giovedì 31 luglio 2014
Se è così, ti dico: hai una ventata d'aria fresca e di allegria che bussa alla tua porta e tu non apri.
Ci ho provato a stare senza di te, ma non ci riesco e in fondo lo so che anche tu mi vuoi.
Non so perché tu faccia finta di niente, non so di cosa abbia paura ma noi dovremo chiarirci prima o poi.
Cara Nutella, io non voglio solo essere tua amica. Voglio stare con te per tutta la vita.
Dicesi autofriendzonamento il fenomeno per il quale la persona A è attratta dalla persona B ma ritenendo che B provi esclusivamente un sentimento di amicizia nei suoi confronti decide di arrendersi senza neanche provarci e relegarsi al ruolo di amico/amica.
Nella maggior parte dei casi, in realtà, l'interesse tra A e B sembra reciproco e spesso lo è quindi non si riesce a spiegare quale sia il meccanismo perverso che spinge A ad autorelegarsi nella friendzone.
Le conseguenze sono talvolta disastrose perché in questo caso B, che era a sua volta attratto da A, vedendo da parte di quest'ultimo un comportamento amichevole pensa che non ci sia interesse nei suoi confronti e decide a sua volta di comportarsi da amico.
Esiste anche il caso, piuttosto frequente, in cui B non era effettivamente interessato ad A e in questo modo A si è risparmiato un grandissimo palo, ma poiché rimarrà comunque col classico dubbio "chissà che sarebbe successo se ci avessi provato", l'autofriendzonamento non sembra comunque la soluzione vincente.
L'autofriendzonamento risulta essere quindi a tutti gli effetti una situazione forse anche più problematica del friendzonamento puro, che se non altro elimina dubbi e sospetti (tranne rari casi che non saranno trattati in questa sede). Per risolvere questo problema sarà presto attuata una campagna di sensibilizzazione che partirà con una pubblicità "progresso ma non troppo" che sarà a breve disponibile su questa pagina.
Ecco il risultato della ricerca.
Applicazione
- L'individuo A non è sufficientemente attratto dall'individuo B.
- L'individuo A non riconosce i tentativi dell'individuo B di approfondire il rapporto, credendoli gesti di amicizia.
- È presente una "repulsione sessuale" da parte di A verso B, ma non tale da impedire la nascita di un'amicizia.
- L'individuo A crede che un rapporto con l'individuo B possa rovinare la preesistente amicizia.
- L'individuo A crede di avere amici occasionali.
Non un sogno ardito, basterebbe la semplice sensazione di sentirmi tra le tue braccia mentre dormo col capo poggiato sul tuo petto, solo questo. Mi baci piano il capo e mi stringi mentre cerco di prendere sonno.
Vorrei che sognassi la semplicità di questa sensazione, anche se non la'hai mai provata prima, che ti rimanesse bene impressa in mente. Vorrei che fosse un sogno sereno, vorrei che avessi voglia di addormentarti così con me, solo dormire. A me non sembra poi tanto.
mercoledì 30 luglio 2014
E allora in fondo io lo aspetto ancora, ho il cellulare acceso "ancora un po'". Non è che pensi che poi arrivi davvero, al massimo mi scriverà la TIM, però sperare un po' non ha mai fatto male a nessuno.
Praticamente, è come se certe cose non fossero mai accadute.
Nessuno mi ha preso per quella che sono ma io aspetto ancora.
E quindi, passo indietro.
martedì 29 luglio 2014
Erano un po' schiacciati e maltrattati perché a furia di infilarci dentro sogni a caso, anche i più belli si sono un po' sgualciti così ho deciso di fare un po' di pulizie.
Ho buttato qualche sogno vecchio, che ormai non rientra più nei miei desideri ma che non avevo mai buttato via "perché non si sa mai." Le persone cambiano, è normale che cambino pure i sogni anche se a volte ci si è affezionati.
