domenica 27 gennaio 2013

A l'amour


"Vuoi già partire? L'alba è ancor lontana. Era dell'usignolo, non dell'allodola, il cinguettio che ha ferito poc'anzi il trepidante cavo del tuo orecchio. Un usignolo, credimi, amore; è lui che canta, a notte, laggiù sull'albero di melograno."    Romeo e Giulietta, W. Shakespeare.


Cinque sei sette otto.
Mi prendi la mano e io mi fermo, si ferma il rumore delle punte sul pavimento di legno.
Resta la musica e niente più, mi giro piano. Correggi la posizione del mio braccio e riprendiamo.
Uno due tre quattro.
Siamo soli, io e te, a provare da ore un passo dopo l'altro.
Tu mi stringi, io mi allontano, tu mi insegui, io mi lascio afferrare: sembra la nostra storia.
Sapevo come sarebbe andata fin da quella telefonata due giorni prima: "Ciao, sei libera? La mia partner per il passo a due si è infortunata, ho bisogno di te. Tra meno di una settimana c'è la prima"
Tentenno, tu mi convinci: "Conosci la coreografia, l'abbiamo già fatta insieme, ricordi? E' quella del letto." Quella del letto. Come se non fosse già difficile mantenere le distanze tra noi. Un letto in scena, la prima volta di Romeo e Giulietta, la prima volta nostra, una sera come questa ma tre anni fa. La ricordo come se fosse oggi, o forse oggi è come la prima volta.
Ti avvicini alle mi spalle, mi afferri una mano. Sento il tuo respiro dietro la nuca, la tua mano sale lungo il braccio, accarezza la mia spalla. La musica si ferma, inizi a sfilare una a una le forcine dallo chignon, liberi una ciocca dopo l'altra. Poggi una mano sul mio viso e mi volti. Sento le tue mani grandi sui miei fianchi esili, poggio le mie labbra sul tuo collo, mi sollevo sulle punte e bacio la tua bocca.
Mi sollevi senza il minimo sforzo e mi porti sul letto. Mi perdo tra i dettagli, le punte sul pavimento, le tende pesanti del baldacchino, le lenzuola di scena, il calore del tuo corpo, l'odore della tua pelle, i nostri respiri affannati. Chi può più dire dove finisco io e inizi tu? Qual è il mio odore, quale il tuo?
Al mattino ci sorprenderà l'aurora, il canto dell'allodola, ma tu non te ne andrai. Per noi sarà diverso, fingeremo che sia un usignolo che canta a notte per questa nuova nostra prima volta.

Nota: il passo a due a cui mi riferisco è tratto dal balletto "Romeo e Giulietta", coreografie di Kenneth MacMillan. http://www.youtube.com/watch?v=jBeXQa2AWvM

Partecipo con questo pezzo al contest di A l'amour comme à la guerre. Potete trovare l'immagine scelta per partecipare al seguente link:

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=403158869767579&set=a.403055306444602.100715.236974846385983&type=3&theater

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