giovedì 31 maggio 2012

C'era un ragno sull'armadio vicino al mio letto, ora non c'è più.
Adesso sì che andrò a dormire tranquilla!

Che poi chi lo sa.
Io ho salvato te, tu hai salvato me.
Ci siamo salvati a vicenda.
Io so per certo che mi stavo già salvando da sola.
Ma tu sei stato una boccata d'aria pura, pulita.
Tu mi dici che non so quanto bene ti ho fatto, e io ho paura.
Ho paura che un giorno, così come senza volere ti ho fatto un gran bene, potrei farti del male. E pure tanto.
Tu mi dici che non so quanto bene ti ho fatto, ma sei tu che non sai quanto ne hai fatto a me.

Forse ci siamo incontrati perché io dovevo salvarti.
Ma se per salvare te perdessi me stessa?
Realtime rovinerà la mia carriera universitaria.
Però saprò costruire lampade orrende e stupendi pouf a forma di fungo.
Saprò come va gestito un ristorante.
Mi truccherò in maniera tale che Clio sarebbe fiera di me.
Saprò perfettamente scegliere l'abito da sposa quando sarà il momento.
Sono una ragazza facile.
Nel senso che è facile avere a che fare con me.
La bella e la bestia.
Solo che la bestia sono io.
Le mani grandi.
Che il mio viso c'entra tutto dentro.
Che i miei fianchi ci si incastrano così bene.
Che siamo complementari, io e te.
E quegli occhi verdi che.
No, non so descriverli.
Che poi, a me non va solo bene il bicchiere mezzo pieno.
Mi va bene anche un quarto.
Anche un ottavo.
Un sedicesimo.
E tutte le altre frazioni.
Finché c'è ancora un sorso d'acqua nel bicchiere, a me va bene.
E se anche l'acqua dovesse finire, ci rimarrebbe l'aria. Il bicchiere non è vuoto.
Certo, se fossi in un deserto, l'acqua mi servirebbe, pure questo è vero.
Ma finché non sto in un deserto, se l'acqua non c'è ringrazio per l'aria e vado avanti.

No vabbe'. Pubblicità su rai uno del Festival lirico areniano, all'Arena di Verona.
- Don GIovanni, Carmen, Romeo e Giulietta, Turandot, Tosca e Aida.
- Partecipazione di grandi esponenti della musica italiana.
- Partecipazione di Placido Domingo e il tenore Vittorio Grigolo.

E chi è l'ospite d'onore? Per la prima volta all'Arena, JUSTIN BIEBER.

Ora. I gusti son gusti. Non ascolto musica classica o lirica. Ho gusti piuttosto commerciali, d'altra parte ognuno ha i suoi. Ma dopo l'elenco di opere e cantanti, sentire che l'ospite d'onore è lui, no. Persino io che non so niente di musica sento che c'è una nota stonata in tutto ciò.

mercoledì 30 maggio 2012


O forse la questione è che riesco facilmente a vedere il bicchiere mezzo pieno. Me l'hanno detto spesso.
Forse è un mio pregio. Non ne avrò tantissimi, ma qualcuno me lo dovete pur riconoscere.
E' anche vero che la mia vita, finora, è stata molto fortunata. Ed è anche vero che in questo periodo in particolare le cose mi vanno bene, ma non è che non abbia mai avuto problemi.
Qualche problemino ogni tanto ce l'ho anch'io e qualche volta non è proprio "ino".
Però cerco di non pensarci. Forse perché so che se ci pensassi non è detto che sarei così forte da superarli.
E allora non ci penso, e cerco i lati positivi, li cerco più che posso e se non ci sono li invento.
La fantasia non mi manca, per fortuna.

.
Nessuna prova si supera se non la si affronta, e la mia prova è esser felice sempre.
Se ci impegnassimo a esser felici "adesso" in ogni istante, saremmo felici sempre.
E' un periodo in cui mi va tutto bene.
Sì, lo so. Certe cose non bisognerebbe dirle a voce alta.
Figuriamoci scriverle.
"Finisce che poi va a male" - "Guarda che la gente è invidiosa" - "Non ti portare sfiga da sola".
Non importa. Anche se fosse vero importa.
Passiamo gran parte del tempo a lamentarci delle cose che non vanno.
Io voglio esser grata per quei periodi in cui le cose vanno.
E se non sarà per sempre, che c'è di nuovo?
Si sa che nella vita ci sono alti e bassi, io mi godo gli alti finché ci sono.
Dovrei passare il tempo a preoccuparmi nei periodi buoni, perché ne arriveranno di meno buoni?
E poi preoccuparmi nei meno buoni, perché meno buoni?
E quando dovrei stare bene, allora?
Io voglio stare bene adesso.
Non è detto che ci riuscirò, ma posso provarci.

Ci sono dei giorni in cui mi sento molto saggia. Per esempio quelli in cui capisco che se una persona non mi telefona, è perché non vuole farlo. Solo che non sono sempre così saggia.
Non c'è NESSUNA emergenza sangue in Emilia Romagna al momento, anche su Facebook ci sono appelli che sostengono il contrario. Non solo non ci sono riscontri in fonti di informazione ufficiali, ma esiste anche un comunicato di smentita dell'AVIS dovuto al fatto che evidentemente le linee telefoniche sono state assalite da telefonate inutili.
E non venitemi a dire che condividere non costa nulla e che nel dubbio è meglio farlo, perché in casi come questi si rischia di intasare linee telefoniche che potrebbero servire per motivi veri.


http://www.avis.it/usr_view.php/ID=8525/id_indice=8206
Ormai è ufficiale: la stanchezza da studio si manifesta in me con l'incapacità di mettere gli apostrofi nei punti giusto.
L'altro giorno "all'ungamento" invece di "allungamento". Oggi "d'ellanello" invece di "dell'anello".