D'altra parte, se da piccola potevo sognare di diventare una ballerina, è ovvio che ora che sono più grande questo sogno dovrò metterlo un po' da parte. Posso sempre ballare, ma non potrò farne una carriera: è troppo tardi e non ci son portata. Sono consapevolezze che si devono raggiungere, perché se si desiderano le cose sbagliate, si rischia di diventare frustrati.
E questo non vuol dire che non si debba sognare in grande. I sogni devono essere grandi, grandissimi anche, ma bisogna anche che non siano impossibili. Improbabili sì, va bene.
Comunque dicevo, ho aperto questo cassetto e ho fatto un po' d'ordine. Ho riguardato un po' i miei sogni li ho tirati fuori e poi li ho riposti ma ne ho lasciato fuori uno, né troppo grande né troppo piccolo.
Ho pensato che a lasciarli fuori a caso si sarebbero persi e non avrei concluso niente, meglio prenderne uno solo e dedicarcisi un po'.
La cosa non è detto che vada a buon fine e potrebbe richiedere un po' di tempo ma il tempo, se Dio vuole, non mi manca.
Mi sento piena di energie e di buon umore.
Proprio piena piena forse no, ma sono a buon punto e comunque oggi si sorride perché il sorriso è contagioso e perché sono una persona fortunata e devo solo esser grata per questo. Un giorno di tristezza me lo sono concesso. Ora basta.
lunedì 28 luglio 2014
Vado ad appallottolarmi nel letto e a inventarmi qualche storia, se vengono bene domani ve le racconto.
E poi c'è sempre qualcuno che mi riprende - perché oggi sei così silenziosa? Sei sempre sorridente, non siamo abituati a vederti così. Ridi un po', dai. Dicci qualche scemenza delle tue, che si sente la mancanza del tuo buon umore.
Capita circa una volta ogni tre anni che io sia triste per qualche ora, eppure pare che sia troppo. O meglio, capita circa una volta ogni tre anni che io sia triste per qualche ora e si veda, eppure pare che sia troppo In genere anche se sono giù cerco di sorridere perché sono fermamente convinta che il sorriso sia contagioso, anche il proprio.Eppure una volta ogni tre anni mostrarsi triste non mi sembra troppo.
Comunque, vado ad appallottolarmi e a rotolare un po', sperando di non far male a nessuno con i miei aculei.
domenica 27 luglio 2014
- che ogni volta che mi aprivi la portiera dell'auto dovevi farmelo notare.
- che ogni volta che mi versavi da bere nel bicchiere dovevi farmelo notare.
- che ogni volta che mi facevi un complimento dovevi farmelo notare.
Pensavi forse che non sapessi riconoscere un gesto galante.
Pensavo che di galante quei gesti avessero ben poco: certe cose non hanno bisogno di sottotitoli.
E per una volta che so quello che voglio, tanto vale inseguire quello.
(Ma se poi quello che vuoi non lo puoi avere, mi dice lei, non era meglio divertirsi? E chi lo sa.)
Ci sarebbe da domandarsi perché lì fa, ma confido in un piano superiore che non riesco a comprendere.
che ti inizia a piacere una persona.
Pressappoco, credo,
come quella cosa
per cui quella persona poi non ti piace più.
E viceversa.
Chissà com'è che prima gli piacevi
e poi non più.
Perché il dubbio è che qualcosa devi averlo
detto/fatto/omesso
però poi cosa
chi lo sa
boh.
Si va dalla persona che ci interessa e si dice "Sai, mi piaci. Non è che ti piaccio anche io?"
E' che mi sa tanto di scuole medie. Io alle medie non ci ho mai provato con nessuno, ma immagino che a volerci provare con qualcuno avrei detto qualcosa del genere. Come si fa quando ormai si va per i trenta e di certe cose bisognerebbe esser esperti e invece niente - io mi sento sempre una quattordicenne in questi casi - come si fa?
Magari si può essere un po' più diplomatici: "Lo so che ci conosciamo poco, però mi piaci. Se provassimo a conoscerci un po' meglio?"
Onestamente, neanche mi sembra funzionare molto. Alla fine, una volta che uno si sbilancia tanto vale sbilanciarsi per bene. Forse.
