martedì 30 settembre 2014
- Scusa ti posso conoscere?
- Ehm, no.
- Sei proprio sicura?
- Sì.
- Ma proprio sicura, sicura, sicura?
Raramente qualcuno mi nota per la strada ma se gli approcci devono essere questi, sono felice di non essere approcciata.
La voglia di scappare quando mi bacia - voi non la potete immaginare.
Provo così fastidio a sentire le sue labbra sulle mie, le mani che accarezzano il mio viso, il sapore della sua pelle. E io come una scema non scappo ma resto qui perché lui mi ama - penso - e lo amavo anche io e ora sarà solo un'impressione se mi sembra di non amarlo più. Deve essere così.
Il mio corpo però parla chiaro, lo respinge ogni volta che si avvicina anche solo per un bacio. Io non capisco come non se ne accorga, non vede che ogni volta che si avvicina il mio primo impulso è di tirarmi indietro?
E le apnee la notte e l'ansia ogni volta che lo vedo e i sensi di colpa e le notti insonni.
Come posso non amarlo più io non lo capisco. Non l'ho mai amato? - questo è il dubbio più grande. Sono caduta nell'errore che ho sempre rinfacciato alle mie amiche? Mi sono lasciata guidare dalla paura della solitudine? Quanto mi ha resa cieca questa paura? Posso aver mentito così tanto a me stessa prima che a lui? Sono stata così sciocca? Eppure se ci penso ora i campanelli d'allarme erano così evidenti, alcuni gesti così forzati.
E intanto lui mi bacia e mi desidera e mi vuole e più mi vuole e più non voglio lui - un insensato circolo vizioso.
Gli ho detto cosa provo, dice che passerà e poi mi bacia. Forse non sono stata chiara perché continua a baciarmi. Ma io non posso più.
lunedì 29 settembre 2014
Oggi mi sono svegliata distratta.
Ho i pensieri che vagano da un punto all'altro e non riescono a soffermarsi su niente.
Mi basterebbe che riuscissero a fermarsi da qualche parte, pure se non fosse quello a cui dovrei pensare in questo momento.
E invece passano dell'estremamente serio all'estremamente poco serio senza trovare quiete.
domenica 28 settembre 2014
No, non ho sbagliato a mettere il punto interrogativo, la mia è proprio una domanda: uscirà giovedì?
Sulla carta sì. Il post è pronto, la foto è scelta, il logo c'è e c'è anche una bellissima guida che spiega come pubblicare i post. Una guida a prova di idioti, c'è scritto.
L'ottimismo di chi ha scritto quella guida mi commuove, mi piace la sua fiducia nei confronti dell'essere umano ma vediamo se veramente questa guida è a prova di idioti: fungerò da prova del nove.
C'è scritto di non preoccuparsi e di non sentirsi stupidi perché la guida è visibile solo agli autori, quindi non dobbiamo sentirci stupidi. Quindi forse voi non dovevate sapere dell'esistenza di questa guida ma shhhh, non lo diciamo a nessuno.
Osserviamo alcuni dei punti della guida.
Innanzitutto bisogna impostare lo scheduling, cioè devo programmare la pubblicazione del post. Allora, preparatevi psicologicamente per la sua uscita giovedì di questa settimana ma nel dubbio date un'occhiata mercoledì e venerdì. In assenza di post a mio nome, riprovate giovedì prossimo o provate a tornare indietro nel tempo a giovedì scorso. Da qualche parte sarà.
Poi bisogna scegliere una categoria e questa corrisponde al nome del blog: questa la so!
Bisogna quindi scegliere il formato, ma se ho capito bene basta che scelgo "standard" e si evitano problemi. Qualcosa mi dice che il mio post starà molto standard.
Prima di scrivere devo inserire il logo della rubrica e giustificarlo. Giustificarlo per cosa? Che ha fatto di male? Che ha combinato? Non c'entra niente, davvero, qualsiasi cosa abbia fatto lui non voleva. Aldo, era questo che intendevi per "giustificare", vero?
Devo impostare un'immagine per l'anteprima. E "devo" è scritto in maiuscolo e in corsivo, quini vuol dire che è una cosa importante e mi devo applicare proprio bene. Ci vuole un'immagine orizzontale e non molto quadrata. Poi deve essere di una qualità decente. Orizzontale. Umh. Vabbe'.
Poi c'è una parte su Facebook che sembra fattibile (le ultime parole famose), una su Twitter (che salterò allegramente perché almeno lì per ora vi lascio tranquilli manonsisamai.) e un coso per inserire i video che figuratevi se ci provo ("coso" è un termine tecnico, attenzione a non usarlo a sproposito).
Insomma, io adesso ci provo, questo giovedì vedremo.
Il mese prossimo non so, forse questa guida doveva rimanere segreta davvero.
sabato 27 settembre 2014
venerdì 26 settembre 2014
Non che non ci abbia mai pensato di dargli una piccola possibilità, se non altro per premiare tanta costanza. Ci si vede una volta e poi si ha la possibilità di dire "Vedi, ci ho provato, non va."
Il problema è che non è che io non lo conosca affatto, ci ho parlato tante volte e se non riesce a incuriosirmi, a farmi venire voglia di conoscerlo meglio, ad avere la risposta pronta e la battuta facile, non fa per me.
giovedì 25 settembre 2014
Non lo faccio più, promesso.
mercoledì 24 settembre 2014
martedì 23 settembre 2014
- Ciao Pulce.
- Come va?
- Tutto bene. Dovrei studiare ma non ne ho molta voglia. Tu?
- Tutto ok, sono in viaggio.
- Piacere o lavoro?
- Lavoro, lavoro. Una faticaccia.
- E di cosa ti occupi?
- Insinuo dubbi.
- E dove stai andando di bello questa volta?
- Nel tuo orecchio.
- Ah. Proprio nel mio? Sicura di non aver sbagliato indirizzo?
- Sicura, sicura. Devo venire proprio da te.
- Umh, capisco. E pensi di fermarti per molto?
- Quanto basta.
- E vabbe', vediamo di toglierci il pensiero. Che mi devi dire?
- Potrebbe essere tutta una banale e palese scusa.
- Cosa?
- Cosa, cosa?
- Cosa potrebbe essere tutta una banale e semplice scusa?
- Quella che ti ha detto.
