domenica 14 aprile 2013

Confusa, sono confusa. Non so nemmeno come possa pensarti, non avendoti mai visto. Forse la mia fantasia va più in là di quel che immaginassi.
Sarebbe bello incontrarti per caso, pensavo. Non ti conosco e non so come potrei fare a capire che sei tu, ma sarebbe bello incontrarti per caso, scontrarci e riconoscerci.
A casa di amici comuni, ritrovaci a parlare e capire "Ah, è lui/lei." Lasciare intuire che abbiamo capito, svelandoci appena. Gli altri penserebbero "Sembra che questi due si conoscano da molto più tempo, eppure si sono presentati oggi". E sarebbe così.
Poi non lo so com'è, ma nei miei pensieri finiamo sempre in una casa al mare. Né mia, né tua. Dell'amico che ci ha presentati forse. Casualmente (come è importante il caso nelle fantasie) una sera ci ritroviamo a parlare su una sdraio in giardino, o stesi sul prato a guardare le stelle. Soli io è te, che gli altri stanno dormendo.
Le tue mani. Le tue mani sono sempre importanti in queste fantasie. Mi accarezzano la schiena, il collo. C'è qualcosa nel modo in cui le mani di un uomo possono accarezzare la schiena di una donna che mi fa impazzire. Non tutti gli uomini. Né tutte le donne forse lo sanno cogliere. In ogni caso, dicevo, riesco a immaginare benissimo le tue mani sulla mia schiena. Sono grandi, un po' rudi, ma sanno essere delicate, se necessario.
La tua bocca, invece, non la riesco a immaginare, ma so benissimo come mi bacerebbe. E so come ti bacerei io.
E so anche che devo togliermi certi pensieri dalla testa.
Poi so che più uno cerca di togliersi certi pensieri dalla testa più questi permangono.
Allora, mi dico, continuo a pensarci, passerà.
E le mie labbra si avvicinano al tuo collo, lo sfiorano piano.
Se continuo a fantasticare a un certo punto mi stancherò.
Le mie mani si infilano sotto la tua maglia, aggrappandosi alla schiena.
Eppure a un certo punto mi distrarrò e penserò ad altro.
Mi attiri forte a te e sento il tuo petto contro il mio, il respiro affannato.
Smetterò di pensarci.
"Le mani tue, strumenti su di me". Come capisco questo verso della canzone, ora.
Se si svegliassero gli altri ospiti della casa? E' una fantasia, potrebbe succedere. Ma non succede.
Succede che è estate, i vestiti sono leggeri, si spostano con un soffio. Succede che sono indecisa, nella fantasia come nella realtà. Succede che mi creo mille problemi anche nei sogni. Succede che però non riesco a non baciarti.
Adesso dovrei proprio fermarmi, pensare ad altro. Dovrei studiare.
Ti mordo piano il labbro inferiore.
E' tardi, dovrei andare a dormire.
Ma la tua bocca è sul mio ombelico.
E le tue mani. Non so più dove siano le tue mani, mi sto perdendo. Non riesco più a star dietro a questi pensieri. Tu mi accarezzi, io mi confondo.
Noi non ci rivedremo, lo sai? Ma che importa.
Sarebbe una storia estiva. Ma è una fantasia, non ci pensare. Poi non è detto.
Le tue mani, sono quelle il problema, non mi danno modo di pensare.
E i tuoi occhi, non ho detto dei tuoi occhi, del modo in cui mi guardano. Anche il tuo sguardo mi accarezza.
Speravo che scrivere mi aiutasse a mettere da parte questo pensiero, ma mi rendo conto che lo sto solo alimentando.
Vado nel letto, sperando che le tue mani non mi seguono.
Vado nel letto, sperando tu non mi segua, sperando di non sognarti.
Vado nel letto, ma già so quali saranno i miei ultimi pensieri prima di chiudere gli occhi.
Le tue mani, la mia schiena, il prato, le stelle. Le tue mani.

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