domenica 31 agosto 2014
"Secondo me una donna che si offre sessualmente a un uomo ed è respinta rimane sconcertata. Non ci può credere. Il suo primo pensiero è che lui sia omosessuale, ma in genere questa versione non regge. E allora pensa: ‘Eh già, lui si difende… ha paura di essere troppo coinvolto emotivamente… oppure si sente bloccato dall’eccessiva eccitazione…’ Il fatto che lei possa non piacere è un’ipotesi che non può assolutamente prendere in considerazione."
- Giorgio Gaber
- Giorgio Gaber
Io penserei che non gli piaccio.
E non è che mi voglia buttar giù, la mia autostima non è sottoterra, sono consapevole tanto dei miei pregi quanto dei miei difetti, però sono consapevole anche del fatto che non si possa piacere a tutti.
sabato 30 agosto 2014
Ecco cosa succede prendendo delle bozze più o meno a caso tra le oltre 600 che ho sul computer. Nel primo caso sono le dieci bozze più vecchie, nel secondo le prime dieci più recenti (prima ero veramente più stringata nelle bozze). Ne ho saltate solo alcune con chiari riferimenti alla mia vita personale e alcune complete delle quali avevo solo rimandato la pubblicazione. E ne ho saltata anche una sconcia, lo confesso.
1)Ragni mimetismo batesiano pianta grassa giornate perfette. Ti ho portato ovetto. quando compievo gesti romantici. Pesci nel mare (frase di Benni?). Albicocche in napoletano crisommole ---> pomodori. Regola grammaticale per vietare i ti voglio bene ma
2) Forse su certe cose sono all'antica ma a me piace che sia l'uomo a provarci.
Apprezzo il fatto che se volessi, potrei provarci io senza che nessuno abbia da ridire però la verità è che mi piace(rebbe) essere corteggiata quindi
"Ti ho aspettato fino a dimenticare cosa. Mi è rimasta un attesa nei risvegli, saltando giù dal letto incontro al giorno. Apro la porta non per uscire ma per farlo entrare." Il giorno prima della felicità .Erri De Luca
Mi sono fatta bella per te come per nessun altro,
né un filo di trucco, né una finzione
Alcune cose capitano, altre bisogna fare capitare.
Se una cosa succede una volta può succedere ancora?
1)Ragni mimetismo batesiano pianta grassa giornate perfette. Ti ho portato ovetto. quando compievo gesti romantici. Pesci nel mare (frase di Benni?). Albicocche in napoletano crisommole ---> pomodori. Regola grammaticale per vietare i ti voglio bene ma
2) Forse su certe cose sono all'antica ma a me piace che sia l'uomo a provarci.
Apprezzo il fatto che se volessi, potrei provarci io senza che nessuno abbia da ridire però la verità è che mi piace(rebbe) essere corteggiata quindi
"Ti ho aspettato fino a dimenticare cosa. Mi è rimasta un attesa nei risvegli, saltando giù dal letto incontro al giorno. Apro la porta non per uscire ma per farlo entrare." Il giorno prima della felicità .Erri De Luca
Mi sono fatta bella per te come per nessun altro,
né un filo di trucco, né una finzione
Alcune cose capitano, altre bisogna fare capitare.
Se una cosa succede una volta può succedere ancora?
"Emmi, dispongo di giganteschi armadi e bauli zeppi di sentimenti per te. Ma ho anche la chiave giusta per ognuno."(La settima onda, Glattauer)
"Leo, provi ancora qualcosa mentre mi scrivi? Perché ho la sensazione che tu non provi più nulla. Ed è una sensazione mica bella." (La settima onda, Glattauer)
Se devi tornare perché non sai dove altro andare, puoi pure restare dove sei.
Una finestra aperta sul mio mondo
uno sguardo privilegiato sui miei sentimenti.
accompagnare sotto casa e guardare che si entri
accompagnare sotto casa e guardare che si entri
venerdì 29 agosto 2014
Delirio del riccio 25 - Mutande e problemi -
Io ho un problema col mio cassetto delle mutande.
E chissenefrega, potreste giustamente dirmi.
C'avreste pure ragione, ma ormai ho deciso che devo mettere qualcuno a parte del mio problema.
Allora, fino a qualche giorno fa il mio cassetto delle mutande era un casino, stavano tutte buttate lì dentro più o meno a caso. Un giorno mi sono svegliata e ho deciso di ripiegarle tutte e metterle in ordine, tra l'altro divise più o meno per colore (bianche, nere, a fantasia). Ora, non chiedetemi perché una mattina mi sia svegliata con questa precisa intenzione perché non ho idea di quali perversi meccanismi si celino dietro le mie azioni, fatto sta che ora le mutande sono in ordine.
Qual è il problema? Adesso che le mutande sono tutte impilate una sopra l'altra, ho l'impressione di usare sempre le stesse, quelle in cima alla pila. Soprattutto ora che è estate e il bucato si asciuga in fretta, le uso, le lavo, si asciugano e le risistemo in cima alla pila.
Ho anche pensato di infilarle sotto la pila ogni volta che le poso ma un po' mi scoccio e un po' non vorrei assecondare quella che ritengo essere una folle fissazione. Secondo voi sono un caso grave? Secondo me un po' sì.
(lo so, fossero solo questi i problemi della vita)
Io ho un problema col mio cassetto delle mutande.
E chissenefrega, potreste giustamente dirmi.
C'avreste pure ragione, ma ormai ho deciso che devo mettere qualcuno a parte del mio problema.
Allora, fino a qualche giorno fa il mio cassetto delle mutande era un casino, stavano tutte buttate lì dentro più o meno a caso. Un giorno mi sono svegliata e ho deciso di ripiegarle tutte e metterle in ordine, tra l'altro divise più o meno per colore (bianche, nere, a fantasia). Ora, non chiedetemi perché una mattina mi sia svegliata con questa precisa intenzione perché non ho idea di quali perversi meccanismi si celino dietro le mie azioni, fatto sta che ora le mutande sono in ordine.
Qual è il problema? Adesso che le mutande sono tutte impilate una sopra l'altra, ho l'impressione di usare sempre le stesse, quelle in cima alla pila. Soprattutto ora che è estate e il bucato si asciuga in fretta, le uso, le lavo, si asciugano e le risistemo in cima alla pila.
Ho anche pensato di infilarle sotto la pila ogni volta che le poso ma un po' mi scoccio e un po' non vorrei assecondare quella che ritengo essere una folle fissazione. Secondo voi sono un caso grave? Secondo me un po' sì.
(lo so, fossero solo questi i problemi della vita)
La sabbia tra le dita dei piedi
e delle mani
e tu al mio fianco
e il mare lì.
e delle mani
e tu al mio fianco
e il mare lì.
giovedì 28 agosto 2014
Appuntamenti&dintorni: consigli semiseri, semiveri, se mi va.
#1#
Innanzitutto, il primo problema è procurarsi è un appuntamento. Ok, procurarsi non è la parola esatta ma è la prima che mi viene in mente (ciao Palahniuk).
Ora, riducendo all'osso, le possibilità sono quattro:
- lui chiede a lei
- lei chiede a lui
- lei chiede a lei
- lui chiede a lui
Mi limiterò ai primi due casi perché sono gli unici di cui ho esperienza diretta. Magari non molta, ma ce l'ho.
Tradizione vuole che sia lui a chiedere il primo appuntamento, cosa che peraltro, per quel che mi riguarda, gradisco moltissimo. In ogni caso, dato che non ci sono più gli uomini di una volta ma nemmeno le donne di una volta (e non è detto che sia un male in alcuni casi), nulla vieta che sia la donna a fare la proposta. Quindi donne, se vi piace, provateci: ad alcuni uomini piacciono le donne intraprendenti. Ad altri no, ma il 50% di probabilità non è male.
Come si fa a chiedere a una persona di uscire?
La soluzione più semplice è: glielo si chiede e basta. Tadannnnn! Lo so, sono un genio.
Ci sono poi tutta una serie di varianti indirette, prima fra tutte l'allusione.
"Uh, davvero vorresti andare a quella mostra sugli artropodi? Pensa, gli artropodi sono sempre stati la mia passione!" Quando ci si sbilancia in queste affermazioni bisogna aver cura di aver Google a portata di mano per poter essere un minimo convincenti. In ogni caso, consiglio di googlare prima di sbilanciarsi: se affermate che vi piacciono gli artropodi e lui decide di portarvi alla mostra, non solo vi dovete subire la mostra e trovarla interessante, ma nel caso che l'appuntamento abbia un seguito vi potreste ritrovare un grosso pupazzo a forma di crostaceo come primo regalo. E poi un ciondolo a forma di crostaceo. E poi una maglietta con sopra un granchio gigante. E così via. Quindi se non sapete cosa sono gli artropodi, cercate, informatevi e, se non vi piacciono, aspettate un'altra occasione.
Un'altra possibilità è la finta casualità.
- Domani devo passare in via TizioCaioSempronio per comprare un XXX (tanto non importa cosa vada a comprare la persona in questione).
- Uh, pensa, devo andare in via TizioCaioSempronio pure io. Lì c'è un bar carino, perché non ci prendiamo un caffè?