- Ma chi ha detto cosa? A che cosa ti riferisci?
- Non posso dirti troppo. Un dubbio è un dubbio.
- Eh, ok, ma almeno definiamo il campo. Riguarda il lavoro? I miei superiori? Mi hanno detto qualcosa che in realtà era una scusa? Sto cercando di ricordare ma non mi viene in mente niente.
- Chissà, può essere. O anche no.
- L'amicizia? Riguarda l'amicizia? Anche se non mi pare che mi sia successo niente che possa far pensare a una scusa... qualche giorno fa L. mi ha detto una cosa un po' strana. Credo sia gelosa di una nuova amica, che io poi questa cosa della gelosia in amicizia non la sopporto... lei ha detto di no, che il motivo per cui è nervosa è un altro. E' questa la scusa?
- Potrebbe essere. Magari non lo è ma in effetti potrebbe essere. Ti è sembrata una scusa?
- Un po' sì.
- E allora magari è quello. Certo, non ti sembra di esserci arrivata troppo facilmente?
- Magari sono intelligente e intuitiva.
- Magari no.
- Eddai, dimmi qualcosa in più. L'amore? Riguarda la vita sentimentale?
- Quale vita sentimentale? Ahahah.
- Non sei molto simpatica, preferisco la zanzara.
- Scusa, scusa. Sono single anche io, figurati, mi è scappata una battuta facile. Comunque la vita sentimentale è ottima per insinuare dubbi. Magari è tutta una banale e semplice scusa.
- Ma cosa?
- Quella che ti ha detto.
- Ma chi?
- Lui. Lei. Ti piacciono le donne?
- No, gli uomini.
- Allora lui.
- Ma lui chi?
- C'è addirittura più di un lui? E di che ti lamenti?
- Beh c'è il lui a cui piaccio e quello che piace a me.
- Beh, uno dei due. Peccato che non coincidano le due cose.
- Non dirlo a me. Ma allora, quale dei due.
- Ma chi ha detto che è per forza uno dei due? La storia dell'amica non era male.
- Ooooh, basta! Non mi piace tutta questa confusione, un po' di chiarezza per favore.
- Non prendertela con me, sto solo facendo il mio lavoro.
- Ne hai ancora per molto?
- Umh, no, non credo. Mi sembri abbastanza confusa credo di aver finito di lavorare per oggi. Grazie, è stato facilissimo.
- Prego, non c'è di che. Adesso mi dici di che scusa di tratta?
- Ma mica è un indovinello che ti do la soluzione alla fine. Il dubbio te lo tieni se non lo risolvi da sola.
- Eh grazie. Fai proprio bene il tuo lavoro.
- Dici? Non è che mi compileresti questo modulo di valutazione? Sto cercando di avere una promozione...
- Pure la valutazione positiva vuoi? E va bene, dammi qua. Da uno a dieci... otto e mezzo.
- Solo?
- Beh sì, potevi fare di meglio. Sono quasi sicura che non riguardi il lavoro, e sono più propensa alla situazione sentimentale che all'amica.
- Può darsi.
- Dai, hai finito di lavorare, puoi anche smetterla.
- Ok, adesso vado via, ci sentiamo. E' stato un piacere lavorare con te.
- La prossima volta una visita di cortesia, eh!
- Va bene, va bene. A presto!
Sono tutti follemente innamorati di me, ma non lo capiscono e non sanno esprimerlo.
Mi domandavo però, chissà cosa provano gli alessitimici, quelli che "oltre alla difficoltà nel riconoscere, nominare e descrivere i propri stati emotivi, presentano stati emotivi attenuati o completa incapacità di provare emozioni. Nella mente degli individui alessitimici le emozioni si confondono con le sensazioni corporee percepite. [...]Inoltre, essi esibiscono un impoverimento del pensiero simbolico e una notevole difficoltà nell'identificazione delle emozioni altrui." (cit. dizionario Treccani)
Deve essere complicato.
lunedì 22 settembre 2014
Sono più che grata per le due belle notizie che mi ha riservato questa giornata e ora posso andare a dormire serena, aspettando la prima buona notizia del giorno nuovo.
Buonanotte!
Le dieci posizioni del kamasutra che hanno segnato la vostra vita. O la vostra schiena.
I dieci stati più brutti che avete visto su Facebook tra quelli dei vostri amici.
Le dieci amiche peggio vestite tra quelle che avete su Facebook.
I dieci amici di Facebook che ce l'hanno più piccolo (il cervello o altro, fate voi).
Ne avete in mente altre? Proponete la vostra che se troviamo una carina la lanciamo noi. Dalla finestra.
Una catena di protesta alle catene, così poi un giorno qualcuno inventerà una catena per protestare alla nostra protesta.
A voler cercare un senso, mi piace ciò che è leggero e vola.
Mi piacciono i fiori - i girasoli, i tulipani, i fiori di campo.
A voler cercare un senso, mi piace ciò che è saldo in terra.
Mi piacciono un sacco di cose, ma non credo si possa sempre trovare un senso a tutto.
Che senso ha?
Quella dolce e ingenua, dalla gonna a fiori e la camicetta per bene?
Quella più sexy, con i tacchi e il vestito che lascia scoperto qualcosa - ma mai troppo?
Quella timida che non riesce a trovare le parole per dirti quanto sta bene con te?
Quella sfacciata che sa esattamente dirti quello che vuole?
Prima avevi tutto, adesso ti mancano solo alcune parti di me, che non è che non siano importanti ma non sono il tutto.
Non puoi avere l'indecenza se non prendi anche la timidezza.
Non puoi avere la cattiva ragazza se non prendi anche la buona - che poi lo sai che è quella che prevale, anche se preferisci pensare il contrario.
Non puoi prender solo quello che ti piace e gettare via tutto il resto.
E poi, io non voglio più.
Non potete immaginare la soddisfazione che su prova quando una persona alla quale avete detto 'Non voglio avere nulla a che fare con te'' capisce finalmente che non volete avere nulla a che fare con lei.
Certo, non capisco come ci sia voluto più di un anno per comprendere un concetto così semplice, ma tant'è. L'importante è che il messaggio sia giunto a destinazione.
- Tiro un po' su il vestito per mostrare le gambe, ma non troppo e come se non lo facessi apposta. - e sposto un po' più su il vestito.
