martedì 8 luglio 2014

Non mi vendo per quello che non sono, mai, dagli aspetti meno seri a quelli più seri.
Sono quasi sprovvista di tette, per esempio, e uso reggiseni imbottiti ma se capita lo dico così non mi sembra di aver imbrogliato.
Fisicamente mi piaccio: lo so che sono lontana dal sembrare una fotomodella, probabilmente non sono quel tipo di ragazza che ci si volta a guardare per strada ma a me va bene così.
Presento subito i miei difetti per non creare troppe aspettative, ma anche qualche pregio. Non svelo tutto però, nel bene e nel male, perché credo sia bello prendersi del tempo per conoscersi.
Sono timida, timidissima, ma nella maggior parte dei casi lo nascondo bene parlando tanto. In qualche caso mi chiudo in un silenzio che lascia spazio solo alle parole di cortesia, quelle non mi mancano mai.
In genere le persone con cui parlo tanto sono quelle con cui poi riesco a stare anche in silenzio senza sentirmi a disagio, una volta entrata in confidenza. Non credo sia facile trovare qualcuno con cui trovarsi a proprio agio in silenzio.
Penso tanto, forse troppo, eppure spesso sono una persona superficiale. Non chiedetemi come sia possibile pensare tanto ed essere superficiali allo stesso tempo perché non lo so. Forse penso alle cose sbagliate.
Di me dicono che riesco sempre a portare il buon umore. Non so se il "sempre" sia vero ma intanto ci provo. A volte è una responsabilità perché i giorni no capitano a tutti però se gli altri si aspettano di vederti sempre sorridente è difficile presentarti senza un sorriso sulle labbra.
Se sono triste riesco a nasconderlo bene, difficilmente gli altri se ne accorgono. Se sono felice, invece, mi risulta impossibile nasconderlo: rido, sorrido, saltello. Sì, saltello davvero, non sto scherzando. Una volta un ex fidanzato mi ha detto che si vedeva troppo che ero felice di vederlo e me l'ha detto come se fosse un difetto. Chi lo sa.
Ho un approccio timido con gli uomini, così timido che praticamente è come se non approcciassi affatto. E poi non sono brava con quelle tattiche del tipo chiamo io, chiama lui, l'ultima volta l'ho cercato io, ora aspetto tre giorni e tutte queste cose qui. Se mi piace una persona in genere la cerco. Se vedo che l'altra persona non mi cerca mai cerco di capire se è una questione di carattere o se non è interessata, nel qual caso mi faccio da parte. Se non cerco qualcuno in genere è solo per la paura di disturbare.
Rispondo più volentieri a un "come stai?" che a un "come va?" ed è in genere con la prima di queste due domande che mi rivolgo ai miei amici. Mi sembra  più personale.
Mi piacciono i palloncini che volano e le sorprese, soprattutto quando chi le organizza mi conosce bene e sa cosa mi piace, ma apprezzo comunque il tentativo di chi non mi conosce bene e ci prova lo stesso.
Mi piacciono i girasoli e i tulipani, anche se mi hanno detto che questi non hanno un significato bellissimo nel linguaggio dei fiori. Non ricordo quale fosse il significato e non mi interessa, tanto a me piacciono lo stesso.
Abuso di virgole e puntini sospensivi, ma sto cercando di smettere.
Tra le montagne russe e la ruota panoramica scelgo quest'ultima al luna park come nella vita. A volte mi piacerebbe essere più impulsiva e ogni tanto ci riesco.
Non mi rammarico mai di non essere ricca quando sono davanti a un negozio di scarpe o vestiti (per quanto mi piaccia tantissimo fare shopping) ma quando entro in una libreria mi spiace sempre dovermi limitare negli acquisti. E so benissimo di non potermi lamentare, perché la mia è una situazione migliore di molte altre. Non sono ricca ma non posso dire che mi manchi qualcosa di importante e soprattutto ho degli affetti che valgono più di altre ricchezze.
Ho tanti amici, amici veri. Lo so che si dice che gli amici veri si contano sulle dita di una mano, ma a me servono anche i piedi. Sono stata fortunata ad incontrarli però lo devo dire, sono stata anche io brava a sceglierli e a "mantenerli". Le amicizie vanno coltivate.
Volevo scrivervi qualcosa di me e all'inizio non riuscivo ad andare oltre i primi tre righi. Direi che questo è esemplificativo di un lato fondamentale del mio carattere: parlo un sacco.



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