Badate bene che non sono certa che questo si possa definire appuntamento. Magari per chi pianifica lo è, ma per l'altra persona decisamente potrebbe non esserlo (e non mi sentirei di biasimarla). Perché poi c'è un altra questione da definire: cosa si intende per appuntamento? Ne parlerò in un'altra puntata.
Sono convinta che ci siano altri modi per chiedere a una persona di uscire ma per stasera questa simpaticissima e intelligentissima rubrica si chiude qui. So che attenderete con ansia la seconda puntata.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è casuale a volte sì e a volte no. Più sì che no. Nel caso che per qualche strano motivo decidiate di seguire uno o più consigli riportati in questa rubrica, sappiate che declino ogni responsabilità riguardo le conseguenze sulla vostra vita sentimentale. Mi basta essere responsabile della mia.
#1#
Innanzitutto, il primo problema è procurarsi è un appuntamento. Ok, procurarsi non è la parola esatta ma è la prima che mi viene in mente (ciao Palahniuk).
Ora, riducendo all'osso, le possibilità sono quattro:
- lui chiede a lei
- lei chiede a lui
- lei chiede a lei
- lui chiede a lui
Mi limiterò ai primi due casi perché sono gli unici di cui ho esperienza diretta. Magari non molta, ma ce l'ho.
Tradizione vuole che sia lui a chiedere il primo appuntamento, cosa che peraltro, per quel che mi riguarda, gradisco moltissimo. In ogni caso, dato che non ci sono più gli uomini di una volta ma nemmeno le donne di una volta (e non è detto che sia un male in alcuni casi), nulla vieta che sia la donna a fare la proposta. Quindi donne, se vi piace, provateci: ad alcuni uomini piacciono le donne intraprendenti. Ad altri no, ma il 50% di probabilità non è male.
Come si fa a chiedere a una persona di uscire?
La soluzione più semplice è: glielo si chiede e basta. Tadannnnn! Lo so, sono un genio.
Ci sono poi tutta una serie di varianti indirette, prima fra tutte l'allusione.
"Uh, davvero vorresti andare a quella mostra sugli artropodi? Pensa, gli artropodi sono sempre stati la mia passione!" Quando ci si sbilancia in queste affermazioni bisogna aver cura di aver Google a portata di mano per poter essere un minimo convincenti. In ogni caso, consiglio di googlare prima di sbilanciarsi: se affermate che vi piacciono gli artropodi e lui decide di portarvi alla mostra, non solo vi dovete subire la mostra e trovarla interessante, ma nel caso che l'appuntamento abbia un seguito vi potreste ritrovare un grosso pupazzo a forma di crostaceo come primo regalo. E poi un ciondolo a forma di crostaceo. E poi una maglietta con sopra un granchio gigante. E così via. Quindi se non sapete cosa sono gli artropodi, cercate, informatevi e, se non vi piacciono, aspettate un'altra occasione.
Un'altra possibilità è la finta casualità.
- Domani devo passare in via TizioCaioSempronio per comprare un XXX (tanto non importa cosa vada a comprare la persona in questione).
- Uh, pensa, devo andare in via TizioCaioSempronio pure io. Lì c'è un bar carino, perché non ci prendiamo un caffè?
Badate bene che non sono certa che questo si possa definire appuntamento. Magari per chi pianifica lo è, ma per l'altra persona decisamente potrebbe non esserlo (e non mi sentirei di biasimarla). Perché poi c'è un altra questione da definire: cosa si intende per appuntamento? Ne parlerò in un'altra puntata.
Sono convinta che ci siano altri modi per chiedere a una persona di uscire ma per stasera questa simpaticissima e intelligentissima rubrica si chiude qui. So che attenderete con ansia la seconda puntata.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è casuale a volte sì e a volte no. Più sì che no. Nel caso che per qualche strano motivo decidiate di seguire uno o più consigli riportati in questa rubrica, sappiate che declino ogni responsabilità riguardo le conseguenze sulla vostra vita sentimentale. Mi basta essere responsabile della mia.
Non è poi così difficile, te l'assicuro.
Funziona più o meno così
- se ricordo bene -
tu poggi le tue labbra sulle mie
o io le mie sulle tue
magari le poggiamo insieme
e loro si sfiorano
poi non ti preoccupare,
le labbra, loro sanno cosa fare.
Funziona più o meno così
- se ricordo bene -
tu poggi le tue labbra sulle mie
o io le mie sulle tue
magari le poggiamo insieme
e loro si sfiorano
poi non ti preoccupare,
le labbra, loro sanno cosa fare.
Credo nel colpo di fulmine e credo nell'amore che nasce giorno dopo giorno. Credo nell'amore che nasce dall'attrazione fisica e in quello che nasce dalla stima, dall'attrazione intellettuale, da un istinto di pura simpatia. Credo nell'amore che può nascere in tanti modi, ma deve evolvere verso tutti gli altri.
mercoledì 27 agosto 2014
Ricordo benissimo il momento in ci credo di aver imparato ad abbracciare: ero con un amico in un corridoio dell'università, vicino a una rampa di scale. Sì, ero un po' grande e non è che prima non abbracciassi nessuno ma lo facevo male, in maniera frettolosa e spesso senza apprezzare il gesto. Magari ricambiavo di malavoglia il gesto di qualcun altro, niente di più. Da quel momento qualcosa è cambiato anche se ci è voluto altro tempo e ci sono voluti altri amici per imparare ad abbracciare davvero.
Adesso a volte ancora ho paura di dimenticarmi come si fa, da dove si inizia. A volte sono davanti a una persona che vorrei abbracciare davvero e invece rimango impalata o mi limito a un frettoloso abbraccio nel solito scambio di baci sulla guancia, però sto diventando brava, davvero.
Adesso a volte ancora ho paura di dimenticarmi come si fa, da dove si inizia. A volte sono davanti a una persona che vorrei abbracciare davvero e invece rimango impalata o mi limito a un frettoloso abbraccio nel solito scambio di baci sulla guancia, però sto diventando brava, davvero.
Rinuncia pure a me.
Vorrei dirti che non sai quel che ti perdi ma forse lo sai benissimo ed è esattamente quello che non vuoi.
Vorrei dirti che a perderci saresti solo tu, ma non ne sono così sicura.
Vorrei dirti che ero la donna giusta al momento sbagliato, o almeno mi piace pensarlo.
Rinuncia pure a me me se dovessi cambiare idea almeno provaci. Provaci.
Vorrei dirti che non sai quel che ti perdi ma forse lo sai benissimo ed è esattamente quello che non vuoi.
Vorrei dirti che a perderci saresti solo tu, ma non ne sono così sicura.
Vorrei dirti che ero la donna giusta al momento sbagliato, o almeno mi piace pensarlo.
Rinuncia pure a me me se dovessi cambiare idea almeno provaci. Provaci.
Un'amica una volta mi ha detto che un amore passionale e travolgente l'ho avuto, forse ora è il momento di un amore tranquillo, senza troppi scossoni.
Lungi da me pensare che un amore tranquillo e senza scossoni necessariamente non sia amore, come alcuni pensano, ma io voglio entrambe le cose. Voglio un amore passionale e voglio tranquillità, non è proprio possibile conciliare le due cose? Io penso di sì, in qualche modo.
Lungi da me pensare che un amore tranquillo e senza scossoni necessariamente non sia amore, come alcuni pensano, ma io voglio entrambe le cose. Voglio un amore passionale e voglio tranquillità, non è proprio possibile conciliare le due cose? Io penso di sì, in qualche modo.
martedì 26 agosto 2014
Facendo una ricerca su un argomento che non c'entra nulla sono finita in un sito in cui si danno consigli per il primo appuntamento e ho scoperto (ma sotto sotto ne ero consapevole) che il web è pieno di siti del genere. Uno di questi giorni vi scriverò anche io una serissima guida per i primi appuntamenti però è bene specificare che non sono molto pratica: credo di averne avuti solo quattro in trent'anni.
In ogni caso, ormai ho deciso il mio fondamentale contributo e se mi sentirò particolarmente ispirata lancerò un'apposita rubrica che il Cioè mi fa un baffo. Ovviamente devo prima trovare un nome adatto per questa rubrica: ogni suggerimento è ben accetto!
In ogni caso, ormai ho deciso il mio fondamentale contributo e se mi sentirò particolarmente ispirata lancerò un'apposita rubrica che il Cioè mi fa un baffo. Ovviamente devo prima trovare un nome adatto per questa rubrica: ogni suggerimento è ben accetto!
Non può essere tutto o bianco o nero: benedetti i colori e le loro sfumature.
lunedì 25 agosto 2014
Siamo soliti sentire quasi sempre un solo punto di vista che è il nostro o quello di nostri amici.
Un semplice esempio potrebbe essere una banale (ma poi banale lo è davvero?) discussione tra amiche (amici) sul perché una storia sia finita o sul perché sia iniziata. Chissà che ne pensa l'altro protagonista della storia, chissà quante delle fantasiose ipotesi delle amiche (amici) sono vere davvero.
Quando uno non sa, tende a inventare. E spesso chi inventa è convincente.
Un semplice esempio potrebbe essere una banale (ma poi banale lo è davvero?) discussione tra amiche (amici) sul perché una storia sia finita o sul perché sia iniziata. Chissà che ne pensa l'altro protagonista della storia, chissà quante delle fantasiose ipotesi delle amiche (amici) sono vere davvero.