Mi accarezzi una gamba mentre parliamo del più e del meno, scivoli piano verso il piede e poi risali lento, fino al ginocchio e l'incavo dietro. Ti fermi e io scivolo col bacino un po' più avanti per avvicinarmi a te.
Ormai il mio viso è vicino al tuo, il mio braccio dietro la tua testa, penso che da un momento all'altro ti allontanerai con una scusa.
- Che buon profumo - dici invece, e io sposto un po' il mio viso in modo che il tuo possa avvicinarsi al mio collo. Sento il tuo respiro sulla mia pelle e il mio che accelera un po'.
La tua mano intanto sfiora il bordo del mio vestito, poi riscende verso il ginocchio, sembri indeciso. Il mio viso ora è di fronte al tuo, le nostre labbra a pochi millimetri, i nostri nasi si sfiorano.
Inizi a baciarmi, prima piano, le tue labbra toccano appena le mie un po' titubanti. Mi piace il tuo sapore, era tanto che immaginavo come potesse essere e supera ogni aspettativa, ricambio il bacio e lascio che tu schiuda lentamente le mie labbra, che le sfiori piano con la punta della lingua.
Ti bacio il collo, la tua mano si fa più audace, si infila appena sotto il vestito senza salire troppo - non ancora - poi all'improvviso mi stringi in vita e mi tiri su di te, viso contro viso.
Mi baci con forza, le tue mani stringono i mie fianchi, le mie sono sulla tua schiena. I nostri respiri affannati, le lingue si cercano, premo col mio seno contro il tuo petto. Piano abbassi con una mano una bretellina del mio vestito e mi baci la spalla. Percorro lentamente le tue labbra con la punta della lingua, mordo piano quello inferiore, le tue mani si spostano dai fianchi al sedere, lo stringi forte da sopra il vestito, poi scendi giù fino alle ginocchia e risali, ma questa volta si insinuano sotto la stoffa, sulla mia pelle. Mi tiri forte a te, posso sentire la tua eccitazione, le tue labbra percorrono il mio collo, spostano anche l'altra bretellina, la tua lingua si muove piano sulla mia pelle. Ti tiro un po' in avanti, stacco la tua schiena dal dondolo e sfilo la tua maglia così da poter baciare anch'io liberamente le tue spalle, stringere la tua schiena. Sono eccitata anch'io, è evidente, ho il respiro affannato e se la tua mano salisse ancora potrebbe sentire quanto ti voglio. Invece mi liberi dalla tua stretta e cerchi la cerniera del vestito, la bocca sul mio collo.
Tiri giù il vestito, un leggero stupore di fronte alla mia pelle nuda, un tuo dito che percorre piano il bordo dell'abbronzatura, accarezzi piano il mio seno e ne baci la punta, la mordicchi piano. Un sussulto e mi aggrappo forte alla tua schiena. Il resto è per noi.
domenica 21 settembre 2014
Mi è capitato di essere gelosa ma raramente.
Mi è capitata di stare con un uomo geloso, è mal l'ho sopportato. E non era gelosia a livelli stratosferici la sua, lo devo riconoscere, ma era abbastanza da risultare fastidiosa.
A piccole dosi può far anche piacere la preoccupazione di un uomo che qualcuno ci porti via da lui. Piccole. La fiducia dovrebbe essere in dosi molto maggiori.
In ogni caso, se la gelosia in amore è un sentimento che mi appartiene poco ma che posso comprendere, quella che non capisco è la gelosia nell'amicizia. Quella no, non posso proprio.
sabato 20 settembre 2014
Mi piacciono gli scambi di sguardi e di battute, le provocazioni - al punto giusto.
Mi piace chi ha la risposta pronta, chi risponde a tono, chi magari riesca anche a mettermi un po' in difficoltà. Sono abituata ad avere l'ultima parola e mi piace chi riesce a zittirmi, anche solo per un po' - ma deve saperlo fare.
Apprezzo la giusta intraprendenza e un minimo di sfrontatezza, cerco di dosare timidezza e sfacciataggine. Ci vuole la giusta dose di indecenza, buon gusto in quantità.
Non è un gioco semplice, richiede tempo e fatica ma dà le sue soddisfazioni.
Non so se so giocare, ma mi piace.
In amore vince chi fugge, fa' un po' la preziosa, non farti sentire né vedere, se ti chiede di uscire digli che sei già impegnata, che ti piace un tipo e poi sii un po' misteriosa.
Dicono proprio che è così che si fa ma non è così che sono io, se ho voglia di sentirti ti chiamo, se ho voglia di vederti ti cerco, non sono il tipo che si fa tanti conti del tipo "l'ultima volta l'ho contattato io adesso aspetto che mi cerchi lui. Uh mi ha scritto un messaggio ma adesso faccio passare un po' prima di rispondergli così magari lui pensa che". Ma che deve pensare.
Probabilmente non i può dire di me che sia sempre diretta ed esplicita, ma se provo interesse lo mostro.
Certo, non posso neanche fare tutto io. Se sono io a cercare sempre una, due o tre volte poi mi fermo ma non è neanche una questione di orgoglio, è più una cosa tipo "magari non gli fa poi così piacere sentirmi, adesso smetto." L'orgoglio lo tiro fuori in altre occasioni, non in queste.
Fare la misteriosa. Sì, parlo tanto ma spesso non parlo di me e se anche lo faccio non mi va di svelare tutto subito. Sono un libro aperto ma ci vuole un po' per sfogliarmi tutta e chi pensa di potermi conoscere in poco tempo probabilmente ha saltato qualche pagina.
Al risveglio non riuscivo a ricordarlo bene, sapevo solo che mi aveva lasciato una sensazione piacevole, poi mentre mi vestivo ho avuto un flashback e mi è tornato in mente, un sogno semplice, senza effetti speciali, ma così bello. Ne ho fatti di sogni belli, ma nessuno così bello nella sua semplicità.
venerdì 19 settembre 2014
Ci sono dei giorni in cui mi sento bella, dei giorni no. Immagino capiti a tutti.
Se cerco di essere oggettiva - ma cosa c'è di oggettivo nella bellezza? - penso di non essere brutta, di essere anche carina ma di non essere una di quelle ragazze che gli uomini si voltano a guardare per strada. Tutto sommato va bene così, credo.
