giovedì 31 dicembre 2015

Un giorno magari quando ci incontreremo avrò un vestito rosso e le calze nere e i tacchi alti e i capelli raccolti e un trucco ben fatto, gli orecchini giusti e sarò bellissima o potrei esserlo ma l'imbarazzo mi farà dire una cosa sciocca, ridere un po' più del dovuto e sarò forse meno sensuale di quanto avrei voluto,di quanto avrei pensato, di quanto avrei potuto ma forse a te andrà bene lo stesso e penserai che sono bella davvero, che ti faccio ridere, ma in senso buono perché sono un po' buffa, me lo dicono tutti, ma in senso buono, o almeno così mi dicono, poi chi lo sa se me lo dicono per non farmi rimanere male ma io non ci rimango male se mi dite che sono un po' buffa, mi basta solo che poi per qualcuno - tipo per te - io sia un po' buffa ma anche bella e un po' sensuale, mica poi tanto, quanto basta, e ci vorrebbe un punto da qualche parte tra queste parole, non solo virgole, ci vuole un punto per respirare ma il punto è, con questo punto, che non so dove metterlo perché i pensieri stanno correndo e non riesco a fermarli più.

martedì 29 dicembre 2015

Se avessi guardato con un po' più di attenzione avresti visto tra una risata e l'altra, tra un bacio e l'altro, due lacrime sul mio viso - una per ogni guancia.
Ma in fondo che colpa ne hai tu se non le hai viste, se ho fatto di tutto per nascondertele? Se ho appoggiato il viso sulla tua spalla e di nascosto le asciugate sul tuo maglione?
Avresti però potuto accorgerti che il mio corpo, che tu conosci così bene, non reagiva come una volta. O avresti potuto accorgerti che ogni tanto fuggivo il tuo sguardo e che ridevo un po' più del dovuto. E non ti sei accorto che c'era un po' di tristezza quando ti ho salutato, ma non la tristezza di chi si separa da qualcuno che si ama.

Sperelli - telefonata

Ho un sorriso sul viso. E' spuntato stamattina quando ho sentito la sua voce e non mi ha più abbandonato, imperterrito mentre facevo la spesa, mentre cucinavo, mentre sbrigavo la corrispondenza del lavoro.

Vi siete mai soffermarti sulla prima parola che usualmente si dice quando si risponde al telefono? - Pronto -, pronto è una parola corposa, riempie la bocca, risulta essere una parola decisa del resto si tratta di un’affermazione che accoglie l’interlocutore e lo avverte che è in attesa di scoprire, di conoscere gli argomenti di chi l’ha voluto contattare. Questa mattina ho chiamato lei, ed il suo pronto era carico di attesa. Carico di desiderio di scoprire una nuova situazione.

Non so come fosse quel pronto quando è uscito dalle mie labbra. E poi, dico pronto o dico ciao? Sarebbe forse meglio un buongiorno? Pronto, pronto, rimaniamo sul classico pronto. Chi lo sa poi se sono pronta a sentirlo davvero, chissà che effetto mi farà la sua voce, chissà se uscirà fuori la mia di voce ma se non mi decido non lo farò mai più, la timidezza vincerà sempre.

Resto in attesa. E poi la sua voce… è incredibile quanto la nostra mente sia in grado di prendere decisioni in così pochi secondi, superare agevolmente barriere che forse in altre circostanze saremo riusciti a costruire alte e solide vincendo appalti per le nostre abilità in merito. Poi la sua voce che come suono si propaga e la lingua che fremente comunica idee e pensieri. Siamo in ballo, balliamo.

Mi serve qualcosa di intelligente da dire, non so da dove iniziare ma per fortuna inizia a parlare lui e tutto è più semplice di quanto mi aspettassi o forse l'ho sempre sospettato che sarebbe stato semplice tra noi. Fiumi di parole - come diceva quella vecchia canzone - e mi perdo a seguire il suono della sua voce. È piacevole, sono emozionata ma la sua voce rassicurante mi mette a mio agio. Ho voglia di ascoltarlo, ho voglia di parlargli di me.

E’ uno scambio di idee, un flusso. La scrittura offre le sue potenzialità ma ciò che si riesce a trasmettere sul foglio a volte ha vita solo sul foglio. Nuove argomentazioni, nuove idee riescono ad essere trasmesse con la voce. I suoni sono capaci di illuminarci vie prima inesplorate, almeno illuderci che così sia… perché in verità potrebbe essere che con lei parlare sia naturale come respirare.

