lunedì 22 settembre 2014

Siamo seduti sul dondolo in giardino di casa tua, parliamo, ridiamo, guardiamo i fuochi d'artificio.
Tu guardi le stelle. Io faccio finta di guardare le stelle ma in realtà guardo te. Guardo se mi guardi.
Ho una gran voglia di avvicinarmi a te ma vorrei che fossi tu a fare il primo passo. 
Con la scusa di cambiare posizione sfilo i sandali e raccolgo le gambe.
- Ti spiace se mi siedo così? Lo so che non è da signorina per bene.
- Come si siedono le signorine per bene?
- Più o meno così - dico, sedendomi in maniera compita, le caviglie incrociate, la schiena dritta - ma io non lo sono, non sempre.
- E cos'altro fai quando non sei una signorina per bene?
- Tiro un po' su il vestito per mostrare le gambe, ma non troppo e come se non lo facessi apposta. - e sposto un po' più su il vestito.
- E' un buon modo di attirare l'attenzione, decisamente. 
Mi giro verso di te e appoggio le gambe sulle tue. Sei un po' a disagio e un po' divertito. Secondo me non capisci fino a che punto stia scherzando o meno. Secondo me non lo so neanche io, ma tu appoggi una mano sulla gamba ed era tanto che io desideravo una cosa del genere.
Mi accarezzi una gamba mentre parliamo del più e del meno, scivoli piano verso il piede e poi risali lento, fino al ginocchio e l'incavo dietro. Ti fermi e io scivolo col bacino un po' più avanti per avvicinarmi a te.
Ormai il mio viso è vicino al tuo, il mio braccio dietro la tua testa, penso che da  un momento all'altro ti allontanerai con una scusa.
- Che buon profumo - dici invece, e io sposto un po' il mio viso in modo che il tuo possa avvicinarsi al mio collo. Sento il tuo respiro sulla mia pelle e il mio che accelera un po'.
La tua mano intanto sfiora il bordo del mio vestito, poi riscende verso il ginocchio, sembri indeciso. Il mio viso ora è di fronte al tuo, le nostre labbra a pochi millimetri, i nostri nasi si sfiorano.
Inizi a baciarmi, prima piano, le tue labbra toccano appena le mie un  po' titubanti. Mi piace il tuo sapore, era tanto che immaginavo come potesse essere e supera ogni aspettativa, ricambio il bacio e lascio che tu schiuda lentamente le mie labbra, che le sfiori piano con la punta della lingua.
Ti bacio il collo, la tua mano si fa più audace, si infila appena sotto il vestito senza salire troppo - non ancora - poi all'improvviso mi stringi in vita e mi tiri su di te, viso contro viso.
Mi baci con forza, le tue mani stringono i mie fianchi, le mie sono sulla tua schiena. I nostri respiri affannati, le lingue si cercano, premo col mio seno contro il tuo petto. Piano abbassi con una mano una  bretellina del mio vestito e mi baci la spalla. Percorro lentamente le tue labbra con la punta della lingua, mordo piano quello inferiore, le tue mani si spostano dai fianchi al sedere, lo stringi forte da sopra il vestito, poi scendi giù fino alle ginocchia e risali, ma questa volta si insinuano sotto la stoffa, sulla mia pelle. Mi tiri forte a te, posso sentire la tua eccitazione, le tue labbra percorrono il mio collo, spostano anche l'altra bretellina, la tua lingua si muove piano sulla mia pelle. Ti tiro un po' in avanti, stacco la tua schiena dal dondolo e sfilo la tua maglia così da poter baciare anch'io liberamente le tue spalle, stringere la tua schiena. Sono eccitata anch'io, è evidente, ho il respiro affannato e se la tua mano salisse ancora potrebbe sentire quanto ti voglio. Invece mi liberi dalla tua stretta e cerchi la cerniera del vestito, la bocca sul mio collo.
Tiri giù il vestito, un leggero stupore di fronte alla mia pelle nuda, un tuo dito che percorre piano il bordo dell'abbronzatura, accarezzi piano il mio seno e ne baci la punta, la mordicchi piano. Un sussulto e mi aggrappo forte alla tua schiena. Il resto è per noi.




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