lunedì 4 aprile 2016

Sfilo le scarpe col tacco prima dell'ultima rampa di scale.
Mi guardo intorno sperando che non arrivi nessuno ma in fondo non importa.
E' stata una lunga giornata di lavoro, conclusa con un'ora di traffico trascorsa rimuginando sulle cose da fare, stilando liste immaginarie di buoni propositi.
Cerco di tirare fuori le chiavi dalla borsa mentre con una mano reggo le scarpe, come se guadagnare quei pochi secondi mi potesse permettere di ottimizzare i tempi ma alla fine le chiavi chissà dove sono finite - secondi persi, piani mandati all'aria. Tutta colpa di quei pochi secondi se non riuscirò a fare tutto quello che voglio, sicuro.
Sul pianerottolo sento un buon odore, qualcuno sta cucinando pollo, magari con patate e rosmarino. Mi viene l'acquolina al solo pensiero, quasi quasi busso e vedo se mi ospitano per la cena.
Cerco di ricordare cosa ho in frigo ma non mi viene in mente, lascio la borsa e le scarpe all'ingresso e corro a controllare. Apro a caso un paio di ante della dispensa, tiro fuori la farina, ho deciso di improvvisare una specie di piadina.
Indosso qualcosa di comodo e mentre cucino chiamo mia madre.
Come va? Tutto bene?
A te, il lavoro?
Tutto ok, papà come sta?
E vorrei dire che mi manca vivere con loro, che ci tornerei subito, che sì questa opportunità di lavoro è ottima ma è bello tornare a casa e trovare la cena pronta. E non è la cena di per sé (anche quello, eh, mica posso negarlo). E' l'idea di trovare qualcuno che ha cucinato per te, sentire il profumo di buon entrando in casa, avere qualcuno vicino a cui sedersi la sera per guardare la tv.
Mi sforzo di avere un tono allegro, di non far capire che la lontananza mi pesa perché so che pesa anche a lei e forse di più. Io qui ho il lavoro, inizio ad avere qualche nuovo amico - forse amico è un parolone ma ci sto lavorando. Mi sono iscritta in palestra, sto cercando di tenermi impegnata e in generale va tutto bene ma non  proprio come avere vicino la propria famiglia o gli amici di sempre.
Forse se almeno trovassi qualcuno ad aspettarmi a casa sarebbe tutto più semplice, se avessi qualcuno che si prende cura di me e di cui prendermi cura. Prima o poi l'amore arriverà, continuo a ripetermi. Prima o poi.
Mamma, si sta bruciando la piadina, ti devo salutare. Speriamo sia buona, ha una forma stranissima, dopo ti mando una foto.
Prendo un po' di prosciutto, rucola, pomodorini e cerco di mettere insieme i pezzi perché la piadina si è spezzata a metà. Piadina forse non rende proprio l'idea. Faccio una foto e la invio ai miei, accendo la tv e mi siedo sul divano con le gambe incrociate e un cuscino a farmi da tavolino.
Prima o poi.



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