Qualche attimo di insicurezza, la scrittura offre la possibilità di riflettere qualche secondo in più di quel che si sta per dire ma una parola detta, è detta e non sempre si può aggiustare il tiro. Chissà per quanto continuerà questa conversazione, non voglio finisca ma non voglio diventi troppo lunga, non voglio esaurire gli argomenti, voglio che ci sia un seguito. Chissà chi sarà il primo a salutare, chissà se dovrò prendere io questa decisione o lo farà lui, chissà come ci saluteremo.

Mi è dispiaciuto dover prendere questa decisione. Tant’è che il mare del mio cuore era sempre rimasto calmo, dolcemente cullato dal vento, consapevole che ciò che mi sarei apprestato a fare sarebbe stato piacevole dall’inizio alla fine. Questa consapevolezza mi portò comunque a prendere qualche provvedimento, la batteria del cellulare era al 20% se le cose non fossero andate come mi ero immaginato avrei potuto utilizzare questa come scusa, ciò non accadde. Accadde che arrivò l’ora di pranzo molto velocemente e per non far torto alle provette cuore che si adoperavano in cucina, il tempo del saluto era giunto. Un saluto veloce, quasi a voler testimoniare il desiderio che si possa annullare per poter restare ancora questa volta voce a voce.

Il pranzo poteva essere una scusa ma non penso lo fosse. Avrebbe potuto interrompere la conversazione molto tempo prima e invece aveva continuato a infilare uno dopo l'altro nuovi argomenti do conversazione come perle in una collana. A presto, avrei voluto dirgli. Gli ho detto "Ciao ciao".

lunedì 28 dicembre 2015

Come vorrei che mi vedessi, se potessi vedermi, vestita di nulla, neanche delle mie paure.
Lascio alle spalle tutto, cerco la luce migliore e mi offro a te con i miei pregi e i miei difetti, ne ho in abbondanza di entrambi.
E una volta che mi vedrai, chissà se mi troverai bella, chissà se la tua mano mi accarezzerà e raccoglierà i miei capelli lunghi su un lato del capo, scoprendo un orecchio e baciandolo piano, chissà se poi le tue labbra sfioreranno il mio collo.
E io sarò lì un po' tremante eppure felice, le mie braccia avvolgeranno la tua schiena e assorbirò un po' di calore dal tuo corpo - come se fosse il freddo a farmi tremare e non la paura di non essere come vorresti. O meglio. Non vorrei essere come vorresti, vorrei essere come sono, pregi e difetti, da esaltare i primi, da limitare i secondi. Non vorrei essere come vorresti ma vorrei che volessi me.

Consapevolezze, come quando per mesi ti ho detto:
- Vogliamo cose diverse.
E tu dicevi:
- Proviamo.
Ed io:
- Ci sono troppe divergenze.
E tu:
-Proviamo.
E dopo mesi, io:
- Proviamo.
E tu:
- Ci sono troppe divergenze.

sabato 26 dicembre 2015

In amore vince chi fugge, o forse chi resta.
Forse vince chi ama, a volte non vince nessuno.

giovedì 24 dicembre 2015

Le dure abitudini sono vecchie a morire, così quando mi ha detto - forse vengo - io ho pensato - viene.
E ho cercato un vestito che potesse piacergli, ho sciolto i capelli e passato venti minuti a truccarmi in maniera tale che non sembrasse che fossi truccata, una di quelle cose folli che facciamo noi donne, un make up naturale.
Mia madre mi ha visto prepararmi con cura, mi ha chiesto dove andavo. Ho risposto e l'ho visto lo sguardo di chi pensa: come al solito, lui torna e lei è qui pronta a farsi bella per lui. Ho fatto finta di niente, come sempre, e ho sorriso.
Forse avrei potuto non vestirmi già ma lui mi aveva detto che se passava, passava di corsa tra un impegno e l'altro, non poteva aspettare, non sapeva dirmi un orario. Ma quasi sicuramente ce la faccio.
- Non ti preoccupare, infilo jeans e maglietta al volo e sono pronta in un istante.
- Solo jeans e maglietta? Avevi detto che ti saresti fatta bella per me.
(L'avevo detto prima che discutessimo, prima che decidessimo che non c'era una possibilità di un nuovo tentativo per noi, prima che mi dicesse che lui aveva le sue cose da fare, prima di tante cose)
(L'avevo detto quando pensavo che ci saremmo visti per andare a mangiare fuori, per passare una giornata insieme, anche solo un paio di ore, anche senza far nulla di speciale, anche stare insieme solo un po', non dieci minuti di sfuggita tra un impegno e un altro, che passo più tempo a prepararmi che col lui)
(Ma poi vogliamo dirla tutta, non potresti  vedermi in jeans e maglietta e dirmi che sono bella lo stesso? Comunque tanto io ho detto jeans e maglietta ma già lo sapevo che non sarebbe stato così, avrei fatto di tutto per piacergli lo stesso, perché si cresce ma alcuni errori da adolescente si fanno sempre)