Quando uno non sa, tende a inventare. E spesso chi inventa è convincente.
Tutti saggi con i desideri degli altri, con gli amori degli altri, con i sogni degli altri.
domenica 24 agosto 2014
sabato 23 agosto 2014
Mi domando come sarebbe baciarti
che sapore hanno le tue labbra,
ti piacerebbe baciarmi? Ci hai mai pensato?
Immagino un tuo bacio sulla spalla
oppure sul collo, dietro la nuca
intanto mi abbracci.
Hai mai pensato ai nostri visi vicini
l'istante prima di un primo bacio,
le tue mani sui miei fianchi
le mie sulla tua schiena?
Io sono andata anche oltre
ho immaginato
le tue mani sulla mia schiena nuda
le tue labbra sul mio ombelico
la mia bocca contro la tua
un mio dito che percorre il tuo profilo.
Hai capito bene, non ho sognato
ho immaginato
non c'entra nulla il mio inconscio
- sì, magari anche quello -
ma ero sveglia, l'ho voluto io
ho immaginato tutto.
più di una volta
più di una volta
e ora non riesco a togliermi dalla testa
le tue mani
la tua bocca
i tuo occhi
il tuo odore.
Non ci riesco.
E allora scrivo
e spero che, nero su bianco,
questo pensiero si tolga dalla testa.
Non posso portarlo ancora dentro
non ancora,
però se un giorno
le tue mani
la tua bocca
i tuoi occhi
il tuo odore
vorranno essere anche un po' miei
io ti darò
le mie mani
la mia bocca
i miei occhi
il mio odore.
Perché ti voglio, non so perché
però mi piaci,
ma non si può
o non vuoi
e se vuoi ma non lo dici
è come se non volessi.
E non è una cosa fisica
- lo so che non sembra -
- lo so che non sembra -
è attrazione mentale
simpatia
confidenza
simpatia
confidenza
ma è anche questo
e non doveva essere per forza ora
poteva essere pure tra un po'
pure tra tanto
poteva essere pure tra un po'
pure tra tanto
potevo aspettare
- posso ancora, questo è chiaro -
ma se non vuoi
e se non puoi
allora basta
questo pensiero è uscito fuori
potrebbe tornare - se tu volessi
ma faccio spazio a altri pensieri
e così sia.
Una persona che ci tiene tanto a me ci ha tenuto a farmi sapere che il ragazzo con cui stavo circa dieci anni fa (primo amore/storia più lunga/quasi quasi immaginavo un futuro insieme) mi riempiva di corna.
Ora, non ritengo la fonte affidabile e che sia vero o meno ovviamente al momento non ha più importanza.
Ma un pacchetto di fatti vostri? Soprattutto dopo che è passato tutto questo tempo? Soprattutto se si sa che con questa persona sono in buoni rapporti ora?
Ora, non ritengo la fonte affidabile e che sia vero o meno ovviamente al momento non ha più importanza.
Ma un pacchetto di fatti vostri? Soprattutto dopo che è passato tutto questo tempo? Soprattutto se si sa che con questa persona sono in buoni rapporti ora?
Non sono dell'idea che si debba per forza arrivare all'ultima pagina di un libro.
E' una questione di feeling, come con le persone.
A volte è amore a prima vista, a volte l'interesse nasce una pagina dopo l'altra, a volte finisce.
In tal caso, meglio fermarsi e riporre il libro da parte: magari non è il momento giusto.
Mi è capitato di abbandonare dei libri non mi stavano piacendo e di ritrovarli anni dopo, trovandoli bellissimi.
Se uno si forza ad arrivare alla fine, però, il rischio è di non riuscire ad apprezzare quel libro mai più.
E' una questione di feeling, come con le persone.
A volte è amore a prima vista, a volte l'interesse nasce una pagina dopo l'altra, a volte finisce.
In tal caso, meglio fermarsi e riporre il libro da parte: magari non è il momento giusto.
Mi è capitato di abbandonare dei libri non mi stavano piacendo e di ritrovarli anni dopo, trovandoli bellissimi.
Se uno si forza ad arrivare alla fine, però, il rischio è di non riuscire ad apprezzare quel libro mai più.
venerdì 22 agosto 2014
Prego spesso e, spesso, prego male.
Prego male quando non credo davvero, quando chiedo la pioggia e non preparo l'ombrello.
Prego male quando chiedo un segno e, invece di restare in ascolto mi affanno a cercare segnali ovunque, interpretandoli come preferisco.
Prego male quando non accetto che le mie preghiere non debbano sempre essere esaudite perché certe cose non fanno per me.
C'è stato quello che a me è sembrato un momento di confidenza tra noi, tanto che avevo pensato (sperato) che ci potesse essere qualcosa di più.
Inizio a pensare di aver immaginato tutto ma se così non fosse, se quel momento c'è stato davvero e poi qualcosa è cambiato, io non capisco quando, non capisco perché.
Inizio a pensare di aver immaginato tutto ma se così non fosse, se quel momento c'è stato davvero e poi qualcosa è cambiato, io non capisco quando, non capisco perché.
Quando ho detto che le donne tendono a dare interpretazioni sbagliate a un messaggio mentre agli uomini non accade, evidentemente mi sbagliavo e ho commesso il banalissimo errore di generalizzare.
Per esempio, ho scoperto che dire a un uomo "Non ti sopporto" potrebbe essere inteso anche in maniera diversa di "Non ti sopporto."
Per esempio, ho scoperto che dire a un uomo "Non ti sopporto" potrebbe essere inteso anche in maniera diversa di "Non ti sopporto."
giovedì 21 agosto 2014
Alla fine, mi innamoro quando mi innamoro, non lo decido io.
Spesso sono una persona razionale ma se trovo qualcuno con cui mi sento a mi agio e mi va di abbassare le mie difese lo faccio e non vedo quale sia il problema.
Se poi in altre occasioni ritengo opportuno seguire la ragione e basta, avrò i miei buoni motivi.
Spesso sono una persona razionale ma se trovo qualcuno con cui mi sento a mi agio e mi va di abbassare le mie difese lo faccio e non vedo quale sia il problema.
Se poi in altre occasioni ritengo opportuno seguire la ragione e basta, avrò i miei buoni motivi.
Cari maschietti, se una ragazza risponde "Ok" a un vostro messaggio, c'è effettivamente la possibilità che andasse di fretta. Diciamo che la probabilità è una su un milione.
Quindi rileggete la conversazione, controllate le faccine che avete inserito, riflettete sulle parole che avete scelto e cercate di porre rimedio.
Per inciso, se l'ok è seguito da un punto, l'avete combinata davvero grossa.
Quindi rileggete la conversazione, controllate le faccine che avete inserito, riflettete sulle parole che avete scelto e cercate di porre rimedio.
Per inciso, se l'ok è seguito da un punto, l'avete combinata davvero grossa.
Ho tante cose da dirti.
Sono tante e a tratti contrastanti, così non so da dove cominciare.
Non sono una di quelle persone che prova a scrivere per chiarirsi le idee, ma peggio di così non può andare e quindi ti scrivo. Anzi, scrivo. Poi se queste parole arriveranno a te o finiranno sul blog non lo so ancora.
Io non ti amo, questo è bene chiarirlo.
Ti ho amato e potrei amarti ancora, ma ora non ti amo.
Mi piace fare l'amore con te, anche questo è bene chiarirlo. Sei l'unica persona con cui l'abbia mai fatto ma questo non genera in me rimpianti: non avrei voluto nessun altro.
Tu vuoi non vuoi impegni in questo momento e io ti voglio così tanto che asseconderei anche i tuoi desideri più dei miei, pur di averti almeno un po'. L'ho fatto così tante volte.
Solo che adesso non voglio più. Voglio ma non voglio - te l'avevo detto che sarebbe stato un discorso pieno di contrasti. Io ti voglio e farei di tutto per averti ma non ti voglio così.
Avrei l'impressione di averti ma non ti avrei.
Tu mi dici che non vuoi impegni e io ti credo.
Poi mi baci, mi stringi e mi guardi in un modo che è facile pensare che ci sia qualcosa in più, ma tu mi hai detto ''senza impegni'' e io me lo ripeto ogni giorno. Così finisce che faccio un passo avanti verso di te e due indietro per non rischiare di rimanere scottata.
Perché il rischio che io mi innamori di nuovo di te è alto ed è un rischio che avrei anche potuto affrontare, ma tu sei stato chiaro: non vuoi una storia con me.
Se avessi avuto anche una piccola possibilità ci avrei provato: non mi è mai interessato non provare a fare una cosa o non metterci troppo la speranza per non rischiare di rimanere delusa. La trovo una cosa tristissima: preferisco rimanere delusa ma averci messo tutta la speranza e tutto l'entusiasmo possibile. Ma almeno una piccola speranza me la devi dare.
Lo so che mi vedi più fredda e distaccata del solito, che non sei più la mia priorità, che ti sembro mancare di entusiasmo, ma che devo fare? Non stravolgo più tutti i miei impegni per te, è vero. Non passo più il tempo a discutere con i miei e con i miei amici per difendere la nostra storia. E muoio dalla voglia di farlo, ma non abbiamo una storia da difendere e non si più difendere il nulla.
