sabato 31 agosto 2013

Ho aspettato questo giorno per un mese, pensando che sarebbe accaduto qualcosa desideravo molto e invece niente.
In fondo è meglio così perché era un desiderio sbagliato, che non avrebbe portato nulla di buono né a me né agli altri. Un po' mi spiace e un po' mi sento sollevata.
Se continuerò a voltarmi sempre indietro, dovrò imparare a convivere con il torcicollo.

venerdì 30 agosto 2013

Odio quando mi obbligano ad organizzare qualcosa, ma odio ancora di più quando non sono io a dover organizzare e la persona incaricata lascia tutto al caso.
Non mi riferisco al caso in cui la persona in questione non organizza come avrei fatto io, perché ci sta, siamo tutti diversi, ma quando si arriva alla vigilia dell'evento da organizzare e nemmeno si sa l'ora, io impazzisco. Soprattutto se devo fare da tramite con altre persone e queste necessitano di informazioni da me.
Insomma, alla fine so che se organizzo io qualcosa magari impazzisco e poi per mesi non voglio organizzare più nulla, ma so anche che tutte le persone interessate avranno tutte le informazioni del caso con un certo preavviso. Detto questo, passo e chiudo.
Ciò che fa rende bello un regalo è la spesa non di denaro ma del tempo impiegato a scegliere qualcosa che renda felice l'altra persona.


Se tu torni sempre, devo andare via io.
Bisogna provarci sempre. E lo dice una ragazza che non ha provato a fare tante cose per tanto tempo. Poi, non so cosa sia successo, un po' di tempo fa mi sono svegliata di ottimo umore e piena di voglia di fare. Davvero non so quale sia stata la spinta, ma è successo, e sto facendo tante cose, cogliendo diverse opportunità. E mi sembra anche che le buone opportunità stiano aumentando (o prima non le vedevo? O facevo finta di non vederle per paura di provare?). Forse è vero quel che si dice, "Aiutati che Dio ti aiuta" (e se non credi in Dio, chiamala fortuna, destino). E non mi ricordo più dove volevo arrivare con questo discorso, ma il succo è che provarci non costa nulla. O a volte costa, ma ne vale la pena.

giovedì 29 agosto 2013

Non ti dirò ancora che ti amo, che mi piaci, che ti voglio.
Hai saputo quel che dovevi sapere e va bene così.
Se un giorno dovessi cambiare idea, spero tu torni indietro a dirmelo come ho fatto io. Magari meglio.
Se un giorno dovessi cambiare idea, spero che sia presto.
Se un giorno dovessi cambiare idea, non so se vorrei trovarmi ancora qui ad aspettarti.
Quasi vorrei essere una di quelle ragazze che dice "Un giorno capirai quello che hai perso, tornerai indietro e non mi troverai più."
La verità è che io vorrei che tu mi trovassi.
E' per questo che dico
se un giorno dovessi cambiare idea, spero sia presto.
Non che mi faccia bene sperarci ancora, io lo so.
Ci vorrebbe una via di mezzo tra lo sperarci ancora e il non sperarci troppo.
Intanto, camminiamo paralleli e poi chissà.
Io vado avanti, sai?
Ogni tanto mi volterò a guardare se ci sei ma vado avanti.
Noi per noi ci saremo sempre.


Cosa ho imparato oggi. Dovevo solo trovare la parola "giovenca" sul dizionario, non sapendo bene che tipo di animale fosse e invece mi son fatta una cultura su ovini e bovini.