Decisamente, è l'ora di mangiare.
Si vedeva dai tuoi occhi che mi desideravi.
Tremavi, in auto accanto a me. Tremavi.

martedì 29 maggio 2012

C'è un motivo, secondo me, per il quale i buoni propositi del giovedì funzionano meglio di quelli del lunedì.
E' che in genere uno il fine settimana se lo prende di festa.
E' molto più facile resistere sapendo che il sabato arriverà presto.
Ancora non ho potuto provare ad allargare le scarpe con l'alcol, perché ho realizzato di non aver alcol in casa.

Per la serie: notizie inutili delle quali mi va di rendervi partecipi.
"Forse ci sarebbero più speranze per il futuro del mondo se smettessimo di cercare di scoprire cose sempre nuove e ci concentrassimo invece sulla riconquista del nostro passato."

"... e venne chiamata due cuori", Marlo Morgan
"E' bene chiudere il gruppo per qualche tempo, ed è accettabile passarne dell'altro al centro. Ma arriva sempre il momento in cui si deve guidarlo. Non c'è ruolo di comprendere il ruolo del comando finché non se ne assume la responsabilità."

"...e venne chiamata due cuori", Marlo Morgan
"Parlano infatti di tempo vivo e non-vivo. Una persona è non-viva quando è adirata, triste, quando è addolorata per se stessa oppure ha paura. Non basta respirare per potersi definire vivi; quello è solo un modo per comunicare agli altri che il nostro corpo non è ancora pronto per la sepoltura! Non tutte le persone che respirano sono vive."

"...e venne chiamata due cuori", Marlo Morgan
Oggi, passando davanti a una chiesa, ho sentito le campane suonare e ho alzato gli occhi al campanile.
Le campane erano immobili, i suoni registrati.
Questa cosa mi ha messo tristezza. Anzi no, non mi ha messo tristezza, ma non mi ha messo allegria.
Mi piace il suono delle campane.
Forse perché non ho vicino casa un campanile che di notte mi svegli e di giorno mi ricordi il passare del tempo.
Forse se fosse così sarebbe diverso.
Resta il fatto che alzando gli occhi mi aspettavo di vedere lo scampanellio e invece no. Delusione, più che tristezza, direi.
Prego per i terremotati.
Lo so che per molti è inutile, per molti però no.
E comunque in questo momento non posso fare altro, se non condividere i numeri di emergenza e le comunicazioni di servizio.
Poi, però, si deve passare all'azione.
E il suono del telefono, troppo lungo per essere uno squillo, troppo poco per una telefonata.
Prima o poi papà troverà la giusta misura ;-)

Storie di amore e sensualità.

Poggi il bicchiere, il tuo viso vicino al mio,
il tuo respiro su di me,
la ciocca ribelle di capelli che sposterai con un soffio, lo so.
Le mani vicine, non si sfiorano nemmeno.
Vicini e un po' lontani, ma sento appena il tessuto dei tuoi pantaloni sulla mia gamba nuda.
Sul tavolo, due persone un po' distanti. Ma sotto.
Sotto, il leggero rumore di un sandalo che cade, un piede che ti accarezza.
Le tue labbra sfiorano le mie.
Di vino, l'odore delle tue labbra, mescolato con quello del dopobarba.
Divino.

Scritto per l'album "Storie di amore e sensualità" di A l'amour comme à la guerre


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=310448295705304&set=a.310446929038774.76279.236974846385983&type=3&theater

Cibo salutare, nel senso: ciao ciao, insalatina!

lunedì 28 maggio 2012

E' da un po' che non vado più in apnea.
Credo neanche di notte, anche se non posso averne la certezza.
E dire che sono abbastanza in ansia per gli esami.
Penso sia merito suo, un po', se sono più tranquilla.
Un po' ci ho lavorato anche io, forse, ma è un merito che gli devo riconoscere.

Ci sono delle cose che possiamo cambiare e altre per le quali non possiamo fare niente.
Tormentarci con i "se" e con i "forse" non serve a niente.
Il meglio che possiamo fare, è cercare di capire quando e dove possiamo intervenire.
E sperare per il meglio.

Energia alternativa


Svegliarsi con l'ansia che sia tardissimo.
Pensare di aver perso un'intera mattinata di studio.
Scoprire che non sono nemmeno le sette.

domenica 27 maggio 2012

Ho provato tante volte con i buoni propositi del lunedì.
Sono passata a quelli del giovedì, sperando andasse meglio.
Ma ritorniamo alle vecchie care abitudini. Anche se ho tutta una mia teoria sul perché i buoni propositi del giovedì funzionino meglio di quelli del lunedì.
Da domani:
- Inizio a studiare entro le 8.00 tutte le mattine. Fino alle 12.30, almeno. Il pomeriggio dipende dagli altri millemila impegni.
- In palestra non scapperò con aria indifferente al momento degli addominali.
- Metterò tutti i giorni la crema idratante per il viso, quella anticellulite e tutte le creme e cremine che mi piacciono tanto.
- Berrò almeno due litri d' acqua al giorno.

Più altre cose varie ed eventuali che mi verranno in mente stanotte e probabilmente domattina non ricorderò

Promemoria1: DA domani, non SOLO domani.
Promemoria2: per "domani" intendo lunedì 28 maggio. A scanso di continui rimandi.

