venerdì 26 aprile 2013

Mattone dopo mattone
costruisco
castelli di rabbia
su fondamenta di rancore
sapendo 
che ami lei 
più di me.
Mi fai diventare
quello che non sono
divorata da invidia
e gelosia.
Non sono così.
O non è così
che vorrei essere,
chi può dirlo.
Ho sempre chiesto
che fossi felice
anche senza di me.
Ma non riesco 
a sopportare
che tu sia più felice
che con me.
Perché?
Eravamo sbagliati noi
ora sono sbagliati i tempi,
ma che importa.
In fondo lo sai
che saremmo stati felici.
Potrei riprovarci ancora
ma non voglio.
Vorrei ma non posso.
Non ora.
E allora quando?
Mai?
Il tempo sistemerà tutto,
l'ho sempre pensata così,
ma forse il tempo andava aiutato.
E in tutta questa confusione
che hai lasciato dentro di me
capisco solo
che era amore
che lo è ancora
che non se ne va via
che resta dentro
e non me n'ero resa conto allora,
ma lo sento ora
che non sei con me.
Come una preghiera
ti dico sceglimi
ti dico seguimi.
E così sia.

Scritta per il concorso di "Istantanea follia di un viaggiatore errante".

Il libro al quale mi sono ispirata è "Castelli di rabbia", di Baricco.

L'immagine è evidentemente creata da me, in malo modo. Ma insomma, se vi va di riutilizzarla per qualche motivo che non riesco a immaginare, potete farlo, magari lasciando il nome della pagina dentro.



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