mercoledì 8 maggio 2013

Le mie mani stringono le tue braccia forti, mentre mi alzo sulle punte dei piedi per baciarti meglio, le tue si infilano abili tra la mia pelle e i vestiti.
Doveva pur ricapitare, lo sapevamo entrambi. Le nostre labbra che si cercano di nuovo, mi mordi piano, gemo appena e mi stringi ancora più forte.
Mi prendi in braccio come pesassi niente - da quando sono diventata così leggera? - e mi ritrovo seduta sul tavolo, le tue mani poggiate sulle mie ginocchia.
"Mi sei mancata."
Mi sei mancato anche tu, lo penso ma non lo dico. Per una volta rimango in silenzio io e non so se sia una stupida vendetta per tutti i "ti amo" e i "mi manchi" non corrisposti in passato o se sia semplicemente la paura di sbilanciarsi ancora una volta.
Ti bacio piano le labbra, con dolcezza e schiudo le mie ai tuoi baci.
Ho voglia di sentire il calore della tua pelle, come un tempo. Le mie labbra sul tuo collo, tiro piano un bottone della tua camicia per scoprirti una spalla - ricordo che erano belle le tue spalle- e nel movimento che faccio per scoprirla mi blocco.
Le mie spalle si abbandonano all'improvviso, perdo la forza nelle braccia. Cerco di riprendermi in tempo, non vorrei che ti accorgessi di nulla, abbozzo un sorriso, ti do un altro bacio, ma è troppo tardi.
"Che è successo?"
Potrei risponderti "Niente", ma non ci crederesti mai. Potrei anche non risponderti niente, perché tanto tu lo sai cosa ho visto.
"Non significa nulla. E' solo un tatuaggio." Lo sapevo, che lo sapevi.
Due lettere intrecciate nel simbolo dell'infinito, le vostre iniziali.
E io lo so che è solo un tatuaggio, che non significa nulla. Ma io non posso guardarlo e non pensare che avete lo stesso tatuaggio nello stesso posto. E non è nemmeno il tatuaggio il problema. Sono le promesse che vi siete scambiati quando avete deciso di farlo, è l'infinito, è che avrai sempre lei addosso in qualche modo. Che poi, lei sarà sempre dentro di te, nei tuoi ricordi, non è peggio questo? Sì e no, perché i ricordi ce li hanno tutti, anche io ho i miei, non con te. E in ogni caso contro i ricordi non si può nulla.
Averla addosso sempre. Per me è come rivedervi insieme, quasi.
"Non significa nulla, non essere sciocca, io voglio te, sto con te, ho scelto te. E' te che amo. Non fare la sciocca."
Non faccio la sciocca ma è difficile. Io ci provo a spiegartelo che quando vedo quel tatuaggio penso a voi due che fate l'amore. "Ma che c'entra? Non abbiamo deciso di farlo mentre facevamo l'amore, né mentre facevamo l'amore passavamo il tempo a guardarci i tatuaggi."
Sì, no, certo. Figuriamoci. Quando facevate l'amore, facevate l'amore e basta, ma a me questo viene in mente, io che ci posso fare?
"Non ci pensare".
Lo sai che io penso troppo, figurati se posso non pensare a questo. E poi più cerchi di non pensare a una cosa, più ci pensi. Lo sanno tutti, dai.
"Vuoi che me lo tolga?"
Non lo so perché, ma ho l'impressione che "sì" sarebbe la risposta sbagliata, che potresti rinfacciarmelo un giorno. Sì, vorrei che te lo togliessi, ma vorrei anche non essere io a dovertelo chiedere. D'altra parte perché dovresti sottoporti spontaneamente a un'operazione per togliere qualcosa che per te non significa niente. Significa più per me che per te? Forse.
Ma come fanno quelli con i tatuaggi delle ex, quando una storia finisce? Che alcune iniziali non si possono riciclare, insomma. Salvo fare una ricerca specifica. Come requisito fondamentale, la mia prossima fidanzata deve avere un nome che comincia per questa lettera.
"Non riesci a rimaner seria neanche per un po'". No, e lo sai benissimo, di che ti stupisci?
Non ho voglia di parlarne ancora, cerco di baciarti ma baciare qualcuno per evitare una discussione non è come baciarlo perché lo si vuol baciare davvero. Lo so io, lo sai tu. Lo sanno tutti.
"Come devo fare per farti capire che per me non è importante?"
Non lo so, ma dammi un po' di tempo. E' la prima volta che lo vedo, non potevi pensare che sarei rimasta completamente indifferente. Non ti chiedo di toglierlo. Vorrei che lo decidessi tu da solo, ma  ovviamente questo lo penso e non lo dico, io che ti dico sempre tutto quello che mi passa per la testa.  Cerca di capirmi. Per te ora non conta niente, ma quando l'hai fatto contava qualcosa. Voleva dire che l'amavi e volevi stare con lei per sempre. Adesso stai con me e vuoi stare con me per sempre. E se il nostro per sempre durasse quanto il vostro?
Io non voglio un per sempre che duri due anni, voglio un per sempre che duri per tutta la vita. Che non è un per sempre assoluto, ma è un per sempre per me.
E non guardarmi con questa faccia, lo so che sono contorta, che non mi spiego bene, che non ho mai le parole giuste. Io ti amo, farò di tutto per non pensarci, col tempo mi abituerò e non vedrò più quella B. e quella A. intrecciate insieme. Io ce la posso fare, ma tu comprendimi, se non ce la faccio subito.
Stingo forte le mie gambe intorno al tuo corpo le mie braccia. Poggio le mie labbra contro le te e ti bacio. Mi sei mancato, questa volta te lo dico forte. Non voglio altri rimpianti, perché se quella prima volta ti ho perso è stato un po' anche colpa mia. Sono più forte di quello che credo. Credo.


[Erano giorni che mi frullava per la testa questa storia, ma non ero riuscita a scriverla. Ora che l'ho scritta, sento che non è come l'avevo pensata, soprattutto il finale. E' che io una storia così non so come finirla, o forse la fantasia oggi non mi assiste. Magari un giorno la riscriverò.]

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