E a tratti ti comporti come un tempo, come se fossi il tuo unico pensiero e io sto quasi per crederci e poi mi ricordo le tue parole. Senza impegni. Tu mi hai detto che una storia con me non la vuoi e io mi comporto come se non ce l'avessi. Di più che vuoi?
(non ricordavo neanche di averla scritta questa cosa. non so nemmeno a quando risalga
)
Sono tante e a tratti contrastanti, così non so da dove cominciare.
Non sono una di quelle persone che prova a scrivere per chiarirsi le idee, ma peggio di così non può andare e quindi ti scrivo. Anzi, scrivo. Poi se queste parole arriveranno a te o finiranno sul blog non lo so ancora.
Io non ti amo, questo è bene chiarirlo.
Ti ho amato e potrei amarti ancora, ma ora non ti amo.
Mi piace fare l'amore con te, anche questo è bene chiarirlo. Sei l'unica persona con cui l'abbia mai fatto ma questo non genera in me rimpianti: non avrei voluto nessun altro.
Tu vuoi non vuoi impegni in questo momento e io ti voglio così tanto che asseconderei anche i tuoi desideri più dei miei, pur di averti almeno un po'. L'ho fatto così tante volte.
Solo che adesso non voglio più. Voglio ma non voglio - te l'avevo detto che sarebbe stato un discorso pieno di contrasti. Io ti voglio e farei di tutto per averti ma non ti voglio così.
Avrei l'impressione di averti ma non ti avrei.
Tu mi dici che non vuoi impegni e io ti credo.
Poi mi baci, mi stringi e mi guardi in un modo che è facile pensare che ci sia qualcosa in più, ma tu mi hai detto ''senza impegni'' e io me lo ripeto ogni giorno. Così finisce che faccio un passo avanti verso di te e due indietro per non rischiare di rimanere scottata.
Perché il rischio che io mi innamori di nuovo di te è alto ed è un rischio che avrei anche potuto affrontare, ma tu sei stato chiaro: non vuoi una storia con me.
Se avessi avuto anche una piccola possibilità ci avrei provato: non mi è mai interessato non provare a fare una cosa o non metterci troppo la speranza per non rischiare di rimanere delusa. La trovo una cosa tristissima: preferisco rimanere delusa ma averci messo tutta la speranza e tutto l'entusiasmo possibile. Ma almeno una piccola speranza me la devi dare.
Lo so che mi vedi più fredda e distaccata del solito, che non sei più la mia priorità, che ti sembro mancare di entusiasmo, ma che devo fare? Non stravolgo più tutti i miei impegni per te, è vero. Non passo più il tempo a discutere con i miei e con i miei amici per difendere la nostra storia. E muoio dalla voglia di farlo, ma non abbiamo una storia da difendere e non si più difendere il nulla.
E a tratti ti comporti come un tempo, come se fossi il tuo unico pensiero e io sto quasi per crederci e poi mi ricordo le tue parole. Senza impegni. Tu mi hai detto che una storia con me non la vuoi e io mi comporto come se non ce l'avessi. Di più che vuoi?
(non ricordavo neanche di averla scritta questa cosa. non so nemmeno a quando risalga
)
Ognuno ha un vizio, un'abitudine, qualcosa di cui difficilmente riesce a fare a meno anche se sa benissimo che non è proprio salutare.
Chi fuma, per esempio. Io non ho mai fumato, quindi non è una situazione che conosco, ma immagino che chi fuma sappia benissimo che non gli fa bene farlo, eppure lo fa.
La mia abitudine ha due occhi, un naso e una bocca. Una bocca bellissima, tra l'altro.
Ho provato a smettere più volte e poi ci sono ricascata - succede così anche a chi fuma, o no?
Ci sono delle abitudini che sono così piacevoli, anche se solo per un po'.
Ieri però stavo per cercare la mia sigaretta e, quando stavo per prenderla in mano, non solo mi sono ricordata che fumare fa male (quello lo so da tanto, ormai) ma mi sono accorta che non ne avevo proprio voglia, anche solo l'odore mi dava fastidio.
Forse quando uno ha provato una boccata d'aria pulita - ma pulita davvero - passa la voglia di tornare al fumo.
Chi fuma, per esempio. Io non ho mai fumato, quindi non è una situazione che conosco, ma immagino che chi fuma sappia benissimo che non gli fa bene farlo, eppure lo fa.
La mia abitudine ha due occhi, un naso e una bocca. Una bocca bellissima, tra l'altro.
Ho provato a smettere più volte e poi ci sono ricascata - succede così anche a chi fuma, o no?
Ci sono delle abitudini che sono così piacevoli, anche se solo per un po'.
Ieri però stavo per cercare la mia sigaretta e, quando stavo per prenderla in mano, non solo mi sono ricordata che fumare fa male (quello lo so da tanto, ormai) ma mi sono accorta che non ne avevo proprio voglia, anche solo l'odore mi dava fastidio.
Forse quando uno ha provato una boccata d'aria pulita - ma pulita davvero - passa la voglia di tornare al fumo.
mercoledì 20 agosto 2014
Questa cosa è divertentissima. Cioè, a me fa ridere ma non lo so se sia divertentissima davvero.
Comunque, ci sono dei periodi in cui nessuno mi pensa, ma davvero nessuno. Lo so che è difficile crederlo, un riccio affascinante come me, eppure succede.
Dicevo, ci sono dei periodi in cui nessuno mi pensa poi arriva il momento in cui a me piace qualcuno (che per inciso credo sia incluso tra quelli che non mi pensano e se mi pensa non me lo dice quindi è quasi come se non mi pensasse, che poi è vero che non gliel'ho detto nemmeno io ma pensavo di averglielo fatto capire - parentesi troppo lunga) e iniziano a farsi avanti nuovi spasimanti, ritornano vecchi amori, spunta gente da ogni dove.
Qual è il problema, direte voi. Tanto quello che piace a te non ti pensa. Eh. Insomma. Innanzitutto non ne sono troppo sicura, perché per un po' mi era sembrato che. Però vabbe', inizio a pensare di aver immaginato tutto . Ma poi davvero, ho seri problemi a uscire con una persona se mi interessa un'altra. Mi si legge in faccia a ogni parola che dico. Ci ho provato, anche di recente, un disastro.
Comunque vogliamo scommettere che appena il mio interesse scemerà, perché si spera che scemi o divento scema io, spariranno tutti?
20/8/14
Caro diario,
mi ha chiesto di uscire uno di questi giorni. Mi passa a prendere e poi chissà.
Da una parte sono tentata di accettare, dall'altra forse non è quello che voglio davvero.
Anzi, sono sicura che non è quello che voglio davvero e io non voglio accontentarmi.
Solo che siamo sempre lì, se quello che voglio davvero non posso averlo, che faccio? Rimango senza niente? Aspetto? Mi iscrivo a un corso di tip tap per non pensarci? La mia coscienza mi dice di aspettare ma non so quanto tempo sono brava ad aspettare.
Non ho nient'altro da dirti, devo pensare.
Caro diario,
mi ha chiesto di uscire uno di questi giorni. Mi passa a prendere e poi chissà.
Da una parte sono tentata di accettare, dall'altra forse non è quello che voglio davvero.
Anzi, sono sicura che non è quello che voglio davvero e io non voglio accontentarmi.
Solo che siamo sempre lì, se quello che voglio davvero non posso averlo, che faccio? Rimango senza niente? Aspetto? Mi iscrivo a un corso di tip tap per non pensarci? La mia coscienza mi dice di aspettare ma non so quanto tempo sono brava ad aspettare.
Non ho nient'altro da dirti, devo pensare.
Ho da poco finito di leggere un romanzo epistolare.
Chissà come sarebbe adesso scriversi regolarmente con qualcuno, oltre gli sms e i messaggi su whatsapp. Forse scriversi lettere sarebbe scomodo, non siamo più abituati ai lunghi tempi di attesa e soprattutto rispetto ad altri mezzi di comunicazione al momento sarebbe dispendioso, però deve essere bello ricevere una lettera, prendersi del tempo per scrivere una risposta e attendere ancora.
Forse si potrebbe rimediare con le email come i protagonisti del libro che ho letto: lasciano un po' più spazio di una conversazione in chat pur non avendo il fascino di carta e penna, hanno tempi più brevi della posta e sono praticamente gratis. Chissà come sarebbe ricevere un'email, non so nemmeno cosa ci potrebbe essere scritto dentro, non riesco a immaginarlo, però deve essere bello avere qualcuno a cui scrivere.
Chissà come sarebbe adesso scriversi regolarmente con qualcuno, oltre gli sms e i messaggi su whatsapp. Forse scriversi lettere sarebbe scomodo, non siamo più abituati ai lunghi tempi di attesa e soprattutto rispetto ad altri mezzi di comunicazione al momento sarebbe dispendioso, però deve essere bello ricevere una lettera, prendersi del tempo per scrivere una risposta e attendere ancora.
