lunedì 31 dicembre 2012

Ci sono dei giorni in cui si diventa consapevoli di qualcosa che forse si sapeva già da tempo ma che per qualche motivo si rinnegava. Oggi per me è uno di quei giorni, oggi mi arrendo all'evidenza. Tu non sei mio.
Mi arrendo, tu non sei più mio.
Ansia immotivata, quanto mi eri mancata.

(neanche un po')

domenica 30 dicembre 2012

Puoi avere di meglio, mi dici.
Potresti dirmi di meglio, rispondo.

giovedì 27 dicembre 2012

Sono stata data per scontata e mi sono ripromessa di non dare per scontato nessuno, perché so quanto faccia male. Solo che a volte viene così facile, così facile. Questo è uno di quei propositi cui vorrei non venir meno mai.
La fiducia può far paura.
Può far paura fidarsi di qualcuno.
Può far paura che qualcuno si fidi di noi.
Può far paura tutto, ma tutte le paure si possono superare.
Non che sia semplice, non che sia veloce, non  che sia indolore.
Non che non ci si possa riuscire.

martedì 25 dicembre 2012

Sono una bimba tutto l'anno, ma a Natale ancora di più. Che bello scartare i pacchetti sotto l'albero!
Questo Natale regalo sorrisi. Non spendo niente, ne guadagno in amici.

domenica 23 dicembre 2012

Scusatemi, questa cosa che Facebook mi scriva cose sempre diverse mi sta prendendo molto.
Ora mi scrive "Ciao L'arrocco del riccio, come stai?".
Bene, grazie. E tu?
Credo di avere abbastanza confidenza con Facebook da potergli dare del tu, no?
Facebook mi ricorda di farvi gli auguri di Natale. Pensa davvero che io sia così maleducata da non farveli?Quanta poca stima.
Leggo sulla mia pagine personale.

"Ciao **Mio nome**, che cosa pensi?"
" Ciao**Mio nome**, che cosa succede?"
"Ciao **Mio nome**, che cosa succede di bello?"
"Ciao **Mio nome**, come ti senti?"

Facebook, non mettermi ansia.

(ma apprezzo la virgola dopo il mio nome)
Facebook mi chiede di aggiornarvi sulle novità natalizie.
La mia unica novità è che Facebook mi chieda di fare qualcosa che probabilmente avrei fatto di mia iniziativa, anche se non nel dettaglio come mi è capitato di vedere di recente.
Perché insomma, diciamolo chiaramente, c'è bisogno che Facebook inviti a fare una cosa del genere?
E' dall'otto dicembre che conosco gli alberi di Natale di tutti i miei amici, anche di quelli che abitano lontano, e in molti casi so anche in che ordine le decorazioni sono state messe sull'albero.
Conosco i pastori di presepi di persone che conosco appena, so quanti regali hanno sotto l'albero e, spesso, anche il menù della vigilia e del pranzo di Natale.
C'è il tempo per caricare tutte queste foto, scrivere lunghe didascalie per ognuna di esse, commentare e "mipiacere" ogni commento ricevuto. E poi per far gli auguri si manda un gran bel messaggio di gruppo per risparmiare tempo.

sabato 22 dicembre 2012

"L'indifferenza è un piatto che va servito freddo."

???Eh???
Passi che il modo di dire si riferisce alla vendetta.
Facciamo finta che si voglia creare un nuovo modo di dire.
L'indifferenza non va servita prima o dopo, a caldo o a freddo.
L'indifferenza è indifferenza. Se uno medita quando "servirla", è ben poco indifferente.
Lo faccio in ritardo: siamo ancora vivi, pare. Immaginate se la fine del mondo fosse domani.
Tutta la gente che si è rilassata perché il ventuno è passato senza problemi. E invece.
Finalmente ho trovato il tempo di girare un po' per i negozi, di guardare le vetrine addobbate, di "accorgermi" che il Natale sta arrivando. Purtroppo ho l'impressione di accorgermene ogni anno un po' più tardi, e non vorrei un giorno arrivare al venticinque dicembre per rendermene conto.
In ogni caso, si sono accumulati così tanti impegni che rischio di non godermi le vacanze, e devo provvedere. Nella mia agenda devo infilare dei giorni di puro riposo!

giovedì 20 dicembre 2012

Quanti apostrofi nell'espressione "l'altr'anno". Riflessioni casuali di buon mattino.