La giovenca è una vacca giovane. Ora, se la mucca e la vacca sono la stessa cosa, direi che la giovenca è una mucca giovane. Non troppo, perché sennò è un vitello, ammesso che il vitello sia femmina, perché sennò diventa un toro.
L'agnello, in quanto figlio della pecora, è carino e coccoloso. Molto carino è coccoloso, perché si sa che da piccoli lo si è molto di più, poi crescendo si diventa meno carini e coccolosi, io ne sono la prova vivente, pur non essendo un ovino.La pecora è la mamma. Per quanto riguarda il papà, non possiamo essere certi di chi sia in particolare perché si sa, la mamma è sempre certa (Beautiful a parte), sul papà qualche dubbio si ha sempre. In ogni caso sarà un ariete (o un montone).
Inoltre ti dirò che le pecore è anche facile riconoscerle, perché sono le più educate e dicono sempre "ciao", soprattutto se vai in giro per le montagne scalza e con adosso solo la canottiera.
Torno a studiare.
Ho una cosa da festeggiare.
Le millecento persone? No (ma grazie).
I milleblablabla aforicci? No.
Udite udite (o leggete, leggete), voglio festeggiare le venti "Rime sciocche di buon mattino", dell'album omonimo.
Mi sembra un motivo più che intelligente per festeggiare. Immaginatevi se per me questo è un motivo intelligente quale potrebbe essere un motivo stupido.
In ogni caso, per festeggiare questo super-stra-mega-iper evento fighissimo (olè) perché non mi scrivete nei commenti a questo post qualche rima sciocca di buon mattino anche voi?
Bastano pochi versi, anche un "Che idea cretina che hai avuto stamattina" o qualcosa del genere.
Io poi queste rime le metterò da qualche parte, forse nell'album delle rime, forse altrove. Dipende anche da quante rime arriveranno. Non so ancora se questa cosa sia un'idea carina o cretina ma voi dovete capirmi:  questo è uno degli ultimi giorni in cui posso dormire e io sono sveglia già da più di un'ora. Vado a consolarmi con una bella colazione, buona giornata!

Potevo ancor dormire
nel mio letto poltrire
e invece mi son svegliata
e dal letto mi son alzata.
Allora pronti e via,
Nutella e così sia!

Rime sciocche di buon mattino 20, L'arrocco del riccio.

mercoledì 28 agosto 2013

Uno si dovrebbe abituare a certe cose.
Per esempio, se tu mi ripeti ogni giorno che ami lei, a un certo punto mi ci dovrei abituare.
Ahahah.
No.
Ovviamente no.
Uno tira l'altro e troppi fanno male.
Come le ciliegie, ma sono i tuoi baci.
Io inizio e non so fermarmi.
Una è buona, due pure.
A quante ciliegie si può arrivare prima che giunga il mal di pancia?
Tre, quattro, cinque.
Ma forse l'altra volta il mal di pancia non mi è venuto per le ciliegie.
Sei, sette, otto.
Adesso mi dovrei fermare, altrimenti poi sto male.
Nove, dieci, undici.
Il mal di pancia viene sempre dopo, ché è facile non pensarci mentre le mangi.
Dodici, tredici, quattordici.
Quanti baci dovrò darti prima di rendermi conto che mi fanno male?
Lo so bene che non si può sentire la mancanza di qualcosa che non si è mai avuto ma oh, tu mi manchi, e se non è mancanza io non so in che altro modo chiamarla.

martedì 27 agosto 2013

Non c'è una certa coerenza nel mio essere sempre incoerente? Io dico di sì.

lunedì 26 agosto 2013

Delirio del riccio parte venti - Siete fortunati, è un delirio piccino picciò, causato dal tentativo di liberarmi da un pensiero che però non accenna a lasciarmi in pace. 

Voi mi dovete spiegare come si fa a togliersi una persona dalla testa.
Ovviamente è una domanda retorica e immagino che la risposta sia che non è possibile.
In realtà non è neanche proprio una domanda, non c'è il punto interrogativo. 
Vabbe', fate finta che lo sia. Anzi, la trasformo in una domanda direttamente e ci togliamo il pensiero. Me lo tolgo io, mica voi. Immagino che voi abbiate pensieri ben più seri di trasformare una domanda retorica che non è una domanda in una domanda.
Chissà se è il caso di aggiungere tutto ciò all'album dei deliri del riccio. Mi sa di sì.
In ogni caso, dicevo, come si fa a togliersi una persona dalla testa?
Non lo so. So solo che non dovrei pensarci e invece ci penso, e più voglio non pensarci e più ci penso. Quindi forse se la smettessi di pensare che devo smetterla di pensarci, smetterei di pensarci davvero.