Sexy chissà. Ci sono donne che sono sexy sempre, qualsiasi cosa facciano qualsiasi cosa indossino. Io non credo di essere quel tipo di donna. E non sono sicura che mi interessi esserlo, a dir la verità.
Mi piace sapere di poter essere sexy, mi piace sentirmici ogni tanto, mi piace che qualcuno mi ci trovi ma non mi interessa essere sexy per chiunque e in ogni momento - per quanto la mia autostima forse ne gioverebbe. Mi basta sapere che mi trovi sexy qualcuno in particolare e forse questo dipende dal contesto. Una volta una persona mi ha detto che sono sexy perché non so di esserlo, ma non so se abbia senso, né se sia vero. Mi ha detto che fa parte del mio fascino. Ma chi lo sa cosa fa parte del mio fascino, se di fascino si può parlare. Di certo non posso dirlo io.
Forse è stato il suo senso dell'umorismo, sarà stata la simpatia o il modo di parlare. Forse è stato il modo in cui usa la punteggiatura - non mi sento affatto di escluderlo - o probabilmente il modo in cui sceglie le parole che usa. Può essere che sia stata una combinazione di tutti questi fattori, un'attrazione intellettuale per cominciare - non lo so, davvero - ma se adesso vi dicessi che non ho voglia di baciarlo, mentirei.
Mi ha detto anche che in settimana torna, starà in un albergo non lontano da qui.
Mi ha detto esattamente quello che volevo sentirmi dire in un momento in cui mi faceva piacere sentirmelo dire: è sempre stato bravo in questo. Solo che le cose cambiano.
giovedì 18 settembre 2014
mercoledì 17 settembre 2014
martedì 16 settembre 2014
lunedì 15 settembre 2014
Ieri parlavo con una collega e mi ha raccontato di un tipo conosciuto in vacanza, che tutto sommato non abita nemmeno lontano da lei ma studia fuori. Storie a distanza, che cose complicate a volte, ma non è questo il punto.
Si sono visti solo due o tre volte e da allora si sentono per messaggio o al telefono e mi diceva che già si sta scocciando, che le loro conversazioni si limitano ogni giorno a qualcosa del tipo "Ciao. Come stai? Tutto bene. E il lavoro? Bene. E tu? Buongiorno. Buon appetito. Buonanotte."
Non mi stimola, mi dice lei. Non parliamo di niente.
E io pensavo. Come è bello avere qualcuno con cui poter parlare a lungo, che sia di argomenti seri o di stupidaggini, senza annoiarsi. Poter andare avanti per ore. Per giorni, eventualmente.
Che poi non è detto che si debba parlare tutti i giorni tutte le ore. Io sono sempre quella che ha bisogno dei suoi spazi e sente l'esigenza di lasciarne agli altri - non mi fido di chi non si ritaglia degli spazi per sé in una relazione, di qualunque tipo sia - ma è bello anche solo sapere di avere qualcuno con cui riuscire a parlare bene, sentendosi a proprio agio.
Ancora meglio poi è riuscire a trovare qualcuno con cui vi si trova a proprio agio sia in silenzio. Non è una cosa facile.
E se dopo pochi giorni -quando dovrebbe essere forte la voglia di conoscersi - già non si ha più niente da dirsi, cosa ci si dirà dopo un mese? E dopo un anno?
Non che si debba raccontare tutto subito di sé, ci vuole tempo per conoscere le persone e personalmente anche se parlo tanto non è facile conoscermi bene - ma bene davvero. A volte ho l'impressione di non conoscermi del tutto neanche io ma forse è bello anche conoscersi insieme.
E non credo neanche sia necessario parlare solo di sé o di cose serie. A volte è bello anche parlare di stupidaggini, se piacciono a entrambi. È bello crearsi un linguaggio comune, battute che magari non farebbero ridere a nessuno se non ai due interessati, scherzi ricorrenti, parole segrete.
È così bello trovare una persona con cui parlare così, che a volte manca soprattutto se sembrava di.
Secondo te dovrei andare da un mio ammiratore segreto per dirgli di dichiararsi.
Bravo. E io come glielo dico al mio ammiratore segreto, se è segreto? Dove lo trovo? Come lo riconosco?
domenica 14 settembre 2014
sabato 13 settembre 2014
Ho un logo! Ho un logo! Ho un logo!
Ok, forse è meglio cominciare dall'inizio, che a meno che non sei Omero è sempre una buona idea.
Mi è stato chiesto di collaborare a un blog fighissimo in cui persone fighissime scrivono cose fighissime. Quindi in realtà ancora non so cosa potrò scriverci io, ma vi assicuro che quando l'ho saputo mi sono appallottolata e ho iniziato a rotolare qua e là per la felicità.
Sono così fighi che tutti hanno un logo e così ora ho un logo pure io.
Non riesco a farvelo vedere ora per motivi tecnici. Il nome tecnico del motivo tecnico che mi impedisce di farvelo vedere è 'incompatibilità Riccio-tecnologia' ma lo risolverò al più presto.
Intanto vorrei ringraziare Mario che ha creato il mio logo e soprattutto Aldo, che mi ha invitato a partecipare, ma due paroline in più su questo progetto ve le dirò stasera con più calma.
Questo forse era un teaser. Forse. Vedete, in questo blog sono così fighi che non ci sono spoiler ma teaser e io sono pure andata a cercare cosa siano ma mica sono sicura di aver capito bene ma forse ne ho scritto uno.
Adesso vado a rotolare ancora un po' e poi vi racconto!
venerdì 12 settembre 2014
Sto bene, sapete, ve lo volevo proprio dire. In questo periodo sto bene da tanti punti di vista.
Sto facendo cose che mi piacciono, sto ponendo le basi per realizzare alcuni sogni, sono circondata dalle persone da cui voglio essere circondata e ho tagliato fuori le persone e le cose che non mi facevano bene.
Mi manca l'amore ma sapete una cosa? Va be anche così. Sì, lo so, dico sempre che voglio un uomo, mi lamento, ci scherzo sopra - soprattutto ci scherzo sopra - ma se per ora non c'è l'uomo giusto per me, va bene. Qualche anno fa ho imparato a stare da sola ed è uno degli insegnamenti più importanti che abbia appreso perché mi permette di non appoggiarmi a qualcuno solo per paura della solitudine. Ci sono passata una volta e non ne è uscito bene nessuno dei due. Sto bene con me, ci sono dei giorni in cui mi sopporto di più e altri in cui mi sopporto di meno, ma mi piaccio.