Vediamo quanto dura. Buonanotte!
Aggiungerei anche una "l" a "ombelico", se dipendesse da me.
Scoprire, qualche anno fa, che "collutorio" si scrive con una sola "t", mi ha sconvolto.
Io ce ne avrei messe almeno due.
Ho sempre grandi difficoltà quando devo scrivere la parola "yogurt".
Non so perché, penso sempre che si siano dentro molte più lettere del dovuto.
Io ci metterei una "h" da qualche parte, per esempio.
O anche un bella "u" dopo la prima "o".
Youghurt. Una cosa del genere, insomma.
Quando una persona vuole complicarsi la vita, può riuscirci nei modi più assurdi.
Se si sbaglia a scrivere il nome del mio blog nella barra degli indirizzi, si finisce in un sito di canzoni gospel.
Io vorrei non dover mai prendere decisioni.
Tranne forse decidere di non dover decidere.
E la precisione esatta con la quale capisco la cosa giusta da dire o fare tre minuti dopo aver detto o fatto quella sbagliata.

venerdì 25 maggio 2012

Sembra che sia arrivata l'estate, si fa il cambio di stagione e poi... ci si ritrova un pinguino sotto al letto. Lo chiamerò Tom.
Sto per mettermi a studiare. Davvero. Ce la posso fare.
Se mi rivedete qui a scrivere, sgridatemi!
L'ho sentito il tuo stupore, ieri. Nell'androne di un palazzo che non era né il mio né il tuo.
Quando ti ho preso la mano e l'ho guidata sulla mia gamba, appena sotto mio vestito.
Quando mi hai accarezzato e la tua mano scorreva piano sulla calza liscia.
Quando hai sentito il tessuto finire e la mia pelle nuda sotto la tua mano.
Un attimo di stupore, il tuo. Un sorriso malizioso, il mio.
Un sorriso che fin'ora avevi visto in altre vesti. In altre calze.
Spensierata a passeggio, con le mie calze a righe.
Indecisa, la prima volta tra le tue braccia, non prevista, i calzini con i coniglietti.
Un misto di imbarazzo e desiderio.
Come una bimba, quando ho visto le calze di Biancaneve e le avrei volute.

Non esistono per me, credo. Corpo d'adulta e cuore di bimba.
E poi ieri. 
Percorri piano il bordo delle autoreggenti con un dito,
sfiori appena le mie labbra con un bacio. Abbracciami.






Lettere al di là del cortile.

Caro S., non so quasi niente di te.
So che abiti al di là del cortile, che hai i capelli castani e che suoni uno strumento.

So che non è un pianoforte, nè una chitarra, ma non so cosa sia.

Non mi conosci, ma ho una richiesta per te.
Tre giorni fa, alle 16:57 hai suonato un brano. Io non lo so come si chiami, ma mi è rimasto dentro, vorrei risentirlo. Lo so che l'orario non ti dirà niente, hai suonato tanto quel giorno, ma è l'unica cosa che so: io conosco gli orari. Non vorrei disturbarti, davvero, ma se puoi, suonalo ancora. O fammi sapere come si chiama, mi basterà.
Lo so, è un modo insolito di comunicare questo, o forse no, è il modo più banale del mondo, ma al momento è l'unico che ho. Rispondimi così, se vorrai farlo. Io te ne sarò grata.
                                                                                                                                 P.

"Anche la muta dei serpenti è molto istruttiva. Un individuo ha fatto della sua vita un uso ben cattivo se ciò che crede all'età di sette anni è ancora ciò che sente a trentasette. E' necessario liberarsi dalle vecchie idee, dalle vecchie abitudini e dalle vecchie opinioni, a volte anche dei vecchi compagni. Spesso è molto difficile per un uomo lasciar andare qualcosa che gli appartiene, ma il serpente non è da considerarsi migliore o peggiore solo perché si libera della vecchia pelle. Compie solo un'azione necessaria. Solo liberandosi delle cose vecchie si fa spazio a quelle nuove, ed è un fatto che il serpente sembra e si sente più giovane quando si libera del suo vecchio bagaglio. Naturalmente non è più giovane, e i miei amici risero di quest'assurda idea perché ai loro occhi il tener conto degli anni che passano è un'assurdità."

"...e venne chiamata due cuori", Marlo Morgan



Vorrei ma non posso o potrei ma non voglio?
E i tentativi di far capire a signorine e signorini vari di Fastweb, Infostrada & Co, che non sono io a prendere decisioni sulla linea telefonica in casa, quindi è inutile che passino un quarto d'ora a spiegarmi improbabili piani telefonici, che peraltro non capisco. Più che augurargli con tono gentile buona giornata e buon lavoro, non posso fare.

giovedì 24 maggio 2012

Non credo di poter usare Twitter. Non ho il dono della sintesi.
O meglio, a volte ce l'ho. Per esempio, ogni tanto scrivo post brevi.
Però se devo esprimere un concetto, anche semplice, spesso ci metto molte più parole del dovuto.
Nella maggior parte dei casi potrei esprimerlo anche con molte meno parole, saprei farlo, ma non lo faccio.
Per esempio, bastava scrivere:
"Non credo di poter usare Twitter. Spesso non ho il dono della sintesi."
Ci ho messo un sacco di parole in più.
Quando si scrive "all'ungamento" invece di "allungamento", vuol dire che è il momento di smettere di studiare.
Un ragnetto che nuota in una goccia di rugiada, i gerani sul balcone.
E' quasi estate.

mercoledì 23 maggio 2012

Io non mi rifarei niente: tette, naso, zigomi. Niente. Non che sia bellissima, ma mi piaccio. Però.
L'epilazione definitiva! Se avessi soldi da spendere, sarebbe l'unica "cosa estetica" che farei!
Guardo un programma di cucina in TV e mi sembra di sentire l'odore del cibo!
Ma davvero il doodle di Google non è sulla strage di Capaci?