Care donne, avete suggerimenti?
Cari maschietti, ditemi voi, come si fa? Ma soprattutto, perché non ci provate voi che a me questa cosa della parità dei sessi piace un sacco ma l'uomo che corteggia mica mi dispiace.
(Potreste dirmi "Magari se non ci prova è perché non gli piaci quindi è inutile che ci provi tu". C'avreste pure ragione, c'avreste.)
sabato 26 luglio 2014
A volte c'è qualche riflessione sul presente, mescolata a un po' di sciocchezze che sono sempre attuali.
Non prendetemi troppo sul serio, però. Io non lo faccio quasi mai.
venerdì 25 luglio 2014
potevo dormire altre due ore o anche tre
ma giacché mi sono alzata
preparo burro e marmellata
faccio presto colazione
e mi prendo un bel librone.
Se il buon giorno si vede dal mattino
questo sarà un giorno più che carino!
Rime sciocche di buon mattino (ma non troppo), 26. L'arrocco del riccio
giovedì 24 luglio 2014
- Mi sei mancata/o.
- Ti voglio bene.
- Grazie.
- Scusa.
- Ho voglia di vederti.
- Ti amo.
- Mi piaci.
- Forse mi piaci.
- Abbracciami un po' (ma se abbracciate direttamente è meglio).
- Ora dammi un bacio (ma se baciate direttamente è meglio).
Razzolo male.
Io ho trovato un grappolo che mi piace e non ci arrivo.
Magari un giorno ci arriverò, magari no, ma quel grappolo resta invitante.
Chissà se ti vergogneresti di farti vedere in giro per la città con una ragazza - ormai una donna - tanto felice per un palloncino colorato. Secondo me non ti vergogneresti ma mi prenderesti in giro e io farei un po' l'offesa ma ti lascerei fare perché mi piace quando fai così.
Poi ho pensato che ho da studiare e forse sarebbe meglio concentrarsi su queste cose e non pensarci più. Tanto già lo so che ogni tanto alzerò lo sguardo dal libro per vedere se ci sei.
(Non si dovrebbe mai aspettarsi delle sorprese, le sorprese devono essere a sorpresa per sorprenderci ma io mi sorprenderei lo stesso, davvero)
mercoledì 23 luglio 2014
Questo è vero ma personalmente mi rendo conto dell'importanza di qualcuno anche quando, dopo non averlo avuto accanto per un po', l'ho di nuovo vicino a me per un breve periodo. Allora mi accorgo quanto mi erano mancati certi momenti insieme.
"Ma non mi può piacere uno normale per una volta?"
"No."
"Ma perché?"
"Perché tu non sei una persona normale." - La mia amica sghignazza.
"Ma posso farmi piacere uno normale."
"Ti annoieresti."
"Mi annoierò anche così perché di questo passo non succederà mai nulla."
"No, non ti annoierai. La tua ironia e la tua autoironia ti faranno trovare il lato divertente e infatti stai ridendo."
Talvolta l'interesse per un uomo col tempo mi rende scema.
Oggi il mio oroscopo dice che a mezzogiorno riceverò un messaggio importate da una persona che ci tiene a me. Io ve lo dico: se non avete intenzione di dirmi qualcosa di importante, a mezzogiorno preciso non scrivetemi nessun messaggio.
[Ma quindi tutte le persone del mio segno a mezzogiorno riceveranno un messaggio importante? Quindi se conosco qualcuno del mio segno a mezzogiorno potrei sentire l'esigenza di mandargli un messaggio importante? Sai che traffico di sms a mezzogiorno. Che poi li usa ancora qualcuno i semplici sms, ammesso che intendesse sms. A me un po' piacevano. Non che Whatsapp sia male, nemmeno Facebook ma ricordo l'emozione di quando mi arrivava un messaggio, appariva l'icona sullo schermo e io non potevo già sapere di chi fosse, magari era del ragazzino che mi piaceva così tanto. Magari era la Tim. Mi piacevano anche le lettere però, chissà se ancora c'è chi scrive lettere. Io ne ho scritta una qualche mese fa a un'amica ma non so se sia mai arrivata. Ho scritto anche una cartolina ma non credo sia arrivata neanche quella. Forse sono poco affidabili, ma è un problema di ora perché quando ero piccola mi scambiavo spesso lettere con i miei amici, anche perché le email non esistevano - mi sento un po' vecchia in questo momento. E'' così tanto tempo che non ricevo una lettera, speriamo che il messaggio sia in una lettera.]