mercoledì 19 dicembre 2012

Non mi interessa che tu non abbia occhi che per me se il tuo cuore lo condividi con un'altra.
Tu avresti dovuto chiedere, io avrei dovuto cedere.
Non riesco a ricordarmi di te mentre mi dici che mi ami. Sono sicura tu l'abbia fatto, ma non riesco a ricordarlo. Forse avresti dovuto dirmelo più spesso, forse mi sarei dovuta distrarre di meno.
Se non pensassimo finiremmo insieme.
Già, ma noi pensiamo.

martedì 18 dicembre 2012

Sono passata davanti a un negozio e ho visto il regalo perfetto per te.
Ma giacché tu hai deciso che non sei perfetto per me, ho lasciato perdere.
Non è mai stato facile stare con te, non lo è neanche ora.
Evidentemente ne vale la pena.
Evidentemente tu vali la pena.
Che vuoi che ne sappia io della distanza? Già, che vuoi che ne sappia, stavamo sempre insieme.
E' che pure quando eravamo vicini, tu eri distante, che vuoi che siano i chilometri in confronto?

lunedì 17 dicembre 2012

Vorrei che qualcuno mi dicesse se è lui l'uomo giusto, vorrei non doverlo capire io. E se poi sbaglio?
Sono felice e ogni tanto mi va di ricordarlo, a me e agli altri.
Sono felice e non sono d'accordo con chi dice che la felicità non va urlata, perché c'è chi è pronto a portartela via.
Sono felice e voglio dirlo, perché la felicità può essere contagiosa a volte.
Sono felice e lo so che domani potrei non esserlo, ma esiste un dopodomani.
Sono felice perché non so se cosa succederà domani, ma ho avuto un oggi.
Sono felice.

domenica 16 dicembre 2012

Non c'è bisogno per forza di un motivo preciso e riconosciuto per essere felici. D'altra parte a volte si è tristi senza sapere bene il perché.
A volte aiutare una persona non è semplice, non solo perché a seconda del problema in questione la soluzione può essere più o meno complicata, ma anche perché non tutti sono disposti ad accettare un aiuto.
Aiutare può essere difficile, ma essere aiutati può esserlo di più. 
Da piccoli dovrebbero insegnarci che non possiamo accontentare sempre tutti.
E' già difficile rendere contenti se stessi, e anche questo non sempre è possibile.

sabato 15 dicembre 2012

Provo un odio profondo verso i ricatti psicologici, soprattutto in amore e amicizia.
Non so ricevere.
Non so ricevere abbracci.
Non so ricevere regali.
Non so ricevere aiuto.
Non so ricevere affetto.
Non so ricevere tenerezza.
Non so ricevere baci.
Non so ricevere amore.
Non so ricevere.
Non si può continuamente analizzare qualsiasi frase, qualsiasi parola, qualsiasi dettaglio. A volte bisogna essere leggeri.
Ti ho aspettato tanto, poi sei arrivato e non ti ho riconosciuto più.
Non sapere se dare del lei o del tu a una persona e, nel dubbio, andare avanti utilizzando esclusivamente verbi impersonali. Non si può continuare così ancora per molto.
Autocontrollo è anche: imparare a non sobbalzare a ogni congiuntivo sbagliato, mancato, dimenticato.
L'albero di Natale è pronto da un paio di giorni ormai, e io non ho avuto il tempo di guardarlo. Mi sono appena accorta che qualcuno avesse preparato l'albero.
Troppi impegni, sempre di fretta, non è così che va vissuto il Natale.
E lo so che è ancora presto per l'inizio delle vacanze vere e proprie, ma per godersi il Natale secondo me bisogna godersi i preparativi.
Fare l'albero e il presepe, guardare le luci per la strada, comprare i regalini, tutto con la dovuta calma.
Devo prendermela comoda.

venerdì 14 dicembre 2012

Stasera super-stra-mega festa di compleanno in un super-stra-mega posto. Indosserò un super-stra-mega-vestito, mi farò un super-stra-mega-trucco e metterò super-stra-mega-tacchi. Di sicuro si farà super-stra-mega-tardi.
Ecco, io preferirei starmene a casa al calduccio, e invece è una di quelle occasioni nelle quali non si può dire di no.
Come è difficile a volte trovare le parole appropriate.
Come è difficile a volte trovare una sola parola che spieghi tutto.

