Credo di aver preso la decisione giusta.
La sera mi sembra sempre di aver preso la decisione giusta.
La mattina, appena sveglia, mi sembra ancora di aver preso la decisione giusta.
Poi mi alzo dal letto e iniziano i dubbi.
lunedì 30 settembre 2013
domenica 29 settembre 2013
In teoria so che sarebbe meglio non guardare troppo al passato.
In teoria so che non dovrei pensarti ogni sera prima di andare al letto.
In teoria so che non dovrei controllare ogni mattina se mi hai mandato il messaggio del buongiorno.
In teoria so che sei stato chiaro sul fatto che non mi ami.
In teoria so che devo guardarmi intorno e conoscere nuove persone.
In teoria so che mi farebbe bene cambiare aria.
In teoria sono bravissima, è la pratica che mi frega.
In teoria so che non dovrei pensarti ogni sera prima di andare al letto.
In teoria so che non dovrei controllare ogni mattina se mi hai mandato il messaggio del buongiorno.
In teoria so che sei stato chiaro sul fatto che non mi ami.
In teoria so che devo guardarmi intorno e conoscere nuove persone.
In teoria so che mi farebbe bene cambiare aria.
In teoria sono bravissima, è la pratica che mi frega.
sabato 28 settembre 2013
venerdì 27 settembre 2013
giovedì 26 settembre 2013
Hai cambiato sguardo quando hai iniziato a parlare di lui.
Me l'ha detto una mia amica, che non vedo molto spesso e magari non mi conosce benissimo, quindi pensa quanto deve essere evidente. O lei molto intuitiva. O entrambe le cose.
E poi e arrivata quell'altra ragazza, che conosco appena e sentendoci parlare pure lei ha aggiunto "Io non ti conosco, ma hai cambiato sguardo".
Come glielo dico ai miei occhi di non cambiare quando parlo di te? Come glielo devo dire che non si devono illuminare ogni volta?
mercoledì 25 settembre 2013
martedì 24 settembre 2013
lunedì 23 settembre 2013
Non potrò mai competere con lei.
E lo so che il ragionamento giusto da fare sarebbe che io non devo competere con lei.
Se gli piaccio io così come sono, bene. Altrimenti amen.
Non posso competere con lei fisicamente, intellettualmente, caratterialmente.
E con questo non intendo dire che io sia brutta, scema e antipatica.
Magari lo sono, ma non è questo il punto.
Mi piaccio abbastanza da sapere che posso piacere a qualcuno, il problema è che non piaccio a chi dico io.
Lo so che non sono una top model, che non sono un genio, che non sempre ho la battuta pronta. Eppure mi piaccio. Ho i miei difetti, su alcuni ci sto lavorando, su altri non credo ci sia molto da fare, poi si vedrà. Una cosa alla volta.
Il problema è che se anche diventassi più bella, intelligente e simpatica, probabilmente non servirebbe perché tu ami lei.
Se anche diventassi una bomba sexy non servirebbe perché è lei che lui vuole.
Vorrei proprio pensare qualcosa del tipo "Se è lei che vuole, se la tenga. Io sono così e se non gli piaccio così come sono non merita di avermi." E sotto sotto lo penso, però. Però vorrei che lui volesse me. Così come sono, me.
E lo so che il ragionamento giusto da fare sarebbe che io non devo competere con lei.
Se gli piaccio io così come sono, bene. Altrimenti amen.
Non posso competere con lei fisicamente, intellettualmente, caratterialmente.
E con questo non intendo dire che io sia brutta, scema e antipatica.
Magari lo sono, ma non è questo il punto.
Mi piaccio abbastanza da sapere che posso piacere a qualcuno, il problema è che non piaccio a chi dico io.
Lo so che non sono una top model, che non sono un genio, che non sempre ho la battuta pronta. Eppure mi piaccio. Ho i miei difetti, su alcuni ci sto lavorando, su altri non credo ci sia molto da fare, poi si vedrà. Una cosa alla volta.
Il problema è che se anche diventassi più bella, intelligente e simpatica, probabilmente non servirebbe perché tu ami lei.
