mercoledì 26 giugno 2013

Se fossi quel tipo di donna.
Immagino una sera, in pizzeria con gli amici, una lunga tavolata.
Tu seduto a capotavola, alla tua destra lei, alla sinistra io. Molto stretti, perché siamo in tanti.
La baci in un modo.
E allora ricordo come baciavi me, come le tue mani si poggiavano sui miei fianchi, come le tue labbra erano buone da assaggiare.
Se fossi quel tipo di donna, così solo per divertimento, poggerei la mia mano sul tuo ginocchio, casualmente e continuerei a parlare indifferente.
Forse scosteresti un po' la gamba, forse mi guarderesti.
Forse, però, potresti semplicemente aspettare.
Se tu aspettassi, ti accarezzerei.
Forse, allora, senza dar mostra di alcunché agli altri - soprattutto a lei - poggeresti la tua mano sulla mia
Magari sarebbe solo per spostarla.
Magari mi daresti un pizzicotto.
Magari potresti semplicemente poggiarla sulla mia e aspettare.
Se tu aspettassi, te la stringerei.
A questo punto, potresti ritrarti.
A questo punto, potresti prendere la mia mano, metterla sulla mia gamba e lasciarla lì.
A questo punto, potresti stringermi anche tu.
Se tu mi stringessi, forse sposterei la tua mano sulla mia gamba, per lasciarla lì.
Starebbe a te decidere se tornare indietro.
Starebbe a te decidere se accarezzarmi.
Starebbe a te decidere se salire un po' più su.
Se tu salissi un  più su, ti lascerei fare per un po' e poi ti fermerei, ricominciando io ad accarezzare te.
Ti chiederei "Ti piace?", indicando con fare vago la pizza.
"Mi piace un sacco", mi risponderesti.
Ripenseresti anche tu a tutte le volte in cui abbiamo giocato così, solo noi due in mezzo a tanta gente.
Lo farei ora come allora, ma allora eri mio e ora non lo sei più.
E io non sono quel tipo di donna.

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