giovedì 13 dicembre 2012

Vorrei essere un po' più egoista a volte, un po' più cattiva.
Non è vero, chi voglio prendere in giro? Qualche buona qualità che ho, me la tengo stretta.
Non posso (e non voglio) cancellare i ricordi che ho, ma noi due ne avremo di altri, di nuovi, di belli.
Il rischio è che mi innamori ancora di te, ma sono pronta a rischiare. E tu?
Così capita che scendi un attimo al supermercato sotto casa, per comprare un barattolo di Nutella per i momenti tristi. Perché alcuni pomeriggi va così, hai bisogno di alleggerirti i pensieri e che i fianchi si appesantiscano non è poi un problema.
Dicevo, vai al supermercato sotto casa e mentre ti dirigi verso le casse li vedi lì, stanno facendo la fila anche loro e sono felici. Ti sposti due casse più in là, per non farti vedere ma per poterli osservare. E sono felici.
Nel carrello, tutto per due. Stanno ancora discutendo se la marca di tovaglioli sia quella giusta, ma discutono sorridendo come se sapessero già chi l'avrà vinta.
Lo sapevo che eravate felici insieme, me l'hanno detto tutti e me l'hai detto anche tu. E vai con i "Sono veramente felice per te. Era l'ora che trovassi la ragazza giusta e mettessi la testa a posto."
Salvo ovviamente pensare "Potevi metterla un anno fa la testa a posto, quando amavi me, quando amavo te."
Insomma, li vedi lì felici che sarebbe anche giusto andare a salutarli ma poi pensi al tuo barattolo di Nutella, che fa allegria ma anche un po' tristezza in questo caso. Pensi che forse ce ne vorrebbero due e anche un paio di jeans di una taglia in più.
Li saluto, non li saluto, mi lascio vedere di sfuggita e lascio che decidano loro. Magari son così presi che non mi vedono.
Lui le passa un braccio dietro la schiena, lei ricambia con un bacio. Sono belli e son felici, non si può dir altro. Sei felice come mai ti avevo visto prima, come mai quando stavi con me. Come è difficile ammetterlo.
E mi vien da piangere, non perché non ti ho ora ma perché ti ho avuto e non ho saputo renderti così felice. E non è stata colpa mia, non è stata colpa tua, i tempi non erano maturi. Le so queste cose, le so, ma mi rende sempre un po' triste ripensarci.
La mia tristezza passa in secondo piano se tu sei felice, ma intanto una lacrima sta spuntando.
Allungo una mano per prendere qualcosa vicino alla cassa, ormai è quasi il mio turno. Voi siete usciti abbracciati e per salutarvi è tardi. Dovevo decidermi prima, se volevo. Mi accingo a pagare, poggio i miei acquisti sul tapis roulant: un barattolo di Nutella e un pacchetto di fazzoletti. Per stasera voglio concedermi di essere triste, ma sono io a deciderlo. Sarà solo per stasera.

A questo punto, dopo essermi alzata e dopo aver fatto colazione tuffando i biscotti nel latte, l'ideale sarebbe riavvolgersi in una coperta e tornare a dormire.

mercoledì 12 dicembre 2012

Sei il tipo di persona con la quale oggettivamente non starei mai, eppure amo proprio te.
I bambini hanno un cuore grande, dicono, ed è così.
E noi "grandi"?
Non è che presi dalla smania di crescere in fretta, non diamo tempo al cuore di crescere con noi?
Forse non è il nostro cuore che è piccolo, siamo noi che siamo cresciuti troppo in fretta.
Bisogna far attenzione a sondaggi, statistiche e studi in genere. E non perché potrebbero esser falsi (magari ci sta anche quello, ogni tanto), ma perché in generale vanno presi con le pinze.
Non tutti hanno le conoscenze e le competenze per fare statistiche (e perdonatemi, non sono sicura che "fare" sia il verbo più adatto ma non mi viene in mente niente di meglio). E soprattutto non tutti hanno buon senso. Una persona piena di buone intenzioni potrebbe passare mesi a raccogliere dati su un campione adeguato di persone e giungere alla seguente conclusione: il 100% di chi beve acqua muore.
Non c'è niente di falso in questa statistica, eppure.
"Tizio sta ancora aspettando che tu ti iscriva  a Twitter."

E aspetterà ancora molto.
Guardo una nostra foto insieme, oggi al mare: i tuoi ricci scuri, i tuoi occhi chiari.
Ci siamo salutati da meno di un'ora e ho ancora il tuo profumo addosso.

martedì 11 dicembre 2012

Oggi mi ha portato a vedere il mare, soli io e lui, i suoi ricci e le onde.
Per quanto tempo sono stata ancora tua e tu non lo sapevi.
In ogni caso, quella cosa dei buoni propositi da iniziare ogni giorno non ha funzionato.
E dire che il metodo mi piaceva, mi sembrava efficace. Forse sono io che non ho molta forza di volontà.
Dovrò pensare ad altre strane teorie. Così da non metterle in pratica.
Ti domando di noi, mi rispondi di lei.

lunedì 10 dicembre 2012

Sono pessima quando cerco di fare al meglio quello che devo fare, per sentirmi più libera di criticare gli altri.

