martedì 2 ottobre 2012

Ogni volta che vado all'aeroporto penso sempre che potrei incontrare qualcuno, e così anche oggi sono qui, ad aspettare un aereo che a questo punto non so se e quando arriverà e leggo un libro, ma a tratti alzo lo sguardo sperando di vedere un volto conosciuto.
In fondo, fosse anche solo per una questione di probabilità, dovrebbe capitarmi spesso: ne prendo così tanti di aerei. Ma forse non li prendono le persone che conosco. Insomma, non sono mai stata brava con la statistica, lasciamo perdere.
Alla fine è successo solo una volta, ho incontrato una zia, o meglio lei mi ha visto e mi è venuta incontro sbaciucchiosa, ed io nemmeno ricordavo il suo nome. Ma lei sapeva tutto di me. Compreso che non ero fidanzata.
"E allora, un marito ce lo vogliamo trovare?"
"Ah no zia, guarda. Ce la sto mettendo tutta a rimanere single: non vedi la fila? Mica è per gli aerei, sono i miei spasimanti, ma io li sto evitando." Questa è la prima risposta che mi è venuta in mente, non quella che le ho dato, ovviamente. Per fortuna andava di fretta, ha potuto solo riferirmi le vicissitudini sentimentali di quattro o cinque cugine e cugini di secondo grado.
E invece, mi ritrovo te davanti. Voglio dire, con tanta gente proprio te?
E dire, che forse sei la persona che ho più sperato di incontrare nella mia vita, ma poi quando non me lo aspetto più (e quasi mi stupisco di questo) arrivi tu, con un piccolo bagaglio a mano e una valigetta, mi corri incontro sorridente e mi abbracci.
Due ore abbiamo parlato. Dovevamo prendere lo stesso aereo, del quale neanche l'ombra ovviamente. Che poi sono felice di averti incontrata, magari non sembra ma è così.
- Ma tu hai impegni stasera o domani mattina presto? Potremmo rimanere qui stanotte, è una così bella città.
- Non credo che vedremmo molto della città, è già sera, ma non impegni se vuoi insomma.
Praticamente, una di quelle cose che potevo anche sperarla tutta la vita senza neanche lontanamente immaginare che accadesse, e invece. E non ero nemmeno in condizioni pessime, sapete, quando volete incontrare una persona e siete perfette per settimane, poi l'unica giornata nella quale uscite in tuta, con un mollettone nei capelli e senza trucco, la incontrate, no? Una pensa che funzioni sempre così, ma forse per una volta si può anche esser fortunati. Alla fine venivo da un incontro di lavoro, stavo messa piuttosto bene. Un po' stanca, forse ma non si può avere tutto.
Si fa dare il mio biglietto, sistema tutto lui dice. Io mi fido, lo conosco da così tanto tempo. Prendiamo un taxi, continuo a fidarmi di lui prendiamo due stanza in un albergo non troppo lontano, molto carino.
Cena fuori, non come un vero appuntamento ma da fuori poteva sembrarlo. Parliamo, parliamo, parliamo. Come si può avere così tanto da dire, ci sentiamo così spesso noi, anche se non ci vediamo.
- Dai, metti il pigiamone e vieni nella mia stanza, parliamo un altro po'.
- Che ne sai che ho un pigiamone? Magari ho una bellissima camicia da notte, di pizzo e...
- Ma smettila. Dai, ti aspetto.
Busso alla sua porta, addosso un pigiamone con un grosso coniglio. Sì, a trent'anni forse si potrebbe sperare in qualcosa di diverso, ma chi mi doveva vedere stanotte?
- Non fare commenti sul mio pigiama.
- Volevo dire che è bellissimo. Sexy, davvero.
- Smettila - sorrido.
- No davvero viene voglia di strappartelo di dosso e...
- E?
- E fare le coccole al coniglio.
- Ecco, il coniglio ti fa sapere che non sei il suo tipo.
Ci sediamo sul divano, un pacco di biscotti e tante chiacchiere. Molte cose che ci siamo già dette, alcuni discorsi che non avevamo mai fatto (pochi, in realtà), progetti per il futuro, amore, sentimenti.
- Una volta pensavo che avresti potuto essere l'uomo della mia vita, sai. L'ho pensato per anni, quando ero single, quando ero fidanzata, sempre. Non consciamente, quando ero fidanzata. Ma poi, quando la storia finiva ripensavo a te, come una sorta di ancora, un punto fisso.

[Cose che non si dovrebbero mai dire, forse. Ma ci siam sempre detti anche le cose scomode, una più una meno. Non hanno mai lasciato strascichi.]

- E adesso? Provi ancora qualcosa per me?
- Non credo di provare qualcosa per te che vada oltre l'amicizia, ma ammettiamo che sia così. Ammettiamo che tu sia l'amore della mia vita e questa cosa non mi passi mai. Cosa potrei farci? Niente. Ammettiamo che io sia innamorata di te e che lo sia per sempre. E tu no. Cosa dovrei fare? Me lo dici? Perché io non lo so. Il mio buon senso mi dice che non posso stare con nessun'altro se amo te. Non sarebbe giusto per me e non lo sarebbe per l'altro chiunque sia. Ma la paura di rimanere sola, beh quella mi frega. E cosa devo fare io se tu non mi ami? Non lo so. Come amico dimmelo. Mi conosci meglio di quanto non mi conosca io. Cosa dovrei fare? Io seguirei il buon senso e rimarrei da sola.
- I tempi cambiano.
- Lo so. Ma cosa significa? I tempi cambiano e non può più accadere che mi ami o i tempi cambiano e quindi potresti amarmi di nuovo.
- Significa solo che i tempi cambiano e tutto può succedere.
- Ma tu così mi lasci con una speranza. A volte sarebbe meglio se tu me la togliessi questa speranza, forse mi tranquillizzerei. Mi metterei l'animo in pace, o come si dice.
- Ma non posso toglierti la speranza, perché è così. Mai dire mai: ci siamo innamorati una volta, potrebbe ricapitare.
- E allora?
- E allora niente, vieni qui - e mi abbraccia forte - io non lo so come andrà a finire tra noi, non te lo posso dire. Conosco te, conosco me e so che siamo stati bene insieme, ci siamo amati tanto. Ma poi è finita. I tempi cambiano, siamo cambiati noi. Potrebbe andare meglio o anche peggio, ma noi non lo possiamo sapere. Pensiamoci domani.

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