lunedì 28 marzo 2016

Pasquetta tra pastori e presepi
a San Gregorio Armeno
tra la gente coi cuoppi di frittura
e i turisti che guardano stupiti
tra un palazzo e l'altro
i panni stesi ad asciugare .
La fila per entrare in pizzeria
- Cameriere, quanto c'è d'aspettare?
- Almeno un'ora, pure un poco in più.
Vabbè, lasciamo il nome, siamo in otto.
E intanto allontanarsi pochi metri
all'angolo c'è uno che ha la frittura buona.
Io prendo un arancino, tu che vuoi?
Crocchè e zeppoline a volontà.
Perdiamo un po' di tempo per la via
ché un'ora non è mai un'ora davvero.
Non è che ci si spezza l'appetito?
Ma va, ma quando mai ci si è spezzato,
se mai il mio appetito è stuzzicato!
La pizza, quattro chiacchiere e un caffè,
facciamo un giro fino al lungo mare
a piazza Plebiscito c'è un africano
che canta e suona l'inno del Napoli con i bonghi.
Forse c'è troppa gente
la prossima volta non ci casco più
meglio godersela in un giorno qualunque questa città.
Tanto lo so che poi ci ricasco comunque.


mercoledì 23 marzo 2016

Vorrei raccontarti del freddo addosso ogni volta che mi rendo conto che la cosa a cui devo fare più attenzione è non innamorarmi di te.
Non innamorarmi ogni volta che mi baci.
Non innamorarmi ogni volta che mi abbracci.
Non innamorarmi ogni volta che mi prendi un po' in giro.
Posso anche provarci, una volta ci sono quasi riuscita.
Ti baciavo, ti abbracciavo, mi facevo prendere un po' in giro, il tutto rimanendo con i piedi per terra alla giusta distanza da te.
Mi hai detto che ero gelida. 
Ge-li-da.
Io non credo, ero solo un po' scostante ma era il prezzo che dovevi pagare se volevi che facessi l'amore con te senza innamorarmi. 
Ge-li-da.
Era il prezzo che dovevo pagare se volevo continuare ad averti vicino in qualche modo anche se non era il modo che avrei voluto.
E non pensare che fosse facile tenere a freno il mio entusiasmo, perché non lo era per niente.
O meglio, non lo era all'inizio. Poi l'entusiasmo è passato davvero, perché come si può essere entusiasti di una storia così - ammesso che si possa chiamare storia.
Ge-li-da.
E allora riaggiusto il tiro, ci ho messo un sacco di tempo per recuperare l'entusiasmo perduto e ancor più ci ho messo un sacco di fatica. Ché non è stato semplice riabituarmi a lasciarmi andare a un sorriso quando mi arrivava un tuo messaggio o quando accarezzavi piano il mio viso.
Ma troppo entusiasmo non va bene, mi dici. Sono troppo felice di stare con te, mi dici.
Forse dovrei solo fingere e ricordarmi di non sorridere troppo, di velare di indifferenza il mio sguardo, che non si capisca quanto sono felice anche solo di fingere di esser un po' tua.
Tengo a freno i miei sentimenti, allora, va bene così.
Poi arriverà il giorno in cui non ci sarà più bisogno di tenerli a bada, sarà di nuovo facile tenere le distanze e forse sarò anche abbastanza brava da non apparire gelida. 
Perché tanto è l'apparenza che conta, che importa del freddo che ho addosso.

domenica 20 marzo 2016

Ho tanti sogni da raccontare
incartati in pacchetti regalo
da offrire a qualcuno che sappia ascoltare
o per lo meno ne abbia voglia
che non è cosa da poco.
Alcuni poi richiederebbero qualcuno
- ma non uno a caso -
con cui realizzarli,
a volte un amico,
a volte un amore.
Se non realizzarli,
almeno provarci.
Almeno.
Volevo offrirti
un pezzetto di sogno
uno di questi pacchetti
ma tu non lo vuoi.


E' stato sciocco pensare ancora una volta - ancora una volta - di poter tirar fuori qualcuno degli aspetti del mio carattere che in genere tengo per me e per poche persone con cui mi sento estremamente a mio agio.
Un errore da dilettante, avrei dovuto continuare a mostrarti solo ciò che ti piace di me.
Sorridere tanto, essere disponibile, baciarti molto. E mettere i sogni da parte.
Ancora una volta - è questo il problema più grande.
Ancora una volta non ho imparato nulla dai miei errori.
C'è il sole fuori e io sono di ottimo umore.
Ogni tanto esco fuori al balcone per assorbire un po' di calore.
Canticchio girando per casa come quando sono innamorata anche se, stavolta no.
Non so perché, ma questa è una bella giornata.
D'altra parte, capita spesso di svegliarsi di pessimo umore senza apparente motivo e ci dobbiamo tenere il cattivo umore finché non passa. Oggi mi tengo il buon umore sperando non passi.

mercoledì 16 marzo 2016

Delirio 30 - Post in cui sembra che io parli di gabinetti ma in realtà voglio fare una riflessione seria sulla relatività. Però poi magari non ci riesco quindi infine avrò parlato di gabinetti.

