venerdì 8 agosto 2014

Ho molti amici.
Sì, lo so che si dice che gli amici veri sono pochi, sarà che sono fortunata ma io credo di avere molti amici: non bastano le dita di due mani per contarli.
Sono molto di più i conoscenti, ovviamente, ma anche di quelli non mi posso lamentare.
Un po' sono fortunata, un po' scelgo con cura di chi circondarmi.
La timidezza iniziale in questo un poco aiuta, il fatto che parli tanto per dissimularla a volte anche.
Chi supera la fase iniziale però spesso resta e mi conosce per quello che sono, pregi e difetti.
Chi mi conosce un po' lo sa che a volte mi va di stare sola, che mi piace stare in mezzo alla gente ma non sempre e che se talvolta non saluto non è per maleducazione ma perché mi vergogno.
Non parlo molto di me ma do modo di conoscermi. E se anche parlo tanto sono in grado di ascoltare chi ha voglia di parlare. Sono una persona discreta, però: se mi accorgo che qualcuno non ha voglia di parlare, non insisto.
Posso chiedere "Come stai?" una, due, tre volte. Poi basta. E non è che non me ne freghi niente, sia chiaro.
E' che penso che a volte semplicemente non si abbia voglia di parlare. O ancora più semplicemente che non si abbia voglia di parlare con me. Voglio dire, io per prima su alcuni argomenti mi confido con certi amici, su altri magari sceglierò amici diversi. Quindi credo che non tutti possano aver voglia di parlare con me di ciò che gli passa per la testa.
Ciò che conta, per me, è che i miei amici sappiano che in qualsiasi momento abbiano voglia di parlare, io ci sono. E se non vogliono parlare, io ci sono lo stesso per restare in silenzio. Perché con gli amici si può fare anche questo senza sentirsi a disagio.

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