma mi piaccio e so che posso piacere anche agli altri, è capitato più di una volta.
Allora deve essere una questione di carattere.
Forse ho un aspetto che non ispiro simpatia. Sì, rido tanto, ma in genere quando sono con persone con cui sono in confidenza. Spesso tendo stare sulle mie e forse questo non aiuta. Colpa della timidezza.
Ma non piacevano una volta le ragazze timide? Forse non più o forse è una timidezza sbagliata la mia, più simile alla diffidenza.
Forse do l'idea di non essere disponibile, forse è questo a scoraggiare. Ma il punto è che io posso mostrarmi disponibile con una persona con cui mi sento a mio agio, non con qualcuno che non conosco. Prima ti conosco, poi se mi piaci mi mostro disponibile, non il contrario. Mi sembrerebbe di imbrogliare altrimenti: mi mostro disponibile, poi scopro che non mi piaci e mi tiro indietro. Non lo so, non mi piace così.
Forse ho tempi troppo lenti che mal sia adattano al corteggiamento attuale. E non che sia poi così all'antica o che non mi sappia adattare. Mi piacerebbe tanto ricevere una lettera, ma un'email o un messaggio ben scritto mi piacciano altrettanto. Mi piace avere un po' di tempo per conoscere l'altra persona e per dargli il tempo di conoscermi, poco per volta. Non mi piace mostrare subito tutto di me, perché prima devo capire di potermi fidare.
Forse il problema è che tendo a mostrare presto i miei difetti, è una sorta di difesa: vedi, io te l'ho detto fin da subito che ce li avevo questi difetti qui. non dire che non ti ho avvertito.
Forse sono troppo insicura e gli uomini vogliono una donna sicura al loro fianco? Non lo so, sono molto insicura ma non su tutto, ho dei punti fermi anch'io.
Forse ho troppe paure? Questo potrebbe essere ma sono pronta a combatterle, vorrei solo una mano. Non un cavalier servente al mio fianco che mi risolva tutti i problemi, ma che mi aiuti a combattere qualche paura sì, questo sì. Perché per quelle per cui potevo fare qualcosa da sola l'ho fatto, ma a volte c'è bisogno di una mano.
Forse... non lo so.
So però che non mi piace l'immagine che mi rimanda indietro lo specchio stasera. perché è quella di una donna velata di tristezza e io non sono così.
Ci si può nascondere dietro tante cose, anche dietro un sorriso.
Ho pensato
al tempo passato
alle occasioni sprecate
ai baci non dati
ai ti amo non detti
ai potevo vederti
ai viaggi rimandati
ai ci penso domani.
Ma sono ancora ferma qui.

giovedì 3 settembre 2015

Merito qualcuno che resti e  che ci sia davvero quando è accanto a me.

mercoledì 2 settembre 2015

Desideri sbagliati
si impigliano tra i pensieri
come un fiore in una tela di ragno.
Che i miei pensieri vadano via con le onde
con questa brezza che mi accarezza la pelle e scompiglia i capelli.
La sabbia bagnata sotto le mie ginocchia,
inspiro piano l'odore del mare
tiro su le spalle e raddrizzo la schiena.
Devo ricominciare, ricomincerò.