lunedì 20 febbraio 2012

Mi sveglio dieci minuti prima di te e metto su il caffè. La macchinetta l'ho preparata ieri sera, per risparmiare tempo. Mentre il caffè sale leggo i titoli sul televideo, tiro fuori il vassoietto rosso e due tazze con i cuoricini. Prendo due cioccolatini e sistemo tutto sul vassoio. Tanto zucchero, come piace a me, lo ammetto.
Vengo a svegliarti, l'odore di caffè che entra nella stanza.
"Buongiorno", ti dico. Solo buongiorno. Già "Buongiorno amore" suonerebbe strano tra noi, e non che non ci amiamo, ma è così.
Tu mugugni qualcosa, che è troppo presto. Che la mattina non esiste, è tutto un inganno, ti sto imbrogliando.
Il caffè non ti sveglierà, lo so. Poggio il vassoio, mi siedo sul letto accanto a te e ti bacio, piano.
"Devi lavorare, ricordi?" - Un altro bacio. Mi accarezzi la guancia, forse ti ho svegliato.
No, mi tiri solo nel letto accanto a te per convincermi a dormire ancora. Per me non è un problema, non devo lavorare oggi. Ti abbraccio, mi piace il tuo odore. Forse oggi non proverò a convincerti che la mattina esiste. Forse potremmo semplicemente passare la mattina così e la mattina esisterà solo per noi.

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