Forse si potrebbe rimediare con le email come i protagonisti del libro che ho letto: lasciano un po' più spazio di una conversazione in chat pur non avendo il fascino di carta e penna, hanno tempi più brevi della posta e sono praticamente gratis. Chissà come sarebbe ricevere un'email, non so nemmeno cosa ci potrebbe essere scritto dentro, non riesco a immaginarlo, però deve essere bello avere qualcuno a cui scrivere.
"Ecco, vedi qual è il tuo problema? Tu ti innamori!"
Ora, a parte che credo di essermi innamorata una volta sola in trent'anni e non mi sembra un numero spropositato di volte, qualche volta di più mi sono invaghita di qualcuno ma nemmeno poi troppo.
A parte questo, dicevo, qual è il problema dell'innamorarsi? Che si rimane delusi se le cose non vanno come ci si aspettava? Che poi si diventa tristi? Si è tristi anche a non innamorarsi mai.
Ora, a parte che credo di essermi innamorata una volta sola in trent'anni e non mi sembra un numero spropositato di volte, qualche volta di più mi sono invaghita di qualcuno ma nemmeno poi troppo.
A parte questo, dicevo, qual è il problema dell'innamorarsi? Che si rimane delusi se le cose non vanno come ci si aspettava? Che poi si diventa tristi? Si è tristi anche a non innamorarsi mai.
Delirio del riccio, 24 - Cari maschietti, questo delirio è per voi ma non è che a noi donne farebbe male tenere presenti certe nostre paranoie.
Qualche giorno fa, a un falò, parlavo con un ragazzo che conosco appena delle relazioni uomo-donna e mi diceva che lui a volte ha difficoltà a farsi capire da una donna, sia per messaggio sia di persona.
Per esempio, aveva detto a una ragazza "Non hai proprio il fisico da ballerina classica" e per lui questo era un complimento, non gli piacciono le ragazze scheletriche. Dal tono tra l'altro si capiva che era evidentemente un complimento ma la ragazza ha capito "Sei grassa", con tanto di discussione a seguito.
E' un po' come dire a una ragazza "Sei simpatica". Al 90% crederà che voi pensiate che sia brutta.
Poi dipende dalle ragazze, io per esempio in queste situazioni ci gioco molto e se posso mi diverto a mettere in croce il malcapitato che probabilmente voleva solo farmi un complimento. Non che non mi sia scervellata qualche volta cercando di cogliere messaggi reconditi dietro innocenti frasi di uomini, posso essere bravissima in questo. Fossi stata così brava con le analisi dei testi alle superiori...
Comunque passiamo ora ai messaggi, che presentano l'inconveniente della mancanza di intonazione e talvolta di contesto: sì, le faccine aiutano ma a volte bisogna utilizzare delle combinazioni complicate per dare un'intonazione che includa tutte le sfumature volute.
Provate a mandare lo stesso messaggio a un uomo e a una donna.
L'uomo troverà un solo significato, che è probabilmente quello che avevate immaginato.
La donna rileggerà il messaggio cinque volte, troverà milleuna interpretazioni e tra queste probabilmente l'unica che non prenderà in considerazione sarà quella più ovvia e cioè la vostra.
Nei casi più folli chiamerà un'amica e dopo un'attenta esegesi giungeranno a delle conclusioni che non potevate nemmeno lontanamente immaginare.
Per inciso, probabilmente il vostro messaggio era il seguente: "Ok".
Magari eravate incasinatissimi, stavate per perdere un treno, vi era morto il canarino, eravate nel bel mezzo di un'importantissima riunione di lavoro, non importa: avete dato il via a una serie di seghe mentali mai viste.
Ah, ovviamente se lei a un vostro lunghissimo messaggio, scritto e cancellato dieci volte per trovare il modo giusto di comunicarle quanto ci tenete a lei, la donzella risponde "Ok", non vi lamentate: andava di fretta.
Qualche giorno fa, a un falò, parlavo con un ragazzo che conosco appena delle relazioni uomo-donna e mi diceva che lui a volte ha difficoltà a farsi capire da una donna, sia per messaggio sia di persona.
Per esempio, aveva detto a una ragazza "Non hai proprio il fisico da ballerina classica" e per lui questo era un complimento, non gli piacciono le ragazze scheletriche. Dal tono tra l'altro si capiva che era evidentemente un complimento ma la ragazza ha capito "Sei grassa", con tanto di discussione a seguito.
E' un po' come dire a una ragazza "Sei simpatica". Al 90% crederà che voi pensiate che sia brutta.
Poi dipende dalle ragazze, io per esempio in queste situazioni ci gioco molto e se posso mi diverto a mettere in croce il malcapitato che probabilmente voleva solo farmi un complimento. Non che non mi sia scervellata qualche volta cercando di cogliere messaggi reconditi dietro innocenti frasi di uomini, posso essere bravissima in questo. Fossi stata così brava con le analisi dei testi alle superiori...
Comunque passiamo ora ai messaggi, che presentano l'inconveniente della mancanza di intonazione e talvolta di contesto: sì, le faccine aiutano ma a volte bisogna utilizzare delle combinazioni complicate per dare un'intonazione che includa tutte le sfumature volute.
Provate a mandare lo stesso messaggio a un uomo e a una donna.
L'uomo troverà un solo significato, che è probabilmente quello che avevate immaginato.
La donna rileggerà il messaggio cinque volte, troverà milleuna interpretazioni e tra queste probabilmente l'unica che non prenderà in considerazione sarà quella più ovvia e cioè la vostra.
Nei casi più folli chiamerà un'amica e dopo un'attenta esegesi giungeranno a delle conclusioni che non potevate nemmeno lontanamente immaginare.
Per inciso, probabilmente il vostro messaggio era il seguente: "Ok".
Magari eravate incasinatissimi, stavate per perdere un treno, vi era morto il canarino, eravate nel bel mezzo di un'importantissima riunione di lavoro, non importa: avete dato il via a una serie di seghe mentali mai viste.
Ah, ovviamente se lei a un vostro lunghissimo messaggio, scritto e cancellato dieci volte per trovare il modo giusto di comunicarle quanto ci tenete a lei, la donzella risponde "Ok", non vi lamentate: andava di fretta.
"Uno comunque non lo fa mica di proposito
di innamorarsi, dico
di distrarsi dai propri obiettivi
ma c'è qualcuno che è proprio luminoso
no, non per tutti
per me, dico
per esempio, prendi te
io magari leggo, e all'improvviso alzo lo sguardo
e...tac! Ti vedo
oppure magari dormo sul treno, mi sveglio di soprassalto
e...tac! Ti vedo
o che so io? magari mi affaccio alla finestra
e proprio in quel momento passi tu
Io comunque volevo fare altro,
tutt'altro
di sicuro non volevo innamorarmi
volevo viaggiare, baciare tanto e per sbaglio
volevo sbagliare
ma non così tanto
da restarci fregata
così è troppo
avrei dovuto chiudermi in casa,
ma poi tu magari saresti stato il postino
"c'è da firmare!"
e quindi ok,
facciamolo ora
innamoriamoci, ma per bene
dio mio
già che ci siamo
facciamo in modo che di noi non restino tracce."
Susanna Casciani
di innamorarsi, dico
di distrarsi dai propri obiettivi
ma c'è qualcuno che è proprio luminoso
no, non per tutti
per me, dico
per esempio, prendi te
io magari leggo, e all'improvviso alzo lo sguardo
e...tac! Ti vedo
oppure magari dormo sul treno, mi sveglio di soprassalto
e...tac! Ti vedo
o che so io? magari mi affaccio alla finestra
e proprio in quel momento passi tu
Io comunque volevo fare altro,
tutt'altro
di sicuro non volevo innamorarmi
volevo viaggiare, baciare tanto e per sbaglio
volevo sbagliare
ma non così tanto
da restarci fregata
così è troppo
avrei dovuto chiudermi in casa,
ma poi tu magari saresti stato il postino
"c'è da firmare!"
e quindi ok,
facciamolo ora
innamoriamoci, ma per bene
dio mio
già che ci siamo
facciamo in modo che di noi non restino tracce."
Susanna Casciani
martedì 19 agosto 2014
lunedì 18 agosto 2014
Mi piace molto leggere ma preferisco vivere al di fuori dei libri, eppure è la seconda volta in un mese che ritrovo un po' di me in un romanzo. E' successo qualche tempo fa in un libro di Coelho, succede ora in un libro di Glattauer. Sul primo caso non mi va di soffermarmi, non ora. Il secondo mi ha colto di sorpresa perché è un libro che pensavo di comprare da mesi ma ho sempre rimandato. Poi sabato per caso entro in una libreria cercando un altro libro (che non trovo) e mi torna in mente lui. Non sapevo neanche di cosa parlasse, avevo appuntato il titolo su un post it mesi fa. L'ho comprato e, sulla via del ritorno, ho letto il riassunto. A saperlo forse l'avrei rimandato a un altro periodo.
18/7/14
Caro diario, avevo tanti buoni propositi per questo lunedì ma sono spariti già dopo un paio di ore che ero sveglia. Speravo di recuperare nel pomeriggio ma sto leggendo un libro dal quale non riesco a staccarmi - mi sono staccata solo un po' adesso perché per certi versi è proprio il momento sbagliato per leggere un libro del genere (per altri versi è proprio il momento più giusto).
