lunedì 17 giugno 2013

La solidarietà nei pullman affollati partenopei non manca mai.
C'è la signora che ti tiene la borsa del pranzo per liberarti una mano, così che ti puoi mantenere.
C'è quella che prende in braccio un bimbo che piange e lo distrae facendolo giocare con i ciondoli dei suoi braccialetti.
Chi ti offre il braccio per mantenerti.
Chi ti dice "Signori', nun vi preoccupate, nun putite caré, simme stritt comm sardin'"
A chi si lamenta dei cattivi odori, c'è chi risponde che sì, qualcuno ha litigato con acqua e sapone, ma dopo una giornata in giro, con questo caldo, è normale sudare un po'.
C'è quello che ti spiega a quale fermata devi scendere e quello che non te lo sa spiegare ma ti dice "Ve la faccio vedere io, nun vi preoccupate."
Che alla fine sì, fa caldo, c'è puzza, si sta stretti e non è così che i pullman dovrebbero funzionare, ma almeno pensi che seppure i pullman spesso non funzionano, le persone sì.

P.S. C'è anche chi ti frega il portafoglio, chi allunga le mani e chi passa il tempo a imprecare e a dire parolacce, io lo so, ma oggi ero in un pullman pieno di persone solidali e va raccontato anche questo.


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