Forse ho perso te o forse dovevo solo essere libera. Libera per chi, ancora non lo so.
Per cominciare, libera per me.
Sarebbe bello sapere che anche per un istante tu abbia avuto davanti agli occhi lei ma nei pensieri me.
Voglio tornare piccola o crescere davvero.

domenica 25 agosto 2013

Ogni tanto capita che mi arrivi un messaggio privato su Facebook e che io non abbia voglia di rispondere. A chi non capita? In ogni caso, da quando il mittente può vedere se il messaggio sia stato visualizzato, tutto è più complicato.
In generale, non apro il messaggio se vedo un mittente e so già che mi scoccio di rispondere.
Inoltre mi impongo di non scrivere commenti o lasciar 'Mi piace' per non far vedere che sono connessa.
Bene, ogni volta che io tendo di restare 'invisibili'  tutti i miei amici/parenti/conoscenti iniziano a pubblicare foto, link e stati divertentissimi, i più divertenti che abbiano condiviso. Insomma, magari erano noiosissimi da mesi, si risvegliano tutti.
Ultimamente credo che mia madre inizi a pensare che rimarrò zitella. Evviva, evviva.
- Lo rifacciamo un'altra volta?
- Sì, dai! L'altra volta mi son divertita un sacco.
- Forse è stato divertente solo perché era la prima volta. Non è detto che ci piaccia di nuovo.
- Già, ma se non proviamo non possiamo saperlo.
- Ok, diamoci dentro. Facciamole venire di nuovo un gran bel mal di pancia.

Dopo l'enorme successo (successo?) dell'altra volta, secondo dialogo intercettato tra le mie ovaie, che dopo anni e anni di ciclo hanno deciso che dovevo soffrire anche io di mal di pancia. Niente di insopportabile, ma insomma, fin'ora mi era andata bene e speravo di continuare così!

sabato 24 agosto 2013

Il problema è che mi manchi.
Anzi, il problema non è che mi manchi ma che già so che mi farai del male.
Ho visto la foto di te con un'altra, stamattina. Facevate colazione insieme e lei era così felice.
Ma la capisco, credimi, la capisco. Sarei stata felice anche io al suo posto.
E so anche che tu non ti faresti problemi a dividerti tra noi due. Ce n'è per tutti, diresti.
Il problema allora forse è che sono un'egoista, io ti voglio solo per me.
D'altra parte io ci ho provato ad allontanarmi, ce l'ho messa tutta, davvero.
Così forse, alla fine, scenderò a compromessi come stessa e ti dividerò con un'altra o anche altre mille: non ha più importanza a questo punto.
Hai vinto ancora una volta tu, cara Nutella.
Penso che mi mancherai, il che è strano. Come potresti? Non sei mio.

venerdì 23 agosto 2013

Sarò bella, sarò quanto di più bello tu possa immaginare.
E non sarò tua, sarò quanto di meno tuo tu possa immaginare.
Buongiorno a chi sta al mare,
a chi deve tornare
a chi non è partito
ed è poco colorito.
Colazione è stata fatta
mi sto facendo chiatta!

Rime sciocche di buon mattino 19, L'arrocco del riccio.

mercoledì 21 agosto 2013

Ho preso dei biscotti
scartando quelli rotti,
nel latte li ho inzuppati
e tutti li ho mangiati.
Me ne vado in giardino
portando un libricino.
A tutti buona giornata
che sia bella e rilassata!

Rime sciocche di buon mattino 18, L'arrocco del riccio.


lunedì 19 agosto 2013

Ho ceduto - per un attimo solo - alla tentazione di esser diversa da quella che sono, solo per piacerti. Se poi non piaccio più a me, però, non ne vale la pena.
Si può fare qualche piccolo cambiamento per andare incontro a chi ci piace, soprattutto se sono effettivamente cambiamenti che portano a un miglioramento, se sono cambiamenti voluti anche per sé e non solo per un'altra persona ma se non è così, meglio lasciar perdere.

domenica 18 agosto 2013

Buongiorno, io vado al mare
la pelle ad abbronzare
nell'acqua un po' a sguazzare
e a riva poi a ballare.
Lo so vi son mancate, almeno un pochino,
queste rime sciocche di buon mattino.
Ovunque voi vi troviate,
spero stiate trascorrendo una felice estate!

Rime sciocche di buon mattino 17, L'arrocco del riccio

sabato 17 agosto 2013

Dopo un po' che sto al sole mi sento una patatina fritta, ma forse è solo il cervello che sta friggendo. Mi rintano sotto un ombrellone.