martedì 22 luglio 2014
Prendo le scale mobili solo se sto seguendo un pensiero che non voglio perdere: mi sembra di poterlo seguire meglio. Quindi se mi vedete salire su una scala mobile, lasciatemi tranquilla finché non sono arrivata in cima: non lasciatemi perdere il mio pensiero.
Chissà come si difendono.
Chissà se può valere anche per i ricci.
In fondo io gli aculei non li tiro fuori quasi mai.
Ancora non lo so se sia un bene o un male.
lunedì 21 luglio 2014
domenica 20 luglio 2014
Io mi metto un vestito carino e tu mi passi a prendere, come ai vecchi tempi.
Magari non proprio come ai vecchi tempi, che al bar non ci arrivavamo proprio. Facciamo che questa volta il caffè ce lo prendiamo davvero e ci fermiamo lì.
Tu mi parli un po' del tuo lavoro, della tua vita e io ti ascolto in silenzio ché di consigli non ne hai mai avuto bisogno.
Poi parlo un po' io. Ok, forse più di un po' e comunque, con te ho sempre parlato tanto ma un po' meno che con gli altri. Hai sempre avuto il potere di farmi sentire un po' stupida quando parlo, le nostre comunicazioni sono quasi sempre avvenute per messaggio, anche quando eravamo vicini- che è un po' triste se ci pensi.
Comunque, dicevo. Ti parlo un po' di me, del mio lavoro della mia vita sentimentale.
- Quale vita sentimentale?
- Dai, smettila di prendermi in giro.
- Ma è divertente.
- Sì lo so che lo è. Ti dico smettila ma tu non smettere davvero.
Ti chiedo un consiglio, me ne dai tre, non ne ascolterò nessuno. Alla fine, tra un mese, giungerò alla conclusione che avevi ragione tu.
- Te l'avevo detto.
- Me l'avevi detto.
- Come sempre.
- Come sempre.
Poi ripenso a come sarebbe andata a finire qualche mese fa e sorrido.
- A che pensi? - ma tanto già lo sai.
Ricordiamo insieme i vecchi tempi, quando un caffè si sarebbe trasformato in altro. Sarebbe facile cedervi ancora, sai? Magari in un pomeriggio di domenica in cui ci si sente un po' soli, sarebbe proprio semplice.
Sarebbe semplice e bello, senz'altro piacevole, solo che.
- Non è più quello che voglio.
- Non è quello che vuoi o non è quello che gli altri si aspettano da te?
- Non è quello che voglio io. Pensi sempre che io faccia certe cose per piacere agli altri, mai che possa averne fatte alcune per piacere a te.
- Piacevano anche a te.
- Piacevano anche a me, mi piacerebbero ancora per quelle due ore, ma non è quello che voglio.
- Potrebbero essere anche tre, le ore - sorridi malizioso.
- Ah, anche quattro, per quello che ricordo. Ma non cambia niente.
- Non è quello che vuoi, ho capito. Ma quello che vuoi non puoi averlo.
- Quindi mi devo accontentare?
- No, non devi, però potresti divertirti un po' mentre aspetti.
- Troverò altri modi per divertirmi.
- Quelli erano molto divertenti.
- Lo so, ma sarebbe un accontentarsi.Forse un giorno mi accontenterò ma non ora.
- Non ti accontentare. Meriti di più.
- Me lo dicono tutti. Merito di più. Qualcuno mi dica questo di più dov'è.
