lunedì 1 settembre 2014

Avevo una storia, la più lunga che abbia avuto, basata tutta sui messaggi. E non era una storia a distanza - che sarebbe comprensibile - abitavamo davvero vicino.
E' iniziata con un messaggio di auguri, il mio. E' finita con un messaggio dopo anni e anni, il suo.
Parlavamo poco dal vivo, molto per messaggio. Telefonate mai.
Un messaggio per dirmi che voleva vedermi, uno per dirmi che era stato bene, uno per dirmi che era stato male. Io certe cose avrei voluto sentirle, avrei voluto dirle,ma poi capitemi, per una ragazza timida è anche più comodo a volte. E allora messaggi per dire che volevamo fare l'amore, messaggi per dirci che ci eravamo mancati, messaggi per ogni occasione. Non so che voce abbia la sua voce che dice "ti amo", l'avrò sentita una volta o forse due, lui lo scriveva - e anche allora, raramente. Io "ti amo" lo dicevo e rimaneva lì. Una volta, due o tre e poi alla fine mi son rimasti dentro.  Adesso parliamo come mai prima, ci siamo conosciuti per messaggio ma ci siamo conosciuti davvero. Dei miei amici è forse uno di quelli che mi conosce meglio, a  volte sa quello che voglio prima che lo capisca io però adesso non la vorrei una storia così. I messaggi mi piacciono (e in alcune storie sono fondamentali) ma ci deve essere altro. Non puoi scrivermi "ti amo" e non dirmelo mai. Se me lo dici, puoi anche scrivermelo e io sarò felice. Non puoi scrivermi che ti manco e non provare a vedermi. Se ci provi poi puoi anche scrivermelo e io sarò felice. Non puoi scrivermi che mi vuoi e poi non provare a prendermi. Se ci provi poi puoi anche scrivermelo e io sarò felice.







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