domenica 8 maggio 2016

Chissà se si è accorto che sono scomparsa.
Scomparsa rimanendo esattamente lì dove mi trovavo.
Non nel modo più semplice, non rivolgendogli più una parola o un pensiero ma restando lì con le mie parole e i miei sorrisi.
Chissà se si accorto che dietro ogni parola non ci sono più io, che ogni sorriso è proprio lì dove dovrebbe essere ma io non sorrido davvero.
E' stato forse un modo un po' particolare di sparire, lo ammetto, ma farlo in altro modo non avrebbe avuto alcun senso.
Se fossi scomparsa del tutto se ne sarebbe accorto, senza alcun dubbio. E mi avrebbe chiesto: dove sei finita? Sicuramente me lo avrebbe chiesto.
Ma poi il dubbio: lo sta chiedendo solo perché non può fare a meno di farlo? Perché è giusto così?
E allora io sono qui, ci sono ancora - apparentemente. Ci sono le mie parole, ci sono i miei sorrisi. E un muro in mezzo.
Quando sparisci in modo plateale se ne accorgono tutti, anche quelli a cui non importa molto di te. Come quando sparisce un oggetto dalla scrivania, anche un oggetto senza molta importanza: non è più lì e te ne accorgi. Poi se non è un oggetto che ha un valore per te vai avanti per la tua strada, senza darci troppo peso. Però te ne accorgi.
Quando sparisci rimanendo esattamente dov'eri, se ne accorge solo chi ti conosce davvero.

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