Per la serie: a volte non sono una bella persona (solo a volte e non spesso, per fortuna).
Care zanzare, non so bene come funzioni il vostro ciclo di vita ma in questo periodo dovreste essere morte, o in letargo o in viaggio verso paesi tropicali. Insomma, non dovreste essere nella mia stanza.

domenica 9 dicembre 2012

Serate di studio vicino al camino, e il tempo non è mai abbastanza. Stasera passo, stasera vado a dormire.
Devo fare di tutto per renderlo felice, perché ricordo com'era quando tu non facevi di tutto per rendere felice me.
Credi davvero che io possa scegliere se amarti o meno?
E' un continuo non dirsi per non ferirsi e un non fare per non disfare.
Non è così che funziona. Così non funziona.
Ricordo l'odore di casa tua, ricordo quello delle tue lenzuola. Ed è assurdo, se pensi che non saprei neanche riconoscere il mio profumo.

sabato 8 dicembre 2012

Va bene prepararsi l'accappatoio ma averlo lasciato al rovescio dopo l'ultima doccia e quindi doverlo infilare al contrario (perché fa troppo freddo per girarlo nel verso giusto, mi pare ovvio).
Non va bene ricordarsi di prepararlo ma trovarlo con una manica nel verso giusto e una nel verso sbagliato, ché infilarlo così non si può e per sistemarlo divento un cubetto di ghiaccio.

E' il tipo di giornata che avrei sempre voluto trascorrere con te e tu la trascorrerai con lei.
Potresti dirmi che non ho di che lamentarmi, perché di giornate così ora ne ho quante ne voglio. Lo so, lo so benissimo, dico che, in passato, avrei apprezzato una giornata come questa con te. Con te.
Odio il fatto che non basti voler volere qualcosa per volerla davvero, ma forse è il bello dei desideri.

venerdì 7 dicembre 2012

E voglio sempre fare la cosa giusta, anche se non è quello che voglio.
Mi dici che sono bella come un fiocco di neve. I fiocchi di neve sono fragili, lo sai.

giovedì 6 dicembre 2012

Ogni tanto ci provo a scrivere una lista del tipo "Dieci cose da fare assolutamente nella vita", ma purtroppo mi fermo sempre alla lista. Per una volta vorrei arrivare alla fine della lista e il decimo punto sarebbe: "Trova altre dieci cose da fare, su!".
In realtà è tutto molto semplice ma a me piace complicarmi le cose, evidentemente. E dire che normalmente sono brava a semplificare i problemi e a ridurli ai minimi termini.
Non è un mistero che io ti voglia, lo sanno tutti.
E tutti l'hanno capito prima di me.
A volte vorrei esserne certa, vorrei guardarlo e pensare "è lui il mio uomo, l'uomo della mia vita."
Poi mi ricordo che con te lo pensavo, e pensarlo non è servito a niente.

Non riesco a immaginare di avere un altro uomo accanto per tutta la vita, uno che non sia tu.
Posso immaginare di avere un altro uomo accanto, ma non per tutta la vita. Per tutta la vita riesco a immaginare solo te.
Ho pensato per così tanto tempo che saresti stato tu l'uomo della mia vita, che fatico a immaginare un altro.
Forse funziona questa cosa di un buon proposito ogni giorno, ma in fondo sono ancora all'inizio del secondo giorno.

mercoledì 5 dicembre 2012

Mi piaci perché sei semplice. Non complicarti pensando di potermi piacere di più.
Io non sono stata sempre una buona fidanzata per te.
Tu non sei stato sempre un buon fidanzato per me.
Come è potuto succedere che abbia pensato che potesse durare per sempre?
Per te quella  volta neanche conta, per me è tutto.
Forse la soluzione giusta per i buoni propositi che restano tali e che diventano azione solo per un giorno o due, potrebbe essere svegliarsi ogni mattina con un buon proposito, sempre lo stesso, per un mese.
Se ogni giorno fosse il primo giorno di propositi, forse durerebbero di più. Forse dopo un mese il proposito diventerebbe abitudine e non ci si dovrebbe sforzare. Forse così un po' alla volta, di mese in mese, tutti i propositi diventerebbero realtà.
Ho provato con i buoni propositi del lunedì e poi anche con quelli del giovedì, sviluppando una teoria che mi piaceva molto sul perché potessero/dovessero funzionare meglio. Teoria che come teoria funzionava e come pratica un po' meno, ma a dirla tutta forse non era colpa sua ma della mia forza di volontà.
Proviamo anche con i buoni propositi del mercoledì e speriamo di arrivare almeno fino a sabato. Per poi ricominciare coi propositi del lunedì.