- Sei più intelligente di così. Sei carina - direi proprio bella anche se cerchi di nasconderlo. Sai essere estremamente sexy, è difficile resisterti quando vuoi. Sei intelligente. Magari non direi che sei simpaticissima o che fai delle battute divertenti, ma è piacevole passare del tempo con te e con te si ride sempre.
- Dici che faccio ridere?
- Dico che sei scema. Non buttarti giù, non l'hai mai fatto non incominciare ora. Dov'è il tuo entusiasmo?
- Dicevi sempre che era troppo.
- Vero, ma lo sai che sono un rompiballe. In fondo mi piaceva. Neanche un bacio?
- No, neanche uno.
- Sicura? Poi torni a casa e ti vengono i rimpianti.
- Mi hai fregato un sacco di volte con questa storia dei rimpianti, non ci casco di nuovo. Però erano bei baci.
- Anni di duro allenamento.
- Sai che fatica. Comunque hanno dato buoni frutti.
- Nessuna si è mai lamentata. Ti porto a casa?
- Mi offri un dolcetto?
- Ok, ma farai un sedere enorme se continui così.
- Nessuno si è mai lamentato - sorrido.
sabato 19 luglio 2014
Mi piace dedicare del tempo a scegliere piccoli dettagli che possano attirare la sua attenzione, che facciano in modo che non possa staccare gli occhi da me.
Ché l'aspetto fisico non è tutto, ma è così bello quando un uomo ti guarda come se fossi la donna più bella del mondo. E tu lo sai benissimo che non è così, ma lo sei per lui e tanto basta.
In genere parto dal vestito, corto per scoprire un po' le gambe, ma non troppo perché sono dell'idea che sia meglio lasciare del tempo per l'attesa. Il tutto e subito non fa per me.
Magari non troppo scollato, ma il collo deve essere nudo - i capelli raccolti o tirati da un lato - per lasciargli la possibilità di baciarlo.
Le scarpe. Tacchi per sottolineare le mie gambe snelle, alti ma non tanto da risultare impacciata. Posso sempre poggiarmi a lui se la serata è lunga e inizio a esser stanca. Mi piace sentirmi a mio agio ed esser sicura di me, ma mi piace anche trovare il lui un appoggio.
E comunque, a una certa ora, le scarpe si possono togliere, i piedi nudi sul pavimento.
Il trucco c'è, ma non si deve vedere, sennò che trucco è? Mi piacciono i colori ma a volte la semplicità è l'arma migliore. Il rossetto ci vuole e non sono una di quelle donne che deve essere tutto a lunga tenuta, sennò si rovina. In certe occasioni che il trucco si rovini è il mio ultimo pensiero.
I capelli raccolti - si spettineranno, ma importa davvero? Non passo del tempo a prepararmi per un uomo perché lui poi non possa neanche toccarmi i capelli.
Il profumo, piacevole ma che non copra il mio odore.
Gli accessori, pochi dettagli che non distolgano troppo l'attenzione da me.
C'è stato un periodo in cui pensavo che nella serata perfetta il vestito non mi sarebbe rimasto addosso poi così a lungo e nonostante questo lo sceglievo con cura. Oggi penso che il finale di una serata perfetta non sia necessariamente quello, c'è anche altro. E se mi preparavo con cura per lui prima, figuriamoci ora.
io sono qui.
Non so per quanto,
almeno per un po'.
Poi però forse vado via.
E devi per forza essere la brava ragazza, vivi per accontentare gli altri. Ma che te ne fotte. Ti poni dei problemi talmente scemi, così non campi bene."
Citazione di un amico che ogni tanto mi cazzea e mi aiuta a riportare i problemi alle giuste dimensioni, generalmente più piccole di quelle che attribuisco io.
Ho realizzato che per molti versi sono una persona migliore rispetto all'anno scorsi e ho intenzione di continuare su questa strada, quindi ecco, ve lo volevo dire, sono fiera di me :)
venerdì 18 luglio 2014
giovedì 17 luglio 2014
Ci sono due o tre cose di cui mi vergogno della mia vita. Si potrebbe dire che sono poche, non lo so, a me sembrano tante o forse il problema è che me ne vergogno tanto, tutto è relativo.
