sabato 8 marzo 2014

Io li faccio gli auguri per la festa della donna, a costo di sembrare una persona superficiale e dedita al consumismo, perché questo è il rischio per chi fa gli auguri in un giorno del genere.
Sì, la donna è importante trecentosessantacinque giorni all'anno. Sì, se l'anno è bisestile lo è per trecentosessantasei. Sì, ma intanto c'è chi non se lo ricorda neanche un giorno all'anno: una donna su cinque è vittima di aggressioni ed è una stima ottimistica quella che ho riportato, perché altre statistiche affermano una su tre. E non so se si riferiscano solo alle aggressioni fisiche o anche a quelle psicologiche.
Da qualche parte si dovrà pur cominciare. Allora oggi ricordiamocelo il valore delle donne, sperando che serva da input per i giorni successivi.
Perché anche le mamme sono importanti tutto l'anno, ma nessuno ha da ridire sulla festa della mamma. Anche i papà sono importanti tutto l'anno, ma nessuno ha da ridire sulla festa del papà.
Poi il 14 febbraio e l'8 marzo si riscoprono tutti nemici del consumismo, dei fiorai e dei cioccolatini.
Se ci fa sentire meglio invece di "festa della donna" possiamo chiamarla "giornata internazionale", ma il succo è quello.
E allora auguri alle donne, a tutte le donne.
A quelle femminili tutte tacchi e gonne e alle inguaribili "maschiacce", amiche della tuta e dei jeans.
A quelle che non escono di casa senza un velo di gloss e a quelle il gloss non sanno neanche cosa sia.
A quelle perennemente a dieta, in corsa tra una lezione di step e una di pilates e quelle che come unico sport praticano il sollevamento di forchetta.
A quelle che studiano, a quelle che lavorano, a quelle che tirano su una famiglia e a quelle che fanno tutte e tre queste cose contemporaneamente. A quelle che vorrebbero fare queste cose ma che per qualche motivo non possono.
Alle donne forti, a quelle deboli e a quelle che deboli credono di esserlo.
Auguri a tutte le donne, a me e a voi, per oggi e per i giorni a venire.


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