Se anche diventassi una bomba sexy non servirebbe perché è lei che lui vuole.
Vorrei proprio pensare qualcosa del tipo "Se è lei che vuole, se la tenga. Io sono così e se non gli piaccio così come sono non merita di avermi." E sotto sotto lo penso, però. Però vorrei che lui volesse me. Così come sono, me.
sabato 21 settembre 2013
Dimmi che sono bella, guardami negli occhi e dimmelo.
Quante volte in un messaggio mi hai scritto "Come sei bella", quante volte leggendolo ho sorriso, felice di piacerti.
Eppure quasi mai ho sentito quelle parole uscire dalle tue labbra.
Dai tuoi occhi si capiva che ti piacevo, le tue mani parlavano chiaro: era me che volevi.
Solo dimmelo, ti prego.
Le parole non sono importanti, se mancano i fatti non servono a niente. Ma se ti piaccio dimmelo, ché voglio sorridere a te e non al display di un telefonino.
Quante volte in un messaggio mi hai scritto "Come sei bella", quante volte leggendolo ho sorriso, felice di piacerti.
Eppure quasi mai ho sentito quelle parole uscire dalle tue labbra.
Dai tuoi occhi si capiva che ti piacevo, le tue mani parlavano chiaro: era me che volevi.
Solo dimmelo, ti prego.
Le parole non sono importanti, se mancano i fatti non servono a niente. Ma se ti piaccio dimmelo, ché voglio sorridere a te e non al display di un telefonino.
E la mancanza? Vogliamo parlarne di quanto mi manchi?
Che la sera nel letto l'unica soluzione è arrivare sfinita e crollare.
E a volte anche così, mi risveglio dopo un po' e torni tu.
C'è stato un periodo in cui ti mancavo anche io.
Sì, lo so, non dovrei guardare sempre al passato, ma una volta ti mancavo anche io ed era bello.
Che la sera nel letto l'unica soluzione è arrivare sfinita e crollare.
E a volte anche così, mi risveglio dopo un po' e torni tu.
C'è stato un periodo in cui ti mancavo anche io.
Sì, lo so, non dovrei guardare sempre al passato, ma una volta ti mancavo anche io ed era bello.
giovedì 19 settembre 2013
mercoledì 18 settembre 2013
Chi lo sa come potrebbe andare.
Dove vai? - dici.
Probabilmente saremmo seduti in riva al mare a sorseggiare un cocktail dal nome irripetibile.
Deve essere di un bel colore - ho pensato - mi sembra un buon motivo per ordinare un cocktail.
Tu dici di no, io dico di sì. Quindi non l'ho solo pensato, l'ho anche detto, o come avresti potuto saperlo. Già che non sarebbe la prima volta che leggi nei miei pensieri.
E' tanto che non ci vediamo, eh?
Sì, è vero.
(Da quella volta in cui ci siamo visti, abbiamo fatto l'amore, ci siamo salutati e poi. Ci sentiamo. Sì, sì, ci sentiamo. E poi non è successo, che non ci sono neanche rimasta male perché lo sapevo da prima. E invece un poco sì, ma poi mi passa. Resta il fatto che è stato bello fare l'amore con te, così bello che lo rifarei ma questa volta no, non capiterà io già lo so. Sì, è vero, mi sono depilata, ma è perché è estate, volevo mettere una gonna, non c'entra niente il resto. Non c'entrano le sue mani sulle mie gambe, davvero.)
Il lavoro va meglio del previsto, forse il mese prossimo vado in Francia per un mese.
E che vai a fare?
Sai ci sono dei clienti che...
Sai ci sono dei clienti che...
(Stiamo parlando del nulla, chissà se se ne rende conto. E certo che se ne rende conto, mica è scemo. Prima o poi arriveremo al dunque, che poi quale sia il dunque non lo so, quindi spero che ci arrivi lui. Che io cosa gli potrei dire. Sai, ti amo ancora ma faccio finta di nulla. Non è che fai finta di nulla anche tu? Potrebbe essere un'idea.)
Poggiamo i bicchieri in un angolo, continuiamo a parlare.
