mercoledì 26 settembre 2012

Ricordo benissimo quando è successo.
Dicembre, la pioggia, i fulmini, lui che guida per andare alla festa di compleanno.
Chiacchiere, tante chiacchiere, di quelle che non portano da nessuna parte e che a volte sono pure piacevoli, ma a volte che noia. Io se ho altro per la testa le chiacchiere inutili non le sopporto.
Annuisco. Una frase ogni tanto, un cenno col capo, sembro partecipe. . E che mal di testa. Colpa tua come sempre? Potresti chiedermi cosa c'entri col mio mal di testa-
Sono con lui e rispondo ai tuoi messaggi, già questo basterebbe a farmi venire un gran bel mal di testa. Niente di compromettente, non c'è niente tra noi ma non si sa mai, se mi dovesse chiedere con chi sto parlando dirò che sto controllando qualcosa su Facebook. Che mi arrivano le notifiche di una conversazione multipla e non le so togliere.
Io le so togliere, ma poi metti che c'è qualche notifica importante davvero. Preferisco tenerle.
Parte una bella canzone.
Questa la voglio proprio ascoltare, ti spiace? 
Tanto stai parlando da solo, mi verrebbe da dire. Ma lo tengo per me.
Insomma, chiunque si sarebbe accorto che non sono partecipe. 
Tu te ne saresti accorto.
Tu non sei chiunque.
Qualcosa mi fa pensare ai sillogismi di Aristotele, vorrei ricordare meglio ma mi sembrerebbe di infierire sul mal di testa.
Sono giorni che ne parliamo e non arriviamo da nessuna parte. 
Io parlo con lui e parlo con te e nessuno fa niente. Parliamo soltanto.
La canzone è quasi finita, mi resta meno di un minuto di quiete per provare a mettere ordine nella mia testa e magari funziona. Ho sempre lavorato bene sotto pressione.
Sono mesi che le cose non vanno bene tra me e lui. Sì, un paio di mesi non sono niente in confronto a un paio di anni, ma iniziano a pesare.
E poi ci sei tu, che mi conosci da poco eppure così bene. Che non devo dirti niente, o dirti poco o anche male, tanto capisci. 
Io ti piaccio, me l'hai fatto capire. Ma mi hai anche fatto capire che non saresti mai stato complice di un tradimento. Anche questo mi piace di te.
Io, poi, non l'avrei mai tradito, credo. E il "credo" l'ho aggiunto solo perché in tutta onestà penso che tutto possa succedere, mi sono stupita altre volte. Però no, credo proprio che non lo tradirei, che non tradirei nessuno. D'altra parte non ho mai tradito nessuno, tranne me stessa, a volte. Non che ne vada fiera.
Poi il tradimento non è solo una cosa fisica, forse così lo sto tradendo lo stesso. Ma io che ne so, quante cose per la testa.
La canzone è finita e io sono ancora in bilico. Prima di conoscerti avrei mai pensato di non amarlo? Forse no. Ma ha senso pensare una cosa del genere visto che ormai ti ho conosciuto? Sicuramente no.
Lui mi guarda e sorride. Mi guarda e mi ama. Mi guarda e. Lui mi guarda sempre, pensa che io sia bellissima. Lui non lo pensa soltanto, me lo dice anche. Non lo dice solo, me lo dimostra pure. 
E allora lo guardo un po' meglio anche io. C'è una piccola nuova ruga sul suo volto: da quanto tempo sarà lì? Mi sforzo di ricordare, ma è passato così tanto tempo dall'ultima volta in cui l'ho guardato - guardato davvero.
Anche il suo sguardo è un po' diverso. Forse non è vero che non sì è accorto di niente. Forse non è vero che non mi capisce. Magari sa tutto e ha solo paura. Il sorriso è un po' tirato. Non si merita tutto questo, no.
Un ricordo mi passa per la testa, mi fa sorridere. E dopo un altro e un altro ancora.
Parte un'altra canzone, questa piace a me. Lui lo sa, e si zittisce per farmela ascoltare. Lui lo sa. E adesso lo so anche io cosa devo fare. Scrivo un messaggio, poi spengo il cellulare. Solo cinque lettere: addio.

Nessun commento:

Posta un commento