martedì 2 aprile 2013

Ho abbassato la guardia. Tu me l'avevi detto fin da subito che non eri il tipo che restava, che non volevi storie serie, non ne avevi mai avute e non era il momento per cominciare. Tu me l'avevi detto che avevi la tendenza a scappare, a sparire o semplicemente ad andare via. E io ti ho ascoltato e creduto, perché sono scema ma mica così tanto. Così sono stata in guardia, e la prima volta che sei sparito mi ha fatto male, ma in fondo lo sapevo. E così la seconda, la terza, la quarta  e così via. Ha fatto male sempre, ma tu sei sempre ritornato: questo non me l'avevi detto. Credo tu l'abbia fatto in buona fede, perché non eri il tipo che ritorna, ma sei tornato sempre. E io ho abbassato la guardia, perché mi son detta: sì va via, ma poi ritorna. Poi non sei tornato più e ha fatto male davvero, che se ci penso fa male ancora, forse perché sei andato via quando meno me l'aspettavo, quando avevamo dei progetti insieme e mi avevi detto t'amo così tante volte che neanche tutti i t'amo degli anni precedenti sarebbero bastati a metterne insieme un numero uguale. Ho abbassato la guardia. Adesso torna, adesso torna, basta aspettare solo un po'. Adesso torna, basta non pensarci per un giorno o due, quando meno me l'aspetto tornerà. Adesso torna, forse questa volta passerà una settimana. Adesso torna, forse è un mese. Adesso torna, in fondo è un anno. Adesso torna. Adesso basta, ho smesso di aspettare, ne sono certa. Vibra il cellulare, un messaggio, devo controllare: forse è lui che torna.

Nessun commento:

Posta un commento