Caro diario, avevo tanti buoni propositi per questo lunedì ma sono spariti già dopo un paio di ore che ero sveglia. Speravo di recuperare nel pomeriggio ma sto leggendo un libro dal quale non riesco a staccarmi - mi sono staccata solo un po' adesso perché per certi versi è proprio il momento sbagliato per leggere un libro del genere (per altri versi è proprio il momento più giusto).
Chissà che tipo di donna ti piace.
Quella timida e impacciata o preferiresti una donna intraprendente?
Come dovrei essere per piacerti?
E' solo una curiosità, perché io sono così e così mi dovresti prendere.
Posso smussare gli angoli, fare qualche piccolo cambiamento perché si cambia, è naturale, ma non posso stravolgere me stessa, quindi è solo per curiosità. Che tipo di donna ti piace?
Io sono timida, difficilmente faccio il primo passo. Sono brava a incoraggiare, però, se trovo qualcuno che mi piace davvero. Non mi nascondo e se mi piaci te lo faccio capire. Forse è qui che sbaglio, dovrei essere più misteriosa: eppure non è che sveli tutto di me subito. Se qualcuno pensa di aver capito tutto di me dopo poco tempo, probabilmente non ha capito niente. So anche come scoraggiare chi non mi interessa, raggiungendo punte di freddezza che pochi si aspetterebbero da me ma è davvero raro che accada: non è un atteggiamento che mi piace e vi ricorro solo quando strettamente necessario.
Nonostante la mia timidezza, so essere molto sfacciata se mi sento a mio agio con qualcuno: so confidarti le mie paure e dirti i miei desideri più intimi, senza preoccuparmi che gli uni o gli altri ti sembrino sciocchi o forse preoccupandomi un po' ma non rinunciando ad aprirmi. E chi lo sa con che criterio scelgo di fidarmi di qualcuno. Non è il tempo, di sicuro, perché ci sono persone di cui mi fido dopo minuti e altri alle quali non bastano anni per conquistare la mia fiducia.
Posso abbandonare il mio senso del pudore e fare proposte indecenti ma per me la sfida più difficile è spogliarsi davanti a qualcuno rimanendo completamente vestita. E' sfogliarmi che devi, non spogliarmi. Non subito, almeno.
Chissà che tipo di donna ti piace. Forse non quella che sono, che potrei essere o che sto diventando, chi lo sa, ma mi avrebbe fatto piacere essere quel tipo di donna, proprio quello che piace a te.
Quella timida e impacciata o preferiresti una donna intraprendente?
Come dovrei essere per piacerti?
E' solo una curiosità, perché io sono così e così mi dovresti prendere.
Posso smussare gli angoli, fare qualche piccolo cambiamento perché si cambia, è naturale, ma non posso stravolgere me stessa, quindi è solo per curiosità. Che tipo di donna ti piace?
Io sono timida, difficilmente faccio il primo passo. Sono brava a incoraggiare, però, se trovo qualcuno che mi piace davvero. Non mi nascondo e se mi piaci te lo faccio capire. Forse è qui che sbaglio, dovrei essere più misteriosa: eppure non è che sveli tutto di me subito. Se qualcuno pensa di aver capito tutto di me dopo poco tempo, probabilmente non ha capito niente. So anche come scoraggiare chi non mi interessa, raggiungendo punte di freddezza che pochi si aspetterebbero da me ma è davvero raro che accada: non è un atteggiamento che mi piace e vi ricorro solo quando strettamente necessario.
Nonostante la mia timidezza, so essere molto sfacciata se mi sento a mio agio con qualcuno: so confidarti le mie paure e dirti i miei desideri più intimi, senza preoccuparmi che gli uni o gli altri ti sembrino sciocchi o forse preoccupandomi un po' ma non rinunciando ad aprirmi. E chi lo sa con che criterio scelgo di fidarmi di qualcuno. Non è il tempo, di sicuro, perché ci sono persone di cui mi fido dopo minuti e altri alle quali non bastano anni per conquistare la mia fiducia.
Posso abbandonare il mio senso del pudore e fare proposte indecenti ma per me la sfida più difficile è spogliarsi davanti a qualcuno rimanendo completamente vestita. E' sfogliarmi che devi, non spogliarmi. Non subito, almeno.
Chissà che tipo di donna ti piace. Forse non quella che sono, che potrei essere o che sto diventando, chi lo sa, ma mi avrebbe fatto piacere essere quel tipo di donna, proprio quello che piace a te.
Complicità è, tra le altre cose, parlare tanto o tacere e stare.
Dovremmo sbrigarci ad abbracciarci o finiremo tra le braccia di qualcun altro.
Imparerò a lasciar andare.
Le cose vengono, le cose vanno.
A volte restano, chissà per quanto
A volte fuggono, ritorneranno?
Le cose vengono, le cose vanno.
A volte restano, chissà per quanto
A volte fuggono, ritorneranno?
Ecco, io non sopporto poche cose e tra queste mi sento abbastanza sicura di poter includere i "Ti meriti di meglio" e i "Non te lo chiedo perché non voglio farti fare un sacrificio inutile."
Sarò pure in grado di decidere cosa è meglio per me, o forse no, ma tanto se ho deciso che una cosa fa per me è difficile che me la tolga dalla testa solo perché qualcun altro mi chiede di farlo.
E se decido di fare è una cosa mi va di farla, qualsiasi sia il tipo di sacrificio implicato. Non ho problemi a dire di no a proposte che non mi interessano e chi mi conosce bene lo sa.
Sarò pure in grado di decidere cosa è meglio per me, o forse no, ma tanto se ho deciso che una cosa fa per me è difficile che me la tolga dalla testa solo perché qualcun altro mi chiede di farlo.
E se decido di fare è una cosa mi va di farla, qualsiasi sia il tipo di sacrificio implicato. Non ho problemi a dire di no a proposte che non mi interessano e chi mi conosce bene lo sa.
domenica 17 agosto 2014
Sto cadendo di nuovo, irrimediabilmente.
D'altra parte è così, quando si cade. Se uno sapesse fermarsi, non si ritroverebbe col culo a terra - perdonatemi il francesismo.
Al limite, ci vorrebbe qualcuno che mi afferrasse.
Come è possibile che io cada sempre quando mi sembra di aver trovato un equilibrio?
Qualcuno mi prenda e mi tenga su.
Prendimi, prendimi, prendimi.
D'altra parte è così, quando si cade. Se uno sapesse fermarsi, non si ritroverebbe col culo a terra - perdonatemi il francesismo.
Al limite, ci vorrebbe qualcuno che mi afferrasse.
Come è possibile che io cada sempre quando mi sembra di aver trovato un equilibrio?
Qualcuno mi prenda e mi tenga su.
Prendimi, prendimi, prendimi.
Caro diario - perché è così che si inizia un diario, vero? -, è tornata.
La mia più vecchia tentazione, quella a me più cara e alla quale quasi mai sono riuscita a resistere.
Sono anni che va e viene, e adesso viene.
Ci ho provato, sai? Davvero.
Ogni volta penso di aver fatto un percorso tale per cui "Questa volta non ci cascherò" e invece niente.
A volte penso che ci vorrebbe un amico che mi chieda "Eih, riccio, ma che stai combinando?"
E allora glielo racconterei e, senza giudicarmi, mi direbbe "Lascia perdere, lo sai che non fa per te. Resta qui con me finché non passa. Resto qui con te finché non passa." Il problema è che ci vorrebbe la persona giusta, perché oggettivamente lo so anche da sola cosa dovrei fare. Forse però la persona giusta riuscirebbe a fermarmi.
Perché sarebbe bello riuscire a combattere da soli tutte le proprie battaglie, ma non siamo fatti per riuscire a fare sempre tutto da soli.
La mia più vecchia tentazione, quella a me più cara e alla quale quasi mai sono riuscita a resistere.
Sono anni che va e viene, e adesso viene.
Ci ho provato, sai? Davvero.
Ogni volta penso di aver fatto un percorso tale per cui "Questa volta non ci cascherò" e invece niente.
A volte penso che ci vorrebbe un amico che mi chieda "Eih, riccio, ma che stai combinando?"
E allora glielo racconterei e, senza giudicarmi, mi direbbe "Lascia perdere, lo sai che non fa per te. Resta qui con me finché non passa. Resto qui con te finché non passa." Il problema è che ci vorrebbe la persona giusta, perché oggettivamente lo so anche da sola cosa dovrei fare. Forse però la persona giusta riuscirebbe a fermarmi.
Perché sarebbe bello riuscire a combattere da soli tutte le proprie battaglie, ma non siamo fatti per riuscire a fare sempre tutto da soli.
Precari,
in bilico tra
più luoghi
più persone
più desideri.
Vorrei ma non posso,
potrei ma non voglio.
Voglio?
in bilico tra
più luoghi
più persone
più desideri.
Vorrei ma non posso,
potrei ma non voglio.
Voglio?
Pensavo che la smania di creare album mi fosse passata e invece, per vostra (s)fortuna, è ancora qui.
Ho deciso di creare un album un po' più personale, legato al presente. Non ci troverete probabilmente aneddoti della mia vita quotidiana (anche perché nella maggior parte dei casi chissenefrega) ma riflessioni attuali, mentre nel resto del blog spesso trovate cose che si riferiscono anche ad anni fa o cose mai avvenute (ancora?).
