le guance arrossate dal primo sole
le braccia finalmente scoperte
stringo forte il filo del mio aquilone
come tengo stretti i miei sogni.
Non li lascerò volare via al primo vento.
Mi guardo allo specchio e vedo una ragazza o forse una donna, di sicuro non più una bimba. Di sicuro? A volte un guizzo degli occhi, un certo modo di ridere e di camminare lasciano ancora intravedere la curiosità, la voglia di giocare e un po' ingenuità tenace che forse non andrà mai via. Eppure direi con quasi assoluta certezza che non è una bimba. Ma una donna? È già una donna? C'è qualcosa di adulto nei suoi tratti, una nuova consapevolezza nello sguardo, un lampo di malizia.
Mi osservo piano da fuori e ancora non capisco cosa vedo, forse è ''ragazza'' la parola giusta ma fino a quando? A volte ho l'impressione che rimarrò in questo limbo per sempre.
Cercherò di recuperare la mia testa
ancora attaccata al collo
ma persa tra le nuvole.
Ha inseguito bolle di sapone
- scoppiate una ad una -
ed è rimasta lì.
Renderò di nuovo stabili i piedi
ben piantati sul pavimento
recupererò l'equilibrio e non lo perderò più
fin quando avrò voglia
- se capiterà -
di cadere di nuovo.
Io sono qui a costruirmi le mie certezze un mattoncino colorato dopo l'altro con criteri che forse non hanno ragione d'essere ma son pur sempre i miei criteri e poi arrivi tu che scombini tutto. Sposti mattoni, ne rimuovi alcuni, me ne regali di nuovi, tuoi.
E ciò che mi sorprende è che il risultato mi piace.
Chissà com'è risvegliarsi con un uomo al proprio fianco, è una sensazione che non ho mai provato e che un po' mi manca - di quella mancanza inspiegabile che si prova per cose o persone mai avute. Tornava sempre ognuno a casa propria dopo l'amore e al buongiorno e alle colazioni insieme, anche se consumate a letto, arrivavamo sempre da case diverse, la mia e la sua.
A volte penso che deve essere bello, altre volte - forse per non rammaricarmi troppo di questa mancanza - mi dico che certi aspetti potrebbero non essere poi così idilliaci.
Magari lui russa o peggio, russo io. Mi spiacerebbe rovinare così l'immagine di dolce fanciulla che dorme al suo fianco - chissà se poi sarebbe veramente questa l'immagine che avrebbe di me. Se parlo nel sonno e dico qualcosa di sciocco? Se svelo un mio sogno o tradisco pensieri che voglio tenere per me? Chè pur difendendo l'onestà in una coppia penso che non tutto ciò che passa per la testa si debba necessariamente dire.
Se tiro calci o sono irrequieta? Se lui tira a sé tutte le coperte? È più probabile che lo faccia io ma chi può mai dirlo.
Se io voglio leggere e a lui dà fastidio la luce accesa? Se lui vuole parlare e io voglio dormire?
Chissà come si trova una posizione comoda per stare vicini nel sonno o se è meglio gestire ognuno un proprio spazio, concedendosi ogni tanto reciproche e piacevoli invasioni.
A me piace pensare che possa andare così, che si trovi un equilibrio tra le proprie abitudini e i desideri e quelli dell'altra persona e vi si aggiungono abitudini nuove, né mie né sue ma nostre.
Troveremmo per esempio una posizione comoda per stare vicini, senza dispiacerci se ogni tanto uno di noi vorrà un angolo di letto solo per sé.
Mi piace immaginare che la maggior parte delle mattine andremo di fretta ma che lui ogni tanto trovi il tempo di portarmi a letto il caffè con un fiore o un cioccolatino o entrambi, ma se deve scegliere meglio un cioccolatino. E io ogni tanto mi sveglierei prima per preparare biscotti, sicuramente non sarei silenziosa e lui si sveglierebbe accorgendosi di tutto ma farebbe finta di dormire per darmi modo di fargli una sorpresa.
La guerra per le coperte si trasformerà in battaglie amorose, alla fretta di andare a lavoro si contrapporrà la voglia di tornare nel letto a fare l'amore e a dormire, io provo a vestirmi lui torna a spogliarmi.
Chissà come sarà, quando sarà.
C'è un vantaggio nel gestire una pagina seguita da poche persone, che poche poi è relativo perché mi sembra strano che ci siano più di mille persone che leggono quello che scrivo.
C'è un vantaggio - dicevo - ed è che a volte mi sembra di conoscervi. Ovviamente non è vero, non posso dire di conoscervi e voi non potete dire di conoscere me ma a volte, almeno un pochino, mi sembra così. E quindi ricordo alcuni di voi, alcuni dei vostri commenti, a volte prevedo alcuni "Mi piace", scrivo una cosa e so già che tizio o caio lascerà un segno.
E forse sarebbe così anche se aumentaste, perché il vostro numero quando aumenta (e non lo fa spesso, anzi, a volte è il contrario), aumenta lentamente e io ho il tempo di imparare a conoscervi. Un po' è anche per questo che non mi faccio grande pubblicità (un po' è perché mi scoccio, un po' è perché preferisco quando qualcuno scopre la mia pagina sulla bacheca di un amico, un po' perché in molti casi non mi piace il meccanismo di scambio di pubblicità tra pagine).
