domenica 29 ottobre 2017

Mi chiamava "maledetta seduttrice" e io nei panni di chi tenta non mi ci ero mai vista, non mi ci vedo tuttora. Fatico a pensare di poter essere una tentazione per qualcuno anche se poi è successo - poche volte, a dir la verità. Gli piaceva il mio mischiare la timidezza con un che di sfacciato e impudente, il rossore sul viso ad un suo complimento seguito da un "Grazie" appena accennato e la capacità di stuzzicare la sua fantasia, senza vergogna nel raccontargli le mie fantasie. Sapevo quando parlare e quando tacere, quando sfiorarlo e quando mantenere le distanze, ero in grado di mantenere viva la sua attenzione solleticando continuamente i suoi pensieri. Era una continua provocazione fisica e mentale, finita perché una delle due componenti è venuta a mancare. Gli equilibri sono importanti, anche tra corpo e mente.
Mi chiamava 'maledetta seduttrice' ma lo ero solo per lui perché non sono una di quelle ragazze a cui quasi nessuno riesce a resistere e non è solo una questione di aspetto, è soprattutto l'atteggiamento che conta. E a me piace provocare ed essere provocata ma deve scattare qualcosa che scatta invero molto raramente così per la maggior parte degli uomini sono una persona comune ma ogni tanto, ogni tanto per qualcuno sono una seduttrice e a me basta così.

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