lunedì 13 aprile 2015

''Di lei mi ricorderò sempre un momento di desiderio infinito. Un momento di quelli che a descriverli con le parole non ci riesci mai fino in fondo. Eravamo sul mio divano e la mia mano era andata a cercarla nel suo posto più intimo. Da molto sognavo, desideravo quel momento, così tanto da sentire la passione smisurata di un uomo che vuole amare la sua donna senza potersi trattenere nemmeno un minuto di più.
Eppure d’improvviso, seguendo il contorno delle sue labbra, incrociando i suoi occhi, la mia mano si è fermata, rimanendo immobile fra le sue gambe. Forse in quell'istante era lei ad aver penetrato con i suoi occhi la mia mente. Mi sembrava quasi di profanare il suo corpo, avvolto da una luce eterea, da una purezza estrema, disarmante. Lei era la perfezione in miniatura, così fragile, così bella, così indifesa, con le sue piccole mani che avevo cercato di stringere in ogni momento possibile per tutta la sera. La guardavo: il suo volto era così sereno, abbandonato. Lei dipendeva dai miei movimenti ed io dalla mia commozione mentale. Mi sembrava di guardarla come lei non era riuscita a vedersi mai. Mi sembrava potesse pensarsi ancora più bella di quel che sapeva di essere in quell'istante, attraverso il mio sguardo. E se lei avesse potuto guardarsi coi miei occhi si sarebbe innamorata del mio desiderio, perché era dentro quel desiderio, fermo così, come d’incanto, che avevo capito di provare ancor più di ciò che credevo. Ci siamo guardati a lungo e forse si fa l’amore anche così, con gli occhi negli occhi, i pensieri nei pensieri. Tutto ciò che ricordo era questo infinito, pazzesco, irrefrenabile desiderio di starle addosso e non per sesso. Per annusarla, per sprofondare nel suo odore, per fissarmelo come una seconda pelle.''
Massimo Bisotti

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