(E' come se aprissi una serie di parentesi senza chiuderne mai nessuna e tra l'altro non arrivo da nessuna parte. Buona fortuna a chi dovesse decidere di leggere)
E' una di quelle occasioni in cui all'inizio ci si siede in circolo e ci si presenta, che fa un po' alcolisti anonimi a pensarci bene, o almeno l'idea che uno si fa di una riunione di alcolisti anonimi guardando un film, perché poi non ci sono mai stata a una riunione degli alcolisti anonimi, chissà se è davvero così.
Sono a metà del giro - penso con sollievo - così posso vedere gli altri che dicono, quanto tempo parlano, se sono seri, se parlano di cose concrete o se divagano. Sono molto brava a divagare ma qui non conosco nessuno, non so se sono brava anche quando non conosco nessuno.
Bisogna anche dire perché si è lì e qual è un proprio sogno, non so cosa sarà più difficile. Anzi lo so: il sogno sarà la parte più difficile ma la risposta sul perché sono lì non potrà essere totalmente onesta.
Comunque parlano pochi minuti, si soffermano un po' sul lavoro e su qualche hobby, spiegano perché sono lì - hanno tutti motivi nobili al contrario di me e sembrano tutti onesti - svelano un loro sogno. Incredibile come si possa svelare un desiderio a degli sconosciuti, o forse con gli sconosciuti è più semplice. O ancora magari non è il loro primo desiderio ma uno meno importante - d'altra parte non era stato specificato, bastava che fosse un nostro desiderio quindi ne stanno dicendo uno di poco conto e serbano i più importanti nel loro cuore. O nella loro mente - chissà dove stanno i desideri.
Alla fine danno una fetta di torta, che è un incentivo semplice ma funziona - più un premio forse o meglio ancora un simbolo concreto di condivisione. Ma magari tutti questi pensieri li faccio io, è solo una fetta di torta.
Ancora non so che dire - probabilmente due parole su quello che faccio nella vita, da dove vengo. Perché sono lì? Per un motivo sbagliato e meno nobile del loro, ma non mi va di dirglielo quindi dirò un motivo per cui sono lì ma non il principale. Non è proprio una bugia, comunque. Un'omissione, va. Beh no, una mezza bugia. Tanto non lo sapranno mai.
Mi sento un po' in difficoltà. Non è che non mi sia capitato altre volte di parlare davanti ad altra gente, anche sconosciuti ma sono timida e loro sono tanti e vorrei fare una bella impressione. Questa cosa della bella impressione è una fregatura, me ne rendo conto, uno non dovrebbe importarsene poi tanto di fare una bella impressione ma con queste persone passerò molto tempo, se gli piacessi non sarebbe male. Ecco, non è tanto una questione di fare una buona impressione, mi basterebbe risultare un po' simpatica. E so benissimo che tra tante persone a qualcuno non piacerò, ma diciamo che già risultare simpatica a un po' di loro mi basterebbe. So essere molto simpatica a volte, mi dicono. A volte molto antipatica. Il problema è che non ha senso che io mi sforzi di essere simpatica perché in tal caso risulterei antipatica quasi sicuramente.
In ogni caso arriva il mio turno, dico poche parole su di me, sul mio lavoro, sui miei hobby. Perché sono lì? Eh, è un'esperienza bellissima, me ne hanno parlato bene diverse persone, bla bla bla. Tutto verissimo, peraltro, non dico di no. Alla fine riesco a fare anche una battuta, gli altri ridono, mi è andata bene. Ve la proverei a scrivere la battuta, ma ci ho provato e non rende quindi credetimi sulla parola: hanno riso, non sarà stata così terribile.
Tutto sommato volevo provare a mettermi un po' alla prova anche sul fronte timidezza e questo mi sembra un buon inizio. Bisogna vedere dove porterà.
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