E sono ottimista, l'amore mi troverà.
Mi piace qualcuno? Sì.
Ricambia? Direi di no.
Certo sarebbe saggio chiedere al diretto interessato, mi rendo conto, ma saggia non sono, mi sembra evidente. Non penso possiate aver avuto di me l'impressione di una ragazza saggia.
Insicura, sconclusionata, divisa tra la ragione e la passione - più propensa alla passione - ma saggia no di certo. Se fossi saggia, per esempio, adesso starei studiando visto che ho due esami da fare.
Avrei potuto innamorami di lui? Oh, sicuramente avrei potuto, potrei ancora ma forse no. Ci sarebbe bisogno di tempo per conoscersi e poi la voglia - soprattutto la voglia.
A me la voglia di conoscerlo non manca e neanche di baciarlo, se devo dirla tutta, ma va da sé che per conoscersi come per baciarsi bisogna essere in due. Ah certo, potrei organizzare un assalto in grande stile e baciarlo all'improvviso ma non sono il tipo - una volta l'ho fatto, ancora non so come feci a convincermi.
Avrei potuto fare io il primo passo? Magari sì, ma la timidezza, l'insicurezza...
Non è vero, avrei potuto fare io il primo passo, avevo tutta l'intenzione di farlo perché se si incontrano due timidezze il rischio è che non succeda mai nulla anche se le due timidezze si piacciono. E allora avrei potuto far da parte la mia e farmi avanti almeno un po', ma avrei avuto bisogno di un minimo di incoraggiamento.
Invece, al primo passo in avanti ecco spuntare un muretto. Un muretto, mi rendo conto, magari a provarci lo superavo lo stesso ma oh, io già stavo cercando di superare la mia timidezza, i miei mattoncini li avevo già spostati, non potevo togliere anche i suoi. Sì, potevo, ma in realtà ho pensato che se metteva un muro, voleva dire che non c'era interesse e a me forzare le persone non piace.
Si potrebbe fare a meno degli ombrelli se le braccia fossero impegnata a stringersi forte.
Ecco, volevo scrivere una cosa più o meno romantica ma poi in realtà ho pensato: sai quante bronchiti se tutti si fermassero ad abbracciarsi sotto la pioggia. Meglio cercarsi un tettoia.
giovedì 11 settembre 2014
io ti avevo chiesto consiglio. Un consiglio. Non due consigli contrastanti.
Me ne basta uno ma chiaro, davvero. Tra l'altro non vorrei che per pensare due consigli per me tu abbia privato un'altra persona del suo consiglio.
In attesa di ulteriori indicazioni (univoche), ti saluto.
Con affetto,
il Riccio.
mercoledì 10 settembre 2014
No, è una chiave universale e si chiama "Buon Senso".
Le settima onda, D. Glattauer
martedì 9 settembre 2014
Se anche gli piacessi e decidesse di provarci - e lo sai che non gli piaci, sei più intelligente di così, lo sai che se un uomo vuole una donna fa di tutto per averla e lui non muove un passo - ma se anche gli piacessi, è il tipo di uomo che vorresti al tuo fianco?
Può averti e non fa niente per prenderti. Dovrebbe almeno provarci, cosa vuoi che tema? Di rovinare un'amicizia? Se ti conoscesse almeno un po' saprebbe che non rovineresti un'amicizia per questo.
E non tirarmi fuori storie sulla timidezza. Se volesse potrebbe mandarti almeno un segnale ma uno chiaro, non che tu devi stare lì a cercare di interpretare se vuole un'amicizia o qualcosa di più.
Sei una bella ragazza, a modo tuo sei simpatica (non da farti sbellicare dalle risate, ma sei simpatica),
hai tante possibilità e sei intelligente - a volte sembra tu faccia di tutto per non mostrarlo ma lo sei. E allora che aspetti? E che aspetta lui? Pensa davvero che prima o poi non ci sarà qualcun altro che si muoverà al posto suo?
E tutto questo sempre ammesso che tu gli piaccia. Ma non è così.
Credevo di aver scoraggiato il mio unico ammiratore lasciandogli intendere che c'è già una persona che occupa i miei pensieri, invece è diventato più intraprendente.
Forse ha capito che se non fa lui il primo passo, lo farà qualcun altro e ha deciso di darsi una mossa, chi lo sa.
Si è fatto più audace, passa più spesso a trovarmi sul luogo di lavoro, cerca il contatto fisico, trova scuse per vedermi.
Lo fa in un modo ingenuo che mi fa quasi tenerezza e non si può dire che non apprezzi la sua tenacia.
Non conosco molti uomini che sarebbero costanti come lui, in modo garbato, senza essere molesto.
È bello ricevere un certo tipo di attenzioni e non è che io sia piena di spasimanti.
È bello essere corteggiate ma vorrei che si arrendesse, perché io sono sicura del fatto che non mi piaccia e non vorrei che si illudesse e perdesse il suo tempo.
(Anche se io non considero perso il tempo passato a inseguire un amore, anche solo potenziale. Al suo posto forse non mi sare arresa neanche io)
Forse tu non lo sai perché a volte quando parlo di me tendo a dare un'impressione totalmente sbagliata - come se volessi metter davanti tutti i miei difetti, come a dire "se poi ti accorgi che non sono perfetta non è colpa mia, io te l'avevo detto".
Forse tu non lo sai, dicevo, ma sono meno peggio di quel che sembro.
Mi sono scusata, sinceramente scusata. Forse delle scuse sincere non erano abbastanza, perché poco si può a volte per i sentimenti feriti ma a danno fatto non potevo tornare indietro.
Il punto è che non puoi pensare, però, di essere esente da difetti.
lunedì 8 settembre 2014
Il passato lo sto mettendo da parte da sola, però tu dammi una mano.
Non rimuovo i ricordi, fanno parte di quello che sono, ma tu aiutami a crearne di nuovi.
Non posso cancellare gli errori che ho fatto, ma posso provare a non ricascarci.
Non ti assicuro che non ne farò di nuovi in futuro, ma farò del mio meglio per non ferirti.
Potrei perdermi ancora, ma se mi terrai per mano sarà più difficile.
Ed io non ti chiederò di cancellare i tuoi ricordi ma di crearne di nuovi insieme.
