giovedì 13 dicembre 2012

Così capita che scendi un attimo al supermercato sotto casa, per comprare un barattolo di Nutella per i momenti tristi. Perché alcuni pomeriggi va così, hai bisogno di alleggerirti i pensieri e che i fianchi si appesantiscano non è poi un problema.
Dicevo, vai al supermercato sotto casa e mentre ti dirigi verso le casse li vedi lì, stanno facendo la fila anche loro e sono felici. Ti sposti due casse più in là, per non farti vedere ma per poterli osservare. E sono felici.
Nel carrello, tutto per due. Stanno ancora discutendo se la marca di tovaglioli sia quella giusta, ma discutono sorridendo come se sapessero già chi l'avrà vinta.
Lo sapevo che eravate felici insieme, me l'hanno detto tutti e me l'hai detto anche tu. E vai con i "Sono veramente felice per te. Era l'ora che trovassi la ragazza giusta e mettessi la testa a posto."
Salvo ovviamente pensare "Potevi metterla un anno fa la testa a posto, quando amavi me, quando amavo te."
Insomma, li vedi lì felici che sarebbe anche giusto andare a salutarli ma poi pensi al tuo barattolo di Nutella, che fa allegria ma anche un po' tristezza in questo caso. Pensi che forse ce ne vorrebbero due e anche un paio di jeans di una taglia in più.
Li saluto, non li saluto, mi lascio vedere di sfuggita e lascio che decidano loro. Magari son così presi che non mi vedono.
Lui le passa un braccio dietro la schiena, lei ricambia con un bacio. Sono belli e son felici, non si può dir altro. Sei felice come mai ti avevo visto prima, come mai quando stavi con me. Come è difficile ammetterlo.
E mi vien da piangere, non perché non ti ho ora ma perché ti ho avuto e non ho saputo renderti così felice. E non è stata colpa mia, non è stata colpa tua, i tempi non erano maturi. Le so queste cose, le so, ma mi rende sempre un po' triste ripensarci.
La mia tristezza passa in secondo piano se tu sei felice, ma intanto una lacrima sta spuntando.
Allungo una mano per prendere qualcosa vicino alla cassa, ormai è quasi il mio turno. Voi siete usciti abbracciati e per salutarvi è tardi. Dovevo decidermi prima, se volevo. Mi accingo a pagare, poggio i miei acquisti sul tapis roulant: un barattolo di Nutella e un pacchetto di fazzoletti. Per stasera voglio concedermi di essere triste, ma sono io a deciderlo. Sarà solo per stasera.

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