Carinissimo quello che c'è ora. Però...

Nota: ammetto di non sapere se il doodle sia una cosa a livello interenazionale. Io immagino che ogni paese possa mettere il suo, ma magari mi sbaglio. 


http://www.youtube.com/watch?v=Ymz0uvXklnY
"Migliaia di ragazzi in piazza a Palermo
un saluto alla bara del giudice Falcone,
hanno bisogno di una risposta.
Hanno bisogno di protezione.
I ragazzi son stanchi dei boss al potere;
i ragazzi non possono stare a vedere,
la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato
ed ad ogni loro ideale distrutto.
I ragazzi denunciano chiunque acconsenta
col proprio silenzio un’azione violenta.
I ragazzi son stanchi e sono nervosi,
in nome di Dio a fanculo i mafiosi.
I ragazzi denunciano chi guida lo stato
per non essersi mai abbastanza impegnato,
a creare una via per chi vuole operare,
senza esser costretto per forza a rubare,
per creare una via per gli uomini onesti,
per dare ai bambini valori robusti
che non crollino appena si arriva ai 18,
accorgendosi che questo mondo è corrotto.
I ragazzi non credono ad una parola
di quello che oggi c’insegna la scuola.
I ragazzi diffidano di ogni proposta
non stanno cercando nessuna risposta,
ma fatti, giustizia, rigore morale
da parte di chi calza questo stivale.
I ragazzi hanno il tempo che li tiene in ostaggio,
ma da oggi han deciso di farsi coraggio
perchè non ci sia un’altra strage di maggio,
per uscire ci vuole cultura e coraggio
cultura di pace, coraggio di guerra,
il coraggio di vivere su questa terra
e di vincere qui questa nostra battaglia,
perchè quando nel mondo si parli d’Italia
non si dica soltanto la mafia, i mafiosi,
perchè oggi è per questo che siamo famosi,
ma l’Italia è anche un’altra,
la gente lo grida:
i ragazzi son pronti per vincere la sfida."

Cuore, Jovanotti

martedì 22 maggio 2012

E il team di MSN che mi chiede se voglio il fisico di Pippa e si offre di spiegarmi come fare ad ottenerlo...
Mi sono scocciata di studiare: sono troppi anni che lo faccio!
Necessito di un consiglio pratico!

Ho comprato un paio di scarpe al mercato stamattina. Un affarone, solo cinque euri! Il problema è che la scarpa sinistra mi va abbastanza stretta (è un problema che ho spesso con le scarpe). Vorrei allargarla un po' e non so come fare. Non vorrei andare dal calzolaio: non so quanto costerebbe farle allargare, ma avendole pagate così poco non vorrei finire col pagare più "l'allargamento" della scarpa stessa! In internet ho trovato un po' di metodi:
- Inserire nella scarpa una bustina con dell'acqua e poi mettere tutto nel congelatore. Quando l'acqua ghiaccia, il volume aumenta e la scarpa si allarga.
- Mettere nella scarpa un batuffolo di cotone o dei fogli di giornali impregnati di alcol.
- Scaldarle con l'asciugacapelli e poi ternerle ai piedi un po' di tempo.

Avete mai provato uno di questi metodi o ne conoscete altri?

lunedì 21 maggio 2012

Premetto: io di calcio non ne capisco niente e non lo seguo. Ho anche seguito un po' la partita ieri, ma non è una cosa che faccio normalmente.
Io di calcio non ne capisco niente. Però.
Non capisco perché annullare la Notte dei Musei e non la partita della finale.
Meglio, non dico annullarla. Posticiparla, magari.
Io non so se fosse possibile. Non so se ci fossero impedimenti "tecnici", economici o entrambi.
O anche. Non annullando la partita si poteva anche non annullare la Notte dei Musei. La cultura è meno importante del calcio? Un certo tipo di cultura, almeno, perché credo ci siano elementi culturali in tutti gli sport, calcio incluso.
Alla fine attaccando una scuola si è attaccata anche un po' la cultura. Poteva essere una "rivincita".

Insomma, io non lo so se si dovesse annullare o meno la partita. Ma così si fanno due pesi e due misure. Queste cose non le capisco.


Sogni nascosti in un cassetto, nell'armadio, sotto al letto.
Non so più dove infilarli, devo tirarne fuori alcuni e realizzarli.