Il commento giusto sarebbe "E chissenefrega?", lo so. Lo faccio io e lo risparmio a voi ;)
Ve l'ho detto che ho il cervello che frigge.

giovedì 15 agosto 2013

Spalmarsi di crema idratante dopo una giornaa di mare è una buona idea. Tornare sulla spiaggia per leggere un libro al tramonto seduti sulla sabbia un po' meno, se si è ancora appiccicaticci di crema. Riccio cotoletta.

domenica 11 agosto 2013

Non si vede nessuna stella cadente in cielo stasera, solo nuvole. Forse è un modo per farmi capire che il desiderio che vorrei esprimere è sbagliato.

venerdì 9 agosto 2013

Non avevo mai provato così forte la sensazione di volerti. Nonostante il caldo che mi fa diffidare da qualsiasi contatto, desidero il calore del tuo corpo. Voglio esplorare la tua schiena con la punta delle dita, seguendo un percorso immaginario tra i tuoi nei. Ho voglia di te.
L'arte di fare le valigie, conciliare senso pratico e vanità. Ce la posso fare.
Facciamo che usiamo un linguaggio tutto nostro, comprensibile solo a noi due.
"Ciao" significherà "ti amo".
"Buongiorno" significherà "ti amo".
"Come stai?" significherà "ti amo".
E così via.
Servono altre parole oggi tra noi?

giovedì 8 agosto 2013

Cerco di essere ragionevole. Non puoi concedermi più tempo e più attenzioni di quel che mi concedi e d'altra parte non è a me che dovresti rivolgere tempo e attenzioni, quindi tutto ciò che ricevo va oltre quel che dovrei avere. Io lo so e il buon senso dovrebbe farmi capire che devo volgere le mi attenzioni altrove.
Non c'è persona che non non mi direbbe di stare lontana da te in questo momento e, nei miei rari momenti di saggezza, me lo dico anche io. Ogni mattina mi dico di fare attenzione, ogni sera mi addormento pensandoti.
Se il primo secondo della giornata lo passo con te e l'ultimo pure, che vuoi che importi di quel che accade nelle altre ventiquattro ore meno due secondi?

mercoledì 7 agosto 2013

I miei poteri premonitori mi dicono che riceverò molte visite a casa nel prossimo quarto d'ora.
Ho appena spalmato un bello strato di argilla sul viso.
Non ho fatto molte foto al mare per ora, e le poche che ho fatto non le ho caricate su Facebook.
Se ci aggiungete che sul mio corpo non c'è ombra di abbronzatura nonostante il tempo passato al Sole, nessuno crederà che io sia stata al mare quest'anno. Pazienza.
Sono qui in attesa col mio vestito elegante, le braccia tese e gli occhi pieni di speranza.