Voglio lasciare un saluto ad alcuni di voi. Vado in ordine casuale e non posso salutare tutti tutti, magari ci sarà una seconda puntata. Di qualcuno firse mi dimenticherò, siate buoni, abbiate pazienza, voi siete comunque tanti e io tre neuroni ho in testa.
Ecco alcuni di quelli che ricordo.
Angy e Lucia, che mi fanno sempre pensare alla mia migliore amica.
Giorgia, che sa che c'ho i poteri e le leggo nel pensiero.
Un sacco di Sara con e senza 'h', devo ammettere che un po' vi confondo, siete in tante.
Claudio, che forse è un cuoco e che in almeno un paio di occasioni mi ha lasciato delle parole che mi hanno fatto bene.
Matteo con un paio di cognomi e la ragazza che di cognome fa Riccio e che in questa pagina quindi ci sta proprio bene.
Francesca Patanè che è stata una delle prime persone a seguirmi e un'altra ragazza di cui non ricordo mai il nome ma se lo leggo mi ricordo che è lei.
Per la serie 'lettori famosi', Anna Karenina e il caro Sperelli.
Francesco l'ischitano che non so se sia ancora vivo ma spero di sì e Jessica che mi lascia sempre bei commenti.
Rob, che aveva una pagina bellissima e non so se mi segua ancora.
Di Sabrina ce ne sono un paio, poi ci sono Dani di A l'amour, Cat di Scrittura spontanea ed Eliseween il cui nome avrò di sicuro sbagliato a scrivere.
Azzurra, che mi ha raccontato la sua storia, un paio di Giovanni e una ragazza con un nome particolare che non riesco a ricordare ma ha sempre una foto di Lucy come foto profilo.
Sonia, Rachele, un paio di Silvia e di Francesca.
Poi ci sono tutti quelli silenziosi, che non commentano mai ma lasciano solo qualche Mi piace e a volte neanche quello: un caro saluto anche a voi, spessissimo sono una lettrice silenziosa anch'io ma so che ci siete.
A tutti voi e a quanti ho dimenticato, grazie.
Giudicare dalle apparenze o fermarsi a una prima impressione è sbagliato, eppure le apparenze sono importanti perché costituiscono la prima cosa che ci viene offerta di una persona.
Le impressioni e le sensazioni sono importanti, l'intuito spesso non sbaglia, l'importante è che dopo la prima impressione si lasci sempre la possibilità di impressioni successive. Bisogna sempre lasciarsi la possibilità di cambiare idea su una persona (nel bene e nel male).
Ogni volta che le sue mani mi accarezzano in un certo modo, che la sua bocca mi bacia, per qualche istante dimentico tutto. Dmentico anche che non è lui quello che voglio davvero, che voglio di meglio. È non è che lui non possa essere il meglio in generale, lo è di sicuro per qualcuna ma non è il meglio per me.
Giacca di pelle su vestito di pizzo, un po' da bambolina.
È un gioco di contrasti, chi sono davvero?
Sono tutto e sono niente
fuoco che brucia, acqua che rigenera
terra che sporca, respiro di aria pura
semplicità e complessità in un solo corpo
ingenuità e malizia.
Posso alzare dei muri ma le mie difese non sono insormontabili, le lascio abbatere a chi riesce a stuzzicare la mia mente e i miei sensi nel modo giusto.
Conoscermi è un gioco di curiosità e pazienza.
Cosa voglio davvero?
È questa la vera domanda e a volte mi sembra di sapere la risposta, a volte no. Quindi forse non lo so davvero.
E oltre a quello che voglio c'è quello che è giusto.
Oltre a quello che è giusto c'è quello che io penso sia giusto.
E poi c'è ciò che è opportuno.
E quello che vorrebbero gli altri (che dovrebbe essere l'ultimo dei miei pensieri, ma mentirei se dicessi che non ci penso mai).
Ma io cosa voglio?
Ora quindi ti stupisci perché non sconvolgo più i miei piani e la mia vita per te come quando stavamo insieme e avrei fatto di tutto per vederti una volta di più - ricordo una volta chilometri a piedi sotto la pioggia, ti lamentasti perché avevo fatto tardi.
Ti stupisci perché non difendo più la nostra storia come un tempo, quando ad amici e parenti che dicevano che non eri adatto a me, che non mi amavi, che potevo avere di meglio, rispondevo sempre che lo sapevo io cosa c'era tra noi e quanto fosse importante (anche per te).
Tu ti stupisci e io non capisco: che storia dovrei difendere se non abbiamo una storia? Dovrei sconvolgere i miei progetti, i miei piani per fare di nascosto l'amore (l'amore?) quando i tuoi piani lo permettono?
Vuoi una storia senza impegno - mi hai detto. Va bene, proviamo, non credo che faccia per me ma proviamo, mi impegno a non impegnarmi, se è quello che vuoi.
E ora ti stupisci?