venerdì 26 luglio 2013

Avevi una camicia bianca - portata fuori dai pantaloni - e una cravatta nera.
Un po' elegante, un po' disordinato, molto sexy.
Mi domandavo come potessi non avere freddo, vestito così: il cappotto ti dava quel tocco di eleganza in più ma non poteva essere sufficiente.
Quanto eri sexy.
Avrei voluto prenderti per la cravatta e portarti in auto, lontano da tutti.
Avrei voluto toglierti quella camicia. Prima quel cappotto e poi quella camicia.
Avrei voluto fare un sacco di cose.
Tu sorridevi e io avrei voluto strapparti quel sorriso dal viso a forza di baci, perché quel sorriso non era per me.
Sì, sì, ero felice tu fossi felice ma concedimelo, per dieci secondo ho pensato che avrei voluto quel sorriso per me.
Poi ho ricominciato a essere felice per te ma non ti ho desiderato di meno.
Non ho smesso di desiderare ogni centimetro del tuo corpo.
Volevo le tue mani, volevo la tua bocca, volevo aggrapparmi forte alla tua schiena, lasciare un segno indelebile del mio passaggio.
Elegante, disordinato, sexy. Mancava un solo aggettivo: mio.


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