(Dobbiamo ricordarci di buttarli quei bicchieri. Non è che poi ci mettiamo a parlare e non ci pensiamo più. Non che che poi ci mettiamo a baciarci e non ci pensiamo più. Non è che poi ci mettiamo a fare l'amore e.)
Dove vai? - dici.
Vado a buttare i bicchieri.
Scema dai, li buttiamo quando ce ne andiamo, che ti alzi a fare?
No, che poi magari ci dimentichiamo.
No, che poi magari ci dimentichiamo.
Io non dimentico nulla.
(Tu non dimentichi nulla, come il numero di volte che fai l'amore con qualcuna, che non so se sia normale o no. Tu dici di sì, ricordi sempre le cose importanti. Io dico che tu ti ricordi anche di quelle con le quali non è stato importante, quelle da una volta e via. Sono importanti anche quelle, mi dici. Certo io ti ho reso le cose facili, due sole volte. Quasi tre. Magari tre oggi. Tre il numero perfetto. Non c'è due senza tre. Magari niente, ora ci salutiamo e basta. Basta.)
Ti sei seduta troppo lontana, torna qui.
Ma va, son seduta dove ero prima.
Guarda, qui c'è ancora il segno del tuo sederone sulla sabbia.
Ma smettila, il mio è un signore sedere.
Questo è vero, torna qua - e mi stringi con un braccio.
(Io lo sapevo che se mi avvicinavo mi abbracciavi, ma cosa ci potevo fare. Niente e niente avrei fatto per impedirtelo, comunque. Appoggio il capo sulla tua spalla, adesso tocca a te, che mi racconti?)
E' stato strano stare fuori tutto questo tempo, sai? Sì, è stata una bella esperienza, formativa, ho imparato molte cose, ho conosciuto persone. Tante donne. Sai, il fascino dell'italiano, aggiunto al mio fascino innato. Tutto molto bello e interessante, però.
(Tu sei tutto scemo e te lo dico, ma è vero che hai fascino, è vero che piaci, è vero tutto.)
Tutto molto bello e interessante, dicevo, però mi son mancati un po' gli amici, i familiari. Insomma, c'era tanta gente ma nessuno che conoscessi davvero, che mi conoscessi davvero. Tu non c'eri, per esempio.
(Ti sono mancata? Dillo che ti sono mancata, non muori mica per così poco. Così come non muoio se non me lo dici, d'altronde, ma sai come sarebbe bello se per una volta, una volta almeno, io ti fossi mancata tanto? O anche poco. Se me lo dice allora davvero rispondo con "Sai, ti amo ancora ma faccio finta di nulla. Non è che fai finta di nulla anche tu?")
Mi sei mancata.
Sai che.
Cosa?
Sai che.
Sai che.
So cosa?
Mi sei mancato anche tu.
Mi sei mancato anche tu.
E ci voleva tutto questo tempo per dirlo?
(Disse quello che in dieci anni non l'aveva mai detto e chissà cosa l'aveva spinto a dirlo. Meglio non farsi troppe domande, godersi il momento, baciarlo. Lui, non il momento. No, baciarlo no).
(Disse quello che in dieci anni non l'aveva mai detto e chissà cosa l'aveva spinto a dirlo. Meglio non farsi troppe domande, godersi il momento, baciarlo. Lui, non il momento. No, baciarlo no).
E' che non è proprio quello che avevo pensato di dirti, era una cosa più scema che non so se.
Dimmela.
No dai, è una scemenza.
Se non me la dici ti bacio.
(Capirai, che dispetto!)
E allora non te la dico.
E allora ti bacio solo se me la dici.
Sai, ti amo ancora ma faccio finta di nulla. Non è che fai finta di nulla anche tu?
Fingi benissimo, ma io di più.
Bacio.
Sono una che se il bicchiere è mezzo vuoto in genere lo riempie, poi se lo beve e lo riempie di nuovo. Alla fine qual è il problema del bicchiere mezzo vuoto? I bicchieri si riempiono per berli e bevendoli si svuotano. Tutto sta nell'aver di che riempirli di nuovo.
martedì 17 settembre 2013
Noi ridiamo e scherziamo, ma intanto là fuori c'è gente che... insomma, là fuori c'è gente. Direi che basta.
lunedì 16 settembre 2013
domenica 15 settembre 2013
Oggi va così, sono triste. Forse basterà concentrarsi su qualcosa in particolare per non pensare a quel che mi rattrista, forse servirà la Nutella. Forse devo solo aspettare che venga domani e il mio umore migliorerà, chi lo sa.