Poi mi sono seduta sul divano, un libro in una mano e il cellulare nell'altra e ho aspettato.
-Non posso venire, magari un'altra volta.
Vado in bagno, infilo una tutta e inizio a struccarmi. Mia madre passa davanti alla porta e non dice niente, ma io lo vedo il suo sguardo e so che è lo sguardo di chi ha ragione. Eppure per una volta avrei voluto poterle dire: vedi che ti sbagliavi? E invece no.
E so che alla fine lei è più dispiaciuta di me, perché vorrebbe vedermi con qualcuno che mi ama, perché vorrebbe che non mi accontentassi in attesa di qualcosa di meglio.

lunedì 21 dicembre 2015

Non che ci sperassi davvero, non che lo volessi davvero.
Solo che per un po' avevo creduto che potessimo darci una possibilità - l'ennesima, è vero.
E invece no.

sabato 19 dicembre 2015

Ascoltare non è la stessa cosa di sentire, sentire non è la stessa cosa di sentirsi.

martedì 15 dicembre 2015

Stavo pensando
prima di andare ad avvolgermi in una coperta
ben stretta nel mio pigiama di pile
sfregando i piedi per scaldarli un po'
che ho tutto ciò che mi serve per non aver bisogno di qualcuno che mi scaldi stasera nel letto.
Ma non è vero.
Ci vorrebbe sempre qualcuno che ci tenga stretti per scaldarci la sera nel letto.
Ci vorrebbe anche in estate, figuriamoci ora.

domenica 13 dicembre 2015

Oggi ho visto il primo film di Natale di quest'anno, uno di quei film che mi fa sperare ancora che in fondo l'amore mi aspetti da qualche parte e che all'improvviso mi piomberà addosso.Basterà esprimere un desiderio davanti all'albero di Natale del paese o sussurrarlo nell'orecchio di un aiutante di Babbo Natale. Basterà che io mi comporti bene, che aiuti chi ha bisogno, che mi cerchi di essere sempre carina, gentile e sorridente con tutti e che non lo faccia con la speranza di ottenere qualcosa in cambio ma solo per la gioia di dare e condividere.
Non lo so se funziona, l'amore di sicuro mi sta aspettando da qualche parte ma chi lo sa se e quando lo incontrerò però io in fondo ci credo che da qualche parte deve pur essere. Magari mi sta aspettando, magari mi sta cercando, magari noi.
E allora anche se gli ultimi giorni non sono stati dei migliori, meglio guardarmi intorno alla ricerca di ciò che di positivo mi circonda. Posso deprimermi un giorno, non di più.
Metto lo smalto, provo un trucco nuovo, indosso un vestito carino e il mio sorriso migliore. Se non incontrerò l'amore oggi, sarà un altro giorno e non mi troverà triste.
Istanti in cui ci sfioriamo
come battiti d'ali
leggeri.
Restiamo così ancora un po'.

sabato 12 dicembre 2015

Forse non è poi vero che il tempo sta tramando per noi, che quando meno ce lo aspettiamo ci ritroveremo ad avere un'altra opportunità.
Ci avevo un po' creduto questa volta.
Mica subito, sai? All'inizio ho pensato: devo fare attenzione, tutto questo non significa di certo quello che penso, quello che vorrei. Non sono poi così ingenua o non pensavo di esserlo.
Non che tu non sia stato chiaro, non era una certezza che mi avevi dato ma d'altra parte non era una certezza che cercavo. Cercavo solo una possibilità.
A costo di rinunciare a qualcuno dei miei desideri, perché poi si può anche fare per venirsi incontro, se si pensa ne valga la pena. Basta non rinunciare a tutto, non rinunciare a sé. Ma forse non ne valeva la pena.
Dovrei forse essere
un po' più diffidente
tirare su gli aculei
e dare meno importanza
a certe parole
se già lo so da prima
che sono solo parole.

giovedì 10 dicembre 2015

Ho voglia di te.
Il mio corpo non fa che ripetermelo.
La mia mente non fa che ripetermelo.
E posso anche far finta di niente, pensare ad altro, riempirmi le giornate di impegni ma continuo a immaginare le tue mani sul mio corpo, le tue labbra sulle mie e non so cosa fare.
Ho provato a non pensarci ma prepotente torni nella mia mente. Forse potrei allora crogiolarmi in questa fantasia sperando che prima o poi mi venga a noia.
Succederà. Succederà?