Non darò peso ai tuoi errori passati e perdonerò quelli futuri.
Ti terrò per mano anche io, così non ci perderemo.
O se lo faremo, saremo insieme.
domenica 7 settembre 2014
Ho avuto l'impressione che lei ne sapesse molto più di me.
sabato 6 settembre 2014
Ma se a me iniziano a piacere persone normali poi dobbiamo trovarci qualcun altro da sfottere!
venerdì 5 settembre 2014
Non è che non mi faccia piacere ricevere un messaggio del genere, è di certo un valido supporto all'autostima, tanto più che non mi capita tutti i giorni di ricevere apprezzamenti simili. Sicuramente è un messaggio più che gradito di tanto in tanto ma ci sono altri complimenti che mi farebbero molto più piacere. C'è modo e modo anche di fare apprezzamenti sull'aspetto fisico, il nostro vocabolario non manca di belle parole.
Sarà che io apprezzo gli uomini che scelgono con cura le parole quando parlano e quando scrivono ma a volte mi aspetto qualcosa di più.
Sono anni ormai che sono convinta di questa cosa, forse una volta l'ho già scritto ma è una questione che mi sta a cuore da tempo.
C'è differenza tra "Ti amo ma tu hai questo difetto" e "Hai questo difetto ma ti amo"
La prima frase dà dei limiti all'amore, la seconda è indice di un amore senza limiti. E lo stesso vale per un "ti voglio bene"
E' così brutto esprimere il proprio affetto o il proprio amore nei confronti di una persona e limitarlo subito dopo. Non mi piace l'affetto a condizione.
Che fine hanno fatto tutte quelle persone con i miei problemi? Sono in pensiero.
Io non tutto, ammetto di essermi addormentata a un certo punto, ma c'è una scena che mi è rimasta impressa.
Charlie Chaplin è un emigrante su una nave, il mare è agitato, perde l'inseparabile bombetta, il rollio della nave l'allontana, lui cerca di recuperarla. E' questo continuo tentativo di recuperare la bombetta mentre l'ondeggiare della nave la allontana a rimanermi impresso.
E non c'era un motivo in particolare al momento, il collegamento è venuto qualche giorno dopo. Non sto qui a dirvi che mi è rimasta impressa perché il mio inconscio aveva già fatto tutti i collegamenti. La scena mi è rimasta impressa solo perché divertente ma qualche giorno dopo stavo riflettendo su una particolare situazione ricorrente nella mia vita e mi è tornata in mente, insolita metafora.
Io sto cercando di tenere saldi stretti alcuni - pochi - sani valori ma ogni volta che mi sembra di averli recuperati, arriva il la tempesta e rotolano via. E io sto sempre qui a cercare di riacchiapparli, ma il vento soffia, loro rotolano e io non so come tenerli fermi.
Ecco, mi vedo così, con un'aureola in testa al posto della bombetta. Aureola è esagerato, ma è la prima cosa da tenere in testa e legata a buoni princìpi che mi è venuta in mente.
Sto inseguendo la mia aureola per tenerla ben salda in testa, ma continua a rotolarmi via.
E sono certa, certissima che basterebbe poco per non perderla più ma non so come fare.
Partendo dal presupposto che la bellezza è un dato soggettivo e quindi ciò che è bello per me non è detto che lo sia per un altro, una volta che ho deciso cosa è bello per me lo sarà sempre? E con "sempre" voglio intendere non solo un concetto temporale ma anche spaziale - in ogni tempo e in ogni luogo - anche se la scelta della parola forse non è la più corretta.
Dal punto di vista temporale non credo: ciò che ritengo bello ora potrei non ritenerlo domani e forse non lo ritenevo ieri.
Dal punto di vista "spaziale"? Cambiando il contesto può cambiare la percezione del bello?
Ci sto pensando da un paio di giorni dopo aver letto una frase in un libro. Ancora non sono giunta a una conclusione ma per ora penso che sì, la bellezza a volte va contestualizzata.
E la giustezza? C'è qualcosa che è giusto sempre o anche la giustezza va contestualizzata? Qui forse il discorso è ancora più complesso ma per ora sono propensa a pensare che ci siano delle cose giuste sempre, indipendentemente dal contesto e altre no. Come vadano definite, poi, è un altro paio di maniche.
Ho di che pensare ancora per un bel po'.
giovedì 4 settembre 2014
oggi mio padre mi ha detto che sono bella quando sorrido e me l'ha detto come se ultimamente non mi avesse visto sorridere tanto.
A me non sembra, sorrido di meno ultimamente?
Mi sembra di essere una persona che sorride e ride tanto. Non che sia sempre di ottimo umore, ma spesso sorrido anche quando sono un po' giù, vuoi per non darlo a vedere vuoi perché penso che il sorriso sia contagioso e che il contagio sia anche verso se stessi. Forse però ultimamente ho sorriso di meno e non me ne sono accorta. Il punto è: perché sorrido di meno? Perché non me ne sono accorta? Boh. Fine della riflessione profonda della giornata.
Anzi no, ci ho pensato. Ultimamente passo poco tempo con i miei anche quando ne avrei la possibilità. E se il problema non fosse che sorrido di meno ma non sto abbastanza tempo con loro?
mercoledì 3 settembre 2014
inizio a pensare che quando scherzo con le mie amiche riguardo al fatto che voglio un uomo, loro abbiano iniziato a prendermi troppo sul serio: mi stanno cercando un fidanzato.
Sono single da circa un anno e non mi dispiace: ho scelto io di esserlo.
Mi manca ogni tanto avere un uomo al mio fianco? Sì.
Sono alla disperata ricerca di un uomo? Decisamente no.
Certo, se mi capitasse di incontrare un uomo che mi piace e a cui piaccio non è che lo caccerei via perché voglio rimanere per forza single, ma non voglio neanche frequentare ogni singolo uomo che mi si para davanti giusto per vedere se può succedere qualcosa. Se esco con un uomo vuol dire che c'è qualcosa in lui che mi attrae, che sia l'aspetto fisico, il carattere o un mix di fattori imprevedibili che fanno sì che qualcosa in lui mi incuriosisca. Poi può anche essere l'amico di un mio amico o di una mia amica, ma qualcosa in lui deve farmi venire voglia di conoscerlo. E invece ultimamente hanno tutti l'ansia di presentarmi quanta più gente possibile.
