sabato 25 aprile 2015

Il fiume è freddo, i piedi bagnati. Sicuramente quando mia alzerò l'acqua fredda scivolerà dal vestito sulle mie gambe, un brivido gradito in questa calda giornata primaverile.
Ho lanciato tre sassi piatti sperando rimbalzassero sull'acqua, ci sono riuscita solo una volta.
Poi ho giocato con la sabbia del fondo, nera.
Infine ho aspettato che accadesse qualcosa.
Non ricordo bene com'è quel modo di dire, c'è chi aspetta lungo il fiume il cadavere del nemico o qualcosa del genere. Non aspetto cadaveri, non aspetto nemici.
Non so neanche se ne ho qualcuno, di nemico.
Sicuramente non piacerò a tutti, ma non do fastidio a nessuno. Il che non è necessariamente un pregio, potrebbe anche significar mancanza di una carattere deciso. O forse ho imparato bene ad essere diplomatica.
Aspetto qualcosa di bello, un sassolino particolare, una conchiglia - ci sono conchiglie nei fiumi? - una bottiglia con dentro un messaggio, parole scritte apposta per me da qualcuno che non sapeva che il destinatario sarei stata io. Potrei scrivere io poche righe.
"Sono qui, sto aspettando qualcosa o qualcuno. Risali il fiume, sto aspettando."

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