Non mi dura mai molto il malumore, sono brava a scacciare la tristezza, ma oggi non ne ho voglia. Passo e chiudo.
Non mi dura mai molto il malumore, sono brava a scacciare la tristezza, ma oggi non ne ho voglia. Passo e chiudo.
sabato 14 settembre 2013
In bilico.
Da un lato tu, dall'altro io.
Cerco un equilibrio per esser tua senza perdermi.
Da un lato tu, dall'altro io.
Cerco un equilibrio per esser tua senza perdermi.
venerdì 13 settembre 2013
Ogni tanto la mattina mi sveglio e il mio primo pensiero non sei tu.
Penso che devo fare pipì, che devo fare colazione. Bisogni essenziali, insomma, ma prima li superavi di qualche secondo e per qualche secondo, prima che la fame chiamasse..
Mi dico che è andata, per oggi non ti penserò. E invece niente.
Può consolarmi il fatto che tu almeno sia sceso in classifica sotto la colazione?
Penso che devo fare pipì, che devo fare colazione. Bisogni essenziali, insomma, ma prima li superavi di qualche secondo e per qualche secondo, prima che la fame chiamasse..
Mi dico che è andata, per oggi non ti penserò. E invece niente.
Può consolarmi il fatto che tu almeno sia sceso in classifica sotto la colazione?
giovedì 12 settembre 2013
- Le parve di essere quel bambino che all'improvviso si ritrovava con un palloncino floscio tra le mani, qualcuno glielo aveva rubato, ma no, il palloncino c'era ancora, gli avevano soltanto sottratto l'aria che c'era dentro. Era dunque così, il tempo era aria e lei l'aveva lasciata esalare da un forellino minuscolo di cui non si era accorta?
[Antonio Tabucchi, Il tempo invecchia in fretta, Feltrinelli, 2009.]
mercoledì 11 settembre 2013
martedì 10 settembre 2013
Dovrebbero inventare una funzione sul cellulare che impedisca di chiamare certi numeri o di inviargli messaggi.
Per esempio, c'è un ex fidanzato che non dovreste assolutamente sentire ma non riuscite in nessun modo a impedirvi di mandargli un messaggio sconveniente perché il destinatario ormai ha una vita nella quale voi non avete più un ruolo centrale? Inserite il suo numero in un'apposita sezione (sezione?) del cellulare e qualsiasi messaggio inviato a quel numero non verrà davvero inoltrato.
Perché diciamoci la verità, capita di inviare messaggi che non si dovrebbero inviare.
Magari si è bevuto un po' troppo.
Magari si è sobri ma malinconici.
Magari i ricordi prendono il sopravvento.
E allora una funzione del genere servirebbe proprio. O almeno un'applicazione che prima dell'invio del messaggio chieda se si è proprio sicuri di volerlo inviare.
Soprattutto la sera. Non so a voi, ma a me è di sera che vengono in mente i messaggi più inappropriati. E allora dopo le dieci di sera, per alcuni numeri, il cellulare dovrebbe sempre visualizzare il seguente messaggio: "Stasera il messaggio non partirà. Rileggilo domattina e vedi se ti sembra ancora il caso."
Per esempio, c'è un ex fidanzato che non dovreste assolutamente sentire ma non riuscite in nessun modo a impedirvi di mandargli un messaggio sconveniente perché il destinatario ormai ha una vita nella quale voi non avete più un ruolo centrale? Inserite il suo numero in un'apposita sezione (sezione?) del cellulare e qualsiasi messaggio inviato a quel numero non verrà davvero inoltrato.
Perché diciamoci la verità, capita di inviare messaggi che non si dovrebbero inviare.
Magari si è bevuto un po' troppo.
Magari si è sobri ma malinconici.
Magari i ricordi prendono il sopravvento.