martedì 8 dicembre 2015

Dimmi che sono bella, così, senza nessun apparente motivo, solo perché pensi che io sia bella. Non è che io pensi di essere così bella - neanche così brutta se devo essere onesta - ma tanto la bellezza è una cosa soggettiva, così si dice, no? E allora a me basta essere soggettivamente bella per te, quindi magari potresti dirmelo.
Non che tu no me lo dica, che sono bella. Solo che me lo dici sempre quando stiamo facendo l'amore o quando stiamo per fare l'amore o quando c'è la possibilità che faremo l'amore. E con questo non intendo dire che tu debba smettere di dirmi che sono bella quando stiamo facendo l'amore o stiamo per fare l'amore o c'è la possibilità che faremo l'amore. Potresti però dirmelo per esempio quando ci vediamo al mattino prima di andare al lavoro e prendiamo un caffè di corsa al bar. Oppure quando passeggiamo per le vie del centro tra le luci di Natale. O la sera dopo una giornata stancante di lavoro. Ok, forse la sera dopo una giornata stancante di lavoro non sono proprio bella, sono più che altro stanca ma è una bugia che ti concedo.

Bisognerebbe forse abitare il tempo
come si abita uno spazio
scandire le ore
come fossero stanze
a ogni stanza il suo uso
a ogni ora il suo impegno.
Un tempo per lavorare
un tempo per riposare
un tempo per stare insieme
un tempo per la solitudine
un tempo per sé
un tempo per gli altri.
Gestire il proprio tempo
per viverlo al meglio
per vivere meglio
per viverlo tutto.

Tra quello che vorrei e non posso avere
e quello che potrei e non voglio avere
tra quello che è giusto e quello che voglio
lasciare andare potrebbe essere l'opzione migliore.

lunedì 7 dicembre 2015

Forse siamo troppo diversi
e se è vero che gli opposti si attraggono
alcune distanze sono incolmabili.
Sarebbe così sbagliato
percorrere il tuo profilo con un dito
sfiorare le tue labbra con le mie
raccogliersi in un tuo abbraccio fino a sera
svegliarti poi col mio pessimo caffè
e dirti che è era una vita che ti stavo aspettando?

sabato 5 dicembre 2015

Sorseggio piano il mio frappè seduta da sola a un tavolino di un bar.
Fa caldo, troppo caldo per esser dicembre ma a me piace questo sole che mi scalda la schiena. Ci sarebbe tutta una questione sui cambiamenti climatici a cui pensare ma non è questo il momento adatto. Sento il cellulare vibrare nella borsa insistentemente - sarà qualche conversazione di gruppo su Whatsapp, una sfilza di buongiorno e faccine. Non è il momento adatto neanche per questo.
Guardo la gente passare, persone che vanno di fretta altre che si soffermano davanti alle vetrine dei negozi. In fondo non è troppo presto per provvedere ai regali di Natale anche se io mi ridurrò all'ultimo minuto come l'anno scorso.
In effetti forse nonostante il caldo insolito il frappè è un po' troppo freddo, pazienza. Vedo accanto una mamma con due bambine che inzuppano biscotti nella cioccolata calda, ha un bell'aspetto. Vogliamo sempre ciò che non abbiamo, c'è poco da fare. Non che il frappè non sia buono, però.
Però di che mi lamento? L'ho ordinato io, su menù c'era anche la cioccolata e io ho scelto di non ordinarla. Anche questo si presterebbe a profonde riflessioni che però eviterò.
Penso sempre tanto, penso sempre troppo, oggi non ne ho voglia.
Seguo le mani della mamma che sistema i capelli di una delle due bimbe in una treccia ordinata, ricordo quando da piccola mio padre mi faceva i codini e penso che dovrei passare più tempo con i miei genitori, visto che ne ho la possibilità.
Chiamo il cameriere e gli faccio aggiungere al mio conto un piccolo vassoio di biscotti: oggi pomeriggio cioccolata calda per me e per i miei.
Quello che nessuno ha mai capito è che non voglio gesti eclatanti, dichiarazioni folli d'amore.
Basterebbe un palloncino a forma di cuore, una bolla di sapone.
Basterebbe un fiore, un biglietto scritto a mano.
Particolari, non gesti particolari.

venerdì 4 dicembre 2015

Preferisco avere delle aspettative, a costo che vengan deluse, che non averne affatto.

martedì 1 dicembre 2015

Continuo ad aspettare il meglio, quello che tutti mi dicono di meritare - in fondo lo credo anche io. Ma se il meglio non arrivasse?