Mi sono domandata più volte cosa potessi aver imparato da certi errori e finora la conclusione era sempre stata la stessa: fare delle cose che non mi sarei mai aspettata di fare mi ha insegnato a non giudicare le persone. Se io per prima sono caduta compiendo azioni che non avevo mai visto di buon occhio, perché non può succedere ad altri?
Nell'ultima settimana ho avuto modo di riflettere parecchio e sono giunta alla conclusione che questi errori mi hanno anche insegnato che tipo di persona non voglio essere. Tutto sommato credo che questi siano due grandi insegnamenti e forse, pur non attutendo il dispiacere per le azioni del passato, almeno ne sono riuscita trarre fuori qualcosa di buono.
Quello che mi spiace - e mi spiace davvero - è che alcune stupidaggini del passato possano in qualche modo influenzare il mio presente e le mie relazioni con gli altri. Potrei tacerle, è vero, tanto alcune cose non le verrebbe a sapere mai nessuno, ma si può costruire una relazione (di qualsiasi tipo) tacendo una parte importante di sé? Forse sì, soprattutto se è una parte messa "da parte", perdonatemi il gioco di parole, solo che io non sono fatta così. Forse invece bisogna solo aspettare il momento giusto per raccontare certe cose di sé, solo che a volte ho paura di mentire omettendo qualcosa di me, non mi piace vendermi per quella che non sono. Allora metto le cose in chiaro da prima: ho tanti difetti, eccomi qui, te lo dico subito.
Ho anche tanti pregi però, davvero, solo che penso sempre che non stia a me dirli. Lascio la possibilità, a chi ne abbia voglia, di scoprirli un po' alla volta. Ma ci sono.
(Forse per non vendermi per quello che non sono rischio di vendermi per qualcosa di peggio - speriamo bene)
mercoledì 16 luglio 2014
Sono a una festa dove non conosco nessuno a parte il festeggiato. Sì, lo so, mi direte che dovrei tentare di socializzare. Vi assicuro che mi sono impegnata a parlare almeno cinque minuti con ogni persona, ho sorriso tutto il tempo e sono stata più che gentile con tutti. Adesso tornerò a parlare con tutti e non sarà nemmeno faticoso, voglio tanto bene al festeggiato ma avevo bisogno di due minuti di tregua.
(ci sarebbe da fare una riflessione profonda su come ho coniugato i verbi in questo post ma a quest'ora i versi mi si autogestiscono ed escono fuori come vogliono loro)
martedì 15 luglio 2014
lunedì 14 luglio 2014
Ora che sto provando ad aprirmi un po' la tentazione di riappallottolarmi come un riccio e tirar di nuovo fuori tutti gli aculei a volte è forte. Riappallottolarmi e rotolare via potrebbe essere la soluzione più semplice, ma non è quello che voglio.
«Mi spiace principessa,
sono lento ad amare.
Credimi, è inesperienza
L’incapacità di mostrare affetto,
i lunghi minuti senza parole
e poi forse un maldestro sfiorare
mentre sorseggio vino, mentre ogni volta
ho pensato “Diglielo!”. Ma non l’ho fatto.
Invece rimango inquieto e pensoso,
Come mi dicono facciano i bambini in adolescenza,
Ma non ho detto: “Ho percorso miglia
Fa così freddo fuori, per esserti accanto
Senza piani o sotterfugi in testa,
so che sembro morto, imbronciato e silenzioso
ma il mio bisogno più grande è essere con
te, in silenzio.
Non riesco a parlare di persona
parlo per telefono
Senza guardare negli occhi, e poi dico
quello che di persona taccio.
Sono triste e lunatico,
e il tuo ottimismo mi allieta la vita.
No, non interpretare male il mio silenzio”.
Sono silenzioso in due modi.
Se ce ne fosse un terzo, non ti guarderei
lavorare a maglia,
stando seduto a mettere un bottone, così.