E allora una funzione del genere servirebbe proprio. O almeno un'applicazione che prima dell'invio del messaggio chieda se si è proprio sicuri di volerlo inviare.
Soprattutto la sera. Non so a voi, ma a me è di sera che vengono in mente i messaggi più inappropriati. E allora dopo le dieci di sera, per alcuni numeri, il cellulare dovrebbe sempre visualizzare il seguente messaggio: "Stasera il messaggio non partirà. Rileggilo domattina e vedi se ti sembra ancora il caso."
lunedì 9 settembre 2013
domenica 8 settembre 2013
sabato 7 settembre 2013
Ci sono dei giorni nei quali non sopporto nessuno e nessuno può aiutarmi tranne lei.
Gli altri fanno troppe domande.
Perché sei giù? Cosa c'è che non va? Qual è il tuo problema?
Gli altri danno troppo consigli.
Io farei così. Secondo me in quest'altro modo sarebbe meglio. Forse non è questa la via migliore.
Gli altri sanno solo giudicare.
Questo è sbagliato, questo no. Questo va bene, questo no.
In quei giorni non servono domande, consigli e giudizi. Sono giorni no e basta.
E non importa se una causa precisa del malumore esista o meno.
Non importa se una soluzione esista o meno.
Anche gli amici possono poco, anche il mio lui per quanto mi ami.
Solo lei sa come prendermi, c'era in passato e sempre ci sarà.
Grazie Nutella, come farei senza di te?
Per il primo contest di @La mia nicchia di scrittori.
martedì 3 settembre 2013
lunedì 2 settembre 2013
*Ragionando sui massimi sistemi* 6.
Dove finiscono le mosche che muoiono di morte naturale?
A casa mia abbiamo le zanzariere ma non in tutte le stanze: le mosche entrano da una stanza, girano un po' per casa e poi non riescono più a uscire. Sì, siamo stati particolarmente furbi, lo so. Mi consola (ma non troppo) il fatto che ho scoperto che molte persone hanno avuto la stessa furbissima idea che abbiamo avuto a casa nostra.
Oggi in bagno ho avuto un'illuminazione. Alcuni dicono che le idee più geniali vengono in bagno: evidentemente non è il mio caso.
Torniamo alla questione iniziale. Tutte queste mosche che entrano e non escono più a un certo punto dovranno pur morire. Insomma, il buon senso vorrebbe questo.
La questione è: in casa mia non ho mai visto un cadavere di mosca morta di morte naturale. Che fine fanno tutte le mosche morte?
Dove finiscono le mosche che muoiono di morte naturale?
A casa mia abbiamo le zanzariere ma non in tutte le stanze: le mosche entrano da una stanza, girano un po' per casa e poi non riescono più a uscire. Sì, siamo stati particolarmente furbi, lo so. Mi consola (ma non troppo) il fatto che ho scoperto che molte persone hanno avuto la stessa furbissima idea che abbiamo avuto a casa nostra.
Oggi in bagno ho avuto un'illuminazione. Alcuni dicono che le idee più geniali vengono in bagno: evidentemente non è il mio caso.
Torniamo alla questione iniziale. Tutte queste mosche che entrano e non escono più a un certo punto dovranno pur morire. Insomma, il buon senso vorrebbe questo.
La questione è: in casa mia non ho mai visto un cadavere di mosca morta di morte naturale. Che fine fanno tutte le mosche morte?
Come quando dai il primo morso al tuo dolce preferito che non mangiavi da anni e poi ti portano via la fetta. Disdetta.
domenica 1 settembre 2013
Tu
Estate
Mi
Pianti
Ora
Che
Ho
Esaurito
Stanchezze
Futili.
Urgono
Grandi
Giornate
Estive
Per la pagina Incanto. e la sua splendida iniziativa che prevede la scrittura acrostici sulla fine dell'estate
Estate
Mi
Pianti
Ora
Che
Ho
Esaurito
Stanchezze
Futili.
Urgono
Grandi
Giornate
Estive
Per la pagina Incanto. e la sua splendida iniziativa che prevede la scrittura acrostici sulla fine dell'estate
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