Io non vado di fretta.
Sono uguale agli altri giorni, ma mi vedo diversa, penso che sono proprio come vorrei essere.
Oggi ero sulle scale mobili della metropolitana, indossavo un vestitino estivo che mi stava bene, ero truccata appena, avevo una borsa a tracolla e un libro in una mano. Mi sono vista riflessa in un vetro alla fine della scala e ho pensato: è così che voglio essere, mi piaccio.
Non dura tanto, non accade sempre ma è una sensazione piacevole.
(ho scritto il post rivolgendomi alle donne per una questione di comodità ma cari maschietti, è anche per voi!)
Eravate quasi riusciti a imparare a mantenere la calma quando, verificato l'ultimo acceso dell'uomo della vostra vita (che però ancora non sa di esserlo, badate bene), vi rendevate conto che sì, si era connesso ma no, non vi aveva risposto.
Se una spunta vuol dire che il messaggio è stato consegnato al server e due che il messaggio è stato consegnato al telefono del destinatario (ma non che sia stato necessariamente letto), tre spunte significa che il messaggio è stato visualizzato. Non c'è più scampo, non ci saranno dubbio, se pensavate che non ci potesse essere nulla di peggio di "si è connesso ma non mi ha risposto" evidentemente vi sbagliavate.
martedì 2 settembre 2014
Questa volta ho deciso di fare una lettura a posteriori dell'oroscopo dell'estate. L'oroscopo è preso dalla rivista Vanity Fair ed è riportato tra virgolette. Fuori dalle virgolette, i miei appunti.
lunedì 1 settembre 2014
E' iniziata con un messaggio di auguri, il mio. E' finita con un messaggio dopo anni e anni, il suo.
Parlavamo poco dal vivo, molto per messaggio. Telefonate mai.
Un messaggio per dirmi che voleva vedermi, uno per dirmi che era stato bene, uno per dirmi che era stato male. Io certe cose avrei voluto sentirle, avrei voluto dirle,ma poi capitemi, per una ragazza timida è anche più comodo a volte. E allora messaggi per dire che volevamo fare l'amore, messaggi per dirci che ci eravamo mancati, messaggi per ogni occasione. Non so che voce abbia la sua voce che dice "ti amo", l'avrò sentita una volta o forse due, lui lo scriveva - e anche allora, raramente. Io "ti amo" lo dicevo e rimaneva lì. Una volta, due o tre e poi alla fine mi son rimasti dentro. Adesso parliamo come mai prima, ci siamo conosciuti per messaggio ma ci siamo conosciuti davvero. Dei miei amici è forse uno di quelli che mi conosce meglio, a volte sa quello che voglio prima che lo capisca io però adesso non la vorrei una storia così. I messaggi mi piacciono (e in alcune storie sono fondamentali) ma ci deve essere altro. Non puoi scrivermi "ti amo" e non dirmelo mai. Se me lo dici, puoi anche scrivermelo e io sarò felice. Non puoi scrivermi che ti manco e non provare a vedermi. Se ci provi poi puoi anche scrivermelo e io sarò felice. Non puoi scrivermi che mi vuoi e poi non provare a prendermi. Se ci provi poi puoi anche scrivermelo e io sarò felice.
- Ciao Riccio.
- Che ci fai ancora sveglia?
- Bella domanda, non saprei. Tu?
- Svolazzo qua e là, ronzo un po', ti ho anche dato un paio di morsetti.
- Sì, ho sentito. Almeno ero buona?
- Non male, ma c'è di meglio.
- Non mi offendo se la prossima volta vuoi rivolgerti a qualcun altro.
- Lo terrò prima presente, è che non volevo allontanarmi, sono un po' stanca stanotte.
- Ma figurati, era così per dire. Io pensavo di essere stanca ma non riesco a dormire, forse non lo sono poi così tanto.
- Magari è lo stress. Sei agitata per qualche motivo? Il lavoro tutto bene?
- Ma guarda, ho passato delle belle vacanze, non posso dire di essere stressata. Del lavoro non mi posso lamentare... mi hanno assegnato un compito che non so bene come svolgere ma penso che riuscirò a cavarmela in qualche modo. Poi devo studiare per un paio di esami che in effetti un po' d'ansia me la mettono ma a parte che non sono tra pochi giorni, di esami ne ho fatti tanti e non penso che sia per questo che non riesco a dormire. Tu lavori?
- Mi occupo di trasferimenti di liquidi.
- Ed è un lavoro che ti piace?
- Mi dà le sue soddisfazioni. L'amore come va?
- Eh, insomma.
- Insomma cosa?
- Ti dirò, in amore potrebbe andare meglio. Ormai è un po' che sono single e in generale la cosa non mi dispiace, però...
- Meglio sole che male accompagnate, riccio...
- Lo so, lo so. E tra l'altro sola non ci sto male, ma a volte non mi dispiacerebbe avere qualcuno vicino. Non è che voglia per forza trovare qualcuno, ma se incontrassi la persona giusta non mi farebbe schifo.
- No vabbe', ovvio che no. Proprio nessuno all'orizzonte?
- Non la vedi la fila di spasimanti fuori la porta?
- E io poi non sarei lì fuori a pungerli?
- Ti piacerebbe, eh? Pure a me. No, in realtà forse no. Un paio di persone interessate a me forse ci sarebbero (forse) ma a me non piacciono...
- Hai pure i gusti difficili!
- Non ho gusti difficili ma ho dei gusti. Non mi va di stare con qualcuno per non stare da sola. Ci sono cascata una volta e non ne è uscito bene nessuno dei due, soprattutto lui forse, poverino. Non ci ricasco e non credere che sia facile dire di no a degli spasimanti, soprattutto quando si sa che il rischio è che non ce ne siano altri.
- Beh ma non sei vecchia, quanti anni hai? Venticinque?
- Gentilissima, sono quasi trenta.
- Beh, portati benissimo allora, però quando ti trovi da' un'occhiata al colesterolo.
- C'è qualcosa che non va?
- Umh, non ne sono sicura ma un'occhiata gliela darei.
- Ok, grazie. Comunque non è che pensi di essere vecchia e che rimarrò zitella a vita, però ho l'impressione che diventi sempre più difficile trovare qualcuno. Una mia amica dice che è perché col tempo si diventa più esigenti. Un'altra che gli uomini single e maturi che ci sono in giro se sono ancora single ci sarà un perché.
