giovedì 2 febbraio 2012


Fantasticare la sera è una cosa che faccio da quando ero piccola. 
Credo che sia cominciato tutto perché non avevo la televisione in camera, Cioè, per un periodo l'avevo avuta e mi ero abituata. Poi abbiamo cambiato casa e all'inizio non avevo la televisione (il che, se ci penso, non è stato poi un male). 
I primi tempi faticavo ad addormentarmi e allora mamma (o forse papà?), mi suggerì di immaginare i programmi che avrei voluto vedere. Di solito erano delle puntate di cartoni animati, per lo più di Heidi o dei Puffi.
Poi ho iniziato a immaginare avventure che mi vedevano protagonista in ambientazioni quanto mai improbabili. In realtà la maggior parte delle volte partivo da storie probabilissime, solo che dopo un po' mi ritrovavo ad avere potere magici e ad abitare in posti fantastici, con amici che avevo anche nella realtà ed altri inventati.
Dopo quasi venti anni continuo ancora. Sono stata naufraga su un'isola deserta, fata, ballerina, investigatrice, ammazzavampiri, scrittrice, negoziante e chissà cos'altro. Ho avuto fidanzati e mariti stupendi, ho vissuto anche un sacco di tragedie, ho visitato un sacco di paesi e ho incontrato personaggi di libri.
Rivivo le cose che mi sono accadute nella giornata facendole andare come vorrei io, mi arrabbio con le persone con cui non ho avuto il coraggio di arrabbiarmi, di solito mi vengono in mente risposte bellissime che al momento giusto non sono volute saltare fuori. 
Faccio progetti per il futuro, organizzo le mie giornate e a volte, se sono fortunata, i miei pensieri continuano nei sogni. Se sono particolarmente fortunata, poi, il giorno dopo mi metto all'opera per realizzare qualcuno dei miei sogni. Certo, magari non quello di essere una fata e, possibilmente, eviterei anche il naufragio sull'isola deserta. Ma per il resto qualcosa si può fare, ne sono certa.



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