sabato 19 maggio 2012

Perché alla fine, è più facile ferire le persone cui si tiene.
Le conosciamo. Conosciamo i loro punti deboli.
Sappiamo esattamente dire la parola giusta per ferirli.
Per colpirli nel profondo.
E' molto più facile ferire le persone che conosciamo bene.
Perciò bisogna fare attenzione.
In un momento di rabbia, a uno sconosciuto potremmo dire qualcosa di brutto, ma difficilmente ferirlo.
Ma a qualcuno che conosciamo. Beh, a qualcuno che conosciamo possiamo fare male davvero.
Che poi. Una volta mi hai detto che ti sarei piaciuta un po' più cattiva.
Perché di cattivo non avevo nulla, dicevi.
E' che io qualche cattiveria la penso, ma se so che ti potrebbe ferire, ferire davvero, la tengo per me.
Perché so che dopo meno di cinque secondi dall'averla detta, mi pentirei.
Le cose dette non tornano indietro. Nemmeno se dette in un momento di rabbia. Nemmeno se non si pensano veramente. Una cosa detta, è detta. E il dubbio che sia vera rimane.
"Sei cattiva quando dici così."
Che vuoi che ti dica. Ho avuto un buon maestro.
Ho deciso di provare a partecipare a un concorso, indetto da Cydia. Mi ispirava molto la foto. Se vi va, passate a dare un'occhiata. Non tanto per votarmi, ma perché probabilmente prima o poi avrei comunque scritto quelle cose, e forse voi le avreste lette. Magari vi piacciono. Magari no, ma non so, io sono così curiosa che leggo tutto quello che posso! P.S. Ovviamente, se poi vi piace e vi va di votarmi, mica mi offendo! :P

Il mio tema: calze. A questo link trovate la foto dalla quale trarre ispirazione (e che non è mia): https://www.facebook.com/photo.php?fbid=442286612455270&set=a.442281635789101.119353.138508846166383&type=1&theater

Il pezzo con cui partecipo è questo.

L'ho sentito il tuo stupore, ieri. Nell'androne di un palazzo che non era né il mio né il tuo.
Quando ti ho preso la mano e l'ho guidata sulla mia gamba, appena sotto mio vestito.
Quando mi hai accarezzato e la tua mano scorreva piano sulla calza liscia.
Quando hai sentito il tessuto finire e la mia pelle nuda sotto la tua mano.
Un attimo di stupore, il tuo. Un sorriso malizioso, il mio.
Un sorriso che fin'ora avevi visto in altre vesti. In altre calze.
Spensierata a passeggio, con le mie calze a righe.
Indecisa, la prima volta tra le tue braccia, non prevista, i calzini con i coniglietti.
Un misto di imbarazzo e desiderio.
Come una bimba, quando ho visto le calze di Biancaneve e le avrei volute.
Non esistono per me, credo. Corpo d'adulta e cuore di bimba.
E poi ieri.
Percorri piano il bordo delle autoreggenti con un dito,
sfiori appena le mie labbra con un bacio. Abbracciami.



Io certi giorni non li posso guardare i telegiornali. Proprio no.

venerdì 18 maggio 2012

"Ho visto un ragazzo giovane che..."
E per forza! Sarebbe strano se avessi visto un ragazzo vecchio.

(Sì, sono un po' pignola a volte)
Sorridi con la bocca, con gli occhi, con le mani.
Non chiedermi come sia possibile sorridere col naso. Tu lo fai.
Vedi, a me piace cavarmela da sola. Però è bello sapere che ci sei tu a sostenermi.

giovedì 17 maggio 2012

Nel mio letto, sotto le coperte, tu seduto accanto.
Mi accarezzi il viso e i capelli. Resti così, in silenzio. E sorridi.

Stai aspettando che mi addormenti, per andartene via.
Sì, lo so che sorridi: ho sbirciato.
Sì, ho sbirciato, non ho resistito.
Volevo vedere il tuo sguardo, quando non sai di essere guardato.
E il tuo sguardo sorride.

mercoledì 16 maggio 2012

Non ha senso dire "aspetta un secondino", ok?
Un secondo è un secondo.
Non è che lo puoi accorciare.
I secondini stanno nelle carceri. 
E basta.



Come mi immagini, quando mi immagini con te?
Vado di fretta. Corro per casa lavandomi i denti.
Ottimizzo i tempi. Non ha senso lavarsi i denti in bagno.
Mentre lavo i denti posso:
- preparare i vestiti da mettermi
- posare le scarpe nella scarpiera
- cercare due calzini appaiati.
Scappo.

C’è un rossore per il non voglio,
e un rossore per il non lo fare.
C’è un rossore per l’averlo fatto,
e un rossore che viene dal pensare;
c’è un rossore senza motivo alcuno,
e il rossore di chi sta per cominciare.

C’è un sospiro per il sì e uno per il no,
E un sospiro esiste anche per il non lo sopporto:
Come facciamo? Stiamo o andiamo?

John Keats

martedì 15 maggio 2012

In quella foto con le scarpe troppo grandi e il sorriso dolce.
In quella foto ho visto cosa ti piace di lei,

lunedì 14 maggio 2012

Lunedì, giorno di propositi.
Ho mangiato esattamente quello che volevo mangiare.
Ho bevuto due litri di acqua.
Ho messo la crema anticellulite.
Ho studiato con la televisione spenta (quasi tutto il tempo).
In palestra non sono scappata al momento degli addominali.
Durerà fino a domani?
Forse, ma solo tenendo conto che tra tre ore sarà già domani.
Le tue mani sul mio viso, baci i mie occhi chiusi.
E vedo un mondo nuovo.
"Con il fascino potete cavarvela per un quarto d'ora. Poi è meglio che sappiate qualcosa."


H. J. Brown
Ho eliminato due impegni in questa settimana, ma credo ne siano usciti fuori un paio -.-''

domenica 13 maggio 2012

Questa settimana devo rinunciare a qualcosa. Troppi impegni.
Solo devo decidere cosa.

sabato 12 maggio 2012

Come scatenare l'ilarità generale nello spogliatoio di una piscina: togliersi il costume mentre ci si fa la doccia e scoprire di avere le mutande sotto.
Ah, la fretta!
Quando a dire una bugia è Pinocchio, almeno si capisce.
Quando sfiori le mie labbra, baci il mio sorriso.

venerdì 11 maggio 2012

Apriamo parentesi che non chiudiamo quasi mai.
Avremo sempre un discorso da terminare, un motivo per vederci.
Temo i silenzi imbarazzanti.
Riempio i vuoti. Però non con te.
Sono rari i silenzi fra me e te, è vero.
Parliamo tanto.Apriamo parentesi. Non le chiudiamo.
Ma quei rari silenzi, che belli.

