domenica 29 aprile 2012

Quando ho visto che l'ambulanza era stata chiamata e che c'era qualcuno che si prendeva cura dei feriti, sono corsa in casa.
Ho pensato subito ai miei. Volevo tranquillizzarli.
Pensavo avessero sentito il rumore dello scontro. Fortissimo.
Magari potevano pensare ci fossi io in auto.
Dicevo, sono corsa in casa, ma stavano dormendo: la loro stanza non affaccia sulla strada.
Papà è sceso a vedere se poteva dare una mano. Più di tanto, comunque, non si poteva fare.
Si sa che è meglio non toccar più di tanto i feriti, si rischia di far più danni che altro.
Tanta gente affacciata al balcone. Molti preoccupati, molti incuriositi.
Per fortuna le ambulanze sono arrivate subito.


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