Il fiore di plastica spostato.
I suoi occhiali, nuovi, posati sul naso
che conosco
Riceverebbe il mio bacio se glielo dessi.
Ma continuo a sedere, possibilità incantate
e meravigliato della mia stupidità.
Ma non esserne ingannata.
Nella mia testa ci sono migliaia di parole
per ciascuna canzone d’amore».
Lou Red
venerdì 11 luglio 2014
"Non so, dovevo saperlo prima, non mi sento psicologicamente pronta per fare il bagno."
Traduzione: ma ti sembra il caso di dirmelo quasi a mezzanotte? Non sono depilata e non ho assolutamente intenzione di farlo ora.
giovedì 10 luglio 2014
mercoledì 9 luglio 2014
martedì 8 luglio 2014
Sono quasi sprovvista di tette, per esempio, e uso reggiseni imbottiti ma se capita lo dico così non mi sembra di aver imbrogliato.
Fisicamente mi piaccio: lo so che sono lontana dal sembrare una fotomodella, probabilmente non sono quel tipo di ragazza che ci si volta a guardare per strada ma a me va bene così.
Presento subito i miei difetti per non creare troppe aspettative, ma anche qualche pregio. Non svelo tutto però, nel bene e nel male, perché credo sia bello prendersi del tempo per conoscersi.
Sono timida, timidissima, ma nella maggior parte dei casi lo nascondo bene parlando tanto. In qualche caso mi chiudo in un silenzio che lascia spazio solo alle parole di cortesia, quelle non mi mancano mai.
In genere le persone con cui parlo tanto sono quelle con cui poi riesco a stare anche in silenzio senza sentirmi a disagio, una volta entrata in confidenza. Non credo sia facile trovare qualcuno con cui trovarsi a proprio agio in silenzio.
Penso tanto, forse troppo, eppure spesso sono una persona superficiale. Non chiedetemi come sia possibile pensare tanto ed essere superficiali allo stesso tempo perché non lo so. Forse penso alle cose sbagliate.
Di me dicono che riesco sempre a portare il buon umore. Non so se il "sempre" sia vero ma intanto ci provo. A volte è una responsabilità perché i giorni no capitano a tutti però se gli altri si aspettano di vederti sempre sorridente è difficile presentarti senza un sorriso sulle labbra.
Se sono triste riesco a nasconderlo bene, difficilmente gli altri se ne accorgono. Se sono felice, invece, mi risulta impossibile nasconderlo: rido, sorrido, saltello. Sì, saltello davvero, non sto scherzando. Una volta un ex fidanzato mi ha detto che si vedeva troppo che ero felice di vederlo e me l'ha detto come se fosse un difetto. Chi lo sa.
Ho un approccio timido con gli uomini, così timido che praticamente è come se non approcciassi affatto. E poi non sono brava con quelle tattiche del tipo chiamo io, chiama lui, l'ultima volta l'ho cercato io, ora aspetto tre giorni e tutte queste cose qui. Se mi piace una persona in genere la cerco. Se vedo che l'altra persona non mi cerca mai cerco di capire se è una questione di carattere o se non è interessata, nel qual caso mi faccio da parte. Se non cerco qualcuno in genere è solo per la paura di disturbare.
Rispondo più volentieri a un "come stai?" che a un "come va?" ed è in genere con la prima di queste due domande che mi rivolgo ai miei amici. Mi sembra più personale.
Mi piacciono i palloncini che volano e le sorprese, soprattutto quando chi le organizza mi conosce bene e sa cosa mi piace, ma apprezzo comunque il tentativo di chi non mi conosce bene e ci prova lo stesso.
Mi piacciono i girasoli e i tulipani, anche se mi hanno detto che questi non hanno un significato bellissimo nel linguaggio dei fiori. Non ricordo quale fosse il significato e non mi interessa, tanto a me piacciono lo stesso.
Abuso di virgole e puntini sospensivi, ma sto cercando di smettere.