Speranza in un piccolo presagio, lo so, ma a volte ci si aggrappa a tutto, anche a ciò in cui non si crede. Piccole convinzioni che ci aiutano andare avanti: se adesso succede questa cosa, allora vuol dire che succederà quest'altra. Può anche essere, dopo tutto.
Sei bello, elegante anche tu, come mai ti avevo visto prima. Bevi distrattamente sorridendo a qualcuno a tuo fianco, non so chi sia. Poggi il calice sulla tovaglia candida e ti avvicini.
- Mi concedi questo ballo? - come in una favola, come in un film. Forse in un film mi avresti dato del lei, non lo so.
- Non so ballare, lo sai. - Spero che insista.
- Ti guido io.
- Non so lasciarmi guidare - Insisti solo un altro po', ti prego.
- Shh. So anche questo, ma che importa. Tu abbracciami solo.
Le mie braccia intorno al suo collo, le sue intorno alla mia vita, una mano poggiata aperta sulla schiena. Non so se sia grande la tua mano o esile la mia schiena, ma mi sembra quasi tu la copra tutta, ha un che di protettivo e posso rilassarmi poggiando il capo sulla tua spalla.
Forse sembriamo due imbranati, e la colpa è mia che non so come muovermi. Forse sembriamo semplicemente due persone prese una dall'altra, strette in un abbraccio e quindi non importa se stiamo ballando o meno.
Dondoliamo un po' sulle gambe, mi sussurri qualcosa di divertente all'orecchio e io sorrido.
Sorrido sempre con te e se non lo faccio con la bocca lo faccio con lo sguardo.
Finisce la canzone e c'è un lieve momento di imbarazzo: un altro ballo o andiamo via?
Senza dire una parola, ci allontaniamo concordi dalla gente, prendiamo due bicchieri, una bottiglia e filiamo via. Io non bevo, ma poi che importa, andiamo sul terrazzo dove non c'è nessuno. Sono tutti sulla pista da ballo, tra i tavoli, in attesa del discorso degli sposi, dei testimoni e di tutti quelli che presi un po' dalla gioia, un po' dall'alcol, avranno qualcosa da dire.
- Mi sei mancata - e mi prendi il viso tra le mani - mi sei mancata tantissimo.
- Sei andato via tu - vorrei tenere il punto, ma sappiamo entrambi che non son capace.
- Ma son tornato qui.
- Perché non avevi un altro posto in cui andare.
- Perché non c'era nessun altro posto in cui volessi andare, perché altrove non c'eri tu.
Forse è una frase fatta, ma sembra così vera.
Mi sfiori piano le labbra con un dito, mi baci dolce.
- Amami - mi dici, quando ci si sarebbe stato meglio un "ti amo".
- Lo sai che ti amo già.
- E allora sposami, ché ti amo anche io e sarebbe stupido non sposarsi se due si amano così - un ragionamento che non fa una piega, oppure ne fa mille. Che una ci dovrebbe pensare almeno due volte prima di rispondere sì.  O anche tre.
- Sì - un bacio e un sorriso che si mescolano insieme. Sì.
Mi stringi ancora un po', prendi la bottiglia e i bicchieri - Festeggiamo - dici - per oggi potresti fare un'eccezione, bevi un bicchiere anche tu.
- Avevi già programmato tutto, eh? - sorrido - come potevi sapere che avrei accettato?
- Non lo sapevo, ma la bottiglia poteva sempre servirmi per consolarmi - e mi porgi un bicchiere.
 Un sorso, un bacio e un sorso ancora. Menti bene, lo sapevi che avrei accettato.

Sono qui in attesa col mio vestito elegante, le braccia tese e gli occhi pieni di speranza.
La sposa arriva col suo bouquet , si volta di spalle e si prepara al lancio. Magari prenderò io i fiori. Se succederà, tu mi inviterai a ballare. Io ti dirò che non ne sono capace ma insisterai e lo faremo lo stesso. Scapperemo lontano da tutti sulla terrazza, con una bottiglia e due bicchieri e mi bacerai. Seguo la scia lilla dei fiori, fino a pochi centimetri da me. Ero così vicina.





Più sono strani, più li attraggo. Altro che forza di gravità.
Se la carta di riso si ricava prevalentemente dal gelso, perché non si chiama carta di gelso?
Qualcuno mi dovrebbe un po' spiegare
perché pur non avendo niente da fare
mi sia alzata prima delle otto
ditemi voi, mica è un complotto?
Per una mattina che posso dormire
stare nel letto, sognare e poltrire
mi sono alzata comunque prestino
non trovo altra rima, vi mando un bacino?
Auguro a tutti un giorno felice,
udite, è il riccio che ve lo dice!

Rime sciocche di buon mattino 16, L'arrocco del riccio

martedì 6 agosto 2013

Mi è capitato due volte di sentirmi dire che dovrei dedicarmi alla scrittura erotica. Questa cosa mi diverte sempre un sacco.
Se fossi il tipo di donna che vorrei essere, saprei esattamente cosa dirti.
Solo che non sono come vorrei.
Piccole vittorie, grandi sconfitte.
Penso di aver fatto mille passi avanti, invece ho solo girato in tondo. Son di nuovo al punto di partenza.

lunedì 5 agosto 2013

Non devo comportarmi in un certo modo solo per accontentare gli altri, mi dici.
Non devo passare il tempo cercando di conformarmi all'immagine che gli altri hanno di me.
Tutto vero, verissimo, non posso negarlo.
Eppure, quando cerco di accontentare te, non ti dispiace poi molto.
"Dolce sinfunto"

Ho letto questa espressione in uno stato su Facebook. Sono andata avanti non capendo cosa volesse dire, sono tornata indietro a rileggerla, poi sono riandata avanti, poi indietro, ho cercato di dedurre contesto. Sono andata avanti per una decina di minuti, sicura che quelle parole non avessero un senso e smascellandomi per capire cosa si volesse dire in realtà.
Dulcis in fundo, ho capito.
Delirio del riccio parte diciannove - problema stupido con soluzione banale che al momento non mi viene in mente ma spero venga in mente a voi.

