domenica 15 aprile 2012

Ho appena letto la seguente frase sulla bacheca di un ragazzino che conosco appena e che frequenta, credo, l'ultimo anno delle superiori: "Quando non si anulla da fare". Mi sto trattendo dal correggerlo. Soffrirò in silenzio.
Non correggo quasi mai gli errori grammaticali altrui, trovo sia scortese. Lo faccio solo se, per esempio, sto aiutando qualcuno a studiare. Allora, anche se gli sto spiegando la chimica o la biologia, mi sento obbligata a correggere certe sciocchezze. O qualche volta con cuginetti o bimbi piccoli.
Perché un errore grammaticale può capitare a tutti, ma se certe cose non si imparano, poi si rischia di perseverare.
Perché un congiuntivo si può sbagliare, ma sostituirli sistematicamente tutti con congiuntivo e condizionale no.
E ora so già che questo post sarà pieno di errori grammaticali, ne sono certa. Ritorno a soffrire in silenzio.

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