domenica 31 maggio 2015

Due amiche, due caffè, due dolcetti, tante parole.
Il lavoro, la vita, la stanchezza, i sentimenti, l'amore. Soprattutto l'amore.
Gli uomini, come sono complicati a volte.
E ascolto mentre parla di lui, un amore felice. Che bello, per una volta ascoltare di un amore felice che è più semplice a volte tra amiche sfogarsi quando qualcosa non va e invece questa volta un amore felice. Che bello.
Verrà anche il tuo turno, mi dice. Le credo ma intanto.
Scherziamo sorridendo sulle mie disavventure amorose, ultimamente nemmeno poi tante se vogliamo dirla tutta. Calma piatta, forse troppo.
Nessuno che sembri interessato, nessuno che sembri interessarmi. 
Ho i gusti troppo difficili? Crescendo si diventa più esigenti, mi dice.
Eppure ogni tanto qualcuno che colpisce il mio interesse c'è. Magari non spesso, sarà forse passato un anno dall'ultima volta in cui qualcuno mi ha colpito davvero.
Sorridevi tanto in quel periodo, mi dice. Ogni volta che lo sentivi e raccontavi di lui ti brillavano gli occhi, eri tutta felice, ridevi tanto. Non che poi ci fosse molto da raccontare, quelle cose da adolescenti che però ogni tanto ritornano indipendentemente dall'età.
--- Mi ha mandato un messaggio. Domani lo vedo. Ieri l'ho visto. Uh e come è andata? Insomma non so, mi sono divertita, sembrava anche lui ma magari mi sbaglio. Vediamo se si fa sentire ancora. Sì, si fa sentire, allora forse gli piaccio. No, forse no. Ha detto questo, allora è sì. Ma poi ha detto quest'altro, chi lo sa. Comunque è no, è proprio no. ----
E' passato già un anno, quasi non mi sembra, mi sembra molto di più. O forse molto di meno, non so regolarmi. Poi quel sorriso non ti è più tornato, mi dice.
Eh, ma sai, dico io, era tanto che non mi piaceva qualcuno così, forse anni.
Ma eri fidanzata, mi dice. Sì, ma è stato un errore, un modo per non stare da sola. Ne è uscito male lui, ne sono uscita male io. Se ci penso quasi lo cancellerei quel periodo.
E' brutto da dire, mi dice. Sì, lo so, ma intanto... ho imparato di sicuro qualcosa ma quasi mi vergogno di essere stata così stupida. Anzi, togliamoci il quasi.
E invece X, l'hai più sentito? Mi chiede.
Sempre, sentito, visto, fatto l'amore. Cioè, insomma, amore. Lo sai com'è con lui.
Non passerà mai.
Passerà. Per esempio l'anno scorso non ci pensavo più. 
Però poi è tornato.
Non è mai andato via. E' un caro amico. E ogni tanto qualcosa di più, ma non significa niente.
Sicura?
Significava qualcosa prima. Ora è un buon amico il sesso con lui è fantastico, ma niente di più.
Mi guarda sospettosa, sorride, non so se mi crede.
Davvero, è così. Sai, preferirei ammettere che sotto sotto lo amo ancora, che vado a letto con lui sperando che un giorno si accorga che sono l'amore della sua vita. Mi sentirei più a posto con la coscienza, in qualche modo. Ma non lo amo, non più. Mi ha detto così tante volte che non vuole una storia con me che a un certo punto ho smesso di sperarci.
Ma se lui cambiasse idea?
Non lo so. Non cambierà, ma se cambiasse non lo so. Magari mi troverà ancora, magari no. Spero che arrivi qualcun altro prima.
E qualcun altro non c'è? Prima hai guardato il cellulare, hai risposto a un messaggio e hai sorriso.
Non le sfugge mai niente.
No, non c'è nessuno, è solo un amico. E le racconto un po', ma mi rendo conto che è difficile da spiegare, dopo un po' mi perdo. 
Però ti fa sorridere.
Mi fa sorridere, è vero. Ma sorrido anche quando leggo i tuoi di messaggi.
Perché io sono simpaticissima.
Non posso negarlo. Prendiamo un altro dolcetto?
Facciamo a metà, che poi ci cresce il sedere.
Vada per la metà. Questa cosa che il grasso finisca tutto sul sedere e mai sulle tette è un'ingiustizia.
Una vera ingiustizia. Protestiamo.

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