In linea con il resto dei nomi serissimi degli altri album, questo diario del riccio si chiamerà ovviamente Diariccio. Lo so che non aspettavate altro! ;)
Ho deciso di creare un album un po' più personale, legato al presente. Non ci troverete probabilmente aneddoti della mia vita quotidiana (anche perché nella maggior parte dei casi chissenefrega) ma riflessioni attuali, mentre nel resto del blog spesso trovate cose che si riferiscono anche ad anni fa o cose mai avvenute (ancora?).
In linea con il resto dei nomi serissimi degli altri album, questo diario del riccio si chiamerà ovviamente Diariccio. Lo so che non aspettavate altro! ;)
sabato 16 agosto 2014
Chi mi avesse conosciuto più di due anni fa e chi si trovasse a conoscermi oggi, troverebbe due persone molto diverse. Sto facendo un grande lavoro su di me e se spesso me ne rendo conto, spessissimo non me ne do merito. La strada è ancora lunga, non sono ancora il tipo di persona che vorrei essere ed è difficile cercare di cambiare rimanendo se stessi ma sento che per una volta sono sulla buona strada.
Ho smussato alcuni angoli del mio carattere cercando di non fargli perdere del tutto la loro forma.
Ho cercato di imparare a dire qualche volta di più ti voglio bene - ma solo se lo penso davvero - e ad abbracciare. Ad abbracciare non sono ancora brava però: a volte mi sembra di non sapere da dove iniziare.
Sto cercando di affrontare di tanto in tanto quelle che per altri forse sono piccole sfide ma per me sono passi da gigante.
Ci sono ancora tante cose da fare: imparare a ricevere, per esempio. Non so ricevere regali, né abbracci e se non sono brava a dimostrare il mio affetto, a volte lo sono ancor meno a mostrare gratitudine per l'affetto ricevuto.
Ascoltare di più e meglio, questo senz'altro è uno dei prossimi passi.
Imparare a dire la mia opinione. Ho avuto di recente molte occasioni di dire quello che pensavo e spesso sono rimasta in silenzio. Ho provato a forzarmi a parlare ogni tanto - io che quando si tratta di dire sciocchezze parlo tantissimo - ma è uscita una minima parte di quello che volevo dire e non è come volevo io. Non sono brava in queste cose, non sono brava con le parole, fin quando restano nella mia testa funzionano come vorrei ma quando devono uscire non mi obbediscono.
Continuerò a forzarmi ogni tanto perché voglio imparare: un conto è avere una propria opinione e non dirla perché in un determinato momento non si vuole, un conto è non dirla perché si ha paura o vergogna.
E lo stesso vorrei essere in grado di fare con i sentimenti. Se decido di non dire a qualcuno che ci tengo a lui/lei è un conto, una scelta libera e personale - anche se poi perché non dire a qualcuno che gli si vuole bene? - ma non dirlo per paura è triste.
Ho imparato a non cercare un uomo solo per la paura di stare da sola: è successo una sola volta e non ne è uscito bene nessuno, né lui né io. Adesso devo trovare solo l'equilibrio giusto per essere impulsiva senza esagerare.
Per molti versi forse sono ancora meno matura di quanto ci si aspetterebbe dalla mia età ma ci sto lavorando ed è un lavoro che col tempo qualche frutto l'ha dato, quindi oggi mi voglio complimentare con me.
Forse chi mi conoscerà ora non si renderà mai conto di tutta la fatica che ho fatto e sto facendo per essere quella che sono - nel bene e nel male. Un po' mi spiace, ma troverò un giorno qualcuno che avrà voglia di conoscermi per quella che sono, per quella che ero (tenendo presente che non lo sono più) e per quello che sarò.
Ho smussato alcuni angoli del mio carattere cercando di non fargli perdere del tutto la loro forma.
Ho cercato di imparare a dire qualche volta di più ti voglio bene - ma solo se lo penso davvero - e ad abbracciare. Ad abbracciare non sono ancora brava però: a volte mi sembra di non sapere da dove iniziare.
Sto cercando di affrontare di tanto in tanto quelle che per altri forse sono piccole sfide ma per me sono passi da gigante.
Ci sono ancora tante cose da fare: imparare a ricevere, per esempio. Non so ricevere regali, né abbracci e se non sono brava a dimostrare il mio affetto, a volte lo sono ancor meno a mostrare gratitudine per l'affetto ricevuto.
Ascoltare di più e meglio, questo senz'altro è uno dei prossimi passi.
Imparare a dire la mia opinione. Ho avuto di recente molte occasioni di dire quello che pensavo e spesso sono rimasta in silenzio. Ho provato a forzarmi a parlare ogni tanto - io che quando si tratta di dire sciocchezze parlo tantissimo - ma è uscita una minima parte di quello che volevo dire e non è come volevo io. Non sono brava in queste cose, non sono brava con le parole, fin quando restano nella mia testa funzionano come vorrei ma quando devono uscire non mi obbediscono.
Continuerò a forzarmi ogni tanto perché voglio imparare: un conto è avere una propria opinione e non dirla perché in un determinato momento non si vuole, un conto è non dirla perché si ha paura o vergogna.
E lo stesso vorrei essere in grado di fare con i sentimenti. Se decido di non dire a qualcuno che ci tengo a lui/lei è un conto, una scelta libera e personale - anche se poi perché non dire a qualcuno che gli si vuole bene? - ma non dirlo per paura è triste.
Ho imparato a non cercare un uomo solo per la paura di stare da sola: è successo una sola volta e non ne è uscito bene nessuno, né lui né io. Adesso devo trovare solo l'equilibrio giusto per essere impulsiva senza esagerare.
Per molti versi forse sono ancora meno matura di quanto ci si aspetterebbe dalla mia età ma ci sto lavorando ed è un lavoro che col tempo qualche frutto l'ha dato, quindi oggi mi voglio complimentare con me.
Forse chi mi conoscerà ora non si renderà mai conto di tutta la fatica che ho fatto e sto facendo per essere quella che sono - nel bene e nel male. Un po' mi spiace, ma troverò un giorno qualcuno che avrà voglia di conoscermi per quella che sono, per quella che ero (tenendo presente che non lo sono più) e per quello che sarò.
venerdì 8 agosto 2014
Ho molti amici.
Sì, lo so che si dice che gli amici veri sono pochi, sarà che sono fortunata ma io credo di avere molti amici: non bastano le dita di due mani per contarli.
Sono molto di più i conoscenti, ovviamente, ma anche di quelli non mi posso lamentare.
Un po' sono fortunata, un po' scelgo con cura di chi circondarmi.
La timidezza iniziale in questo un poco aiuta, il fatto che parli tanto per dissimularla a volte anche.
Chi supera la fase iniziale però spesso resta e mi conosce per quello che sono, pregi e difetti.
Chi mi conosce un po' lo sa che a volte mi va di stare sola, che mi piace stare in mezzo alla gente ma non sempre e che se talvolta non saluto non è per maleducazione ma perché mi vergogno.
Non parlo molto di me ma do modo di conoscermi. E se anche parlo tanto sono in grado di ascoltare chi ha voglia di parlare. Sono una persona discreta, però: se mi accorgo che qualcuno non ha voglia di parlare, non insisto.
Posso chiedere "Come stai?" una, due, tre volte. Poi basta. E non è che non me ne freghi niente, sia chiaro.
E' che penso che a volte semplicemente non si abbia voglia di parlare. O ancora più semplicemente che non si abbia voglia di parlare con me. Voglio dire, io per prima su alcuni argomenti mi confido con certi amici, su altri magari sceglierò amici diversi. Quindi credo che non tutti possano aver voglia di parlare con me di ciò che gli passa per la testa.
Ciò che conta, per me, è che i miei amici sappiano che in qualsiasi momento abbiano voglia di parlare, io ci sono. E se non vogliono parlare, io ci sono lo stesso per restare in silenzio. Perché con gli amici si può fare anche questo senza sentirsi a disagio.
Posso chiedere "Come stai?" una, due, tre volte. Poi basta. E non è che non me ne freghi niente, sia chiaro.
E' che penso che a volte semplicemente non si abbia voglia di parlare. O ancora più semplicemente che non si abbia voglia di parlare con me. Voglio dire, io per prima su alcuni argomenti mi confido con certi amici, su altri magari sceglierò amici diversi. Quindi credo che non tutti possano aver voglia di parlare con me di ciò che gli passa per la testa.
Ciò che conta, per me, è che i miei amici sappiano che in qualsiasi momento abbiano voglia di parlare, io ci sono. E se non vogliono parlare, io ci sono lo stesso per restare in silenzio. Perché con gli amici si può fare anche questo senza sentirsi a disagio.
Prima o poi dovrò spiegare più chiaramente il fatto che io non sono in grado di leggere nel pensiero.
A volte non mi dispiacerebbe, altre volte sono contenta di non poterlo fare (e soprattutto che altri non possano leggere i miei, di pensieri). In ogni caso, non ne sono capace e a volte sono anche un po' lenta a capire le cose, quindi essere chiari con me è meglio.
Non ho grossi problemi a relazionarmi con le persone, timidezza a parte.
Ci saranno due persone tra quelle che conosco che non sopporto molto e con le quali riesco ad avere appena un rapporto civile.