Forse mi fingevo spina, ma ero una rosa.
Ecco, forse, l'unica cosa che non mi piace di quando inizia a fare caldo, è che nei supermercati sparisce l'ovetto Kinder e appare il Kinder Merendero.
"[...] Ci sono due tipi di libro, quelli da consultare e quelli da leggere. I primi (il prototipo è l'elenco telefonico, ma si arriva sino ai dizionari e alle enciclopedie) occupano molto posto in casa, son difficili da manovrare, e sono costosi. Essi potranno essere sostituiti da dischi multimediali, così si libererà spazio, in casa e nelle biblioteche pubbliche, per i libri da leggere (che vanno dalla Divina Commedia all'ultimo romanzo giallo). I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Son fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in barca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, assumono una fisionomia individuale a seconda dell'intensità e regolarità delle nostre letture, ci ricordano (se ci appaiono troppo freschi e intonsi) che non li abbiamo ancor letti, si leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci la lettura fissa e tesa dello schiermo di un computer, amichevolissimo in tutto salvo che per la cervicale. Provate a leggervi tutta la Divina Commedia, anche solo un'ora al giorno, su un computer, e poi mi fate sapere.
Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la bicicletta. Il coltello viene inventato prestissimo, la bicicletta assai tardi. Ma per tanto che i designer si diano da fare, modificando qualche particolare, l'essenza del coltello rimane sempre quella. Ci sono macchine che sostituiscono il martello, ma per certe cose sarà sempre necessario qualcosa che assomigli al primo martello mai apparso sulla crosta della terra. Potete inventare un sistema di cambi sofisticatissimo, ma la bicicletta rimane quella che è, due ruote, una sella, e i pedali. Altrimenti si chiama motorino ed è un'altra faccenda.
L'umanità è andata avanti per secoli leggendo e scrivendo prima su pietre, poi su tavolette, poi su rotoli, ma era una fatica improba. Quando ha scoperto che si potevano rilegare tra loro dei fogli, anche se ancora manoscritti, ha dato un sospiro di sollievo. E non potrà mai più rinunciare a questo strumento meraviglioso. La forma-libro è determinata dalla nostra anatomia."

La bustina di Minerva, Umberto Eco.
Preso dal sito http://www.libriantichionline.com/bibliofilia/libro_cartaceo_o_ebook_risponde_umberto_eco
Tre cose che nessuno sa di me.
Non posso scriverle. Ho appena realizzato che non c'è niente che nessuno sappia su di me.
Ogni persona sa qualcosa di diverso su di me.
Nessuno sa tutto. Ma tutti sanno qualcosa.
Però ci penserò ancora un po', qualcosa ci deve pur essere.
O forse scriverò: tre cose che pochi sanno su di me.
No, Enzo e Carla, mi spiace ma non posso proprio essere d'accordo con voi: l'open toe con le calza non mi piace. Ma grazie per avermi informato che le ballerine sexy sono quelle molto scollate che lasciano intravvedere l'attaccatura delle dita dei piedi. Me lo ricorderò.

(non ho ballerine sexy - non ho ballerine sexy - non ho ballerine sexy)

giovedì 10 maggio 2012

mercoledì 9 maggio 2012

C'è tanto casino nella mia testa, è così facile che un pensiero si perda.
Quanto è facile perdersi tra le pagine di Facebook! Salto da una pagina consigliata all'altra e alla fine non ricordo più da dove sono partita. Tante volte mi capita di leggere in una pagina un post che mi piace. Magari non aggiungo la pagina ai miei preferiti per avere il tempo di conoscerla un po' meglio, e poi mi dimentico il nome! Quindi entro in una fase "aggiungo un po' di tutto, poi se non mi piacciono le tolgo", però vengo presa dal dubbio: e se appena le tolgo pubblicano qualcosa di imperdibile?
Non ricordo neanche più in che fase sono adesso. Che confusione!
Scrivo molte meno cose da mettere nell'album "La scatola" al momento.
E dire che quando ho iniziato a scrivere in questo blog, pensavo che la maggior parte delle cose  sarebbero finite lì. Anche se l'idea era metterci non solo pensieri miei ma anche citazioni di libri e canzoni o immagini che mi ricordassero di lui.
Non perché lo amassi ancora, ma perché avevo accumulato tanti pensieri in cinque anni e dovevo metterli da qualche parte. A lui li avevo riferiti, ma non bastava.
Ora però, nonostante molti di quei pensieri accumulati non siano ancora stati scritti, mi capita di pensarci meno spesso.
Sì, da una parte mi fa piacere.
Dall'altra no. Certi pensieri non si possono dimenticare e non voglio che si perdano nella mia testa: c'è tanto casino lì dentro.
Voglio continuare a riempire la scatola delle cose vecchie e chiudercele dentro per bene, per poterle ricordare meglio il passato.
Ma una cosa è certa: il mio presente e il mio futuro sono altrove.
Nella mia grossa grassa mucca salvadanaio.
A volte, il problema più grosso con i desideri, è che si avverano.
"Ti faccio la promessa più grande che si possa fare, quella che, dopo di te, non farò a nessun altro.
Comunque vada, ti prometto che non mi pentirò mai di questo nostro amore.
Mi hai dato tanto, troppo, perché un giorno tu possa togliermi più di quanto mi hai donato.
Non mi pentirò mai di averti amato così tanto di averci creduto così tanto.
Non mi darò mai della stupida.
Non dirò mai "se tornassi indietro".
Perché lo so, anche se tu mi tradissi, se tu mi mentissi, rifarei le stesse cose, ti amerei allo stesso modo.
Ci sono amori che non importa come finiscono, l'importante è che siano esistiti".
 Suz - Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore
Mi fanno male le tette.
Il che, comunque, è un segno positivo.
Vuol dire che ci sono. Molti direbbero di no :P