Aiutatemi a risolvere questo problema problemissimo.
E' entrata una specie di ape in casa. O una vespa. O boh. Insomma, uno di quegli insetti volanti a strisce gialle e nere che presumibilmente potrebbero pungermi.
Il simpatico animaletto è entrato da non so dove e si è andato ad appoggiare alla zanzariera dall'interno: giustamente vorrebbe uscire ma non ci riesce.
Ora, io vorrei aiutarla, così lei è felice e lo sono pure io. Lei, ammesso che sia un'ape.
Al momento l'ho bloccata chiudendo la finestra, così lei sta svolazzando tra la zanzariera e il vetro della finestra, ma prima o poi dovrò farla volare via: fa troppo caldo per rimanere chiusa dentro e lei prima o poi dovrà mangiare. No non intendo darle del cibo. Sì, per un attimo ci ho pensato.
Il problema è questo: come faccio a cacciarla via? Perché ho paura che se mi metto ad armeggiare con la zanzariera per aprirla, il simpatico insettino possa pungermi.
E ho avuto modo di controllare che non sia una silfide, che sarebbe stato meglio, perché le silfidi pur essendo simili alle api non pungono. Si riconoscono perché hanno due ali invece di quattro. Chissà se ricordo bene, magari non è così.Forse hanno quattro ali anche loro, o le api ne hanno due. Si muove troppo e non riesco a vedere se abbia o meno un pungiglione.
Insomma. come la libero questa bestiolina, così da liberare anche me? C'è un modo di farlo senza correre il rischio di essere punta?
La mia è una vita generalmente tranquilla.
Ho dei princìpi che non sempre riesco a rispettare, ma ci provo.
Quando non li seguo, accetto le conseguenze e ogni tanto mi permetto di cambiare opinione, perché non è detto che tutti princìpi valgano per tutta la vita. Non tutti.
Il mio buon senso con te però va a farsi friggere.
Sto facendo ordine nei cassetti, nel blog e nella mia testa: confusione ovunque.
Sono stata al mare e non l'ho vissuto.
Non ho guardato un tramonto, non ho cercato una stella cadente, non ho fatto scorrere la sabbia tra le mie mani.
Sono stata al mare e sono stata bene, mi sono riposata e mi son dedicata ai miei amici ma il mare, davvero, non l'ho vissuto.
Son scesa giù dal letto,
ho aperto un cassetto
da dentro un sogno è uscito
l'ho preso e l'ho pulito
da tutte le paure
da ansie e da brutture
sperando vada avanti
buongiorno a tutti quanti!
Rime sciocche di buon mattino, 15. L'arrocco del riccio

domenica 4 agosto 2013

Sono andata, son tornata, presto sparirò ancora un po'.
Sto vivendo le mie vacanze, ma non del tutto.
Volevo viverle al meglio, perché quest'anno saranno più brevi del solito e ringrazio che ci siano, ché so che sono fortunata. Eppure non le sto vivendo appieno.

sabato 3 agosto 2013

La tua mano scivolava lenta sulle mie gambe ed era facile immaginare che non fosse cambiato nulla. Solo immaginare.

venerdì 2 agosto 2013

Spesso vorrei che tu mi amassi, ma più spesso ancora non so lasciarmi amare.

giovedì 1 agosto 2013

Ho sempre pensato che sarebbe inutile tornare indietro perché rifarei gli stessi errori. Eppure ora se si potesse lo farei, fosse anche solo per darci una possibilità in più, per improbabile che sia.

A volte mi aspetto di vederti comparire all'improvviso tra la gente. Come se non avessi fatto altro che cercarmi, come se non volessi altro che raggiungermi.