Eppure, ultimamente le persone che quando hanno un problema invece di dirlo spariscono e sperano che tu in qualche modo gli legga nel pensiero mi creano dei problemi. Prima tendenzialmente le ignoravo, ora mi infastidiscono un po'. Devo imparare a ignorarle di nuovo.
Ci saranno due persone tra quelle che conosco che non sopporto molto e con le quali riesco ad avere appena un rapporto civile.
Eppure, ultimamente le persone che quando hanno un problema invece di dirlo spariscono e sperano che tu in qualche modo gli legga nel pensiero mi creano dei problemi. Prima tendenzialmente le ignoravo, ora mi infastidiscono un po'. Devo imparare a ignorarle di nuovo.
“Cos’altro dire? è così bella. Non ti stanchi mai di guardarla. Non ti preoccupi se è più intelligente di te: lo sai che lo è. E’ divertente senza essere mai cattiva. Io la amo. Sono così fortunato ad amarla, Van Houten. Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, vecchio mio, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferire.A me piacciono le mie scelte. Spero che a lei piacciano le sue.”John Green.
"Guarda che magari tu non hai fatto nulla di sbagliato. Smettila di domandarti quale sia il tuo problema. Hai dei difetti come tutti ma hai anche un sacco di pregi. Se uno non li apprezza, non sa quel che si perde. Non possiamo piacere a tutti, troverai chi apprezzerà i tuoi pregi e sopporterà i tuoi difetti e amerà pure quelli di te."
Amici, sempre presenti quando ci vogliono.
Amici, sempre presenti quando ci vogliono.
Ho sentito una canzone che dovrebbe proprio farti pensare a me.
Vedi, io immagino che uno di questi giorni ti capiti di ascoltarla alla radio e un sorriso attraversi il tuo volto mentre ti ricordi di me.
Poi non è detto che cambi qualcosa, che ti venga voglia di cercarmi o di vedermi, non è detto che detta succedere qualcosa di particolare ma vorrei mi pensassi almeno per qualche secondo con un misto di nostalgia e di felicità perché abbiamo condiviso un sacco di bei momenti.
Vedi, io immagino che uno di questi giorni ti capiti di ascoltarla alla radio e un sorriso attraversi il tuo volto mentre ti ricordi di me.
Poi non è detto che cambi qualcosa, che ti venga voglia di cercarmi o di vedermi, non è detto che detta succedere qualcosa di particolare ma vorrei mi pensassi almeno per qualche secondo con un misto di nostalgia e di felicità perché abbiamo condiviso un sacco di bei momenti.
lunedì 4 agosto 2014
Mi piace ma non glielo dirò. Speriamo solo che non abbia avuto anche lui questa geniale idea o saremmo proprio due stupidi.
domenica 3 agosto 2014
In genere quando qualcuno mi dice che non sono in grado di fare qualcosa mi impunto e faccio di tutto per farla, anche se in effetti magari all'origine quella cosa non era nelle mie corde. Tuttavia, se uno continua a ripetermi "Non fa per te, non fa per te!" alla lunga qualche dubbio mi viene. Quindi, datemi pure un consiglio che io li accetto volentieri e li prendo sempre in considerazione ma a un certo punto fatevi i fatti vostri.
sabato 2 agosto 2014
Non siamo fatti per star da soli.
Voglio dire, è importante imparare a star soli perché momenti di solitudine capitano o talvolta ce li andiamo a cercare, ma non siamo fatti per star da soli.
Allora, dico io, una volta che troviamo una persona con cui stiamo bene, con cui ci divertiamo, con cui è piacevole parlare ma anche stare in silenzio, perché non far di tutto per non perderla?
Voglio dire, è importante imparare a star soli perché momenti di solitudine capitano o talvolta ce li andiamo a cercare, ma non siamo fatti per star da soli.
Allora, dico io, una volta che troviamo una persona con cui stiamo bene, con cui ci divertiamo, con cui è piacevole parlare ma anche stare in silenzio, perché non far di tutto per non perderla?
venerdì 1 agosto 2014
Senza togliere neanche un vestito mi stavo spogliando davanti a te.
Forse troppo presto, te lo concedo, ma volevo mi vedessi per quella che sono.
Sarebbe stato un lungo spogliarello, però: ci vuole tempo per certe cose.
E' difficile rimanere nudi con tutti i vestiti addosso.
Forse troppo presto, te lo concedo, ma volevo mi vedessi per quella che sono.
Sarebbe stato un lungo spogliarello, però: ci vuole tempo per certe cose.
E' difficile rimanere nudi con tutti i vestiti addosso.
Non capisco perché la maggior parte delle ragazze che pubblica la frase "Il sorriso non lo perderò mai, qualunque cosa mi accada." la associ a frasi in cui in primo piano ci sono le tette o le gambe.
Tra dire e fare in mezzo
il mare
la paura
l'insicurezza
il rimandare.
il mare
la paura
l'insicurezza
il rimandare.
C’era il vento quel giorno
e c’era il sole
ti ho salutato e ti ho guardato partire.
Nemmeno una volta
- nemmeno una -
ti sei voltato a guardarmi.
Avevo quel vestito coi pois che ti piaceva tanto,
ero appoggiata a una ringhiera e ti guardavo camminare.
-
Voltati, ti prego – ricordo che ho sperato
ma non ti sei girato.
Io non lo so se voglio un uomo
che non si volta a guardarmi quando va via per un po’
perché penso che non si volterebbe nemmeno
se andasse via per sempre.E io un ultimo sguardo lo vorrei.
Ogni tanto mi è capitato che qualche persona mi chiedesse se un particolare stato fosse riferito a lei: a parte che lo dico spesso che qui molte cose sono inventate e che molte altre si riferiscono a un passato abbastanza lontano, proprio per non creare malintesi, ma poi ci sono le date. Può essere mai che abbia scritto un post riferito a una persona prima ancora di conoscerla o che abbia descritto una sensazione legata a un evento non ancora accaduto?
Se c'avessi 'sti poteri, mi giocherei qualche numero :P
Se c'avessi 'sti poteri, mi giocherei qualche numero :P
Piccole grandi cose.
come se mi assaggiasse ogni volta per la prima volta.
Lo stupore nei suoi occhi,
come se mi vedesse ogni volta per la prima volta
e scoprisse che sono bella
perché per lui lo sono davvero.
Il modo in cui mi stringe,
forte da non farmi andare via
ma piano perché sono delicata.
I cambiamenti in generale non mi spaventano, sono naturali.
Tutti cambiano, tutti cambiamo. E menomale, aggiungerei io.
A spaventarmi, semmai, sono i cambiamenti improvvisi, quelli a cui non so dare una spiegazione.
Oggi ti amo, domani ti odio.
Oggi ti odio, domani ti amo.
Oggi mangio una mucca intera, domani sono vegana.
Oggi sono vegana, domani mangio una mucca intera.
Oggi sei il mio migliore amico, domani chi ti conosce.
Oggi non so chi tu sia, domani sei il mio migliore amico.
I cambiamenti sono naturali, ma quelli bruschi mi spaventano sempre un po'.
Tutti cambiano, tutti cambiamo. E menomale, aggiungerei io.
A spaventarmi, semmai, sono i cambiamenti improvvisi, quelli a cui non so dare una spiegazione.
Oggi ti amo, domani ti odio.
Oggi ti odio, domani ti amo.
Oggi mangio una mucca intera, domani sono vegana.
Oggi sono vegana, domani mangio una mucca intera.
Oggi sei il mio migliore amico, domani chi ti conosce.
Oggi non so chi tu sia, domani sei il mio migliore amico.
I cambiamenti sono naturali, ma quelli bruschi mi spaventano sempre un po'.
Ogni tanto qualcuno mi dice che gli piace quello che scrivo, che sono brava con le parole e cose così.
Io non posso che ringraziare. Ci sono dei giorni in cui quello che scrivo mi piace molto, altri giorni un po' meno. Non ha senso la finta modestia: quando scrivo qualcosa in genere mi piace. Poi magari dopo cinque minuti ho cambiato idea, però nel momento in cui l'ho scritto mi piaceva.
Tutto questo per dire che c'è chi dice che sono brava con le parole eppure non sono capace di andare da una persona e dire "Sai che mi piaci?" Sono quattro parole, mica tante. Sono anche piccole. Potrebbe bastare anche "Mi piaci", si farebbe prima. Un colpo e via. E invece niente. Posso parlare per ore intere senza fermarmi e poi mi perdo per due semplici parole.
Io non posso che ringraziare. Ci sono dei giorni in cui quello che scrivo mi piace molto, altri giorni un po' meno. Non ha senso la finta modestia: quando scrivo qualcosa in genere mi piace. Poi magari dopo cinque minuti ho cambiato idea, però nel momento in cui l'ho scritto mi piaceva.
Tutto questo per dire che c'è chi dice che sono brava con le parole eppure non sono capace di andare da una persona e dire "Sai che mi piaci?" Sono quattro parole, mica tante. Sono anche piccole. Potrebbe bastare anche "Mi piaci", si farebbe prima. Un colpo e via. E invece niente. Posso parlare per ore intere senza fermarmi e poi mi perdo per due semplici parole.
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