Non mi capita più di avere quelle fantasie, sono fiera di me.
E sono fiera di me, perché non capita più già da prima di aver incontrato il mio nuovo ragazzo, quindi non dipende da lui ma da me. Mi merito i miei più sentiti complimenti. Brava me.
Non mi capita nemmeno più di immaginare di incontrarti un giorno per caso.
Io bellissima ovviamente. Mica mi incontravi in tuta o mentre correvo affannata da un posto all'altro.
Mi incontravi a una festa. Io avevo un vestito mozzafiato, un sorriso stupendo, rido felice con gli amici e abbraccio il mio nuovo ragazzo (che, per inciso, non c'era ancora quando facevo avevo queste fantasie).
Tu ti rendevi conto di quanto fossi stato sciocco a lasciarmi, mi guardavi da lontano e sorridevi.
Mi mandavi un sms chiedendomi di andare nella sala accanto e lì mi dicevi che ti ero mancata, che ti mancavo e che ti sarei mancata sempre. Che mi amavi ancora. Che volevi solo me.
E io ero sempre combattuta, perché mi sentivo un mostro nei confronti del mio nuovo immaginario ragazzo.
A volte finiva che ti allontanavo. Più spesso cedevo a un tuo abbraccio e al tuo sorriso. Cedevo a un tuo bacio.
Non mi capita più di avere quelle fantasie, sono fiera di me.
Domani devo andare a una cena.
Ho intenzione di mettere un vestito anni '60, di quelli un po' svasati, con fantasie geometriche: mi piace un sacco! Ho provato a cercare delle scarpe adatte, ma non le ho trovate. Credo che me le presterà mia cugina. Gli accessori li ho (grandezza dei mercatini!).
Se faccio la brava e studio tanto, dopo cerco un po' di informazioni per fare un bel make up a tema.
Sto studiando dalle otto ed è decisamente presto per prendersi già una pausa: se mi rivedete prima delle 11.30, vi autorizzo a sgridarmi!

Poi il cornettone non l'hanno mangiato. Abbiamo giocato a nomi cose e città e sono arrivata al secondo posto.
Ma vincerò, la prossima volta vincerò.

martedì 8 maggio 2012

Ok, i miei amici e mia sorella sono andati al bowling ma erano rotto.
Prendono un cornettone e vengono a casa.
Io sono in pigiama. Un pigiama rosa, con cuoricini rosa, e uno strano animale rosa che non si capisce cosa sia, ma visto che ha in mano una carota rosa, suppongo sia un coniglio rosa.
Non posso nemmeno mangiare il cornettone a causa dei farmaci che sto prendendo.
Ok, non mi cambierò e darò un morso al cornettone di mia sorella.
Volevo dormire, ma sono felice di vederli :-)
Spero di non spaventarli con tutto questo rosa!



Tornata a casa oggi pomeriggio per 25 minuti. Cose che pensavo di fare.
1) Pipì.
2) Spuntino con barretta ai cereali.
3) Telefonare a un amico per dirgli che non sarei andata al bowling con lui e altri stasera, causa altri impegni e grande stanchezza.
4) Avvisare il mio fidanzato che eravamo stati invitai al bowling ma che non ne avevo voglia e che se voleva lo mettevo in contatto con gli altri così almeno lui poteva andare.
5) Tagliare le unghie delle mani (sì, lo so, ve la potevo risparmiare questa).
6) Chiedere a una cugina se "per caso" avesse delle scarpe che andassero bene sotto un vestito anni '60.
7) Scrivere nel blog con questo elenco e concludere con un ultimo punto del tipo: perdere almeno cinque minuti per scrivere  un post che non c'era bisogno di scrivere vista la fretta.
8) Pipì, perché prima di uscire ci sta sempre bene.

Come ottimizzare i tempi: parlare al telefono con l'amico, col fidanzato su msn e nel frattempo mangiare la barretta ai cereali (scusandosi con l'amico per il simpatico rumore di sottofondo).

In pratica: ho chiamato l'amico mentre mangiavo la barretta e mi ha tenuto al telefono tutto il tempo. Alla fine ho potuto solo fare le pipì. Entrambe.


Mi hai detto che se avessi finito di studiare tutte le pagine che avevo in programma, mi avresti riempito di baci.
Ottimo incentivo.
Io non ce l'ho fatta, ma tu mi hai riempito di baci lo stesso.
Questo non mi farà assolutamente studiare di più!
"Conserva i nostri bellissimi ricordi, ma non avere paura di mettercene sopra altri."

P.S. I love you, C. Ahern
"Nessuno ha unavita di momenti perfetti, Holly. E se così non fosse, non sembrerebbero nemmeno perfetti, solo normali. Come faresti a riconoscere la felicità, se non avessi dei momenti infelici?"