martedì 4 dicembre 2012

 Sono piena di rimpianti. Sono sempre stata una di quelle che dice "Eh, meglio provar tutto e non aver rimpianti, ché si vive una volta sol." ma poi nella pratica son piena di rimpianti. Una volta, tanto per esser un po' coerente e per non avere un rimpianto ho fatto una cosa senza pensarci troppo e mi è rimasto il rimorso. Ancora non ho capito cosa sia meglio/peggio. 
 Fondamentalmente sono ancora dell'idea "Si vive una volta sola, ecc." , ma i rimorsi mica son poi tanto belli.
"C'erano cose che volevo dirgli. Ma sapevo che gli avrebbero fatto male. Così le seppellii e lasciai che facessero male a me."

Molto forte, incredibilmente vicino, Jonathan Foer
Lui mi guarda e sorride. Mi guarda e mi ama. Mi guarda e. Lui mi guarda sempre, pensa che io sia bellissima. Lui non lo pensa soltanto, me lo dice anche. Non lo dice solo, me lo dimostra pure. Cosa potrei volere di più dalla vita?

Quando ho detto "Sorvoliamo un po' sui nostri problemi, ché ne abbiamo parlato già un sacco." non intendevo "Mettiamoci due fette di prosciutto sugli occhi e facciamo finta di niente."
Intendevo semplicemente che i problemi sappiamo quali sono, ne abbiamo parlato per ore e siamo più o meno arrivati a delle conclusioni. Per qualche giorno proviamo a non pensarci, magari stare sempre a rimuginarci su non fa che acuirli. Magari funziona.
Se guardiamo ai cinque sensi, quello più usato in genere è la vista. Eppure, l'organo di senso più esteso è la pelle. Forse dovremmo sfruttare di più il tatto.
Se facessimo l'amore, mi innamorerei di nuovo di te. Io posso sopportarlo, e tu?

lunedì 3 dicembre 2012

Quando copiate un pezzo da una pagina di Facebook o da un blog senza citare la fonte, ricordatevi che quella pagina o quel blog potrebbero essere di un vostro amico o di una vostra amica. E voi non lo sapete.
E io lo so che è questo il mio problema, che non cambio mai. So anche in cosa dovrei cambiare, so anche come, so anche quando. Ma come si fa a cambiare l'esser paurosi, se si ha paura?
Forse non ti ho amato bene. Non so se si possa amare bene o male, probabilmente no, ma se è possibile, forse non ti ho amato bene. Ma ti ho amato, ed era l'unico modo di amare che conoscevo.
Non avevo mai amato prima e ho fatto quel che potevo, e magari c'è a chi viene spontaneo amare e chi ha bisogno di un po' di tempo per imparare. Di tempo ne ho avuto tanto, pure questo è vero. Forse sono lenta nell'apprendere, chi lo sa.
Ti ho amato tanto, dicevo, forse ti ho amato male, ma era amore. E oggi ti amerei in modo diverso, forse meglio, chi lo sa. E soprattutto che importa, a questo punto. Non importa a me, non importa a te, importerà all'amore. E' andata così, stasera mi rassegno, ma domani non lo so.
Forse un po' d'amore si può trovare ovunque, pure nella matematica. Mi è tornato in mente che esiste una curva a forma di cuore, la cardioide.