- Potrebbero pensare lo stesso di te.
- Ah sì, ma infatti non sono sicura che la seconda amica abbia ragione. La prima forse sì e comunque ci devo pensare.
- A te non piace nessuno in questo momento?
- Eeeeeh.
- Tasto dolente?
- Qualcuno che mi piace ci sarebbe pure ma...
- Ci sarebbe o c'è?
- C'è, c'è ma è complicato.
- Ma a lui tu piaci?
- Boh, vaglielo a chiedere.
- Oh, non rispondermi male!
- Scusa, scusa. Decisamente il tono sbagliato. Non lo so se gli piaccio.
- Dai, una donna se ne accorge se piace a un uomo...
- Io in genere fatico a pensare che qualcuno mi possa trovare interessante. Cioè, succede e io comunque non penso di essere troppo male, però poi nella pratica è difficile che pensi di piacere a qualcuno.
- Beh, però tu stessa hai detto che succede.
- Sì sì. È che il mio approccio con gli uomini generalmente è così timido che praticamente non approccio. Così finisce che quella volta che provo ad approcciare non so come fare.
- Sì, ma non divaghiamo, il tipo? Lo conosci da tanto?
- Qualche mese, ma non posso dire di conoscerlo bene e neanche lui me, credo.
- Beh, ma i primi tempi, quelli della conoscenza, sono i più belli.
-Sì, è vero, piacciono molto anche me. Mi piace conoscere piano piano una per e dargli modo di scoprirmi ed è così piacevole a volte...
- E allora?
- E allora cosa? Può essere pure che conoscendosi meglio due persone non si piacciono.
- A te piace, però... stai sorridendo.
- Dovrei conoscerlo meglio...
- Però ti piaceeee. Poi per conoscervi avete tutto il tempo che volete.
- Sì, ma smettila con quel sorrisino ronzante.
- E comunque che aspetti?
- Innanzitutto, il fatto che lui piaccia a me non vuol dire che la cosa sia reciproca. Poi se anche lo fosse non sono sicura che la cosa sarebbe così semplice...
- Ma ci si potrebbe comunque provare...
- Io sarei per provarci, era da tanto che non mi sentivo così bene con qualcuno.
- E allora provateci!
-Eih, dimentichi che non sono solo io. Dovresti ronzare anche un po' nelle sue orecchie. Per inciso, ora che siamo in confidenza, posso confessarti che il ronzio è la cosa che mi dà più fastidio di voi zanzare? Un po' di sangue ve lo darei anche volentieri ma quando ronzate non vi sopporto e mi viene da prendere la ciabatta per schiacciarvi.
- Eih!
- Eh, mi spiace, ma uno la notte vorrebbe dormire e voi vi mettete nell'orecchio...
- Non è mica colpa nostra. Comunque non divagare. Non sarai mica una di quelle ragazze all'antica che pensa che debba essere per forza l'uomo a provarci?
- Non dico che debba essere per forza l'uomo a provarci, in passato ci ho provato con qualcuno (una volta sola, e che palo!) ma a me piace che ci provi l'uomo. Io poi posso rendergli le cose più semplici, posso fargli capire che mi interessa, ma mi piace che sia lui a prendere la situazione in mano.
- Ma tanto a quel che ho capito poi comandate voi donne...
- Certo, ma il trucco sta nel fargli credere che decidano loro. Comunque a parte questo a me piace essere corteggiata, mi piace lo stuzzicarsi a vicenda, le provocazioni reciproche... voglio un uomo che mi tenga testa, che sia intelligente e sia dotato di senso dell'umorismo e voglio che tutto questo esca fuori durante il corteggiamento.
- Nient'altro? Lo vuoi ricco e bello?
- La ricchezza non mi interessa. Certo, serve un minimo di stabilità per metter su una famiglia ma oh, c'è tempo. E comunque in questo periodo la stabilità è un miraggio e non è una cosa che dipenda da noi, non possiamo impedirci di amare per questo. Se tutti aspettassero la stabilità non ci sarebbero più coppie. Per la bellezza... non la ritengo che sia così importante, sai? A parte che è una cosa così soggettiva... poi io penso che la componente fisica sia importante in una relazione ma non è una cosa legata solo all'aspetto. L'attrazione fisica dipende anche dalla complicità, dal trovarsi a proprio a insieme, dal desiderio reciproco. Non sempre desideriamo ciò che è bello, a volte desideriamo ciò che ci piace.
- E a te lui piace. Ma non ho ancora capito se tu piaci a lui.
- Non l'ho capito io, come vuoi capirlo tu. Al momento penso di no, ma se gli piaccio e non me lo dice è come se non gli piacessi.
- Ok, ma pure a te piace e non glielo dici. Certo che se piaci pure a lui siete due fessi.
- Magari è solo questione di tempo. Bisogna aspettare il momento giusto.
- O magari siete due fessi
- Potresti avere ragione.
- Ed è per lui che non dormi?
- Non penso proprio. È più per il caldo e per le tue colleghe che mi ronzano nelle orecchie. Prima ne ho ammazzata una, spero non fosse una tua amica.
- Com'era fatta?
- Boh, due ali, ronzava... ti dirò, per me vi assomigliate tutte, poi è buio.
- Certo che ammazzare povere zanzare innocenti...
- Innocenti insomma... un po' è legittima difesa. Io cerco sempre di non ammazzarle.
- E comunque che pensi di fare?
- Provare a dormire.
- Scema, con lui intendo.
- Ah non lo so. Sono le quattro di notte, non posso prendere una decisione a quest'ora.
- Dovresti provarci.
- Dovresti ronzare nel suo orecchio.
- Magari lo faccio.
- Ecco brava, fai bene.
- Mi stai cacciando?
- No, ma dai, resta pure. Mi ha fatto piacere chiacchierare con te Anzi, se vuoi dare un altro morsetto...
- Eh, magari. Ho un lamguorino.
- Fa' pure, però poi ti puoi appoggiare da qualche parte e la smetti di ronzare per un po'? Solo fin quando non mi addormento, poi tanto non sento più niente.
- Ok, va be. Buonanotte.
- Buonanotte a te, o buongiorno. È stato un piacere.
- Anche per me. Attenta con le ciabatte d'ora in poi.
- Non prometto niente.