P.S. I love you, C. Ahern

lunedì 7 maggio 2012

Ricordi quando mi avvicinavo al balcone e tu arrivavi silenzioso alle mie spalle?
Io lo facevo apposta, sapendo che saresti arrivato.
E tu lo sapevi che lo facevo apposta, ma reggevi il gioco.
Mi abbracciavi piano e mi baciavi il collo.
Le tue mani scendevano lungo i miei fianchi e le tue labbra si spostavano sulla mia nuca.
E quante volte mi hai girato, per baciarmi e mi hai spinto contro il vetro freddo.
Lo sguardo a metà tra il divertito e l'eccitato.
Certe cose non si possono dimenticare.
Passano, ma non si possono dimenticare.

C'è qualcosa nel modo in cui le tue mani si muovono sul mio corpo.
Delicatezza, come se fossi preziosa e fragile.
Forza, come se avessi paura che lasciando la presa potessi sparire.
Passione, desiderio, speranza.
C'è qualcosa nel modo in cui le tue mani si muovono sul mio corpo.
E io non voglio lasciarmela scappare.
A volte ci vuole più coraggio a chiedere aiuto che ad andare avanti da soli.

domenica 6 maggio 2012

Sono fortemente motivata a studiare: finite le trentasette pagine che mancano per la fine del paragrafo, mangerò una fetta di torta.
Lati positivi, due.
1) Faccio quelle trentasette pagine.
2) Evito di mangiare trentasette fette di torta.
Che belli i momenti di silenzio tra noi.
Rari, eh. Molto rari, per due chiacchieroni come noi :-)

L'ho fatto di nuovo, mi sono addormentata tra le tue braccia.
E tu hai detto che devo smetterla di scusarmi che ogni volta che succede.
Che ti piace tenermi stretta. E che l'hai capito che non è che mi annoio ma mi rilasso.
E poi mi hai detto che russavo ed eri tutto contento.
Saresti capace di dire che anche il modo in cui russo è stupendo. Roba da pazzi.
Roba da me, insomma.

Io scrivo per me, perché è uno sfogo.
Certo, se scrivo in un blog e in una pagina Facebook è perché mi piace che qualcuno legga quello che scrivo.
C'è un po' di vanità, ma soprattutto c'è molta curiosità di sapere cosa pensano le altre persone.
E probabilmente anche un po' di mancanza di coraggio da parte mia nel non "metterci la faccia". Ma alla fine il mio è un diario segreto non segreto, tutto qui.
Quando vedo che però qualcuno si ritrova in quello che scrivo, apprezza un mio commento, scambia pareri su libri e citazioni, sono proprio felice. E' uno dei motivi per cui questa pagina esiste.
Quindi grazie /Loverdose, perché vedere che qualcuno apprezza così tanto quello che scrivo è veramente bello.
Sapere che strappo una volta un sorriso, una volta una lacrima, mi fa piacere. Non per la lacrima,eh!
Ho sempre paura che dal mio cervello al pc si perda qualcosa di quello che penso, e invece qualcosa arriva e mi fa piacere. Grazie.

sabato 5 maggio 2012

Io: "Lo sai che qualsiasi derivato commestibile del maiale viene prima di te nella lista delle cose importanti!"
Lui: "Sì, ormai sono rassegnato.La porchetta verrà sempre prima di me"
Io: "Beh, però le interiora non mi piacciono. Vieni prima della trippa, dai!"
Lui: "Sei bella quando sei scema".

Lo amo. Sì, sarà sempre in competizione con la carbonara, ma lo amo.

Quanto mi piace Michele Mirabella!

venerdì 4 maggio 2012

Non andrei mai a dormire dopo averti detto che ti odio.
Nemmeno se detto scherzando.
Piuttosto non dormo.
Matrix farà una puntata di approfindimento dedicata a Gigi d'Alessio.
Menomale che il telegiornale mi ha avvertito.
E' una approfondimento culturale che non vorrei perdere per nulla al mondo.


P.S. Non ho nulla contro Gigi d'Alessio, ma dai programmi di approfondimento mi aspetto che si approfondisca qualcos'altro.


Anche oggi subdoli ricatti psicologici: niente internet finché non faccio le trentasei pagine che mi sono ripromessa di studiare stamattina.

giovedì 3 maggio 2012

Messa così potrebbe sembrare che io sia una persona molto vanitosa.
A volte forse.
Sono vanitosa quando ho il tempo di esserlo. E la voglia.
Mi piacciono vestiti, scarpe, accessori, cosmetici, ma non sono una di quelle persone che non esce di casa senza trucco.

Talvolta, se vado di fretta o mi scoccio, sfioro la trasandatezza.
La maggior parte delle volte però mi piace esser curata.
Magari non mi trucco. Magari ho addosso jeans e maglietta.
Ma mi piace sentirmi "a posto" e per sentirmi a posto mi basta poco.
Non perché abbia l'aspetto di una topo model, ma perché con me sto bene.
E va bene così.
Blush, pardon. Non fard.
Clio, perdonami.
Comprato primer violetto.
Colore che, come tutti sanno, illumina i coloriti spenti.
Non ho ancora capito perché nessuno mi abbia ancora fermato per dirmi: "Che incarnato luminoso!".
Proprio non capisco :P
(Che poi, se uno sopra ci mette fondotinta, correttore e fard, non capisco come si possa vedere ancora l'incarnato luminoso!)
"Ci sono peccati maggiori che imparare a essere di nuovo felici."

P.S. I Love You, C. Ahern