http://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Più amore, meno amore, che senso ha? La matematica con l'amore ha poco a che fare.
Non è questione di superare. Non so se alcuni amori si possano definire più o meno amori di altri. Per quel che riguarda me, sono stati amori completamente diversi, e il fatto che io abbia amato un altro dopo, non vuol dire che non abbia amato te prima. Avrei voluto che per te fosse lo stesso, mi avrebbe fatto piacere pensare che fosse stato amore anche per te, ma se non è così so che la colpa non è tua, né mia. Ma sarebbe stato bello.
Ho amato tanto te, ho amato tanto lui. L'ho fatto in modi diversi e in tempi diversi, ma vi ho amato entrambi e non posso stabilire chi io abbia amato di più. Il tuo non era meno amore del suo, e viceversa. Era amore e basta, sempre.
Rileggendo quello che ho scritto negli ultimi giorni, sembra sia molto triste in questo periodo, ma non è così. E' un momento positivo sotto molti punti di vista per me, ma ho dentro tante cose da tirar fuori, anche molto vecchie e così ogni tanto mi metto a scavare.
E poi spesso a me va così: quando son triste scrivo cose allegre, quando son felice scrivo di tristezza.
Ho amato altri, ma ho amato te prima di ogni altro. Qualcosa deve pur contare.
Odiava tutti, non odiava me, ma forse pensare fosse amore è stata una forzatura.
Lo so che è tutto detto in buona fede, che non sei mai stato bene come adesso, che non sei mai stato felice come adesso. Lo so che sei cambiato e che con lei è tutto diverso, tutto più bello. E io lo capisco il dubbio "forse allora non sono mai stato innamorato", razionalmente lo capisco. Ma non posso essere razionale sempre, non posso esserlo anche in questo caso. Mi piaceva l'idea di essere stata il tuo primo amore.
Sentire che non mi amavi più è stato brutto, sapere che forse non mi hai mai amato è stato peggio.

domenica 2 dicembre 2012

Ci vuole troppo tempo per scrivere "perché" e non "perké".
Ci vuole troppo tempo per scrivere "po'" invece di "pò".
Ci vuole troppo tempo per scrivere "non" invece di "nn".

EppUrE pArE chE pEr scRivEre CoSì sI trovI tuTTo iL tEmpO deL moNdo.

Delirio - parte dieci.

Delirio parte dieci - lo so che vi erano mancati i miei deliri (ma anche no).

Non si può far contenti tutti, questo si sa. Io me lo ripeto ogni giorno, salvo ricadere spesso nello stesso errore di cerca di accontentare più persone possibili, me inclusa. Se possibile, me per prima.
Ora non so se riuscirò a esprimere quello che mi passa per la testa, in realtà ci ho provato già tre volte con scarsi risultati, quindi proverò a scrivere delle frasi semplici, in modo da non confondermi, non confondervi e non confonderci.
1) Noi sappiamo che non possiamo far contenti tutti.
2) Ci rimaniamo male se qualcuno si aspetta troppo da noi e non riusciamo a essere all'altezza.
3) Ci domandiamo perché la gente non capisca che non si può far contenti tutti: se lo capissero di sicuro non ci chiederebbero di fare/dire certe cose.
4) Eppure, noi per primi a volte ci aspettiamo che gli altri facciano/dicano certe cose in un certo modo e ci rimaniamo male se così non accade.
5) La domanda che sorge spontanea è: predichiamo bene e razzoliamo male?

Ora, perché ho usato il plurale? Potevo parlare per me, ma ormai mi è venuto spontaneo scrivere così. Concedetemi il beneficio del dubbio di non essere l'unica a predicare bene e razzolare male, pur senza voler generalizzare ovviamente.
Non c'è una conclusione a questo delirio, perché ancora non ho una risposta. Avrei potuto pensarci ancora un po', ma il delirio sarebbe stato ancora più delirante e non è detto che sarei arrivata a una conclusione.

Piccola nota inutile: al punto 5) avevo scritto "predicare pene e razzolare male", menomale che me ne sono accorta, così ho potuto correggere. Certo è inutile visto che in ogni caso vi ho detto che avevo sbagliato.

sabato 1 dicembre 2012

All'amicizia non bisogna chieder troppo. Va presa semplice, così come viene.
Ho voglia di uscire stasera, davvero. Però non ne ho proprio voglia.


L'amore e la matematica seguono leggi diverse. O forse la questione è che l'amore di leggi vere e proprie non ne ha.
Il cielo è grigio e nuvoloso, ma nei tuoi occhi azzurri ritrovo il sereno.
Ci sono amici che sono amici in modo semplice ed è bello così.
Ecco una lista di quello che vorrei fare oggi:
1.
2.
3.

Purtroppo qualcosa mi dice che non andrà così.
Diffido dei "non è di te non non mi fido ma degli altri".
Alcune abitudini non ci vuol niente per acquisirle e tutta una vita per perderle.
Il caffè insieme a te, discutere sulla strada da fare, mancarsi a vicenda.
Ci è voluto così poco per abituarmi a te. Come ci può volere così tanto per disabituarmi?