Tra le montagne russe e la ruota panoramica scelgo quest'ultima al luna park come nella vita. A volte mi piacerebbe essere più impulsiva e ogni tanto ci riesco.
Non mi rammarico mai di non essere ricca quando sono davanti a un negozio di scarpe o vestiti (per quanto mi piaccia tantissimo fare shopping) ma quando entro in una libreria mi spiace sempre dovermi limitare negli acquisti. E so benissimo di non potermi lamentare, perché la mia è una situazione migliore di molte altre. Non sono ricca ma non posso dire che mi manchi qualcosa di importante e soprattutto ho degli affetti che valgono più di altre ricchezze.
Ho tanti amici, amici veri. Lo so che si dice che gli amici veri si contano sulle dita di una mano, ma a me servono anche i piedi. Sono stata fortunata ad incontrarli però lo devo dire, sono stata anche io brava a sceglierli e a "mantenerli". Le amicizie vanno coltivate.
Volevo scrivervi qualcosa di me e all'inizio non riuscivo ad andare oltre i primi tre righi. Direi che questo è esemplificativo di un lato fondamentale del mio carattere: parlo un sacco.
Stamattina mi guardo allo specchio e mi vedo carina.
Tiro su la manica della maglietta che lascia una spalla seminuda e provo a immaginare le tue labbra che sfiorano appena la mia pelle e si spostano poi lungo il collo, verso la nuca scoperta, i capelli raccolti.
Stendo un velo di lucidalabbra con un dito ed esco, sulle labbra il sorriso di chi ha un bel pensiero in testa e spera che un giorno magari chissà.
lunedì 7 luglio 2014
domenica 6 luglio 2014
sabato 5 luglio 2014
Almeno fossi brava con i gesti, nemmeno quello. Se fossi brava con i gesti, abbraccerei un po' di più, bacerei un po' di più, vivrei un po' di più.
Mi sto impegnando, però, con sia con le parole sia con i gesti. Ché se le prime da sole non servono a niente, i secondi ogni tanto hanno bisogno di un rinforzo.
Però se fossero meduse non sarebbe poi tanto terribile, vero? Il bruciore poi passa. Magari ne varrebbe la pena lo stesso, per un mare stupendo.
venerdì 4 luglio 2014
Come te lo togli l'odore di un uomo dalla mente? Come fai, se ne senti uno simile per strada, a non pensare a lui? E una volta che ci pensi, puoi non pensare alle sue mani su di te? Puoi non abbandonare ogni tuo pensiero per seguire solo quello? E' così difficile.
giovedì 3 luglio 2014
Ho sognato quest'uomo che non conosco, i capelli chiari, ricci ricci, la barba di qualche giorno, gli occhi brillanti di un verde che non so descrivervi. Era bello, anzi, affascinante, avrà avuto trentaquattro, trentacinque anni o giù di lì e non assomigliava a nessuno degli uomini che conosco.
Eravamo seduti in fondo a un pullman di quelli delle gite ed eravamo in quella situazione - non so se avete presente - quando due stanno per baciarsi per la prima volta, che ancora non si sa chi prenderà l'iniziativa ma si sa che il bacio arriverà e tanto basta.
Eravamo vicini, ci dicevamo qualcosa di divertente e sorridevamo e avevo deciso che doveva baciarmi lui ma in fondo, se non si fosse deciso, avrei potuto anche farlo io.
A meno di un centimetro di distanza, di sicuro potevo sentire il suo profumo anche se ora non lo ricordo. C'era una forte tensione nell'aria, mista a eccitazione e io volevo solo baciarlo e sapere che sapore avesse, solo quello.
E lui lo sapeva, mi stuzzicava, avvicinava le sue labbra alle mie poi, sorridendo, si scostava un po'.
Quello che non sapeva era che potevo essere brava anche io a provocare e a stuzzicare, è una cosa che mi ha sempre divertito, quindi se era il gioco che voleva, potevo darglielo.
Peccato solo che il gioco sia durato troppo e io mi sia svegliata.
Erri de Luca, Tu, mio.