Qualche giorno fa sono andata in una scuola materna e a un certo punto sono andata in bagno. Ora, non so da quanto tempo non vi capiti di andare in un bagno di una scuola materna ma i wc sono piccolissimi. Proprio piccoli piccoli piccoli. Cioè, è proprio complicato usarli.
In ogni caso, quello di cui voglio parlare non è la grandezza dei bagni ma il fatto è che a me da piccola non sembravano così piccoli perché ero piccola anche io. E ora sono grande. Questa cosa sembrava molto più intelligente nella mia testa. Prima di scriverla, intendo.
Comunque volevo dire che solo ora che sono grande mi sono accorta che i bagni sono piccoli, perché quando ero piccola erano adatti a me. Quindi tutto è relativo.
Grande scoperta, eh? Lo so, lo so, lo so, che non è una scoperta mia e penso pure che non sai la prima volta che mi capiti di fare qualche riflessione sulla relatività, però mo' mi è venuta in mente questa cosa e volevo rendervene partecipe.
Chissà quante cose che ora mi sembrano adeguate e adatte alla mia vita tra qualche anno mi sembreranno inappropriate. Anche se forse la differenza tra trent'anni e cinque anni è maggiore che tra quaranta o cinquant'anni e trenta.
E al contrario, chissà quanti problemi e difficoltà che oggi mi sembrano insormontabili, tra qualche anno.
Ecco, vedete che alla fine era una riflessione seria? Non sono arrivata a una conclusione forse, ma insomma, non è che potete pretendere chissà che da un delirio. Direi che forse è anche già tanto che ci sia una riflessione seria in questo post.

domenica 13 marzo 2016

[Uomini, potete pure non leggere questo post e continuare a immaginare che tutte le donne che conoscete siano naturalmente senza baffi.]


Donna baffuta, sempre piaciuta?
Insomma, vorrei sapere proprio chi l'ha inventato questo modo di dire. Probabilmente una donna che che non sopportava il dolore delle striscette depilatorie.
Comunque, visto che a questo modo di dire non ci credo molto, avevo preso una di queste simpatiche striscette e, poiché fa freddo e la cera era tutta indurita, ho avuto la brillante idea di metterla tra le gambe per scaldarla un po' mentre leggevo un libro. Poi me ne sono dimenticata, mi sono alzata e sono andata in giro per casa a fare cose. Ovviamente.
Sono venti minuti che la sto cercando. Non è sul divano, non è sui miei vestiti, non è nelle pantofole (perché vado spesso in giro scalza, quindi magari quando mi sono alzata in piedi poteva essere caduta nelle pantofole vicino al divano), non nel corridoio né in nessuna delle stanze in cui sono andata.
Non è neanche nel libro, ché sarebbe stato divertente dimenticarsela lì e poi magari prestare il libro a qualcuno, o ritrovarla in estate tutta sciolta tra le pagine (che immagine brutta, perdonatemi).
Insomma, tra poco devo uscire con le amiche per andare a mangiare una pizza. Passi che ci andrò con i baffi, pazienza, ormai è troppo tardi per toglierli e rimarrebbe il segno. Ma non vorrei proprio che magari mentre addento una fetta di pizza cadesse la striscetta che ne so, dalla manica o da chissà dove. Già una volta ho perso dei collant dai pantaloni, non mi sembrerebbe il caso di bissare.

Il mistero della striscetta scomparsa. Eppure sono sicura di essere a un pelo dalla soluzione.

sabato 12 marzo 2016

C'è questo vento
che scuote le foglie
che scuote i pensieri
la pioggia scende
fa freddo fuori
fa freddo dentro
tu dove sei?

venerdì 11 marzo 2016

Sono brava ad andare via da qualcuno che - ormai lo so - non mi verrebbe a cercare.
Sono brava ad andare via, non te ne accorgerai nemmeno.
Sorriderò come ogni volta, sarò gentile come lo sono sempre stata e probabilmente non penserai nemmeno che c'è qualcosa che non va. Sparirò silenziosamente, così come sono arrivata.
Chissà però che un giorno, mettendo a posto le tue cose tu ritrovi una mia lettera, chissà che ritrovi una mia foto tra quelle vecchie e quasi dimenticate salvate sul cellulare, non ti ritorni in mente.
Non mi aspetto che allora tu mi venga a cercare, ma spero che sia un sorriso ad attraversare il tuo viso e magari - perché no? - un po' di malinconia.

giovedì 3 marzo 2016

La cioccolata è la soluzione a tutti i problemi.
Ok, forse per i problemi di linea no ma insomma, non si può avere tutto dalla vita.

martedì 1 marzo 2016

Commetto un sacco di errori ma sono un'inguaribile ottimista.
E che cavolo, prima o poi mi dovrà pur capitare di fare la cosa giusta per sbaglio!